07/05/2020, 15:51
09/05/2020, 06:33
vimana131 ha scritto:Caracas
Attacco mercenari in Venezuela: Maduro annuncia altri 4 arresti, a processo due cittadini Usa
Salgono così a 17 le persone catturate e accusate di aver partecipato all'incursione via mare per realizzare, secondo le autorità venezuelane, un colpo di Stato. I due cittadini americani sarebbero "rei confessi. Avranno un processo regolare"
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato oggi l'arresto di altri quattro "terroristi" che hanno partecipato alla cosiddetta 'Operazione Gedeone' che, secondo Caracas, si proponevano durante lo scorso fine settimana di realizzare un colpo di Stato in Venezuela e trasferire il capo dello Stato negli Stati Uniti.
Si è trattato, ha precisato in una conferenza stampa oggi a Caracas, di una cattura "avvenuta tra la notte scorsa e mezzogiorno locale, grazie alla operazione 'Negro Primero - schiacciamento del nemico', con la partecipazione della popolazione civile, dei militari e della polizia". Con questi nuovi arresti sono salite a 17 le persone catturate e accusate di aver partecipato all'incursione via mare, fra cui due cittadini statunitensi che, ha concluso Maduro, sono "rei confessi" e sono trattati "con rispetto" mentre sono in mano alla giustizia.
I due americani saranno processati in Venezuela Luke Derman e Airan Berry saranno processati dalla giustizia venezuelana, ha detto il presidente Maduro, aggiungendo che chiederà anche agli Usa l'estradizione di Jordan Goudeau, l'ex berretto verde titolare dell'agenzia di sicurezza Silver Corp Usa, accusato di essere a capo dell'operazione.
Durante la conferenza stampa Maduro ha proposto un lungo video in cui uno dei due contractor statunitensi, Denman, risponde a domande fuori campo ammettendo di avere partecipato insieme ad Berry, e su istruzione del titolare di Silver Corp, Jordan Goudreau, all'addestramento di 60-70 persone in un accampamento in Colombia. Secondo questa testimonianza, "Goudreau aveva lavorato in passato per operazioni di sicurezza di Donald Trump, che sostanzialmente è il suo capo". Infine, il capo dello Stato venezuelano ha sottolineato che "Denman e Berry sono cittadini statunitensi mercenari rei confessi, sono in stato di arresto e sono nelle mani della Procura che deciderà l'iter processuale".
Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha garantito che gli Stati Uniti useranno "ogni mezzo a disposizione" per riportare a casa i due americani. Maduro ha anche accusato il leader dell'opposizione Juan Gauidò di essere il regista dell'operazione. Come Washington, Guaidò continua a negare ogni coinvolgimento.
Russia: "non convincenti" le smentite Usa La Russia considera "non convincenti" le smentite degli Stati Uniti dopo l'arresto dei due americani. "L'affermazione di Washington secondo cui il governo americano non ha nulla a che vedere con quello che è successo in Venezuela in questi ultimi giorni non sembra convincente - si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. "Le azioni dei mercenari meritano una condanna risoluta e senza condizioni - osserva ancora la diplomazia di Mosca, che considera "inaccettabile l'utilizzo dei metodi millitari per risolvere i disaccordi politici", invitando a dare al Venezuela "la possibilità di risolvere i suoi problemi in maniera indipendente e pacifica, grazie a un ampio dialogo nazionale, senza diktat, ultimatum e sanzioni".
http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 33e6d.html
13/05/2020, 06:18
13/05/2020, 12:17
23/05/2020, 05:58
23/05/2020, 13:12
Venezuela, il Procuratore generale invia a Pelosi il dossier che lega Trump ai mercenari di Operazione Gedeone
https://www.lantidiplomatico.it/resizer/resiz/public/silvercorp.jpg/700x350c50.jpg
Tarek William Saab, procuratore generale del Venezuela, ha offerto a Nancy Pelosi, collaborazione nelle indagini aperte per chiarire le presunte responsabilità della Casa Bianca nella cosiddetta "operazione Gedeon", il tentativo di invasione armata dalla Colombia di mercenari legati ad una agenzia vicina all'amministrazione Trump.
