22/05/2020, 11:46
22/05/2020, 12:06
greenwarrior ha scritto:Un puzzle lo si costruisce partendo dalla cornice, poi diventa più facile collocare i pezzi. Poveri 5 Stelle, prigionieri di un inganno.
22/05/2020, 12:12
ORSOGRIGIO ha scritto:greenwarrior ha scritto:Un puzzle lo si costruisce partendo dalla cornice, poi diventa più facile collocare i pezzi. Poveri 5 Stelle, prigionieri di un inganno.
Prigionieri di un inganno comodo ed anche retribuito.
Chi sono i FESSI allora??
Loro o noi??
22/05/2020, 13:11
greenwarrior ha scritto:ORSOGRIGIO ha scritto:greenwarrior ha scritto:Un puzzle lo si costruisce partendo dalla cornice, poi diventa più facile collocare i pezzi. Poveri 5 Stelle, prigionieri di un inganno.
Prigionieri di un inganno comodo ed anche retribuito.
Chi sono i FESSI allora??
Loro o noi??
Meglio fesso che colluso. Pecunia non olet,siamo tutti opportunisti se si presenta l' occasione ideale. Meglio restare fessi ma onesti. Prima o poi qualcosa succederà.
22/05/2020, 13:18
22/05/2020, 13:35
MaxpoweR ha scritto:La verità fa male purtroppo. La lombardia va commissariata è guidata da emeriti assassini, corrotti, e senza alcuna comptenza.
22/05/2020, 13:58
22/05/2020, 14:59
MaxpoweR ha scritto:La verità fa male purtroppo. La lombardia va commissariata è guidata da emeriti assassini, corrotti, e senza alcuna competenza.
22/05/2020, 20:20
MaxpoweR ha scritto:La verità fa male purtroppo. La lombardia va commissariata è guidata da emeriti assassini, corrotti, e senza alcuna comptenza.
22/05/2020, 20:32
barionu ha scritto:Divieto di verità
di Marco Travaglio
Le immonde immonde gazzarre degli ultimi due giorni, prima al Senato contro il ministro Bonafede e poi alla Camera contro il deputato M5S Riccardo Ricciardi, proseguite sui social e sui giornaloni, dimostrano che in Parlamento tutto si può dire fuorché la verità.
Chi la dice viene lapidato e crocifisso, mentre chi mente passa per un gran fico e la fa franca.
L’altroieri, tentando di spiegare la loro scombiccherata mozione di sfiducia e il loro voto favorevole a quella opposta della Bonino, i forzisti accusavano il ministro di aver detto: “In carcere non ci sono innocenti”. Ma Bonafede non l’ha mai detto. Una sera, a Otto e mezzo, una giornalista di Repubblica gli contestò la legge blocca-prescrizione per via degli “innocenti che finiscono in carcere”. Lui, stupefatto, rispose: “Cosa c’entrano gli innocenti che finiscono in carcere?
Gli innocenti non finiscono in carcere…”. Sottinteso: “…con la blocca-prescrizione”. Com’è noto, in carcere si può finire per espiare una condanna definitiva, da sicuri colpevoli; o in custodia cautelare durante le indagini e/o il dibattimento, da “presunti non colpevoli”. E bloccare la prescrizione dopo la sentenza di primo grado non modifica di un millimetro né la custodia cautelare né l’espiazione della pena. Questo disse Bonafede: la pura verità.
Intanto la Bonino e l’Innominabile, smanettando su Google, han trovato un’intervista del 2016 rilasciata da Bonafede (all’epoca soltanto deputato M5S) a Repubblica e han pensato bene di non leggerne il testo, ma solo il titolo: “Se c’è un sospetto anche chi è pulito si dimetta”.
L’Innominabile l’ha associato ai ministri-martiri dei governi Pd costretti alle dimissioni o destinatari di mozioni di sfiducia. Quelli che fu lui stesso a spingere o ad accompagnare alla porta. In ogni caso, in quell’intervista, Bonafede non parlava di ministri Pd, ma di una sindaca M5S a cui Grillo e Casaleggio avevano chiesto le dimissioni: Rosa Capuozzo di Quarto (Napoli), che non era indagata, ma non aveva denunciato le pressioni di un consigliere M5S eletto con i voti di un presunto boss locale (ed espulso). Bonafede, in tutta l’intervista, non diceva mai la frase inventata nel titolo di Repubblica e citata dal duo Bonino-Innominabile (“Se c’è un sospetto anche chi è pulito si dimetta”).
Diceva invece che “per il M5S i voti della camorra, anche se non determinanti…, sono irricevibili. Abbiamo … mandato via per tempo il consigliere indagato, ora chiediamo un passo ulteriore… Ci sono forti ombre sui voti dati a un nostro consigliere. Contro il voto di scambio noi ci battiamo quotidianamente senza se e senza ma. Facessero gli altri quel che abbiamo fatto noi”.
