il
corriere spinge ancora sull'immigrazione clandestina..sembra quasi che li sta chiamando..
https://www.corriere.it/esteri/18_sette ... 528b.shtmlLibia nel caos,
migliaia pronti alla fuga: «Verso l'Italia, ora o mai più»A causa dei combattimenti, le autorità libiche sono evaporate, non c'è polizia, non naviga la guardia costiera. «L'Italia chiude i porti? Vorrà dire che moriremo in mare. Meglio sperare, partire, che restare intrappolati in Libia»
ma in tunisia no?
tornare a casa loro no?
l'italia!!
neanche fossero all'agenzia viaggi..
chissà perchè l'aquarius è ferma..
perchè non parte?
vorrei tanto vedere poi come funziona
con la distribuzione dei migranti..
sarà per quello??Vorrebbero trasformare l’ultimo dramma di cui sono vittime indifese nell’opportunità di fuga in massa verso l’Italia i migranti assiepati sulle coste libiche. Sudanesi, eritrei, somali, nigeriani, ciadiani: ne abbiamo incontrati a centinaia negli ultimi due giorni raggruppati di fronte alle porte delle cinque sedi dell’
Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) a Tripoli. ah ecco,
esistono,
non possono far domanda di asilo là?
chi è in regola parte,
x francia, spagna e germania,
per la felicità di macron e la merkel,così se li pigliano anche loro..
La guardia costiera resta a terra
Dagli uffici spogli di quello che resta
il comando dei guardiacoste confermano che manca benzina e non ci sono pezzi di ricambio o marinai. manca la benzina?
ma la mandiamo noi,
c'è l'eni, quanta ne serve?
comunque qualcosa mi dice che c'è dietro anche il generale haftar
a tenere al porto le motovedette
su imbeccata di macron,
si capisce..
x mettere in difficoltà l'italia,
con l'ennesima trappola,
dopo averci provato con l'aquarius«I nostri pattugliamenti in mare sono sospesi da sei giorni. Sappiamo che escono soltanto le unità ormeggiate nel porto di Khoms», specifica Massud Abdel Samat, ufficiale della marina libica che si occupa specificamente di coordinare le quattro motovedette donate l’anno scorso dagli italiani. Per la ventina di operatori internazionali dell’Unhcr che da ottobre lavorano in Libia l’attività si è fatta ancora più convulsa. Nelle ultime ore l’agenzia ha diffuso un comunicato di denuncia preoccupata contro nuovi casi di
«stupri, rapimenti e torture» consumati ai danni di rifugiati, che sarebbero anche oggetto di abusi da parte di gruppi criminali che si travestono da personale unhcr. «Siamo in prima linea. Il nostro compito in questo momento è registrare ed accogliere tutti coloro che bussano alle nostre porte, specie se coinvolti negli ultimi combattimenti. Una volta identificati, distribuiamo cibo e kit d’emergenza contenenti saponi per l’igiene personale, coperte, un pigiama e del cibo», ci spiega la portavoce Paola Barrachina, 34enne d’origine spagnola.
fantastico,
questi maiali dell'onu si parano anche il kulo..
così se qualcuno ne approfitta,
stanno al sicuro..