Con il joystick si giocava quando c'era l'Atari.
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Mentre i partiti piazzeranno i soliti professionisti della poltrona nei listini bloccato, il MoVimento 5 Stelle continua con il percorso delle parlamentarie.
Tutti coloro che hanno finalizzato la loro proposta di candidatura per le Parlamentarie, devono far pervenire, ai fini di consentire la verifica della sussistenza dei requisiti per accettare la medesima, entro il termine perentorio del 15 gennaio 2018, i seguenti documenti (in originale):
- certificato penale
- certificato dei carichi pendenti
- 335 c.p.p. SOLO se a conoscenza di indagini o procedimenti penali a loro carico, con una breve descrizione dei fatti.
Inviandoli con raccomandata1 al seguente indirizzo:
Comitato elettorale del MoVimento 5 Stelle per le elezioni politiche
via Piemonte, 32
00187 Roma
SOLO per coloro che hanno già inviato la documentazione al civico 3, possono inviare, oggi stesso, la scansione dei documenti a
listeciviche@movimento5stelle.itNon saranno accettate autocertificazioni, ne documenti inviati tramite pec.
I documenti devono essere al massimo di ottobre 2017, non saranno accettati documenti più vecchi.
La mancata ricezione dei documenti richiesti entro il termine perentorio sopra indicato, determinerà automaticamente la non accettazione dell’autocandidatura.
In presenza di comprovati motivi che non permettono il rispetto di questa scadenza (es. prova della richiesta dei certificati da inviarsi via email), verrà fatta una proroga fino a tre giorni prima del deposito della lista.
In ogni caso è possibile richiedere il rilascio dei certificato con urgenza in molti Tribunali italiani.
Nei prossimi giorni potrai continuare a perfezionare il tuo profilo inserendo i dati per la candidatura.
Coloro che ci hanno scritto per segnalare problemi con l'aggiornamento del profilo riceveranno l'assistenza necessaria.
Qui trovate le linee guida per i candidati alle Parlamentarie che tutti i candidati devono seguire.
Se hai ricoperto incarichi/ruoli di presidente, vicepresidente, tesoriere o segretario di organismi e/o enti di qualsiasi natura giuridica, pubblici o privati, commerciali o no profit, devi inviarci i bilanci e gli statuti di tali soggetti, degli anni in cui hai ricoperto tale carica, precisando altresì i compensi ricevuti a qualsiasi titolo. La documentazione è da inviare come allegato a
listeciviche@movimento5stelle.it, indicando nell'oggetto: "statuti e bilanci per candidatura politiche 2018", entro il 15 gennaio 2018.
Solo per i collaboratori di portavoce eletti:
Per completare la propria candidatura, i collaboratori a riprova di non aver in corso contratti di collaborazione di qualsivoglia natura e/o di lavoro subordinato con portavoce eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle e/o con gruppi di portavoce eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle, dovranno fornire entro e non oltre il 10 gennaio 2018 alla mail
listeciviche@movimento5stelle.it (mettere come oggetto: "collaboratore - candidatura politiche 2018"), un documento attestante la cessazione del rapporto di lavoro avvenuta entro e non oltre il 10 gennaio 2018 (lettera di licenziamento con cessazione del rapporto di lavoro entro e non oltre il 10 GENNAIO; lettera di dimissioni entro la stessa data; risoluzione contrattuale, etc..). Non saranno ritenuti validi documenti di autocertificazione di alcun genere.
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di Paola Nugnes, portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle e componente della Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti
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"Vendo Bagnoli chi la vuol comprare". Era il 1989 e Edoardo Bennato aveva già capito tutto. Bagnoli, anno 2018: su tutta la zona, sulla sua post industrializzazione, la bonifica mai effettuata, il tessuto sociale ed economico sfibrato, quasi derelitto, e sulla sua rinascita, dal basso e con fatica, si sta per abbattere un’altra campagna elettorale, un ennesimo gioco elettorale. Le promesse? Sempre le stesse! Le vediamo scritte su articoli di giornale, declamate in regione, al comune, in interventi televisivi.
Adesso lo ha detto anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda:
“Il 2018 sarà l’anno delle bonifiche”.
Guarda caso, è anche l’anno della campagna elettorale.
Ma facciamo ordine e distinguiamo le (troppe) promesse dalla realtà. Messi in fila, i numeri di Bagnoli, dimostrano la disfatta:
610 milioni spesi e nessuna bonifica fatta; anzi, un disastro ambientale realizzato ad opera della bonifica mal fatta. Oggi servono di nuovo soldi, 340 milioni solo per bonificare, 450 milioni per le infrastrutture.
La bonifica di Bagnoli è dunque tutta da rifare.
Lo sapevamo.
