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Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 14:39

ORSOGRIGIO ha scritto:In effetti, malgrado il padre, forse per l'età, o la "guida" di Putin, Assad è meno peggio di prima e di tanti "ex pascolatori di capre" arricchiti dal petrolio.
Oro nero: la maledizione della terra.


Sono certe persone e chi le appoggia e legittima continuando a giustificarne le schifezze e sventolandone e bandierine come babbei senza cervello la maledizione della terra, non il petrolio. Basta vedere la vicenda delle spie come viene gestita E DA CHI.
Ultima modifica di MaxpoweR il 30/03/2018, 14:40, modificato 1 volta in totale.

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 14:40

MaxpoweR ha scritto:
Bin Salman: Diffondere il wahabismo fu un'idea dell'Occidente per contrastare l'URSS

la stessa cosa in siria, si sta abbattendo un regime tutto sommato moderato e basato sulla convivenza per installare dei trogloditi fermi al medioevo.

Premesso che il wahabbismo si è diffuso negli anni 20 cioè quasi 90 anni prima degli interventi americani in Medioriente e costituiscono da allora la maggioranza della popolazione nei paesi più importanti dell'area, quanto alla Siria forse ignori che la famiglia degli Assad è da sempre di credo alawita cioè di discendenza sciita e quindi convintamente anti-sunnita. Capisco che questi termini per qualcuno possono risultare parecchio ostici ma gli sciiti (come gli iraniani per intenderci) sono i principali nemici dei sunniti-wahabbiti per cui il problema interno siriano (riferito alla guerra civile contro Assad), è dovuto principalmente alle correnti religiose presenti all'interno della stessa Siria.

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 15:27

Gli Usa pronti a lasciare la Siria. La Francia prenderà il loro posto?

“Stiamo abbattendo l’Isis. Lasceremo la Siria molto presto. Lasciamo che siano altri ad occuparsene ora. Il 100 percento del Califfato, come lo chiamano, sarà nostro. Lo riconquisteremo come territorio. Velocemente”. Così il presidente americano Donald Trump durante un discorso sulle infrastrutture in Ohio. Per il tycoon il conflitto siriano ereditato dall’amministrazione Obama è sempre stato un ginepraio. In campagna elettorale, Trump aveva più volte detto di abbandonare il Paese mediorientale. Lettera morta, almeno per il momento. Anche perché nel frattempo Trump aveva cambiato il suo pensiero bombardando – dopo l’attacco chimico di Khan Shaykhun, una base aerea siriana e, pochi mesi fa, alcuni soldati di Damasco nei pressi di Deir Ezzor.

La dichiarazione di Trump, se da una parte apre una parentesi di speranza in Siria, dall’altra pone importanti interrogativi. Il primo: chi riempirà il vuoto lasciato dagli Stati Uniti? Una risposta a questa domanda l’ha fornita il presidente francese Emmanuel Macron che, dopo aver incontrato una delegazione delle Forze democratiche curde (Sdf), ha ribadito il sostegno di Parigi ad Ankara, sottolineando però “l’impegno delle Sdf a non avere alcun collegamento operativo con questo gruppo terroristico (il Pkk Ndr) e a condannare qualsiasi atto di natura terroristica da qualunque luogo provenga”. Macron avrebbe anche promesso – secondo quanto fa sapere Khaled Eissa, membro del Partito dell’Unione democratica – di inviare più soldati nel nord della Siria.

Dalla crisi tra il Libano e l’Arabia Saudita, culminata con le dimissioni poi ritirate di Saad Hariri, Macron si è presentato come un uomo chiave in Medio Oriente, capace di mediare tra le parti (ovviamente per portare avanti gli interessi di Parigi dell’area). E ora ci riprova, dopo la politica fallimentare portata avanti dal suo predecessore, François Hollande.

Il lavoro di Macron non sarà semplice, tanto che il ministero degli Esteri francese si è detto perplesso sul possibile operato del presidente in Siria. Per Parigi, infatti, non si tratta solamente di inserirsi ancora più in profondità in un conflitto estremamente complesso; significa farlo in una situazione disastrosa ereditata dall’ambigua strategia americana in Siria, dove si hanno da una parte i turchi che sono pronti ad arrivare a Manbij e che vogliono garanzie molto chiare e, dall’altra, i curdi, sostanzialmente traditi dagli Stati Uniti, che potrebbero aver imparato la dolorosa lezione: non ci sono amici. Nel mezzo, c’è un esercito siriano che, con i suoi alleati, sta riprendendo il controllo di molte aree ribelli e che non sembra affatto intenzionato ad accettare altre truppe straniere sul suo territorio.

La Turchia ha già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di accettare l’intermediazione francese capace di garantire un accordo con i curdi. Recep Tayyip Erdogan ha infatti dichiarato: “Non abbiamo bisogno di un mediatore. Da quando la Turchia si siede a un tavolo con organizzazioni terroristiche?”. Il portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin, ha inoltre scritto su Twitter: “Rifiutiamo ogni sforzo per promuovere ‘dialogo’, ‘contatto’ o ‘mediazione’ tra la Turchia e quelle organizzazioni terroristiche “.

Questo per dire che questo passaggio di consegne, se avverrà, potrebbe avere un prezzo molto alto. Nella geopolitica non esistono spazi vuoti: quando una potenza lascia, un’altra è pronta a subentrarvi. E questa fase di passaggio non è mai foriera di stabilità. Si tratta di un cambiamento di leadership o di riequilibrio del potere che, di solito, comporta anche cambiamenti dei rapporti di forza degli alleati sul campo. E in questo momentaneo vuoto non è detto che sia solo la Francia a esserne coinvolta.

