30/10/2020, 14:53
Wolframio ha scritto:Robiwankenobi ha scritto:MaxpoweR ha scritto:mauro ha scritto:vedere anche
viewtopic.php?f=29&t=20127&start=1170
lettera a Trump di Monsignor Viganò
Opera Snapshot_2020-10-30_085142.png
ciao
mauro
La fonte di questa missiva? dove è stata pubblicata?
Stavo per scriverlo io....
Trump lo ringrazia
https://twitter.com/realDonaldTrump/sta ... 06720?s=20
Qui la lettera:
https://s3.amazonaws.com/lifesite/Open_ ... _Trump.pdf
Bertolaso smaschera business dei positivi: «2.000 € al giorno a ricoverato»
In un’intervista a Libero Bertolaso ha affermato che gli ospedali non si privano dei malati Covid per l’indennizzo dato per i ricoveri.
L’ex capo della Protezione Civile è stato largamente criticato qualche tempo fa per la costruzione dell’Ospedale Covid in Fiera a Milano.
Durante un’intervista rilasciata al quotidiano Libero ha parlato di un tema che è rimasto un po’ in sordina ma che potrebbe cambiare alcune prospettive.
Per l’ex capo della Protezione Civile uno dei problemi è la gestione di questa situazione da parte degli ospedali italiani: «Dovrebbero alleggerire i reparti Covid». Ma ha spiegato perché questo non avviene: il motivo è strettamente economico.
Bertolaso sulla distribuzione dei pazienti Covid
Il Diagnosis related groups (Dgr) è un sistema che classifica e quantifica la retribuzione che spetta agli ospedali per ogni ricovero. Per la Covid riconosce 2.000 euro al giorno a paziente.
«Un ospedale con 100 malati di Covid in reparto riceve dalla propria Regione, e quindi dallo Stato, 200.000 euro quotidiani».
Bertolaso si è chiesto: «Come si può pensare che spontaneamente i vari ospedali si privino di malati di Covid per mandarli altrove?»
Altro dato che contribuisce a creare confusione è la spesa regionale per contagiato. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha pubblicato un rapporto con queste cifre.
La Campania, con i suoi 76mila euro per contagiato, rappresentava sicuramente il dato più anomalo.
Dopo troviamo la Toscana con circa 40mila euro per contagiato mentre la Lombardia, che ha avuto il maggior numero di contagi, conta una spesa di 5mila euro per contagiato.
Nel rapporto cercano di giustificare questa discrepanza con «l’alta incidenza di accordi quadro sulla spesa complessiva regionale, pari al 90,4% per la Toscana e al 73,2% per la Campania».
Non è però stato riportato alcun chiarimento tanto che Cirielli Edmondo di Fratelli d’Italia ha aperto un’interrogazione parlamentare.
«Si tratta di dati incredibili che pongono legittimi dubbi sull’efficienza, la regolarità della gestione e la trasparenza dell’amministrazione De Luca, già protagonista di svariate inchieste giudiziarie sull’emergenza Covid».
Fonte: https://www.oltre.tv/bertolaso-business-positivi-2000-giorno-ricoverato/
30/10/2020, 17:07
Wolframio ha scritto:Guarda su youtube.com
GUIDO GROSSI: ELlTE E CR0LL0 DELLE ECONOMIE, GREAT RESET E RESET DI TUTTI I DEBITI PER SCHlAVIZZARCl
30/10/2020, 17:34
30/10/2020, 19:36
30/10/2020, 21:54
Tempus1891 ha scritto:Altro rimedio in arrivo ( speriamo al più presto): https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... kfb6zj0JjH
30/10/2020, 22:23
Tempus1891 ha scritto:Altro rimedio in arrivo ( speriamo al più presto): https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... kfb6zj0JjH
31/10/2020, 08:45
31/10/2020, 10:05
31/10/2020, 11:10
shighella ha scritto:Anche i superdotati posso prendere il covid![]()
Sembra che Rocco Siffredi abbia preso il virus..
