L'unica cosa seria da fare è ragionare sulle dichiarazioni dirette dei due leader perchè i media TUTTI sono controllati da chi ha fatto schifo in questi anni quindi anche le relative "analisi politiche" dei vecchi bacucchi che ci dobbiamo sorbire non sono lucide ma PILOTATE e servono a pilotare l'opinione pubblica. Fatevele da voi le analisi politiche sulla base di quello ch sentite dai diretti interessati.
Il governo lo fanno...ma sarà una battaglia durissima dopo...é l'ultima speranza per l'Italia...
E la conferma arriva dallo stesso Salvini che in diretta su Facebook dice: «Sul contratto abbiamo quasi chiuso. Probabilmente saliremo al Colle anche prima di lunedì. Sono felice, si ragiona non sui nomi ma solo sul futuro dell’Italia e si ragiona con il M5s in maniera corretta e costruttiva e positiva».
Poi rassicura: «Non sarò mai ostacolo alla nascita del governo: se devo fare un passo di lato, lo farò». Quindi rivendica «per la Lega la guida dei ministeri dell’interno e dell’agricoltura» e aggiunge «nel contratto c’è la difesa dei confini e credo che un ministro della Lega farà da garante». Quindi un cenno all’Europa: «Il Ft dice che siamo barbari: io dico meglio barbari che servi. Stanno usando i soliti trucchetti, lo spread... Ma noi andiamo avanti. Non son nato per tirare a campare».
Interviene, naturalmente, anche il leader del M5S Di Maio: «Mi dicono dal tavolo del contratto che sono quasi arrivati alla fine. Ovviamente dobbiamo sistemare delle questioni dirimenti, ma ci stiamo lavorando. La staffetta con Matteo Salvini? Sulle soluzioni dei nomi stiamo ancora discutendo - risponde - Preoccupato dallo spread? No, non sono preoccupato. E il referendum sull’euro? Nel contratto ci sono tutti i nostri valori fondanti, le nostre battaglie storiche. Quando lo vedrete capirete la sintesi politica».
Anche Di Maio non insiste su una presenza al Governo: «Io mi auguro che si possa far parte del governo per mettersi alla prova in prima persona, ma se serve per farlo partire io e Salvini siamo pronti a stare fuori».
E ancora: «Posso capire che l’accordo per un governo di cambiamento spaventi un certo establishment europeo. Con l’Europa ci sarà massimo dialogo ma non saremo subalterni a qualche eurocrate»
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