Mi sa che i baffetti se li sono fatti crescere loro, nel frattempo!

Comunque Netanyahu non è eterno... Se si vorrà risolvere la situazione in futuro, si risolverà. Sempre se eleggeranno qualcuno col cervello.

Ma fa troppo comodo a troppa gente che la manfrina rimanga quella: più proiettili si consumano, più proiettili si producono, più armi si usurano, più armi servono, e così via.

Io NON sono ebreo, sono camuno, ma sinceramente non riesco a capire le tue ... mentali, circa questo argomento.

Iran e vostra guida suprema:armatevi finchè siete in tempo.Visto cosa sta accadendo in Corea del Nord?Fate presto....

eccolo qua ......




Il ministro degli Esteri della Corea del Nord, Ri Yong Ho visiterà prossimamente Teheran, la capitale dell’Iran. Come spiega l’agenzia ufficiale iraniana Irna, il ministro è atteso nei prossimi giorni nella Repubblica Islamica, subito dopo il viaggio a Singapore per il meeting dell’Asean. Dello stesso tono l’agenzia ufficiale di Stato nordcoreana, Kcna, che ha annunciato che la “delegazione del governo della Corea del Nord, guidata dal ministro Ri Yong Ho, aveva appena lasciato la capitale Pyongyang per recarsi a Singapore e in Iran.

Un viaggio che assume un significato molto profondo in questo momento delle relazioni fra Stati Uniti, Corea del Nord e Iran.
Per l’amministrazione di Donald Trump, i due dossier sono sullo stesso piano. E molto spesso uno è servito per inviare i messaggi all’altro. Ma se il tavolo dei negoziati con Pyongyang sembra essere avviato, pur con tutti limiti del caso, quello con Teheran appare decisamente più impegnativo.

L’Iran non è la Corea del Nord. E, a differenza di Kim Jong-un, la politica iraniana ha molti nemici in tutta la regione, soprattutto Israele e Arabia Saudita. Se quindi quella con la Corea era una pace voluta da tutti, soprattutto per quanto riguarda la denuclearizzazione, per ciò che riguarda l’Iran la situazione appare più opaca. Il peso politico, economico e militare di Teheran non è paragonabile a quello di Pyongyang. Ma soprattutto il programma nucleare iraniano è molto diverso da quello del regno dei Kim, se non altro perché il secondo aveva già raggiunto la capacità nucleare mentre il primo era sceso a patti.

Questo continuo parallelismo fra i due dossier, ha condotto Trump a giocare molto spesso su due tavoli diversi ma sostanzialmente uniti. Come scritto, ha usato la Corea del Nord e le minacce e aperture nei confronti di Kim per inviare messaggi uguali e contrari a Hassan Rouhani e Ali Khamenei. E ha utilizzato le minacce all’Iran e al suo sistema politico quando voleva piegare la volontà del leader nordcoreano. Un gioco chiaro che adesso, però rischia di ritorcersi contro lo stesso presidente Usa.

Perché se la Casa Bianca ha optato per questo approccio unitario su questi due tavoli bollenti, ora sono i due avversari di Washington ad aver capito di poter giocare sullo stesso piano. E questa volta potrebbero essere Pyongyang e Teheran a unirsi per lanciare messaggi molto chiari a Washington.

La politica di Trump può portare a due opzioni: o costringe l’Iran a desistere dal programma nucleare oppure, qualora questo non ricevesse le garanzie volute dall’Europa, potrebbe perseguire i suoi obiettivi atomici stracciando l’accordo del 5+1 che lo stesso presidente americano ha reso di fatto inoperativo.

Il problema è che il comportamento di Trump, con il vertice di Singapore, ha fatto sì che la Corea del Nord riuscisse a diventare un interlocutore credibile di fronte alla comunità internazionale proprio disinteressandosi di scendere a patti finché non avesse raggiunto la possibilità di avere un arsenale nucleare. E questo potrebbe essere un dilemma preso in serio considerazione tra i vertici più conservatori e militaristi di Teheran: perché non fare altrettanto?

