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Re: CORONAVIRUS

16/11/2020, 11:46

Non appartengo a nessun partito e forma di pensiero. [:)]

Re: CORONAVIRUS

16/11/2020, 12:02

alcar ha scritto:
mik.300 ha scritto:Ieri il rapporto tamponi/positivi era a 17,4%
Dove kaz.zo sta sto miglioramento??

Il tuo problema è che ti vuoi occupare di epidemiologia e di statistica senza capirne.



tamponi/positivi

che kaz.zo c'è da capire??

Re: CORONAVIRUS

16/11/2020, 19:29

oggi è lunedì
tuttavia oggi 16 novembre 17,9%

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 13:24

LAH SCIENZAHHHHHHHHHH

Il grafico dell'Rt inaffidabile
Nelle tabelle Iss la stima cade in un range così ampio che per alcune Regioni copre dalla decelerazione all'accelerazione galoppante

Immagine

C’è un grafico che restituisce in modo impressionante la fotografia delle difficoltà che il monitoraggio sulla pandemia di Covid 19 sta incontrando in Italia. A diffonderlo è l’Istituto superiore di sanità sul sito Epicentro che raccoglie i dati sull’andamento del contagio. Viene di fatto illustrato graficamente quanto scritto su Huffpost dal presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei, Giorgio Parisi, sull’indice di trasmissione nazionale del virus:

“Sfortunatamente il calcolo di Rt in queste ultime settimane è diventato sempre più inaffidabile e la discesa dell’Rt stimato è completamente irrilevante, anzi questa discesa è un sintomo preoccupante delle crepe che si stanno aprendo sul sistema di monitoraggio: non è un segnale che da solo autorizzi ottimismo”.

Immagine

Nell’ultimo aggiornamento, il grafico riporta la stima dell’Rt medio in un periodo di 14 giorni, calcolato all’11 novembre 2020 e riferito al periodo dal 21 ottobre al 3 novembre. Si vede con evidenza che per quanto riguarda l’Italia nel suo insieme, l’indice Rt è pari all’1,43 come dato medio di una forchetta piuttosto ampia, che va da un minimo di 1,08 a un massimo di 1,81. Si vede inoltre che per alcune Regioni la forchetta è così ampia, che in alcuni casi, come il Piemonte, il Molise o la Val d’Aosta, addirittura copre direzioni opposte sull’andamento dell’epidemia, dalla decelerazione alla crescita galoppante.

È necessario ricordare che l’indice Rt è il fulcro dell’analisi sul monitoraggio della pandemia e delle decisioni sulle fasce di rischio (gialla, arancione, rossa) delle Regioni. Indica in quale misura aumentano o diminuiscono i nuovi contagi nell’arco di una settimana: in altre parole se Rt è uguale a 1 (quindi molto prossimo alla parte bassa della forchetta italiana) significa che il numero di nuovi casi rimane costante, se Rt è uguale a 2 (quindi non molto distante dalla parte alta della forchetta italiana) il numero di nuovi casi raddoppia in una settimana. Una differenza piuttosto dirimente per chi, dal Comitato tecnico scientifico al Governo, deve prendere decisioni operative che hanno un forte impatto sulla popolazione, volte a ridurre la circolazione del virus.

Gli esperti che lavorano su questi dati sono certamente capaci di un lavoro di analisi che porta a individuare non solo un valore medio, ma anche il valore probabilistico entro la forchetta. Un lavoro particolarmente accurato, che però diventa estremamente complesso e aleatorio per l’assenza di un’ampia gamma di informazioni necessarie per affinare la determinazione del dato. Il deterioramento del monitoraggio sull’indice di trasmissione nazionale nelle ultime settimane diventa ancora più lampante se si osserva lo stesso identico grafico relativo a due settimane prima, in cui nella stragrande maggioranza dei casi il range dell’Rt per l’Italia e per le singole Regioni è visibilmente più ristretto. Di fatto, effetto di questo è che, anche per l’incremento dei contagi, il sistema di monitoraggio non riesce a dare un’informazione precisa sugli sviluppi dell’epidemia.

