Cita:
” I numeri sono il linguaggio universale offerto dalle divinità agli umani come riconferma della verità”.
Sant’Agostino d’Ippona (345 – 430 d.C.)
Cita:
Matematica deriva dal greco máthema, che significa scienza, conoscenza, apprendimento, da cui mathematikós (incline ad apprendere). La Matematica è considerata la scienza più pura; la sua particolarità è che non solo è connessa a tutto ciò che esiste (dalle relazioni tra corpi celesti ai processi di riproduzione animale, dal prezzo delle quotazioni in borsa alla struttura del linguaggio), ma anche a tutto ciò che possiamo immaginare che esista in ogni possibile realtà! Vi sono, infatti, dei concetti facilmente esprimibili matematicamente che non hanno una corrispondenza nella realtà ordinaria (dalle dimensioni superiori, alla reversibilità del tempo, ai numeri immaginari).
Nella visione esoterico-filosofica della Matematica la progressione dei numeri è l'espressione di un processo spirituale creativo o emanativo che va dallo Spirito alla materia; ogni numero, infatti, è emanazione del precedente e tutti i numeri derivano dall'Uno (con una radice occulta nello Zero). Il processo inverso è detto redentivo e va dall'esistenza materiale al ritorno all'Unità.
Da questa prospettiva i Numeri rappresentano i Principi Primi (Archetipi) dell'Universo, in essi è contenuta l'Essenza di tutte le cose e grazie alle loro proprietà e alle loro relazioni il Mondo Divino Noumenico viene riflesso sul mondo naturale fenomenico. E' dunque possibile affermare che nella Matematica Sacra sia custodito il segreto stesso dell'Universo e che il linguaggio dei Numeri, esprimibile anche sotto forma di Musica o di Geometria, sia per eccellenza il linguaggio universale.

Pitagora per primo identificò nella Matematica la disciplina in grado di dare un ordine
all'apparente caos della realtà; sue sono le frasi:
"Tutto è Numero!"
"I Numeri stanno all'origine delle cose e del tempo!"LA SCUOLA PITAGORICA
Pitagora (ca 570 - ca 495 a.C.), figlio di un mercante di Tiro, nasce sull'isola di Samo ed ha come maestri Ferecide di Siro (
tra i primi filosofi a citare la metempsicosi, cioè la dottrina della trasmigrazione delle anime) e probabilmente anche Anassimandro, il filosofo presocratico che poneva l'Infinito (ápeiron = senza perimetro) all'origine e alla fine di tutte le cose.
Pitagora subisce certamente l'influenza delle visioni filosofiche dei suoi maestri, ma
la sua formazione avviene in particolare attraverso il contatto con le scuole iniziatiche egiziane, caldee, brahminiche, druidiche, orfiche ed eleusine. Attorno al 530 a.C. - fonda la sua scuola a Crotone, nella Magna Grecia; Giamblico ci elenca ben 218 uomini e 17 donne appartenenti alla Scuola.
Precetti e pratiche principali: • Amicizia Universale (Philìa - Φιλία); • silenzio; • musica; • insegnamenti orali; • uso di incensi; • purificazioni fisiche e morali; • rispettare gli Dei; • amicizia universale; • igiene rigorosa; • lealtà assoluta; • segretezza; • comunione dei beni; • autoesame serale quotidiano; • progettare la giornata al mattino; • vestirsi di puro lino; • rifuggire dal successo e dalla gloria; • astinenza sessuale; • vegetarianesimo; (*) • rifuggire dal concetto di vittoria (poiché separa vincitore e vinti); • evitare di girarsi indietro per raccogliere qualcosa che è caduto; • non mangiare le fave; • non indossare anelli; • non spezzare il pane; • non attizzare il fuoco con il metallo.
(*) Pitagora è tradizionalmente considerato l'iniziatore del vegetarianesimo in Occidente. Uccidere gli animali, per Pitagora, è del tutto inutile in quanto la terra dà tutto il necessario ("Finché gli uomini massacreranno gli animali, si uccideranno tra di loro").

"Pitagorici celebrano il sorgere del Sole" di Fyodor Bronnikov
La Scuola era aperta a tutti, anche agli stranieri, erano però richieste delle pratiche di purificazione ed uno studio preliminare dei principi adottati dai Pitagorici. Ciò che veniva rivelato all'interno della Scuola non poteva essere trasmesso al di fuori di essa. Tra i discepoli si distinguevano due categorie: gli acusmatici (akusmatikoi), che potevano solo ascoltare e ai quali non era permesso parlare, ed i matematici (mathematikoi), la cerchia più interna che invece aveva la facoltà di parlare liberamente con il maestro, erano votati al celibato e avevano lasciato ogni possedimento materiale.
Pitagora impartiva i suoi insegnamenti nel Tempio delle Muse, un tempio circolare fatto costruire, secondo precise indicazioni, accanto alla sua dimora. All'interno del tempio vi erano le nove Muse di marmo, in piedi al centro si stagliava Vesta, avvolta da un velo, che con la mano sinistra proteggeva la fiamma di un focolare e con la mano destra indicava il cielo.