Attraverso twitter Saab ha comunicato di aver inviato una lettera alla Presidente della Camera dei rappresentanti Usa, sintetizzando tutte le informazioni raccolte da Caracas e che sono parte integrante del dossier che il presidente Maduro ha consegnato alle Nazioni Unite. Nella lettera di Saab indirizzata a Pelosi si fa riferimento all'inchiesta aperta il 12 maggio dal presidente della commissione Esteri dell Camera, il democratico Eliot Engel.
Tra i mercenari arrestati dalle autorità venezuelane dopo il fallito tentativo di invasione armata ci sono anche Airan Berry e Luke Denman, due cittadini statunitensi.
In un video che come AntiDiplomatico vi abbiamo sottotitolato e che hanno reso pubbliche le autorità venezuelane, Denman ammette di essere stato incaricato di prendere il controllo dell'aeroporto di Caracas e di catturare Maduro per portarlo negli Stati Uniti. Il mercenario che ha ricevuto 50 mila dollari per l’operazione ammette di essere stato assunto da Jordan Goudreau, alla guida della famigerata Silvercorp, il quale aveva firmato un contratto diretto con il golpista autoproclamato presidente Guaidò che dava il via libera ad un’operazione che è stata preparata in territorio colombiano.Guarda su youtube.com
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-venezuela_il_procuratore_generale_invia_a_pelosi_il_dossier_che_lega_trump_ai_mercenari_di_operazione_gedeone/82_35123/
Consiglio di sicurezza, vittoria storica del Venezuela. Maggioranza dei membri condanna l'ultimo crimine targato Usa
Diversi paesi, tra cui due di peso come Cina e Russia, hanno difeso con forza la posizione del Venezuela davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove è stata denunciata la pianificazione, il finanziamento e la formazione dei mercenari che hanno provato a compiere un assalto golpista nel paese sudamericano con il sostegno dei governi degli Stati Uniti e della Colombia.
«Operazione Gedeone», il nome in codice dell’azione golpista sventata dall’azione combinata delle forze di sicurezza di Caracas e del popolo. A simboleggiare l’unità d’azione e d’intenti riassunta nella dottrina dell’unione civico-militare.
Una proposta di risoluzione avanzata dalla Russia ha ricevuto il veto degli Stati Uniti.
Dmitri Polianski, inviato russo presso le Nazioni Unite, ha dichiarato mercoledì durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell’organismo internazionale sul Venezuela che la recente violazione della sovranità del paese latinoamericano "costituisce una minaccia diretta alla pace”.
"È un crimine contro l'umanità, commesso in circostanze aggravanti, poiché ha usato come vantaggio militare la presenza di una pandemia mortale che colpisce tutta l'umanità”, denuncia la Russia.
Il rappresentante della Cina presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Ma Zhaoxu, ha condannato durante il suo discorso "la violazione della sovranità del Venezuela", nonché qualsiasi interferenza negli affari interni della nazione sudamericana. "Sollecitiamo gli Stati Uniti fermare l'interferenza negli affari interni del Venezuela e porre fine alle sanzioni, poiché violano la Carta delle Nazioni Unite", ha affermato il diplomatico cinese.
Ha anche sottolineato che i problemi nel paese devono essere risolti dalla sua popolazione in modo pacifico.
Diversi paesi hanno palesato solidarietà al Venezuela.
La rappresentante di Saint Vincent e Grenadine in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Inga Rhonda King, ha dichiarato che la sua delegazione mantiene la solidarietà con il Venezuela e ha esortato tutti gli Stati membri a soddisfare gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite. Allo stesso modo, King ha affermato che le controversie interne non costituiscono una minaccia per la pace e la sicurezza nel mondo, poiché non minacciano l'indipendenza o la sovranità dei paesi esterni. Ha avvertito, inoltre, che gli atti di aggressione perpetrati contro il Venezuela sono illegali "violazioni del diritto internazionale". "Riteniamo che l'unica soluzione sia il dialogo inclusivo e nazionale", ha affermato la rappresentante e ha ribadito la richiesta di ritirare le misure coercitive illegali contro la nazione sudamericana e che i membri della comunità internazionale desistano da qualsiasi aggressione, soprattutto di fronte alla pandemia di Covid-19.
