UFO E SEGRETEZZA: CLAMOROSE CONFERME NELLE CARTE DELL'AMMIRAGLIO THOMAS WILSON
Quella che segue è il racconto dell’ ultimo e più recente sviluppo dell’infinita storia che avviluppa il mistero del fenomeno Ufo. Una storia fatta di apparenti rivelazioni, di smentite, un gioco di specchi, una sorda lotta di potere tra apparati, tra gruppi di interessi contrapposti e per tutto questo sempre difficile da interpretare. Quanto la Verità abbia da guadagnare, è da valutare caso per caso dai ricercatori indipendenti più affidabili che svolgono un serio lavoro di verifica..
Siamo in un periodo in cui le fughe di notizie si succedono a ritmi sempre più accelerati. E’ di poco più di un anno fa la diffusione da parte di un altro gruppo di ricercatori dei filmati del Pentagono sugli incontri ravvicinati del Novembre 2017 tra piloti militari e oggetti sconosciuti al largo della costa californiana a cui segui un tale subbuglio mediatico da costringere commissioni e sottocommissioni della Difesa a richiedere audizioni alla Marina in merito a quegli episodi sulla base della presunta minaccia portata dalla facilità e dalla frequenza con cui tali incontri si verificano nello spazio aereo nazionale. Con due risultati concreti:
1 - che la Marina ha annunciato nuovi protocolli di rapporti con cui i piloti dovranno descrivere i fenomeni, un.provvedimento che smentisce l’asserito disinteresse dei militari al fenomeno.
2 - che finalmente un organo istituzionale, la Commissione Difesa del Senato, dimostra interesse all’argomento e chiede di essere tenuto al corrente degli sviluppi seppure in regime di riservatezza.
Ricordiamo che la rivelazione di quegli incontri nei cieli originava da ex personale militare in forza a un programma del Pentagono (Advanced AviationThreath Identification/Ufo Division) operativo tra il 2007 e il 2012 da allora sciolto e disperso tra le varie armi e agenzie della Difesa con altri nomi. Le notizie davano spazio all’annuncio che si era costituita una azienda privata avviata da eminenti personaggi provenienti da ambienti scientifici, politici e di intelligence, la To the Stars Academy il cui obiettivo industriale dichiarato è lo sviluppo e l’applicazione delle tecnologie ricavate dallo studio di tecnologia aliena “recuperata”
(v.
https://mavericknews.wordpress.com/2018 ... more-1466) . La TTSA con sorprendenti tempismo e mezzi ha prodotto per History Channel la serie documentaria Unidentified.Inside America’s Ufo investigation, andata in onda in sei puntate televisive che ha riscosso grande attenzione mediatica perchè basata, secondo i produttori, su fondati elementi di verità.
Nell’aprile scorso, il nuovo colpo di scena. Il ricercatore e storico dell’ufologia Richard Dolan, tra i più seri investigatori della materia, riceve da fonte anonima un documento di 15 pagine, letteralmente esplosivo nel contenuto. Si tratta di appunti dettagliati presi dall’eminente scienziato Eric Davis nel corso di un incontro privato con il viceammiraglio Thomas R. Wilson, deceduto di recente, che fu dal 1997 al 1999 nella posizione di J2, cioè di capo di tutte le intelligence militari (DMI), nello Stato Maggiore della Difesa e successivamenre (1999-2002) a capo della DIA (Defense Intelligence Agency). Dunque non un personaggio che possa essere accusato di leggerezza o di instabilità mentale dagli scettici professionisti.
In quell’incontro, tenutosi nel 2002 nei sedili posteriori dell’auto di servizio, il vice ammiraglio racconta a Davis, che prende appunti (o registra?), i dettagli della sua personale indagine per accertare l’esistenza e l’identità operativa di un Programma Speciale (SAP) clandestino che processa tecnologia aliena. Un Programma “sepolto sotto un tappeto di altri SAP” nei files della labirintica struttura del Dipartimento della Difesa, del quale gli era stata ventilata l’esistenza dal ricercatore Steven Greer, dall’astronauta Edgar Mitchell e dal Lt. Comm. di Marina Willard Miller in un incontro formale nel 1997. Sappiamo ora, dagli appunti di Davis che a quel primo colloquio erano presenti nell’occasione due altri alti ufficiali, i generali Hughes (predecessore di Wilson al DMI) e Crawford oltre ad alcuni attendenti. Da quanto riferito in seguito da Wilson a Greer, risulta che il viceammiraglio cercò verifiche, scopri l’esistenza del Programma clandestino e costrinse un suo rappresentante ad incontrarlo, per sentirsi dire che non aveva il “need to know” (la necessità di sapere – estremo grado del top secret). Cosa che lo mandò su tutte le furie, inutilmente, perchè non ottenne sostegno nella gerarchia di allora per forzare la situazione e costringere allo scoperto il Programma e i suoi scopi. Al contrario, gli valse la minaccia di blocco della carriera, della pensione e la “perdita di una o due stellette“. Wilson non volle più incontrare Greer e non volle più parlare della faccenda.
Ora dagli appunti di Davis escono la cronaca dettagliata degli incontri e la conferma dell’esistenza di un programma semiclandestino opearativo all’interno di “uno tra i 15 migliori appaltatori dell’aerospaziale” dedicato allo studio e alla retroingegneria di almeno “un velivolo” (craft) e tecnologie “non di questo mondo… non opera di mani umane”, recuperate in occasioni non specificate. I finanziamenti che lo alimentano provengono dai fondi neri della Difesa e da altre risorse non identificate. La gestione è totalmente in mani private ( a Wilson fu concesso di vedere un elenco di nomi che includeva alcune figure civili e militari minori in forza al Pentagono) e risponde a una scala gerarchica “anomala“, non convenzionale, e la conduzione, ramificata presumibilmente a livello transnazionale, non prevede alcuna supervisione di autorità costituite. Greer e Mitchell avevano visto giusto.