https://www.youtube.com/watch?v=MQ3Veou ... inoMassoni
31/10/2020, 12:44
31/10/2020, 13:50
Covid, quei “riduzionisti” dell’Istituto Superiore di Sanità
Giuseppe Masala
Lantidiplomatico.it
A leggere il “Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia” aggiornato al 22 Ottobre 2020 dell’Istituto superiore di Sanità c’è da rimanere sbalorditi. Si notano in particolare due cose:
– L’età media dei deceduti per (o sarebbe più giusto dire, con) Covid19 è di 80 anni che è – ohibò – l’età media di vita di una persona in Italia. Dunque l’età media di morte da Covid19 non si discosta di nulla o quasi dalla speranza di vita assoluta degli italiani (vedi immagine 1);
– La media delle patologie preesistenti tra i morti Covid è di 3,5 e più precisamente solo il 3,5% dei morti Covid19 aveva 0 (zero) patologie, il 13,3% aveva 1 (una) patologia, il 19,6% aveva 2 (due) patologie, il 63,6% avevano 3 (tre) o più di tre patologie (vedi immagine 2). Quali sono queste patologie? Un’unghia incarnita? Un brufolo purulento? Ce lo dice lo stesso Istituto Superiore di Sanità: cardiopatie, diabete, ictus, broncopneumopatia, cancro, epatopatia cronica, ecc. (vedi immagine 3). Ovvero tutta roba che pure il sopraggiungere un influenza (a maggior ragione se in età avanzata) può portare al decesso.
In altre parole, non mi pare azzardato dire che l’ISS ci dica che seppur il covid19 non sia un influenza (perchè diverso è il virus patogeno) ma gli effetti sull’essere umano sono sostanzialmente gli stessi che quelli di un’influenza.
Ma perchè l’Iss espone su documenti ufficiali questa verità “riduzionista”? A me pare che siamo di fronte alla nota tecnica di “paraggio preventivo di culo”. In altri termini, se l’Operazione in corso non andrà a buon fine, questi signori potranno dire che loro hanno sempre detto la Verità e che semmai sono stati i politici e i media ad ingigantire il problema. E già, perchè un giorno qualcuno potrebbe chiamarli a rendere conto della “strage vera e silenziosa” di decine di migliaia di malati per gravissime malattie morti per assenza di cure appropriate a causa dell’isteria Covid19 oltre che della distruzione sistematica del tessuto produttivo italiano a furia di folli lockdown e della crisi sociale, politica e istituzionale che potrebbe seguirne con chissà quali drammatici sbocchi.
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-covid_quei_riduzionisti_dellistituto_superiore_di_sanit/29296_37994/
Maxi focolaio Covid in una Rsa di Fabriano dopo il vaccino antinfluenzale
di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org
Il virus è dilagato all’interno della residenza protetta di Santa Caterina. Fonti interne alla struttura riferiscono che, nonostante siano state sempre messe in atto le procedure ed i protocolli sanitari per evitare il contagio da Covid-19, circa 15-20 giorni fa, dopo la somministrazione dei vaccini antinfluenzali, gli ospiti della casa di riposo hanno cominciato a non stare bene: una leggera febbre inizialmente, accompagnata da diarrea.
La sintomatologia in un primo momento è stata ricollegata alla vaccinazione ma, poiché con il passare dei giorni quelle avvisaglie non cessavano, la direzione ha deciso di effettuare il tampone rapido al primo caso registrato, un ottantenne in sedia a rotelle, che nel frattempo si era aggravato presentando difficoltà respiratorie e temperatura molto alta.
L’anziano è risultato positivo e la positività è stata successivamente confermata anche da un tampone molecolare naso faringeo effettuato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Fabriano presso cui l’uomo è stato portato.
Di lì a due giorni anche un’altra signora si è sentita male manifestando tremori, febbre e una certa confusione mentale. Chiamato il 118, è stata anche lei riscontrata positiva al tampone e ricoverata.
A questo punto sono scattate le procedure sanitarie, l’Azienda di Servizi alla Persona Vittorio Emanuele II ha allertato l’Azienda Sanitaria Unica Regionale che a sua volta si è attivata per l’effettuazione di uno screaning completo a ospiti ed operatori.
Ecco che il 90% degli ospiti e del personale è risultato positivo al Covid-19.
Su 60 anziani, infatti, 52 sono positivi. Tutti, pur non presentando sintomi di particolare gravità, sono stati messi in isolamento precauzionale all’interno delle proprie camere a causa dell’età e delle patologie pregresse. Dei 40 dipendenti – tra cui infermieri e operatori socio sanitari – sono risultati positivi invece ben 30.
“Supponiamo con un buon margine di sicurezza che un ospite o un operatore asintomatico sia stato inconsapevolmente il veicolo di contagio” ha scritto in un comunicato datato 27 ottobre 2020, il Comitato Covid dell’ASP “Vittorio Emanuele II” .