La Francia ha ribadito che la soluzione in Venezuela deve essere pacifica, attraverso "un dialogo inclusivo e in buona fede" e che "l'uso della forza deve essere condannato senza condizioni”.
Il Sudafrica ha ribadito che la situazione politica venezuelana riguarda solo la sua popolazione. "Dobbiamo sostenere il processo interno di pace e risoluzione senza precondizioni per i venezuelani", ha detto il suo rappresentante al Consiglio di Sicurezza, Jerry Matthews Matjila.
L'Indonesia ha anche aderito all'appello del Sudafrica respingendo qualsiasi tentativo di interferire in Venezuela e sottolineando che il dialogo tra attori politici venezuelani è la strada migliore.
Il rappresentante del Vietnam, Dang Dinh Quy, ha assicurato di seguire da vicino la situazione in Venezuela. Il Vietnam rifiuta l'uso della forza e le interferenze contro l'indipendenza dei paesi, poiché queste azioni violano la Carta del Nazioni Unite e principi del diritto internazionale. Il funzionario ha avvertito che, in mezzo alla pandemia del nuovo coronavirus, combattere la situazione sanitaria è il compito principale degli Stati. Nel frattempo, a nome della sua delegazione, chiede la sospensione delle sanzioni che minano la possibilità per i paesi di rispondere efficacemente al Covid-19.
La rappresentante degli Stati Uniti Kelly Craft ha affermato nel suo discorso che gli argomenti del Venezuela sull'incursione armata sono "una raccolta di accuse inventate e false”.
La funzionaria ha affermato che il suo governo non era coinvolto in ciò che è accaduto e ha respinto le prove presentate dalle autorità venezuelane, che collegano l'amministrazione Trump in questo e altri tentativi denunciati dal Venezuela per promuovere un cambiamento di potere in base a meccanismi non costituzionali.
Il rappresentante della Colombia, Guillermo Fernández de Soto, si è accodato agli Stati Uniti e negato le prove prove presentate dalle autorità venezuelane sulla partecipazione del suo governo all'incursione armata, nonostante le dichiarazioni delle persone detenute, che hanno affermato di essere state addestrate proprio in Colombia.
Il funzionario ha fatto riferimento alla "crisi" che il Venezuela sta vivendo e ha ribadito le intenzioni di un cambio di governo, ma non ha menzionato le sanzioni illegali imposte dagli Stati Uniti, che hanno reso difficile per le autorità acquisire medicinali e cibo nel bel mezzo della pandemia.
"Il Consiglio di Sicurezza può essere sicuro che la Colombia non andrà contro la pace internazionale", ha concluso il rappresentante. Il funzionario ha avvertito che, nel mentre c’è la pandemia del nuovo coronavirus, combattere la situazione sanitaria è il compito principale del Stato. Nel frattempo, a nome della sua delegazione, ha sostenuto la sospensione delle sanzioni che minano la possibilità per i paesi di rispondere al Covid-19.
Il rappresentante del Venezuela presso le Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha invitato il Consiglio di Sicurezza a chiedere una "fine immediata" alle pratiche criminali degli Stati Uniti e dei suoi alleati contro il paese. "Compreso l'uso o la minaccia dell'uso della forza e la realizzazione di nuovi attacchi armati".
Oltre a sollecitare il Consiglio di Sicurezza a conformarsi alla Carta dell'organizzazione, Moncada ha chiesto "di determinare una volta per tutte non solo la minaccia che le politiche di guerra dei governi di Colombia e Stati Uniti d'America rivolgono alla pace sia il Venezuela che l'intera regione, ma che vengano riconosciuti gli atti di aggressione che sono stati commessi".