I Pitagorici abbracciavano le teorie orfiche dell'immortalità dell'anima, che consideravano caduta nei mondi materiali e che solo un cammino di verità come quello della Filosofia e della Matematica, abbinato a pratiche di preghiera, purificazione ed ascesi, poteva redimere. Il simbolo adottato dalla Scuola era quello di un pentagono con una stella iscritta, che a sua volta evidenziava un altro pentagono ed un'altra stella (idealmente all'infinito). Si ritiene che l'adozione di questa figura derivi dal fatto che al suo interno sono presenti le Divine Proporzioni della Sezione Aurea. (AB : AC = AC : CB = 1,618 = Φ).

Alla base della filosofia matematica dei Pitagorici esisteva la fondamentale distinzione tra numeri pari e dispari (impari).
Tutto l'Universo era considerato fondato sulla dualità e, in particolare, venivano evidenziate 10 coppie di opposti ("opposti pitagorici"): 1) bene e male; 2) limite ed illimite, 3) dispari e pari; 4) rettangolo e quadrangolo; 5) retta e curva; 6) luce e tenebre; 7) maschio e femmina; 8) uno e molteplice; 9) movimento e stasi; 10) destra e sinistra.Secondo Pitagora
i numeri dispari sono perfetti, mentre i pari sono imperfetti, poiché nei primi c'è la vicinanza con l'Unità ed un senso di limitazione e compiutezza (ordine), mentre nei secondi - come dimostra l'immagine sottostante - c'è un'apertura nella progressione che porta ad un'assenza di limite (caos). Il numero Uno non è né pari, né dispari, viene definito parimpari.
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Vediamo adesso il significato sacro di alcuni numeri naturali:
1 - Unità, Spirito divino, Padre creatore; 2 - Dualità, mondi formali, Madre;
3 - il mondo spirituale, la perfezione (ved. la Trinità cristiana, la triade buddhista: Buddha, Dharma e Sangha, la triade induista: Brahma, Shiva e Visnù, la trinità egizia: Iside, Osiride e Horus) ma anche la triplice manifestazione del principio unitario all'interno della Creazione - cioè il Figlio; 4 - il mondo fisico, la terra, la stabilità e la capacità di orientarsi nei mondi formalizzati (le quattro direzioni); 5 - l'uomo come microcosmo rappresentato dal pentacolo stellato (stella a 5 punte), i 5 sensi, le 5 dita della mano; 6 - equilibrio tra il ternario superiore (fuoco alchemico) e quello inferiore (acqua alchemica), ben raffigurato dal sigillo di Salomone (ved. incontro n° 128);
7 - può sia rappresentare l'unione del cielo (3) e della terra (4), sia la dimensione divina in contrapposizione a quella umana (5). Sette sono i doni dello Spirito Santo, le virtù teologali e cardinali, i peccati capitali, le fiamme del candelabro sacro agli ebrei, i giorni della Creazione, i simboli dell'iniziazione massonica, le note musicali, gli astri principali , i chakra nel sentiero verso l'illuminazione, ecc...; 8 - la completa rappresentazione dello spazio terreno (le 4 direzioni maggiori + le 4 sottodirezioni della rosa dei venti), così come il 12 simboleggia la completa rappresentazione dello spazio celeste (i 12 settori dello zodiaco); il 12 è simbolo di completezza, unisce il 5/materia al 7/spirito e racchiude delle sacre proporzioni: 5+4+3 = 12 quando 52=42+32, inoltre numerologicamente è composto da 1/unità/padre più 2/dualità/madre che dà 3/trinità/figlio. La simbologia del 12 è veramente universale, ricordiamo qui le 12 costellazioni, i 12 pianeti, i 12 mesi dell'anno, le 12 ore del giorno e della notte, i 12 Apostoli di Gesù, le 12 lettere che formano il nome di Dio seguendo le 12 mutazioni del Tetragramma ebraico, le 12 fatiche di Ercole, i 12 cavalieri della Tavola Rotonda, le 12 vie del mare aperte da Dio secondo le storie Quichè, le 12 trecce che cadono dal turbante delle statue di Tiahuanaco che rappresentano le 12 sacre tribù del dio del sole, le 12 tribù di Israele, ecc...
Il 9 nasce dal 3 x 3 e simboleggia la completezza di un ciclo prima del suo ritorno all'Unità (che avviene con il numero 10 della Sacra Tetrade).
