12/01/2017, 22:22
12/01/2017, 22:47
13/01/2017, 16:50
Roma continua a credere nella scommessa di Al Sarraj. Il guaio è che siamo rimasti soli. «I circoli che attorniano Trump - dice una fonte - ci informano che alla nuova Amministrazione non interessa nulla della Libia e che è un problema degli europei. Ossia, a dirla tutta, un problema italiano». http://www.lastampa.it/2017/01/13/ester ... agina.html
Libia, Putin punta su Haftar: il generale in visita su portaerei russa
http://www.repubblica.it/esteri/2017/01 ... 155890038/
13/01/2017, 16:55
13/01/2017, 17:11
Ufologo 555 ha scritto:(Vedrai che piano piano tutto il Nord Africa diventerà una Base russa!)
13/01/2017, 17:15
13/01/2017, 23:02
21/01/2017, 16:11
Le milizie di Haftar infatti riceveranno 2 miliardi di dollari in armi russe come ha rivelato il sito elgornal.net citando fonti diplomatiche arabe ed agenzie libiche, e la notizia è stata confermata da Ismail al-Gul, parlamentare dell’Assemblea dei deputati di Tobruk. Questa nuova alleanza tra Mosca e Tobruk rappresenta la parola fine sulla sorte del Governo di Unità Nazionale e quindi anche sulla nostra influenza in Libia
http://www.ilprimatonazionale.it/esteri ... bia-56046/
23/01/2017, 19:24
sottovento ha scritto:il punto è che occorrerebbe una persona capace di riunire la libia, capace di avere consenso da tutti e quindi non uno messo li dalle nazioni unite. secondo me questo può farlo solo il figlio di gheddafi, quel tale saif gheddafi prima incarcerato e a quanto dicono liberato.
Libia. Haftar si alleerà con i clan Gheddafisti?
http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=43511
27/07/2017, 17:00
Libia, Gentiloni: "Serraj ha chiesto aiuto navale in acque libiche contro trafficanti"
"Avanti con il processo di inclusione e stabilizzazione", ha detto il presidente del Consiglio al termine dell'incontro con il primo ministro libico a Palazzo Chigi. Angela Merkel pronta a sostenere l'iniziativa
27/07/2017, 18:35
16/09/2017, 16:08
LA RIUNIONE DEL COMITATO ITALO-LIBICO
Missione italiana ai confini meridionali della Libia
Una missione italiana, un progetto finanziato dalla Ue che si svilupperà al Sud della Libia per mettere le forze dell’ordine libiche nelle condizioni di arginare i flussi di migranti che premono in corrispondenza dei confini con i paesi del Sahel: Niger e Ciad. È la novità emersa in occasione della riunione del Comitato italo libico, che si è svolta questa mattina al Viminale. Il vertice presieduto dal ministro Marco Minniti, attua il memorandum siglato dai due Paesi il 2 febbraio.
Progetto italiano finanziato dalla Ue
Durante l’incontro, si legge in una nota del ministero, «si è concordato di sostenere l’impegno della Libia nel controllo dei confini meridionali, anche attraverso un progetto italiano finanziato dall’Unione europea, una missione ai confini meridionali della Libia con gli obiettivi principali di realizzare una base logistica per le attività operative della Guardia di confine e di prevedere un’adeguata presenza delle organizzazioni delle Nazioni Unite sul territorio».
Missione da definire nei dettagli
La missione, spiegano fonti ministeriali, deve ancora essere definita nei dettagli. Militari italiani collaboreranno con le forze di polizia libiche per il controllo delle frontiere del Sud. Nei giorni scorsi l’inviato dell’Onu in Libia, Ghassam Salamé, ha annunciato l’invio nelle prossime settimane di caschi blu dell’Onu («saranno un po' meno di 25o», ha chiarito) per garantire la sicurezza del personale delle Nazioni Unite impiegato nel Paese. L’iniziativa annunciata oggi dal Viminale parla però «di progetto italiano finanziato dall’Unione europea».
La strategia di Parigi e l’appoggio Ue alla strategia Minniti
La decisione di promuovere una missione ai confini Sud della Libia, quindi in corrispondenza di Niger e Ciad, è un passo in avanti che si inserisce nella strategia, delineata dal vertice di Parigi tra Francia, Italia, Germania e Spagna del 28 agosto. La linea è quella di contenere i flussi di migranti - per dirla con le parole del presidente francese Emmanuel Macron - anche sulla base di «un’identificazione già nei paesi di transito, attraverso una cooperazione con i paesi africani. Cooperazione che prevede anche una presenza militare sul campo».
