Messaggio di
LeonePer chi vuol cambiare il mondo (editoriale di Lavinia Pallotta, Settembre 2009)
L’Esopolitica, intesa come il superamento dello studio ufologico “viti e bulloni”, è nata negli Stati Uniti una decina di anni fa e, contrariamente a diverse previsioni, da allora ha fatto molta strada, assicurandosi non solo un crescente numero di adesioni fra ricercatori e testimoni, ma anche l’attenzione dei media (americani). È in Europa, comunque, che si è tenuto il Summit di Esopolitica più importante, che ha scatenato infuocate polemiche nella comunità ufologica tradizionale. Per approfondimenti, rimando alla lettura dell’articolo “No Need to Know” di Maurizio Baiata, che analizza magistralmente la situazione odierna nel suo complesso. Al termine dello European Exopolitics Summit di Barcellona, del 25-26 Giugno di quest’anno, si è stilata una “Dichiarazione per la Creazione di un’Agenzia di Studio sugli UFO e le Questioni Extraterrestri”, disponibile online sul sito di Michael Salla, ww.exopolitics.org., e a cui dedicheremo maggiore spazio sul prossimo numero. A onor del vero, sono sempre stata piuttosto scettica, per non dire diffidente, sulla buona fede di governi e di agenzie d’intelligence (sopratutto di agenzie d’intelligence!) che possano voler collaborare con i cittadini in qualsiasi materia, e nello specifico, in materia di vita extraterrestre. Mi trovo d’accordo con Whitley Strieber quando scrive, nel servizio che presentiamo su questo numero, che se vogliamo evolverci come specie, ed entrare in contatto con razze ET più evolute, i governi e i gruppi al comando dovrebbero farsi da parte, altrimenti resteremo per sempre confinati nella prigione di ignoranza e di sudditanza in cui i poteri in essere ci tengono da tempo, in balia di entità che, collaborando con “esseri caduti”, come li definisce Strieber, usano gli addotti per i loro scopi e non per il nostro bene. La sopravvivenza di una specie vuole che essa si adatti ai cambiamenti e si evolva. Entrare a far parte di una comunità più ampia, formata da civiltà di altri pianeti e di altri universi, è una sfida che si può superare solo armati di conoscenza e autodeterminazione. Nessuno deve decidere per noi, nessuno deve dirci cosa sia meglio per noi, senza nemmeno averci informato della situazione. Questo purtroppo è accaduto fino ad oggi, ma forse possiamo cambiare. L’Esopolitica ha questo merito: bypassare i riconoscimenti ufficiali e rivolgersi direttamente alla gente, ovvero a tutti noi. In Europa siamo ancora impaludati in un’ufologia dubbiosa, che spesso ha paura di pronunciare la parola “extraterrestre”, o “contatto”, per non perdere quella credibilità che le autorità e la scienza (ufficiale) non le riconosceranno mai, se non al fine di controllarla. Il Summit di Giugno, e la conseguente Dichiarazione potrebbero, in questo senso, smuovere un po’ le acque anche nel nostro “vecchio” continente, che però gode di un peso storico e politico da non sottovalutare. Il movimento esopolitico chiede la creazione di un’agenzia europea per lo studio della questione ET, che collabori con la società civile nell’acquisizione di informazioni e nello sviluppo di protocolli di contatto con specie “amiche”. In poche parole, chiede che il popolo si renda finalmente partecipe di tutto ciò che lo riguarda, anche in materia extraterrestre. Nel frattempo, diversi gruppi di potere hanno sviluppato i loro protocolli di contatto, con le specie che loro hanno reputato vantaggiose. Non sarà una petizione che farà cambiare il mondo, ma la scelta di ognuno di noi di voler conoscere e, di conseguenza, di poter decidere.
Fonte:
http://ilblogdilaviniapallotta.myblog.it/L'attuale Esopolitica di Esopolitica non ha proprio nulla. Un campo di studio del genere ancora non esiste. Quella che oggi viene chiamata come EsoPolitica non e' altro che un movimento con delle chiare INTENZIONI. Naturalmente io non sto qui ad analizzare le intenzioni, giuste o sbagliate che siano, ma tutto questo la porta immediatamente fuori dall'essere una disciplina accademica.
"Cambiare il mondo", "fare in modo che i governanti parlino" etc.
Mi spiace che questo termine sia stato gia' sputtanato e inflazionato (esopolitica), perche' sarebbe stato perfetto come nome per una disciplina. Peccato davvero, anche perche' un accademico serissimo come Alexander Wendt ha recentemente pubblicato uno studio ufologico (prima volta nella storia che uno studioso di RI s'interessa in modo ufficiale e rigoroso al problema ufologico, pubblicando addirittura un articolo) che andrebbe bene sotto l'etichetta di Esopolitica.
Naturalmente nulla a che vedere con le tesi del ciarlatano Salla (anche lui ha un background di studioso RI, ma e' evidente che non applica questo metodo quando parla di UFO.)