“Mostriamo al mondo le azioni armate contro il mio paese, il governo degli Stati Uniti. e la Colombia ha facilitato la pianificazione, il finanziamento, l'addestramento e oggi stanno proteggendo gruppi di mercenari e terroristi che hanno commesso un attacco per realizzare assassinii della popolazione civile, commettere omicidi selettivi di membri del governo e assassinare il presidente Maduro”.
Il rappresentante alle Nazioni Unite per il Venezuela ha ribadito che la Carta delle Nazioni Unite dei paesi membri viene sistematicamente violata. “Stati Uniti d’America e Colombia hanno violato le norme del diritto internazionale, in particolare la risoluzione 4 e il Consiglio di sicurezza 239, che condannano che uno Stato consenta o tolleri il reclutamento di mercenari o la fornitura di strutture per effettuare il rovesciamento di uno Stato membro”.
“Stati Uniti e Colombia - continua Moncada - hanno violato la risoluzione 1279 secondo cui gli Stati devono impedire che le azioni terroristiche vengano preparate o finanziate nei loro territori; la risoluzione 1373 che implica che gli Stati devono evitare di fornire supporto alle entità, alle persone coinvolte in azioni terroristiche, compreso il contributo di armi a terroristi; la risoluzione 1456, che esorta gli Stati ad aiutarsi a vicenda per indagare e punire gli atti di terrorismo, affermando che coloro che aiutano o perpetrano un atto terroristico devono essere perseguiti”.
Moncada ha ribadito che la Casa Bianca e la Colombia si rifiutano di contattare le autorità venezuelane per evitare l'impunità e punire i responsabili dell'incursione marittima.
Di fronte al blocco economico, finanziario e commerciale illegale imposto al Venezuela da Washington, Moncada ha ribadito che la misura illegale viola la Carta delle Nazioni Unite, “il governo degli Stati Uniti. Ha ammesso di esercitare pressioni sulle compagnie affinché non spediscano benzina nel Paese. E se, nel bel mezzo della crisi pandemica, New York non avesse benzina? Questo sarebbe un crimine contro l'umanità, è quello che gli Stati Uniti fanno contro 30 milioni di venezuelani”.
Il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha ringraziato per il sostegno la Russia, la Cina e la comunità internazionale durante l'incontro virtuale del Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite tenutosi mercoledì. "Abbiamo ottenuto una grande vittoria nel Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, grazie alla Russia, alla Cina, a tutti i membri non permanenti", ha affermato il Capo dello Stato.
Allo stesso modo, ha esteso un messaggio di congratulazioni al rappresentante permanente del Venezuela alle Nazioni Unite, Samuel Moncada, per la sua straordinaria partecipazione.
Il presidente ha anche ringraziato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Gutérres, per le dichiarazioni rilasciate dal segretario generale delle Nazioni Unite (ONU) per gli affari politici e il consolidamento della pace, Rosemary DiCarlo, che ha condannato le sanzioni statunitensi contro il Venezuela, sottolineando che esacerbano una situazione già critica nel mezzo della pandemia di coronavirus.Guarda su youtube.com
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-consiglio_di_sicurezza_vittoria_storica_del_venezuela_maggioranza_dei_membri_condanna_lultimo_crimine_targato_usa/82_35114/
25/05/2020, 07:49
25/05/2020, 14:14
28/05/2020, 12:54
L'Iran sta rompendo le catene delle sanzioni illegali degli Stati Uniti
“Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a due paesi, Iran e Venezuela. Ma sono stati in grado di opporsi a queste sanzioni unilaterali statunitensi. La riuscita spedizione delle petroliere in Venezuela, che ha un disperato bisogno di carburante, dice all'Iran che è sulla buona strada per affrontare le crudeli sanzioni statunitensi. Simboleggia che la nazione iraniana sta rompendo le catene delle sanzioni statunitensi”, questo è quanto ha dichiarato ai microfoni di Sputnik Seyyed Saeed Mirtorabi Hosseini, un analista iraniano esperto nel settore petrolifero ed energetico.