L’opzione coreana per l’Iran non è più da considerare una remota extrema ratio. Siamo già arrivati a un punto vicino alla rottura. Le sanzioni colpiscono l’economia iraniana, le minacce sono costanti e i nemici colpiscono tutti i proxy dell’Iran in Medio Oriente, minando la strategia politica degli Ayatollah. E sono molti, nelle ali più intransigenti della Repubblica islamica, a pensare a un modello nordcoreano e cioè produrre l’atomica, avere la capacità nucleare e sedersi al tavolo non da potenza distensiva ma da potenza nucleare.

Del resto, l’aver rispettato i patti siglati nel 2015 di fronte alla comunità interazionale non ha portato grandi risultati. Gli Stati Uniti, cambiata amministrazione, hanno scelto di stracciare l’accordo negando validità all’agenzia internazionale per l’energia atomica e a tutti i partner europei e mondiali che garantivano sulla politica nucleare iraniana. E ora il governo di Rohuani si sente tradito.

Ma potrebbe esserci anche un altro messaggio, e cioè un bluff. Corea del Nord e Iran potrebbero mostrarsi unite proprio per far capire agli Stati Uniti che è il tempo di riconsiderare le politiche più intransigenti. L’Iran ha già dimostrato di poter scendere a compromessi. Lo ha fatto tre anni fa firmando il Jcpoa. Ma adesso potrebbe alzare il tiro: trasformarsi in una Corea del Nord del Medio Oriente. E portare l’Occidente a più miti consigli.

http://www.occhidellaguerra.it/iran-corea-trump/

Ormai (Corea docet ..) hanno capito tutti che possono fare IL GIOCHETTO della Bomba per farsi SENTIRE ...!

Spiacente, per il mio "basso" Q.I.

Possono fare tutti i giochetti che vogliono ma se alla fine non abbassano la cresta le uniche bombe se le beccano loro. I nordcoreani hanno dimostrato che se si scende a patti con gli Usa le guerre si evitano, dovrebbe essere un monito per tutti anzi spero che Kim Jong Un vada in giro per il mondo a dar lezioni di comportamento ai vari ayatollah del pianeta, magari ci evitiamo un'altra grossa guerra, in questo caso con l'Iran.

Eh si,per evitare le guerre bisogna scendere a patti con gli Usa.....ragazzi,ma vi leggete?

Perché invece loro non possono armarsi fino ai denti e difendersi, come fa Israele?

No,non possono:il motivo non l'ho mai capito.Bisogna chiedere ad Ufologo e Sottovento:solamente loro hanno accesso ai codici della politica estera americana....

Ufologo,non ti far trarre in inganno dalla fotografia:quello non sono io,ho qualche anno in più!Conosco le potenzialità israeliane e quelle palestinesi.L'Iran,se vuole stare tranquillo,deve armarsi.

Continui a non capire, allora te lo spiego diversamente. Tutti i paesi che possiedono armi nucleari anche se sono "repubbliche presidenziali" (cioè dove il comando delle Forze Armate e il potere decisionale sono detenuti da una sola persona, cioè il presidente della Repubblica, come nel caso di Trump), questi paesi hanno tuttavia una catena di comando-controllo molto articolata la quale fa si che se domani il presidente da di melone la sua decisione viene comunque vagliata da un gabinetto militare e solo in seguito si conferisce l'ordine di lancio. Al contrario paesi come la Nordcorea e finanche l'Iran hanno un capoccia che se si sveglia col piede storto potrebbe, nel caso possieda armi nucleari, ordinarne il lancio con tutte le conseguenze del caso, ergo una guerra nucleare.

Questa -sottile- differenza fa si che determinati paesi è meglio che non abbiano armi nucleari e per questo si fa di tutto per evitarlo.

Per essere tu così certo e bene informato per caso hai qualche "talpa" all'interno di questi Paesi come l'Iran o Corea del Nord,che ti riferisce come sono organizzati nel comando del "bottone" nell'usare l'arma Atomica?.
Io di una cosa sola sono certo, che a chi ci è scivolato il dito sul "bottone" è stata solo una nazione; la più "Democratica" del mondo.