Questa è l’attualità dei fatti. Le carte Davis/Wilson sono deflagranti perchè confermano la realtà ipotizzata dai ricercatori a partire dalla fine degli anni Novanta e una verità difficile da far accettare all'”esterno”. Ora c’è una prova importante che una civiltà aliena avanzata interagisce con la nostra e che c’è chi sa e utilizza le conoscenze acquisite a scopo di profitto di pochi prevalentemente in ambito militare, impedendo che quelle conoscenze possano essere applicate a beneficio dell’umanità (v.
https://mavericknews.wordpress.com/2019 ... gato/). Una realtà che la comunità di ricercatori aveva da tempo individuato ma che finora non aveva trovato conferme autorevoli quanto il racconto del vice ammiraglio Wilson. Che è interessante anche nell’evidente risvolto emotivo del viceammiraglio nel confrontarsi a muso duro con tre “rappresentanti” del Programma (program manager, direttore della Sicurezza, rappresentante legale – “the watch committee” come si autodefiniscono), in particolare per l’irritazione di sentirsi dire che “il suo grado e posizione sono irrilevanti” al fine di essere informato e che i criteri per “l’ingresso” li decidono esclusivamente loro per “accordi pregressi e resi ulteriormente restrittivi più recentemente”
Si può ritenere autentico il documento? Richard Dolan e i ricercatori che l’hanno visionato, analizzato e diffuso (Grant Cameron, Linda Moulton Howe, Melissa Lesley) sono sicuri che lo è per la quantità di nomi, riferimenti e dettagli verificabili. Ma naturalmente, nella comunità dei ricercatori non manca i detrattori, chi per gelosia o interesse.Finora però con scarsi argomenti.
Anche il percorso di provenienza del documento e la fonte originaria della diffusione sono stati accertati: a divulgarlo sarebbe stato Edgar Mitchell, identificato dai riferimenti offerti da due ricercatori australiani che per primi hanno avuto tra le mani il documento ma che non vollero rivelarne l’origine nè si sono sentiti di diffonderlo, fino agli scorsi mesi. Perchè Edgar Mitchell? Perchè era amico e confidente di Wilson e perchè faceva parte di un consesso di personaggi, tutti provenienti da ambienti militari, scientifici e di intelligence dediti a favorire una disclosure “soffice”, prudente, del fenomeno Ufo e delle sue implicazioni. Un gruppo di lavoro autodenominatosi Advanced Theoretical Physics Group, attivo fin dal 1985 unito anche da interessi economici, di cui a suo tempo entrò a far parte Eric Davis. Una storia che sarebbe lungo qui sviluppare.
Le implicazioni di questi intrecci sono interessanti e comportano numerosi problemi di rapporti e di strategia di comunicazione, il tutto complicato dai diversi livelli di clearance che pertengono ai vari personaggi. Non per niente, alla richiesta di Dolan di conferma, Davis, tramite la sua attuale azienda, ha risposto con un comunicato “No comment” che non nega e non conferma ma segnala un evidente imbarazzo.
Dal documento scaturiscono anche nuovi e intriganti interrogativi che verranno indubbiamente affrontati da chi ne ha competenza e bisogna dare atto a Dolan e al team di ricercatori che hanno visionato quelle carte di averle rese pubbliche (l’intera documentazione Davis/Wilson, è disponibile su
https://imgur.com/a/qgIFTfQ). Oggi le carte Davis/Wilson dilagano sul web. Certamente la loro diffusione potrà aprire altre falle nel muro della segretezza.
Sembra che ci si avvicini dunque sempre più, per forza di cose, a una disclosure che prima o poi dovrà avvalersi di una voce ufficiale (il Presidente Usa, l’Onu, il Papa?) e che potrebbe avere risvolti traumatici per l’economia mondiale e provocare un cambiamento epocale con aspetti positivi e negativi, tutti da valutare. Richard Dolan ha già tentato un’analisi realistica di quel futuro nel suo libro A.D. After Disclosure – The People’s Guide to Life After Contact (Keyhole, 2010). Anche i termini che cambiano nei riferimenti pubblici e nella terminologia militare (da Ufo a Uap – Unidentified Aerial Phenomena) e la nuova disinvoltura nel parlarne da parte di ambienti politici, giornalistici e scientifici indicano che qualcosa si muove. Che si fa strada la consapevolezza che la segretezza nel lungo termine è un cancro per la democrazia perchè costringe i poteri pubblici a continuare a mentire, perchè ci nega progresso e capacità di giudizio.
Certo, il fatto che la Verità possa farsi strada per percorsi e canali non “democratici” o pubblici può allarmare ma anche questo è responsabilità di chi da decenni ha gestito e favorito la segretezza in nome di un falso concetto di sicurezza nazionale e di un profitto privato nel campo milutare/aerospaziale e chissà cos’altro (la genetica?), costringendo una comunità di ricercatori, controparte altrettanto ristretta ma propensa alla diffusione pubblica, a contrastarne i piani adattandosi con fatica e rischio personale ai terreni insidiosi e inquinati dalla disinformazione.
https://mavericknews.wordpress.com/2019 ... as-wilson/