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La considerazione dell’inaffidabilità del calcolo dell’indice Rt, denunciata da Giorgio Parisi, trova diverse opinioni concordi. ”È chiaro che sui dati ci sono stati dei problemi e che in alcuni casi potrebbero essere più precisi, ma non limitiamoci all’indice Rt, c’è tutta una serie di indicatori che definiscono l’andamento globale” ha affermato ieri all’Huffpost Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, chiedendo che i dati siano “condivisi e messi a disposizione della comunità scientifica” perché possa dare un contributo di analisi. “Con il tracciamento che è saltato, l’Rt non funziona bene, potrebbe essere sottostimato”, dice a Repubblica Vittorio Demicheli, epidemiologo e direttore sanitario dell’Ats di Milano, rappresentante delle Regioni nella Cabina di regia. Le voci consonanti si aggiornano di giorno in giorno, al punto che si è aperta ormai una valutazione sui parametri da considerare come base delle decisioni governative.

A nota del grafico, l’Iss sottolinea che “l’acquisizione dei dati epidemiologici sulle infezioni è affetta da una serie di ritardi, alcuni dei quali non comprimibili: in particolare, il tempo tra l’evento infettivo e lo sviluppo dei sintomi (tempo di incubazione), quello tra i sintomi e l’esecuzione del tampone, quello tra l’esecuzione del tampone e la conferma di positività, e quello tra la conferma di positività e l’inserimento nel sistema di sorveglianza integrata ISS. Il ritardo complessivo tra infezioni e loro rilevamento nel sistema di sorveglianza è valutato e aggiornato settimanalmente. Su queste valutazioni si basa la scelta della data più recente alla quale si può considerare sufficientemente stabile la stima di Rt. Per il presente bollettino (dell′11 novembre, ndr), ad esempio, si considera il 3 novembre come data ultima per valutare la stima di Rt dai casi sintomatici”.

Un altro dato che emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Iss e mostra la difficoltà del sistema Italia di fronteggiare reattivamente l’epidemia riguarda il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei primi sintomi e la data di diagnosi. Dall’inizio dell’epidemia il tempo mediano ha oscillato tra i 4 e i 5 giorni fino a metà giugno, da metà giugno a fine ottobre si è osservata una riduzione a 2 giorni e dal 27 ottobre si osserva nuovamente un aumento del tempo mediano che intercorre tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi che sale a 5 giorni.

Immagine

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/entry/il-grafico-dellrt-inaffidabile_it_5fb397f2c5b6d878180aa9b3?ncid=tweetlnkithpmg00000001


Tanto vale fare come ho scritto precedentemente e cioè consultare i fondi di caffè o interpretare il volo degli uccelli. siamo là come livello di scientificità ed accuratezza.

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 15:42

girano i numeri come vogliono loro..

lazio zona gialla, si capisce, così zinga sta sereno..

basta vedere gli incrementi di positivi da un giorno all'altro
x capire l'andazzo..

invece tirano fuori 21 parametri..
che messi nel frullatore danno la qualunque come risultato..

adesso x esempio si capisce che a natale vogliono allentare un pò il guinzaglio
sennò viene giù tutto, governo compreso..

e allora cominciano a dire:"curva stabile, curva in miglioramento, ecc."
ma sono tutte putt.anate..


stabiliscono a priori una realtà
e poi conformano i dati a quella..


è tutta una pagliacciata..

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 17:28

oggi 17 novembre 15,4%

lazio
TI 307
Ricoveri 3.066
+ 2.538 rispetto al 16 novembre

3 assoluto a livello nazionale,
sempre zona gialla..

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 17:35

MaxpoweR ha scritto:LAH SCIENZAHHHHHHHHHH

Il grafico dell'Rt inaffidabile
Nelle tabelle Iss la stima cade in un range così ampio che per alcune Regioni copre dalla decelerazione all'accelerazione galoppante

Immagine

C’è un grafico che restituisce in modo impressionante la fotografia delle difficoltà che il monitoraggio sulla pandemia di Covid 19 sta incontrando in Italia. A diffonderlo è l’Istituto superiore di sanità sul sito Epicentro che raccoglie i dati sull’andamento del contagio. Viene di fatto illustrato graficamente quanto scritto su Huffpost dal presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei, Giorgio Parisi, sull’indice di trasmissione nazionale del virus:

“Sfortunatamente il calcolo di Rt in queste ultime settimane è diventato sempre più inaffidabile e la discesa dell’Rt stimato è completamente irrilevante, anzi questa discesa è un sintomo preoccupante delle crepe che si stanno aprendo sul sistema di monitoraggio: non è un segnale che da solo autorizzi ottimismo”.

