L'Italia è il Paese con più poveri in Europa
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L'Italia è il Paese che ha più poveri in Europa. Sono loro quelli ad avere maggiori difficoltà a far fronte a spese impreviste, a garantire che la propria casa sia sempre adeguatamente riscaldata, a far sì di avere almeno due paia di scarpe (estive e invernali), o ancora evitare di finire in arretrato con l’affitto o sostituire abiti lisi con capi più nuovi. Tutti indici di quelle che vengono definite «privazioni sociali e materiali», ma che al netto di espressioni politicamente corrette rilevano il grado di povertà delle famiglie. A livello europeo e nazionale il fenomeno si sta riducendo, ma nell’Ue ci sono ancora 78,5 milioni di persone che vivono stentatamente, e più di dieci milioni di loro sono italiani.
I dati Eurostat diffusi oggi e relativi al 2016 indicano il tasso di privazioni sociali e sociali. Cifre percentuali che lette così come presentate vedrebbero l’Italia undicesima in questa graduatoria. Romania (49,7%) e Bulgaria (47,9%) sono gli Stati membri in condizioni più problematiche, dove praticamente una persona su due ha difficoltà economiche. Ma in termini assoluti, il 17,2% italiano indica più di 10,4 milioni di persone (10.457.600) alle prese coi sintomi di povertà. Letti in quest’altro modo i numeri mostrano un’altra Europa, con l’Italia, sempre pronta a rivendicare la sua grandezze economica, a fare più fatica di tutti. Gli italiani soffrono anche più dei romeni (9,8 milioni) che pure in termini percentuali si trovano davanti a tutti quanto a privazioni. Salta all’occhio, in questa classifica, anche il dato francese. I cittadini d’oltralpe sono i terzi più in difficoltà a livello Ue (8,4 milioni, dietro Italia e Romania).
Dati alla mano non c’è da stare allegri, ma ci sono comunque motivi per guardare la situazione con spirito ottimistico. La buona notizia è che tutto questo, seppure a fatica, si sta invertendo. A livello europeo il tasso di persone con privazioni sociali e materiali si sta riducendo, e questo vale anche per l’Italia. Tra il 2015 e il 2016 si sono contati nel territorio dell’Unione europea circa 8,9 milioni di persone con difficoltà economiche in meno. Nello Stivale l’indice si è contratto del 4,4%, un dato che si traduce in 2,6 milioni in meno di cittadini alle prese con ristrettezze economiche. Un segnale che mostra come la ripresina per qualcuno c’è stata, ma che per qualcun altro deve ancora arrivare.
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La Stampa_
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Di Battista, l’ultimo intervento e l’addio alla Camera: “Avete fallito in questi 5 anni”. Battibecco con Boldrini
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“Questo molto probabilmente sarà il mio ultimo discorso in Parlamento in questa legislatura. Non capisco questi commenti, quasi con giubilo, anche perché vorrei ricordare che anche per molti di voi saranno gli ultimi giorni in Parlamento. E non per decisioni personali, ma per scelta del popolo italiano”. Esordisce così il deputato del M5s, Alessandro Di Battista, nel suo intervento in Aula sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in vista del Consiglio Ue. Il parlamentare pentastellato menziona la sua scelta di non ricandidarsi alle prossime elezioni e rifila scudisciate sparse ai suoi colleghi, dal Pd alla Lega, e allo stesso Gentiloni: “In questi cinque anni avete fallito, signor presidente del Consiglio. Avete provato a fare un lavoro molto, molto sporco: ostacolare un cambiamento e ostacolare quello che voi definite un populismo ma, in realtà, è soltanto voglia di cambiare le cose, anche perché in questo Paese ormai nulla è più populista che accusare di populismo coloro che vogliono cambiare le cose, coloro che si vogliono riprendere un po’ di sovranità, che vogliono garantire diritti a giovani, pensionati e risparmiatori. Questo è veramente populista, e avete fatto di tutto, signor Gentiloni, pur di ostacolare questo cambiamento. Io non me le dimentico certe cose e ho questa occasione di ricordarle”. Di Battista aggiunge: “Avete rivotato, per la seconda volta, lo stesso Presidente della Repubblica. Pensate a quelli che che i comunisti erano il peggior nemico al mondo e poi hanno rivotato un ex comunista come presidente della Repubblica. Questo esclusivamente per ostacolare il cambiamento e sancire un inciucio perenne e permanente che nelle vostre menti ci dovrebbe essere anche nella prossima legislatura. Successivamente” – continua – “avete visto che questo inciucio quantomeno dal punto di vista mediatico non funzionava, per cui avete mandato fuori uno e avete chiamato un presidente del Consiglio, Renzi, che provava a fare il grillino inseguendoci sui nostri temi, con il via ai vitalizi, il via alle auto blu e il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari. È andato in Europa, l’ex Presidente Renzi, dicendo: “Datemi qualche mancetta, datemi qualche quattrino che io do qualche bonus al popolo italiano. Così riesco a ostacolare questo cambiamento, riesco a occuparmi del populismo, di questo Movimento 5 Stelle così pericoloso per i destini di qualche banchiere senza scrupoli”. Non ce l’ha fatta neanche lui. Siamo così passati dall’arroganza di Renzi alla irrilevanza di Gentiloni”. La presidente della Camera, Laura Boldrini, richiama severamente il deputato M5s, dando vita a un pepato battibecco. Alla fine del suo lungo intervento, Di Battista chiosa: “Mi rivolgo al popolo italiano, citando una frase che ho letto: possiamo evitare altre scelte disastrose, soltanto cambiando gli uomini che le compiono. C’è la possibilità di cambiare gli uomini che hanno compiuto determinate scelte disastrose? Io ho un’estrema fiducia nel popolo italiano, vi ringrazio e dico agli italiani di non mollare“
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