L’analista e ricercatore presso l’Università di Kharazmi, ha spiegato che l'arrivo delle petroliere iraniane nelle acque del Venezuela dimostra che la nazione iraniana sta rompendo le catene delle sanzioni degli Stati Uniti.
Hosseini ha anche notato che è improbabile che gli Stati Uniti lancino un attacco alle petroliere iraniane nell'Oceano Atlantico o vicino alla costa venezuelana, perché costerebbe caro agli States.
“Le navi cisterna ricevono una scorta della Marina della Repubblica islamica dell'Iran (IRI). Non credo che gli Stati Uniti faranno un passo come attaccare o dirottare le petroliere iraniane. Sarà considerata una violazione delle norme internazionali per la prevenzione delle collisioni in mare e in genere costa agli americani un prezzo elevato. L'unico svantaggio di queste petroliere è la possibile mancanza di assicurazioni internazionali, dal momento che molte grandi compagnie assicurative devono rispettare le regole dettate dagli Stati Uniti”.
Le spedizioni hanno fatto infuriare Washington poiché sia l'Iran che il Venezuela sono soggetti al regime illegale di sanzioni imposto dagli Stati Uniti a quei paesi che non si piegano all’agenda degli interessi imperiali.
Washington ha anche minacciato, con fare mafioso, l’adozione di misure in particolare contro l'Iran. Secondo quanto affermato da un alto funzionario degli Stati Uniti, che però non ha fornito ulteriori dettagli.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha messo in guardia dalle misure di ritorsione contro gli Stati Uniti se ciò causasse problemi alle petroliere.
Notizia del: 27/05/2020
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-liran_sta_rompendo_le_catene_delle_sanzioni_illegali_degli_stati_uniti/82_35237/
28/05/2020, 19:34
08/06/2020, 13:25
Teheran agli USA dopo la missione in Venezuela: "Gli idioti che una volta cercavano di assediarci ora si trovano sotto assedio"
Un funzionario persiano sottolinea il successo dell'Iran nell'invio di benzina in Venezuela, una situazione che ha portato "gli idioti" che volevano assediare l'Iran ad essere loro stessi assediati dalla potenza di Tehran.
"Gli idioti che una volta cercavano di assediarci ora si sono trovati sotto assedio" , ha scritto il segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, Ali Shamjani.
In un messaggio pubblicato sul suo account Twitter, Shamjani, oggi, ha elogiato il successo ottenuto dalle cinque navi iraniane nella loro missione in Venezuela, che è riuscita nell'intento di trasportare il carburante nel paese sudamericano nonostante le minacce delle autorità statunitensi.
Le navi iraniane, dopo aver completato con successo la loro missione, stanno tornando nel paese. Ciò significa che la strategia di resistenza è stata efficace ", ha aggiunto.
L'Iran ha inviato cinque navi cisterna in Venezuela - vale a dire: Fortune, Forest, Petunia, Faxon e Clavel - caricate con 1,53 milioni di barili di benzina e additivi per alleviare la grande carenza di carburante che il Venezuela soffre a causa delle sanzioni. imposto dagli Stati Uniti, nell'ambito della sua campagna di pressione contro il governo del presidente bolivariano, Nicolás Maduro.
Secondo Shamjani, i "motivi" del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del rappresentante speciale del Dipartimento di Stato americano per l'Iran, Brian Hook, di tenere colloqui con Teheran sono la prova del successo dell'Iran.
Le autorità persiane hanno ripetutamente escluso la possibilità di tenere colloqui con gli Stati Uniti perché Washington "non abbandona la sua ostilità" nei confronti di Teheran, sottolineando che il paese nordamericano ha già dimostrato di non essere un interlocutore affidabile.
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-iran_il_ritorno_di_mahmoud_ahmadinejad_prender_parte_alle_prossime_elezioni/82_35452/
21/06/2020, 14:02
05/07/2020, 12:01
05/07/2020, 12:48
13/09/2020, 12:24