Ormai funziona così: si inventano frasi mai dette, poi si chiama chi non le ha dette a discolparsi e, se quello esprime il suo vero pensiero, lo si accusa di incoerenza.
Ieri, alla Camera, Ricciardi ha messo in fila fatti e dati incontestabili sulla Caporetto della Regione Lombardia e della sua “sanità modello”,
record mondiali di contagi e morti da Covid-19: lo smantellamento della medicina territoriale;
i tagli di 25 mila posti letto in 20 anni;
il dirottamento del 40% dei fondi pubblici alla sanità privata;
gli scandali di Formigoni;
le scemenze di Giorgetti al Meeting di Cl 2019 (“Chi ci va più dal medico di base? È finita quella roba lì”);
la farsa del Bertolaso Hospital in Fiera ormai rinnegato dallo stesso padre e indagato dai pm;
la famigerata delibera di Fontana&Gallera per trasferire i malati nelle Rsa, con strage di anziani incorporata.
Parole confermate dagli Ordini dei Medici lombardi,
a cui si sarebbe potuto aggiungere che dalla riapertura di lunedì i medici di base hanno segnalato 3.157 casi sospetti di contagio alle Ats della Lombardia,
che hanno effettuato appena 25 tamponi (a Milano 9 su 603 casi).
Ma quelle parole, essendo vere, hanno scatenato l’ira funesta dei forzaleghisti e di insigni commentatori. Salvini le spacciava per “infamie contro cittadini e medici lombardi” (mai citati).
Giorgetti per un’offesa “ai nostri morti” (uccisi anche dalle politiche del centrodestra) e pretendeva che qualcuno (il Duce?) “metta in riga i grillini” (se no?).
E il ministro Speranza, incredibilmente, gli dava ragione.
Si dirà: per fortuna poi ci sono i giornali che mettono le cose a posto. Infatti su Repubblica Stefano Cappellini ha scritto un pezzo che sarebbe parso un tantino eccessivo anche sul Giornale.
Dopo aver squalificato 44 anni di battaglie del suo fu giornale sulla questione morale come “giustizialismo”, “cultura del sospetto”, non “compatibile con una vera sinistra dei diritti” e tipica dei 5Stelle, ha smascherato “il pm filosofo della teoria e guru dell’abbecedario M5S”: Davigo.
Il quale, a suo dire, avrebbe dichiarato che “non esistono innocenti, solo colpevoli che l’hanno fatta franca”.
Peccato che Davigo non l’abbia mai detto.
Poi ha attribuito a Bonafede le frasi “Non ci sono innocenti in galera” e “Anche uno pulito deve dimettersi se è sospettato”.
Peccato che Bonafede non le abbia mai pronunciate.
Ma, senza le tre fake news, il bel tomo non avrebbe potuto imbastire il suo temino dal titolo “Bonafede salvo, le sue idee no”.
Dove “le sue idee”, naturalmente, sono quelle inventate da Cappellini.
Poi tutti a denunciare le fake news dalla Russia con furore.
23/05/2020, 13:02
Robiwankenobi ha scritto:MaxpoweR ha scritto:La verità fa male purtroppo. La lombardia va commissariata è guidata da emeriti assassini, corrotti, e senza alcuna comptenza.
La Lombardia è guidata da quelli che hai detto, ma se venisse commissariata sarebbe peggio, arriverebbe da Roma gentaglia ancora più cagosa di quella che c'è.
03/06/2020, 12:24
Su Milano Finanza il piano segreto del M5S per una banca pubblica
di Kartana
Su Milano Finanza il piano segreto del Movimento 5 stelle: convogliare il più possibile parte dei 1600 miliardi di depositi bancari, liquidità che non rende nulla, sulla banca pubblica Mediocredito Centrale, con remunerazione più alta delle altre banche.
Questa liquidità verrebbe usata per acquisti di titoli sovrani italiani e per investimenti pubblici e investimenti a piccole e medie imprese.
Si ritornerebbe ad una banca pubblica, una sorta di Imi pre riforma Draghi Amato. Il progetto, interessante, cozza però con il fatto che si deve tornare alla sovranità monetaria, con la banca centrale italiana che emette moneta.
Ciò presuppone l'uscita dall'euro.
È un progetto a metà, ma in ogni caso molto meglio della liquidità che ne fanno uso le banche private, che tutto fanno tranne che prestare soldi alle imprese. Le utilizzano per "wealth management", gestione di fondi finanziari, ne ricavano ricche commissioni e chi si è visto si è visto. Si potrebbe pensare anche al Monte Paschi, ora pubblico, fino a quando l'Ue lo permetterà. Ma ci vorrebbe personale bancario che finalmente va nelle aziende, le studia, valuta i progetti e le finanzi. Così si faceva nella Prima Repubblica. Ora non lo fa più nessuno da decenni.
Notizia del: 03/06/2020
23/06/2020, 16:36
26/06/2020, 12:40
26/06/2020, 12:49