La scommessa di Macron, se vinta, può dare un ottimo impulso alla sua idea di rendere la Francia una potenza riconosciuta sui vari scacchieri internazionali. E gli Stati Uniti, impegnati in una sorta di ritirata strategica da alcuni settori chiave del mondo, ne sono tutto sommato lieti. Non possono abbandonare di punto in bianco una regione dove sono coinvolti da molti anni. Ma possono farlo, gradualmente, se convinti che altri alleati, tendenzialmente affidabili, possano assumerne gli oneri.

Questo concetto è stato espresso più volte dall’amministrazione Trump in vari ambiti della strategia americana. Gli Usa non possono più fare da guardiani degli alleati, ma vogliono che gli altri si impegnino attivamente. O finanziando di più la Nato o subentrando nei conflitti al loro posto, quando lo ritengano necessario. Chi parla di Stati Uniti che abbandonano i loro piani egemonici, deve essere molto cauto. Se gli Usa iniziano a ritirarsi, non significa necessariamente che si stiano disinteressando del mondo. Stanno solo rimodulando il loro intervento. E le altre potenze sono pronte a sfruttare questo vuoto.

http://www.occhidellaguerra.it/trump-siria-isis/

Tanto ci pensano i russi ... [8D]

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 15:37

sottovento ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
Bin Salman: Diffondere il wahabismo fu un'idea dell'Occidente per contrastare l'URSS

la stessa cosa in siria, si sta abbattendo un regime tutto sommato moderato e basato sulla convivenza per installare dei trogloditi fermi al medioevo.

Premesso che il wahabbismo si è diffuso negli anni 20 cioè quasi 90 anni prima degli interventi americani in Medioriente e costituiscono da allora la maggioranza della popolazione nei paesi più importanti dell'area, quanto alla Siria forse ignori che la famiglia degli Assad è da sempre di credo alawita cioè di discendenza sciita e quindi convintamente anti-sunnita. Capisco che questi termini per qualcuno possono risultare parecchio ostici ma gli sciiti (come gli iraniani per intenderci) sono i principali nemici dei sunniti-wahabbiti per cui il problema interno siriano (riferito alla guerra civile contro Assad), è dovuto principalmente alle correnti religiose presenti all'interno della stessa Siria.


Il problema interno della Siria è dovuta alle ingerenze degli stati uniti che si son visti rifiutare il passaggio dell'immenso gasdotto con annesse e connesse provvigioni di miliardi oltre che le forniture di gas per centinaia di miliardi (tra le altre). Se ne parla nelle pagine dietro quando ancora questa discussione era "sul pezzo" e non il solito chiacchiericcio main stream.

Fino ad allora la Siria era una perla di convivenza. Vediamo di non mischiare cose che non c'entrano nulla. Il contesto ideologico religioso è stato solo il grimaldello per convincere degli idioti a combattere ed a rivoltarsi ma non c'entra assolutamente nulla, perchè prima in siria si conviveva tra alti e bassi. Non si perde occasione per rivoltar la frittata, bisogna sempre ribadire i fatti altrimenti le pistolinate ne prendono il posto molto velocemente.

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 15:41

Ufologo 555 ha scritto:No! Erano semplicemente alleati ... [^]

Senti "vecchio stolito" [:D] [:o)] io parlo del Medio Oriente non del servilismo Italiano. [:246]

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 15:50

..anch'io parlavo del Medio Oriente, scetate! [^]

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 21:48

Usa erano alleati anche con l'Iraq....poi,via le strette di mano e sotto con le armi.

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 21:52

lox1 ha scritto:Usa erano alleati anche con l'Iraq....poi,via le strette di mano e sotto con le armi.

Se Saddam non avesse gasato i curdi, comprato l'uranio e invaso il Kuwait quelle strette di mano ci sarebbero ancora (e Saddam sarebbe ancora vivo).

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 21:55

Tu rimettiti a letto e guarda Rambo 2....e smettila con quelle freccette....

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 22:49

lox1 ha scritto:Tu rimettiti a letto e guarda Rambo 2....e smettila con quelle freccette....

[:302] [:302]

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 22:55

Ma se gli Americani se ne vanno dal Medio-Oriente come faranno questi Paesi ad andare avanti e sopravvivere Ufò...?. [:o)]

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 23:00

A proposito di Rambo 2... Era riuscito ad abbattere il Mi-24 russo del Colonnello Podovskij sparando con un bazooka DA DENTRO un huey scassato che stava andando a fuoco... :D
(dopo avere sterminato da solo un reggimento vietnamita)
Poi è la Russia che fa propaganda, ahahah... :D

Re: La guerra in Siria

30/03/2018, 23:49

Volando senza rotore e fingendo di essere morto.Capito Sottovento?Ora dormi però.....hai tolto gli scarponi?

Re: La guerra in Siria

31/03/2018, 01:46

Stasera a Matrix, dopo un servizio sulla guerra in Siria, hanno fatto finalmente capire che i "ribelli moderati" sono in realtà terroristi.
In terza serata.

Cioè quello che era chiaro ormai da anni qua nel forum.

Magra consolazione, visto che le persone stanno continuando a crepare... Ma almeno, dopo ANNI di balle su balle, finalmente la verità salta fuori sui media mainstream, sottovoce.
Non interessa quasi a nessuno, ma tant'è.

Re: La guerra in Siria

31/03/2018, 12:05

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Da non sottovalutare.
Niente fraintendimenti, la guerra c' è e con le sue vittime innocenti.
Più pericolosa è la guerra infarcita di falsità, costruita come se fosse uno spot pubblicitario, per venderti un prodotto taroccato, per mascherare un invasione vera e propria.
Che schifo !!!!!!!!!
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