Immagine

Nell’ultimo aggiornamento, il grafico riporta la stima dell’Rt medio in un periodo di 14 giorni, calcolato all’11 novembre 2020 e riferito al periodo dal 21 ottobre al 3 novembre. Si vede con evidenza che per quanto riguarda l’Italia nel suo insieme, l’indice Rt è pari all’1,43 come dato medio di una forchetta piuttosto ampia, che va da un minimo di 1,08 a un massimo di 1,81. Si vede inoltre che per alcune Regioni la forchetta è così ampia, che in alcuni casi, come il Piemonte, il Molise o la Val d’Aosta, addirittura copre direzioni opposte sull’andamento dell’epidemia, dalla decelerazione alla crescita galoppante.

È necessario ricordare che l’indice Rt è il fulcro dell’analisi sul monitoraggio della pandemia e delle decisioni sulle fasce di rischio (gialla, arancione, rossa) delle Regioni. Indica in quale misura aumentano o diminuiscono i nuovi contagi nell’arco di una settimana: in altre parole se Rt è uguale a 1 (quindi molto prossimo alla parte bassa della forchetta italiana) significa che il numero di nuovi casi rimane costante, se Rt è uguale a 2 (quindi non molto distante dalla parte alta della forchetta italiana) il numero di nuovi casi raddoppia in una settimana. Una differenza piuttosto dirimente per chi, dal Comitato tecnico scientifico al Governo, deve prendere decisioni operative che hanno un forte impatto sulla popolazione, volte a ridurre la circolazione del virus.

Gli esperti che lavorano su questi dati sono certamente capaci di un lavoro di analisi che porta a individuare non solo un valore medio, ma anche il valore probabilistico entro la forchetta. Un lavoro particolarmente accurato, che però diventa estremamente complesso e aleatorio per l’assenza di un’ampia gamma di informazioni necessarie per affinare la determinazione del dato. Il deterioramento del monitoraggio sull’indice di trasmissione nazionale nelle ultime settimane diventa ancora più lampante se si osserva lo stesso identico grafico relativo a due settimane prima, in cui nella stragrande maggioranza dei casi il range dell’Rt per l’Italia e per le singole Regioni è visibilmente più ristretto. Di fatto, effetto di questo è che, anche per l’incremento dei contagi, il sistema di monitoraggio non riesce a dare un’informazione precisa sugli sviluppi dell’epidemia.

Immagine

La considerazione dell’inaffidabilità del calcolo dell’indice Rt, denunciata da Giorgio Parisi, trova diverse opinioni concordi. ”È chiaro che sui dati ci sono stati dei problemi e che in alcuni casi potrebbero essere più precisi, ma non limitiamoci all’indice Rt, c’è tutta una serie di indicatori che definiscono l’andamento globale” ha affermato ieri all’Huffpost Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, chiedendo che i dati siano “condivisi e messi a disposizione della comunità scientifica” perché possa dare un contributo di analisi. “Con il tracciamento che è saltato, l’Rt non funziona bene, potrebbe essere sottostimato”, dice a Repubblica Vittorio Demicheli, epidemiologo e direttore sanitario dell’Ats di Milano, rappresentante delle Regioni nella Cabina di regia. Le voci consonanti si aggiornano di giorno in giorno, al punto che si è aperta ormai una valutazione sui parametri da considerare come base delle decisioni governative.

A nota del grafico, l’Iss sottolinea che “l’acquisizione dei dati epidemiologici sulle infezioni è affetta da una serie di ritardi, alcuni dei quali non comprimibili: in particolare, il tempo tra l’evento infettivo e lo sviluppo dei sintomi (tempo di incubazione), quello tra i sintomi e l’esecuzione del tampone, quello tra l’esecuzione del tampone e la conferma di positività, e quello tra la conferma di positività e l’inserimento nel sistema di sorveglianza integrata ISS. Il ritardo complessivo tra infezioni e loro rilevamento nel sistema di sorveglianza è valutato e aggiornato settimanalmente. Su queste valutazioni si basa la scelta della data più recente alla quale si può considerare sufficientemente stabile la stima di Rt. Per il presente bollettino (dell′11 novembre, ndr), ad esempio, si considera il 3 novembre come data ultima per valutare la stima di Rt dai casi sintomatici”.