Altri interessanti numeri sacri sono il 72 (i gradi dello zodiaco, i geni cabalistici, i nomi di Dio, le regole dei cavalieri templari, gli anni della tradizione Rosa+Croce, le cappelle del Sacro Graal, ecc..)
ed il 108 che nasce dal 12x9 e che con tutti i suoi multipli e sottomultipli (in particolare 108:2:2=27, 108:3=36, 108:2=54, 108x2=216, 108x2x2=432, 108x2x3==648) compare in continuazione da un estremo all'altro del continente euroasiatico: Angkor Vat, in Cambogia, ha 54 torri, 108 statue ai lati del viale di accesso; 540 statue di divinità Deva e Asura e così via; il tempio di Baalbek, in Fenicia, aveva 54 colonne; nella città santa di Lashanmjh, in Tibet, c'erano 108 templi; 108 cappelle del tempio di Padmasambhava, il re sumero Enlil regalò 108 aromi ad Aadamu, il ciclo temporale indiano, Manvantara, è di 64.800 anni; il ciclo di Kalga corrisponde a 4320 milioni di anni; la durata del regno antidiluviano nella mitologia babilonese è di 432.000 anni, quella sumera di 108.000, i rosari buddista e indù hanno 108 grani, i libri sacri tibetani del Khagiur sono composti da 108 volumi, il Rig Veda ha 10.800 versetti, con 40 sillabe per versetto, per un totale di 432.000 sillabe; il Valhalla delle saghe nordiche ha 540 porte, da ciascuna delle quali escono 800 guerrieri, per un totale di 432.000 (informazioni tratte da un articolo di Flavio Barberi).
Come già abbiamo detto il rapporto tra i numeri rappresenta dei ritmi universali ed è interessante notare come civiltà archetipicamente differenti (in parte opposte) abbiano adottato nel computo del tempo dei ritmi differenti: nel continente centroamericano si è sviluppata l'unità di misura del tempo vigesimale lunare (in uso presso Olmechi, Maya, Aztechi e Toltechi con 13 mesi lunari di 20 giorni e con proporzione armonica 13:20 - oggi ripresa dal Movimento per la Legge del Tempo di José Arguelles), mentre nel continente euroasiatico è prevalso il sistema basato sul conteggio sessagesimale solare (ore di 60 minuti con giorni di 12 ore x 2, mesi di 30 giorni, ecc... che creano la proporzione 12:60).
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L’uomo è un essere spirituale che compie un viaggio, un’esperienza nel mondo materiale. L’anima è la sua vera essenza ed in qualche modo impronta divina all’interno della fisicità.
Il numero tredici, per molti esoterici, proprio per via della natura divina e spirituale del tutto, è quell’elemento che indica la frammentazione originale del Dio. Esso (chiamato anche il Tutto) si sarebbe diviso in tredici corpi di essenza animica privi di sesso e personalità: pura e semplice energia (dotata di forma umana, N.d.R) che rappresentavano il punto di partenza e di arrivo dell’esperienza fisica dell’essere vivente. Sono stati poi questi tredici corpi, secondo alcune teorie a dare vita ad esseri di sesso maschile e femminile.
Rispetto alla divinità iniziale questi tredici, pur condividendone la natura vivono su frequenze differenze. Ed ogni essere umano dipende da uno di questi. E’ per tal motivo che il 13 vien considerato nei contesti bianchi un numero sacro al quale fare riferimento.
Diverso discorso avviene in quelli considerati i circoli esoterici scuri dove il 13 simboleggia quelle famiglie che hanno creato un potere oscuro da contrapporre a Dio (il Tutto, il Bene, N.d.R.) per dominare e risucchiare tutta l’energia del mondo viagra generique fr. Il 13 viene considerato come un numero potente e malefico, fautore di sfortune e di incidenti ma al contempo potente, allo stesso modo, anche per chi coltiva potere oscuro.
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Il diciassette è considerato il numero del Tempio e dei Cavalieri Templari assumendo così un forte significato sia iniziatico che esoterico. Scindendo il numero 17 in 1 e 7 (17=1+7) avremo per il numero 1 il significato di Essere Unico o Cosa Unica che viene posta in relazione con la Potenza Suprema, il Polo Radiante e il Centro mistico. Il 7 invece, è il numero della Conoscenza e della Sapienza: simboleggia quindi la profonda saggezza e la ricerca della verità ma anche introspezione e meditazione.
Secondo la Kabbalah ebraica il 17 ottobre dell’anno 3761 a.C. avvenne la creazione dell’Universo e la somma dei numeri che compongono l’anno (3+7+6+1) da il numero 17.
Altre corrispondenze per il numero 17 le possiamo trovare nel Vangelo di Giovanni nei versi che citano la pesca miracolosa: “Ascendit Simon Petrus et traxit rete in terram plenum magnis piscibus, centum quinquaginta trium”, “Simon Pietro, sali sulla barca e porta a terra la rete piena di 153 grossi pesci”. Il numero 153 è dato dalla somma di tutti i numeri interi da 1 a 17.
I nomi degli angeli che si possono invocare sono 17 come il numero dei demoni evocabili. La stella a 8 punte posta sul capo della Vergine Maria ha 16 lati più 1 centro che sommati fa 17.
Secondo un’antica credenza popolare il 17 simboleggia anche l’arrivo di eventi funesti. Ma com’è nata questa superstizione che ha portato questo numero a essere considerato portatore di sfortuna? L’ipotesi forse più rispondente alla realtà si può far risalire al tempo dell’antica Roma: se, infatti, consideriamo il diciassette scritto in numero romano VXII,
anagrammandolo abbiamo questo risultato: VIXI che il latino significa “vissi” quindi “sono morto”.Fonte