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Dopo la Nasa e la Esa, che iniziano a immaginarsi il primo uomo su Marte, il Giappone esce con un’idea a cui sicuramente nessuno aveva pensato prima.
L’agenzia spaziale del Sol Levante ha infatti annunciato di recente una possibile roadmap per mandare un robot sulla Luna entro il 2020.
Se il Giappone ce la dovesse fare, sarebbe un gigantesco passo avanti per l’esplorazione spaziale.
Per ora le macchine più evolute spedite fra le stelle appartengono alla Nasa, che ha piazzato i suoi veicoli a ruote su Marte.
L’agenzia spaziale statunitense sta lavorando su veicoli più evoluti, più grossi e più agili.
Ne è un esempio l’Athlete rover (All-Terrain Hex-Legged Extra-Terrestrial Explorer). Assomiglia a un ragno, ha un diametro di quattro metri e viaggia su qualsiasi terreno con un carico di quattrocentocinquanta chili (anche in salita) a oltre dieci chilometri all’ora.
L’Athlete roverbipedi robotici sulla faccia della terra (uscito dai centri di ricerca della Honda) — è in grado di percorrere due chilometri e settecento metri all’ora.
Entro il 2020 il paese del Sol Levante intende spedire bipedi robotici a fare quattro passi sul Luna. Altri robot meno fortunati si dovranno accontentare di ripulire lo spazio dai detriti umani bipedi robotici sulla faccia della terra (uscito dai centri di ricerca della Honda) — è in grado di percorrere due chilometri e settecento metri all'ora (purché non gli si metta nulla sulle spalle).
Davvero è possibile immaginarsi un robot con le stesse caratteristiche delle macchine a ruote entro una decina d’anni? Pare che un’apposita commissione dell’agenzia spaziale sia al lavoro per vagliare, entro la fine del mese, quali azioni intraprendere per i prossimi anni. Fra i progetti, c’è un altro robot che invece potrebbe scendere alla fermata prima di quella lunare e dedicarsi a qualcosa di molto più prosaico: ripulire lo spazio dai detriti umani (oltre 10.000), che iniziano a costituire una concreta minaccia per i nostri satelliti.
Il prossimo astronauta che metterà piede sulla Luna facendosi una bella passeggiata saltellante sarà... un robot! Secondo l’Agenzia Spaziale giapponese, entro il 2020 un equipaggio robotico potrebbe allunare per alcuni esperimenti su una possibile colonizzazione del satellite.
Il Giappone era una superpotenza spaziale negli anni ’70 e ’80, ma ultimamente è stato superato dall’arrembante Cina. Da Tokyo vogliono subito restaurare le gerarchie e così puntano in alto... direttamente sulla Luna. Ma prima di far sbarcare degli astronauti in carne e ossa è meglio sondare il terreno e tutti i rischi, mandando una missione con robot bipedi.
Un equipaggio umano seguirà il tutto, anche se il “lavoro sporco” sarà affidato agli automi. Se tutto andrà come si spera si passerà al livello successivo: la costruzione di una base permanente sul satellite. Che farà da appoggio per le missioni verso l’esplorazione di altri pianeti del Sistema Solare.
I robot giapponesi potrebbero incontrare gli astronauti (umani) americani pure loro attesi per il 2020 anche se la crisi sta tagliando molto i fondi per l’esplorazione spaziale. E l’attenzione si sta spostando anche su altri corpi celesti come l’ancora semisconosciuto Venere.