Nessuno, invece, ha ipotizzato una possibile correlazione con il vaccino antinfluenzale dal momento che in questi mesi è stato più volte ribadito dalle autorità sanitarie che non esiste alcuna evidenza scientifica che il virus Covid-19 possa essere trasmesso attraverso l’inoculazione del vaccino antinfluenzale né, tantomeno, che la stessa vaccinazione favorisca l’infezione da Covid-19.
Proprio a questo riguardo di recente l’Azienda Sanitaria di Trieste ha pubblicato una secca smentita in merito a quanto riportato in una registrazione vocale che girava nei giorni scorsi sui social, registrazione che imputerebbe alla recente vaccinazione antinfluenzale la causa del contagio da virus Sars-Covid-19 dei casi riportati presso la casa di riposo casa Moschion di Trieste.
Dunque è impossibile che il vaccino antinfluenzale possa provocare il Covid. Le conoscenze scientifiche attuali non hanno evidenziato questa correlazione né sarebbe corretto scrivere diversamente.
Dobbiamo chiederci, però, se è possibile che il vaccino antinfluenzale renda una persona fragile più suscettibile al Covid.
Questa domanda è legittima e non sarebbe un’ipotesi da scartare a priori. Infatti, come ben spiegato da un interessante libretto pubblicato da Giovanni Fioriti Editore a firma di alcuni prestigiosi medici già noti per la loro indipendenza ed onestà intellettuale (Paolo Bellavite, Alberto Donzelli, Eugeniuo Serravalle, Daniele Agostini, Adriano Cattaneo, Piergiorgio Duca), non si può escludere che la vaccinazione antinfluenzale possa dare interferenza virale ed in particolare aumentare la suscettibilità ad altre infezioni virali.
Scrivono gli autori a pagina 45 e seguenti:
“Nei vaccinati contro l’influenza può esserci un rischio di eccesso di altre malattie virali. Sul tema risulta disponibile un solo RCT, in 115 bambini (Cowling et al. 2012), randomizzati a una vaccinazione antinfluenzale o a un placebo. Nei successivi 9 mesi (dunque con follow-up molto più lungo di quello dei correnti RCT sull’immunogenicità dei vaccini, che spesso si limitano a poche settimane di follow-up dopo la somministrazione), i bambini sono risultati più protetti rispetto all’influenza (30 influenze stagionali in meno rispetto al placebo), ma hanno avuto un eccesso significativo di altre infezioni virali confermate virologicamente (+302 altre infezioni da virus non influenzali).
Anche nello studio di coorte MoSAIC (Rikin et al. 2018) si è osservato lo stesso fenomeno su quasi 700 bambini: dopo la vaccinazione antinfluenzale c’è stato un aumento di malattie respiratorie acute causate da patogeni non influenzali rispetto ai soggetti non vaccinati, statisticamente significativo nel triennio considerato.
Inoltre l’interferenza virale è stata rilevata anche in adulti militari USA (Wolff 2020). I vaccinati con antinfluenzale hanno mostrato meno influenze, e significativamente meno parainfluenze e infezioni da virus respiratorio sinciziale, ma un aumento significativo di infezioni da coronavirus (+36%, anche se non circolava ancora il SARS-CoV-2), da metapneumovirus (+56%) e dall’insieme dei virus non-influenzali (+15%), oltre a un aumento quantitativamente ancor maggiore di malattie respiratorie in cui non si è potuto identificare il patogeno (+59%). L’eccesso netto di patologie respiratorie nei vaccinati è risultato importante. Il fatto che nei vaccinati siano aumentate, tra l’altro, infezioni da coronavirus, dovrebbe indurre alla prudenza.
Indagini di associazione mostrano in Spagna una relazione diretta tra vaccinazioni antinfluenzali nei diversi territori e decessi da COVID-19 (Machado 2020). L’autrice propone una diversa spiegazione: gli individui salvati dalla vaccinazione antinfluenzale, in genere anziani in cattive condizioni di salute, resterebbero in vita, e pertanto potrebbero essere uccisi dalla COVID-19. Tuttavia la relazione riscontrata andrebbe verificata/resa pubblica anche per l’Italia (quesiti in tal senso, disponibili a richiesta, sono stati formulati all’ISS il 22/3/2020 e il 20/4/2020), e dovrebbe indurre a grandissima prudenza.”
