
Trentamila a mille, popolo contro regime. Da una parte la piazza e tante piazze che circondavano il Parlamento; dall’altra – ieri e oggi – deputati e senatori asserragliati a palazzo. A caccia di saluti romani. Di luoghi deserti. Di felicità che non trovano mentre sbadigliano ascoltando Giuseppe Conte che gli tocca pure votare. Ma non c’è da scherzarci troppo, perché da ieri sono cominciate le prove generali di regime.
Un fiume di gente entusiasta e assieme con molta rabbia dentro in marcia contro un governo fellone, che ha osato riciclare un Partito Democratico impietosamente sconfitto ad ogni occasione elettorale e che pure portano incredibilmente al governo. Ed è talmente vero che a far riflettere non devono essere solo i numeri sul popolo sceso in piazza. Quando è un’agenzia indipendente come l’AdnKronos a testimoniare che c’erano almeno trentamila persone, vuol dire che è successo davvero qualcosa. E la notizia è che è successo di lunedì. E di mattina. Ci provi qualunque altra forza politica a realizzare un miracolo del genere.
Tutto è partito da un tweet della Meloni
Tutto è partito da un tweet di Giorgia Meloni, nel periodo di Ferragosto. Ha intuito felicemente, la leader di Fratelli d’Italia, che cosa covava sotto la cenere. Quanta rabbia aveva preso gli italiani. La piazza per le elezioni subito. E così è stato. E a ruota sono arrivati Matteo Salvini e Giovanni Toti. Con il solito infelice distinguismo di Forza Italia, sempre più incapace di percepire gli umori popolari. Amen.
Ma come fate a non capire che cosa sta succedendo all’Italia? Se i cittadini scendono in strada a manifestare appena se ne presenta l’occasione il motivo c’è. E sta proprio nello scandalo di un potere che si incolla alle poltrone nonostante il popolo sovrano.
Vogliamo mettere in fila i principali luoghi istituzionali dove siedono esponenti provenienti dal Pd o suoi importanti militanti? Diciotto per cento alle elezioni. Sergio Mattarella è presidente della Repubblica. E sia lodato.
David Sassoli è presidente del Parlamento Europeo. E sia amato.
David Ermini è vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. E sia temuto.
Paolo Gentiloni è commissario europeo per l’Italia. E sia nascosto.
Ministri di gran peso – a cominciare dall’oscuro Gualtieri all’Economia – e fra poco una valanga di sottosegretari del Pd.
Ma che altro deve succedere per poter parlare di regime?
Ma che altro deve succedere per fare andare in bestia chi paga le tasse? E’ o non è un regime quello che sovverte l’orientamento della pubblica opinione dalle elezioni locali, alle nazionali fino alle europee e persino in ogni sondaggio?
Poi, le porcherie.
Ieri si è tentato in tutti i modi di sabotare, non riuscendoci, una manifestazione imponente, bloccando o tentando di farlo, gli accessi a piazza Montecitorio, costringendo le forze dell’ordine a “trattare” con persone perbene. Qualcosa di incredibile. C’era troppa gente.
In aula alla Camera espulso l’on. Donzelli. Aveva osato gridare onestà-onestà ai grillini. E al tempo dei pentastellati al governo non sta bene. Tranquillo Giovanni, è una medaglia.
Nelle stesse ore veniamo a sapere che a fine agosto è stata perquisita la villa di Beppe Grillo per via delle tristi vicende del figliolo. Accusato di violenza sessuale di gruppo, mica dell’orrendo reato di un passaggio su una moto d’acqua della polizia della prole di Salvini. Ovviamente, sul comico capo dei Cinquestelle neppure una parola è uscita fuori durante la trattativa per il vergognoso Conte-bis. Magari levavano la Giustizia a Bonafede.
E poi l’oscuramento delle pagine Facebook dei dirigenti di CasaPound.I regimi cominciano cosi. Attaccano chi si oppone e proteggono chi comanda. Prepariamoci a combattere.
https://www.secoloditalia.it/2019/09/tr ... -italiani/A quando i ... centri "sociali"? (O ci sono ancora città da mettere a soqquadro ..) ![Dubbioso [:291]](./images/smilies/UF/dubbioso.gif)