Dialogo con il governo riconosciuto dalla comunità internazionale
Il passo avanti registrato nell’incontro di questa mattina con gli esponenti del Governo legittimo di Accordo nazionale (Gna), riconosciuto dalla comunità internazionale, segue di poche ore il sostegno espresso dal commissario europeo agli Affari interni Dimitris Avramopoulos, che nella riunione Affari interni dei 28 ieri a Bruxelles ha ricordato: «Sulla migrazione siamo passati dai flussi incontrollati a quelli controllati. Ora - ha aggiunto il Commissario - dobbiamo consolidare e per farlo, abbiamo tre priorità: continuare con gli forzi dentro e intorno alla Libia; rafforzare i rimpatri; e migliorare i canali per la protezione dei migranti, ed i canali legali».
L’incontro con una delegazione del governo Serraj
Al vertice al Viminale ha partecipato una delegazione libica composta da rappresentanti del Ministero dell’Interno, della Difesa e degli Affari Esteri, guidata dal Vice Ministro dell’Interno Ashour. Erano presenti l’Ambasciatore Giuseppe Perrone, Presidente del Comitato, e S.E. A.H Elmaghur, incaricato d’Affari presso l’Ambasciata di Libia in Italia, rappresentanti della Commissione europea, del Servizio Europeo per l’azione esterna, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Difesa, del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, del Comando Generale della Guardia di Finanza, delle Agenzie Onu.
13.500 persone salvate dalla Guardia costiera libica nel 2017
«L’Italia - si legge ancora nella nota pubblicata dal ministero al termine dell’incontro -, nelle prossime settimane, invierà consistenti aiuti di emergenza per le comunità del territorio attraverso i canali istituzionali delle Autorità libiche. Sono stati constatati i progressi realizzati dalle Autorità libiche e segnatamente dalla Guardia costiera nel salvataggio di vite umane a mare, che hanno ad oggi superato il numero di 13.500».
L’Oim si impegna a 15-20mila rimpatri entro fine anno
Da questo incontro è emerso anche che l’Oim, che ha già realizzato quest’anno oltre 7.300 ritorni volontari assistiti dalla Libia con il reinsediamento nei Paesi di origine di migranti, continuerà in questa direzione per arrivare entro la fine del 2017 a una cifra tra quindicimila e ventimila persone. «L’Onu - si legge nella nota del Viminale -, che ha già compiuto oltre 650 visite nei centri per migranti libici, ottenendo il rilascio di oltre 1.000 persone in condizioni di beneficiare della protezione internazionale, accelererà questo processo di selezione per assicurare il trasferimento di chi ne ha diritto in Paesi terzi europei ed extra europei, anche attraverso la riunificazione familiare. Entrambe le Organizzazioni - conclude la comunicazione del ministero - hanno assicurato il proprio supporto alle autorità libiche per il miglioramento delle condizioni di accoglienza dei centri ed il loro progressivo allineamento agli standard internazionali».
I libici hanno preso atto degli sforzi dell’Unione europea
Le autorità libiche, spiega il Viminale, «hanno preso atto degli sforzi dell’Unione Europea che ha messo a disposizione apposite risorse, e dell’Italia in particolare, per frenare il flusso dei migranti dal confine Sud, migliorare le condizioni socio-economiche delle comunità locali ed hanno chiesto un ulteriore impegno, con il coinvolgimento di Niger, Ciad e Mali, tenuto conto della presenza ancora imponente di migranti in un Paese che vive una stagione di difficoltà e di crisi». Nel quadro di un percorso di stabilizzazione, una particolare attenzione è stata riservata al Sud, sia attraverso iniziative di sicurezza delle frontiere meridionali, sia attraverso programmi di assistenza e sviluppo economico locale. È stato infine deciso di portare a compimento la programmata attività formativa nei confronti della Guardia costiera libica con l’obiettivo, al termine dei corsi, di riconsegnare le imbarcazioni delle unità navali in custodia all’Italia.
16/09/2017, 16:30
Una missione italiana, un progetto finanziato dalla Ue che si svilupperà al Sud della Libia per mettere le forze dell’ordine libiche nelle condizioni di arginare i flussi di migranti che premono in corrispondenza dei confini con i paesi del Sahel: Niger e Ciad
21/03/2018, 21:37