La tematica è troppo importante per non approfondirla.
Serve che se ne parli di più.
Servono ulteriori studi ben condotti e ricercatori indipendenti e intellettualmente onesti (come gli autori dell’esauriente lavoro che ho citato) che portino ancora altri dati certi in modo che la scelta del vaccino antinfluenzale, oltre che essere sempre libera, possa avvenire a fronte di un consenso veramente informato.
Soprattutto è necessario che le autorità sanitarie e i rappresentanti politici assicurino un ambiente antidogmatico favorevole a un dibattito scientifico libero, trasparente, esente da conflitti d’interessi, che metta un impegno razionale nel tutelare veramente la salute dei cittadini.
Fonte: https://comedonchisciotte.org/maxi-focolaio-covid-in-una-rsa-di-fabriano-dopo-il-vaccino-antinfluenzale/
31/10/2020, 14:08
shighella ha scritto:Anche i superdotati possono prendere il covid![]()
Sembra che Rocco Siffredi abbia preso il virus..
https://www.youtube.com/watch?v=MQ3Veou ... inoMassoni
31/10/2020, 14:15
MaxpoweR ha scritto:
– La media delle patologie preesistenti tra i morti Covid è di 3,5 e più precisamente solo il 3,5% dei morti Covid19 aveva 0 (zero) patologie, il 13,3% aveva 1 (una) patologia, il 19,6% aveva 2 (due) patologie, il 63,6% avevano 3 (tre) o più di tre patologie (vedi immagine 2). Quali sono queste patologie? Un’unghia incarnita? Un brufolo purulento? Ce lo dice lo stesso Istituto Superiore di Sanità: cardiopatie, diabete, ictus, broncopneumopatia, cancro, epatopatia cronica, ecc. (vedi immagine 3). Ovvero tutta roba che pure il sopraggiungere un influenza (a maggior ragione se in età avanzata) può portare al decesso.
31/10/2020, 14:30
Prof. Guido Silvestri (virologo all'Università di Atlanta). "No al lockdown. Gli anticorpi stanno arrivando"
In Italia diventa sempre più incombente un nuovo lockdown. Da più parti lo si invoca e il governo Conte decreto dopo decreto avvicina sempre più il nuovo confinamento. I vari virologi che imperversano a reti unificate spargendo ansia e terrorismo a piene mani sembrano tutti concordare. Solo il confinamento può mitigare la forza del virus.
C’è però qualche voce fuori dal coro. Qualcuno che scarta l’ipotesi di un nuovo lockdown come unica soluzione. Il professor Guido Silvestri, virologo presso l’Emory University di Atlanta, tramite il proprio profilo Facebook afferma: «La cavalleria degli anticorpi sta arrivando, e mentre aspettiamo, con noi del settore che lavoriamo per farli arrivare in Italia al più presto, cerchiamo tutti di stare calmi e di non fare scelte che potremmo rimpiangere amaramente, come quella di un lockdown generalizzato o di richiudere le scuole».
Il virologo dice che inoltre in questa fase bisogna avere «nervi saldi, niente panico, usiamo il cervello e il buon senso. È uscito ieri sul New England Journal of Medicine, la Bibbia della ricerca clinica, il primo studio dell’anticorpo monoclonale neutralizzante LY-CoV-555, alias Brenno. Risultato principale: se usato ai primi sintomi, riduzione del rischio di finire in ospedale del 72% (da 6,3% a 1,6%)».
Poi aggiunge: «Dai dati preliminari dell’uso insieme a Dodi (LY-CoV-016) – un altro anticorpo, di cui non si parla però in questo articolo sul New England – la riduzione sale ad oltre 85% nei soggetti a rischio (età e peso corporeo). Poi ci sono anche Fede e Luca, cioè i due anticorpi di Regeneron (Regn10933 e Regn10987), quelli dati a Trump, che hanno dato risultati simili, forse anche un po’ migliori. Per non parlare di altri in via di sperimentazione, tra cui quelli potentissimi di Gsk, previsti per marzo, e i famosi nanocorpi per spray nasale, le ‘truppe cammellate’, per cui ci vorrà più tempo».
Insomma, il professor Silvestri sembra voler ridimensionare il clima terroristico venutosi a creare in Italia negli ultimi giorni. Anche a causa dei tanti virologi che al contrario di Silvestri pensano che solo il confinamento della popolazione possa rallentare la corsa del virus.
31/10/2020, 15:43