pag 479 del libro
Il viaggiatore oscuroGià nel lontano 1990, prima della scoperta di una qualunque delle prove fisiche e geologiche
relative agli impatti cometari del Dryas Recente, l’astrofisico Victor Clube e l’astronomo Bill
Napier ci misero in guardia contro il punto di vista
che tratta il cosmo come uno sfondo innocuo alle questioni umane, un punto di vista che attualmente
l’Accademia considera suo compito sostenere e che Stato e Chiesa sono ben felici di sottoscrivere.
Un tale punto di vista, secondo l’opinione profetica di Clube e Napier del 1990, era pericolosa in
quanto collocava di conseguenza «la specie umana un po’ più in alto dello struzzo, in attesa del
destino del dinosauro».1054
Come si può vedere dalle reazioni di alcuni membri dell’«Accademia» all’ipotesi dell’impatto
del Dryas Recente, questo punto di vista, e ciò che Clube e Napier chiamano «la grande illusione
della sicurezza cosmica»1055 che esso genera, sono forze che operano ancora in modo potente nel
mondo odierno.
C’è in gioco molto di più della verità sul nostro passato, tuttavia, poiché esiste
un’agghiacciante convergenza tra le scoperte di Clube e Napier da un alto e quelle di Kennett,
West e Firestone dall’altro, per quanto riguarda il significato che la cometa del Dryas Recente ha
per l’umanità.
Per comprendere correttamente le implicazioni di questa convergenza sarà necessario rivedere
alcune delle scoperte fatte da Clube, Napier e altri negli anni Ottanta e Novanta del ventesimo
secolo – scoperte, vale la pena ricordare, che sono completamente indipendenti dal lavoro
successivo della squadra Kennett/West/Firestone sugli impatti della cometa del Dryas Recente.
Per farla breve, come ho già indicato nel Capitolo 11, il concetto fondamentale di queste scoperte
è che è possibile – in realtà altamente probabile – che sentiremo ancora parlare della cometa che
cambiò il volto della terra tra i 12.800 e gli 11.600 anni fa.
La ricerca di Clube e Napier, conimportanti contributi anche da parte del compianto Sir Fred Hoyle e dal matematico e astronomo
professor Chandra Wickramasinghe, ha sollevato l’agghiacciante possibilità che la cometa del
Dryas Recente fosse essa stessa solo un frammento di una cometa gigante molto più grande – un
tempo forse del diametro di 100 chilometri – che entrò nel sistema solare interno intorno ai
30.000 anni fa e fu catturata dal sole, che la scagliò in un’orbita di collisione con la terra.
Nei successivi 10.000 anni rimase relativamente stabile, finché intorno ai 20.000 anni fa subì un
massiccio «evento di frammentazione» in un qualche punto della sua orbita che la trasformò da
un singolo oggetto letale e in grado potenzialmente di distruggere un pianeta in oggetti molteplici
con diametri compresi tra 5 e 1 chilometri o meno, ciascuno dei quali sarebbe ancora in grado, da
solo, di causare un cataclisma globale.1056Vi sono prove che furono diversi frammenti di dimensioni analoghe a colpire la terra 12.800
anni fa, causando il Dryas Recente,1057 che attraversammo nuovamente la scia di detriti della
cometa 11.600 anni fa con effetti ugualmente drammatici che posero fine al Dryas Recente1058 e,
infine, che possiamo aspettarci in futuro ulteriori incontri con i frammenti rimasti.1059
«Questo
complesso unico di detriti», scrivono Clube e Napier, «rappresenta indubbiamente il maggior
rischio di collisione che la terra deve affrontare al momento presente».
https://arxiv.org/pdf/1503.04451.pdfhttps://arxiv.org/pdf/2004.01870.pdfhttps://academic.oup.com/mnras/article/ ... 901/966774Lo sciame meteorico delle Tauridi, così chiamato perché produce scie di stelle cadenti che
agli osservatori al suolo sembrano provenire dalla costellazione del Toro, è il prodotto più
familiare e conosciuto della frammentazione in atto della cometa gigante originale.
Lo sciame siestende completamente attraverso l’orbita terrestre – una distanza di più di 300 milioni di
chilometri – intersecandola in due punti in modo che il pianeta debba passarvi attraverso due
volte all’anno: tra la fine di giugno e l’inizio di luglio (quando le stelle cadenti non sono visibili
perché la terra le incontra di giorno) e nuovamente tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre
quando regalano uno straordinario spettacolo pirotecnico per Halloween.1061
Dal momento che la terra percorre più di 2,5 milioni di chilometri al giorno lungo il suo cammino orbitale e che
ciascun passaggio dura circa 12 giorni, è ovvio che lo sciame delle Tauridi è largo o spesso
almeno 30 milioni di chilometri. In effetti ciò che la terra incontra durante questi due periodi è
meglio descritto come una sorta di tubo o di condotto di detriti frammentati, un po’ come
un’enorme ciambella. Il termine geometrico per una forma di questo tipo è «toro» o «toroide».
Le stelle cadenti sono innocue – nulla più che piccole meteore che bruciano a contatto con
l’atmosfera – quindi perché dovremmo minimamente preoccuparci per uno sciame meteorico?