Dopo 24 anni di nulla, di sprechi, di disastri, di processi e di promesse sulla pelle di un territorio che avrebbe meritato una riconversione certa, veloce, un risarcimento sociale, un riscatto.
I fondi? Non ci sono, o quanto meno non sono certi, non si conoscono e non sono quantificati.
A fine 2017 siamo ancora alle vidimazioni delle caratterizzazioni.
Solo una volta acquisiti questi dati fondamentali si potrà partire con la valutazione del rischio, il progetto e quindi le reali quantificazione dei tempi e dei costi.
Inutile sventolare date.
Oppure sventolare impegni finanziari non stanziati a nome di un governo uscente, a fine legislatura, cosa non è se non promessa elettorale questa?
Eppure il governo è durato, con capi diversi, cinque anni.
Cosa hanno in mano?
Un progetto di "rigenerazione urbana" che varrà quale "variante urbanistica" che è il vero cavallo di Troia per entrare a piene mani nell'affare, un progetto che Renzi ha scippato ai territori con un decreto legge, perché rappresenta possibilità di realizzare cemento, speculazione, affari, là dove le bonifiche del SIN rappresentano costi, impegni.
E difatti il progetto fu presentato in pompa magna prima al privato e poi al pubblico, in Prefettura; prima a Caltagirone, il vero Rais del territorio, e non solo di questo territorio, il grande innominato del progetto; si parla solo dell'area ex Italsider, della sua dismissione, della bonifica da fare, e mai o quasi mai della Cementir di Caltagirone, della dismissione di quegli impianti, della bonifica di quei suoli, della destinazione di quell'area, ma si parla del “Miglio Azzurro” guarda caso proprio in quell’area.
Eppure Renzi quando venne a Napoli si fermò prima nella storica sede de Il Mattino di Napoli, di Caltagirone, prima di incontrare le istituzioni che lo aspettavano in Prefettura, e fu lì che presentò le sliders del progetto.
Un progetto che non spetterebbe al governo centrale, ma che fa evidentemente troppo gola a tutti.
Ma poi strategicamente il progetto fu ridimensionato, la partecipazione dei privati stralciata dall'evidenza del decreto: perché dirlo, perché dirlo ora?
Aspettiamo, si saranno detti, che l'evidenza di quello che tutti sanno venga alla luce, che i costi delle bonifiche completamente da rifare siano noti a tutti e dichiarati, allora tireremo i privati fuori dal cassetto.
Con il loro aiuto, ci sarà detto, e solo con il loro aiuto, potremmo fare le bonifiche, che costano, dato che i soldi non ci sono.
Sarà necessario a quel punto e chiaro a tutti che le opere del cemento ricompenseranno gli investimenti dei privati, che altro se no.
Intanto la firma dell’accordo proposto dal Comune allarga il campo della possibile speculazione. Infatti mentre Invitalia sembra accogliere la richiesta di riduzione delle volumetrie e presenta progetti ridimensionati, il sindaco di Napoli non solo permette di allargare la pertinenza del progetto oltre i confini del SIN, comprendendo anche le aree attigue, di pertinenza del Comune, i bocconcini prelibati di Nisida e del costone di Coroglio sotto Posillipo. Reinserendo le abitazioni stralciate dal progetto di Invitalia, e sì, l’housing sociale!
Intanto l'amministrazione presenta un progetto con sottovolumetrie, non conteggiate nel computo generale, che rischiano di realizzare il temuto: sommergere Bagnoli di cemento!
Sentite cosa dice l’assessore all’urbanistica del Comune di Napoli durante la seduta consiliare del 16 marzo 2015, a proposito del cemento su Bagnoli! (link:
https://www.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v dal minuto 2:30 in poi).
Un progetto che passa senza la votazione del Consiglio Comunale, ed informando la cittadinanza con delle slides solo a cose fatte.
Bagnoli è un continuo campo di battaglia elettorale, un incessante, bla bla vuoto di contenuti, il foglio deve restare bianco e vuoto per scriverci ogni volta le dovute promesse e non realizzare mai nulla.
Il governo con il dl Fisco ha investito solo 27 milioni.
Nel 2016 si era annunciato un progetto da 276 milioni e 36 mesi per finirlo.
Senza soldi a disposizione la bonifica sarà solo sulla carta.
Ma forse è proprio questo che si vuole fare, una nuova campagna elettorale di promesse su Bagnoli.
Ricordiamo le parole del viceministro allo Sviluppo economico che ha paragonato Taranto a Bagnoli, cercando nel disastro economico di questa parte di Napoli la giustificazione per continuare a inquinare la Città Pugliese: a Bagnoli, ricordiamo al Viceministro, ha inquinato lo Stato con Fintecna, e il Consiglio di Stato ha riconosciuto che Fintecna deve bonificare.
Ossia lo Stato. Non vogliamo le mani dei privati su Bagnoli.
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