Nel caso dei cinquanta o più sciami meteorici distinti e separati che sono ora stati scoperti dagli
astronomi – le Leonidi, le Perseidi, le Andromedidi, e così via – la risposta a questa domanda è
che nella maggior parte dei casi non vi è probabilmente alcun pericolo e nulla da temere. Dato
che gran parte delle particelle che esse contengono sono in effetti estremamente fini, non
rappresentano alcuna minaccia per la terra.
Ma per quanto riguarda le Tauridi la questione è molto diversa. Come Clube, Napier, Hoyle eWickramasinghe hanno dimostrato, lo sciame delle Tauridi trabocca di altro materiale molto più
massiccio, a volte visibile, a volte schermato da nuvole di polvere, che viaggia nello spazio a
velocità tremende e interseca l’orbita terrestre due volte all’anno, regolare come un orologio,
anno dopo anno.
Tra i membri più distruttivi e massicci della famiglia delle Tauridi vi è la
cometa Encke, che si stima abbia un diametro di circa 5 chilometri. Ma la cometa Encke non è
sola.
Secondo Clube e Napier vi sono anchetra i cento e i duecento asteroidi dal diametro superiore al chilometro che orbitano all’interno dello sciame
meteorico delle Tauridi. Sembra chiaro che ciò che vediamo sono i detriti causati dalla frammentazione di un
oggetto molto grande. La disintegrazione, o sequenza di disintegrazioni, deve aver avuto luogo nell’arco
temporale degli ultimi venti o trentamila anni, poiché altrimenti gli asteroidi si sarebbero sparsi per tutto il
sistema planetario interno e non sarebbero più riconoscibili come sciame.1062
: la cometa Rudnicki, anch’essa, si stima, dal diametro di circa 5 chilometri, e un oggetto misterioso
chiamato Oljiato, che ha un diametro di circa 1,5 chilometri.1063
Ritenuto inizialmente un
asteroide, questo proiettile scurissimo, la cui orbita incrocia quella della terra, a volte mostra dei
segnali, visibili al telescopio, di volatilità e di degassamento e la maggior parte degli astronomi
lo considera adesso come una cometa inerte che sta per risvegliarsi.1064
Si sa che la stessa cometaEncke rimase inerte per un lungo periodo, fino a quando tornò in vita con una vampata e fu
osservata per la prima volta dagli astronomi nel 1876.1065 È attualmente noto che alterna
regolarmente, in cicli estesi, tra lo stato inerte e quello volatile.
Le ricerche di Clube e Napierli hanno convinti che un compagno non ancora individuato
della cometa Encke orbiti al centro dello sciame meteorico delle Tauridi.1066
Ritengono che tale oggetto sia di dimensioni eccezionali, che sia una cometa, e che come Encke e Oljiato a volte –
per periodi molto lunghi – si disattivi. Ciò accade quando una sorta di pece bituminosa che
fluisce ribollendo continuamente dal suo interno durante episodi di degassamento diventa così
abbondante da ricoprire l’intera superficie esterna del nucleo con un guscio spesso che,
indurendosi, lo sigilla completamente, forse per millenni.1067
All’esterno tutto diventa silenzioso dopo che la chioma incandescente e la coda sono svanite e l’oggetto apparentemente inerte
sfreccia silenziosamente nello spazio a una velocità di decine di chilometri al secondo.
Ma, al centro del nucleo, l’attività continua, facendo gradualmente aumentare la pressione. Come una
caldaia surriscaldata senza valvola di sicurezza la cometa alla fine esplode dall’interno,
dividendosi in frammenti che possono trasformarsi in comete singole, ciascuna delle quali
rappresenta un minaccia per la terra.
I calcoli indicano che questo oggetto attualmente invisibile al centro dello sciame meteorico
delle Tauridi può misurare fino a 30 chilometri di diametro.
1068 Inoltre si ritiene probabile che sia
accompagnato da altri grandi frammenti.
Secondo il professor Emilio Spedicato dell’Università
di Bergamo:
Si è tentato di valutare dei parametri orbitali che rendano possibile l’osservazione dell’oggetto. Prevediamo che
nel prossimo futuro (attorno all’anno 2030) la terra attraversi di nuovo quella parte del toroide che contiene i
frammenti, un incontro che in passato ha avuto effetti drammatici sull’umanità.1069https://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_Spedicato//////////////////////////////////////////////////////
OK ragazzi, lasciate perdere tutte le altre apocalissi del c azzo che ci hanno rotto le palle
in questi anni : se leggete il libro vi apparirà chiaro che Hancock sta parlando si una cosa concreta , di
una minaccia che, causa la stramaledetta precessione degli equinozi si
presenta ogni 12500 annie che
I GRANDI ANTICHI non solo sapevano , ma di cui ci hano lasciato notizie precise .
ERA IL 1980, parlavo ad Ancona a casa di Mario Pincherle ,
con Mario e Peter Tompkins della famosa
CAMERA DELLA CONSERVAZIONE ,
dove sono state messe le informazioni pre-diluvio ...ok , questo è per INIZIARE ,,,,
Ne sto parlando con tot ASTRONOMI.
LA MINACCIA E' CONCRETA .
zio ot