Un altro dato che emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Iss e mostra la difficoltà del sistema Italia di fronteggiare reattivamente l’epidemia riguarda il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei primi sintomi e la data di diagnosi. Dall’inizio dell’epidemia il tempo mediano ha oscillato tra i 4 e i 5 giorni fino a metà giugno, da metà giugno a fine ottobre si è osservata una riduzione a 2 giorni e dal 27 ottobre si osserva nuovamente un aumento del tempo mediano che intercorre tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi che sale a 5 giorni.

Immagine

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/entry/il-grafico-dellrt-inaffidabile_it_5fb397f2c5b6d878180aa9b3?ncid=tweetlnkithpmg00000001


Tanto vale fare come ho scritto precedentemente e cioè consultare i fondi di caffè o interpretare il volo degli uccelli. siamo là come livello di scientificità ed accuratezza.


cov.png

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 18:05

mik.300 ha scritto:
alcar ha scritto:
mik.300 ha scritto:Ieri il rapporto tamponi/positivi era a 17,4%
Dove kaz.zo sta sto miglioramento??

Il tuo problema è che ti vuoi occupare di epidemiologia e di statistica senza capirne.


tamponi/positivi


Che sia forse positivi/tamponi?

mik.300 ha scritto:che kaz.zo c'è da capire??


Bisogna capire cosa vuoi misurare perché questa percentuale presa da sola dice molto poco.

Se tamponi solo sintomatici avrai una percentuale di positivi molto alta (un po' come succedeva nella prima ondata) ma non ti dice nulla sull'andamento complessivo.

Quello che bisogna guardare è la capacità rimasta di tracciamento e di isolamento dei contatti. Quando si esaurisce questa capacità l'unico modo per arginare la diffusione è la chiusura.

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 18:21

il 5 nov 2020 alcar ha scritto:
il 27 ott 2020 alcar ha scritto:
il 19 ott 2020 alcar ha scritto:Ormai è evidente: abbiamo perso il controllo della situazione.

Nemmeno con gli sforzi fatti nei giorni scorsi per incrementare i tamponi siamo riusciti a tracciare tutta le catena dei contatti.

graph029.png


Con questi numeri supereremo i 100 morti al giorno entro giovedì, e i 200 morti al giorno entro metà della settimana prossima.

Il confronto con marzo ci dice inoltre che stiamo seguendo lo stesso identico pattern di crescita.

graph030.png


Oggi 221 decessi.

Non ci voleva un indovino, bastava fare qualche calcolo già otto giorni fa (e abbiamo pure anticipato di due giorni rispetto alla previsione).

E, purtroppo, siamo ancora in linea per superare i 400 decessi al giorno la settimana prossima.

Ma tranquilli, tanto è tutta una mossa per terrorizzare la popolazione.


Ecco qui, puntuale come le tasse. Oggi 428 decessi.

Se si rimane con questo trend, settimana prossima si arriva ad 800 al giorno.


Oggi 731 decessi.

Va detto comunque che c'è stato un certo rallentamento nella curva.

Se la media della settimana prossima rimane sui 750 allora è un buon segno.

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 19:17

alcar ha scritto:
Oggi 731 decessi.

Va detto comunque che c'è stato un certo rallentamento nella curva.


Si ma dovresti pure specificare l'età media dei decessi, 84 anni se non sbaglio.
A quell'età, voglio dire, se deve succedere, succede, covid o non covid, siamo al limite della dipartita "naturale".

Poi non è detto: Iva Zanicchi, 80 anni, pare che ne sia uscita bene, così come Berlusculo, purtroppo...

Detto questo, di certo non faccio salti di gioia: mia cugina è a letto con tutti i sintomi covid, e io l'ho vista una settimana fa. Sta aspettando il risultato del tampone, se è positiva devo farlo anch'io. E diciamo che pure io non mi sento proprio un fiore, ieri 37.2, doloretti sospetti... Mah speriamo bene. Temo che questo virus sia ormai ovunque, anche tra conoscenti e parenti vari sono sempre di più coloro che se lo sono beccato. Senza conseguenze gravi, grazie a Dio... Forse è meglio così, più si diffonde, meno letale diventa...

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 20:32

TheApologist ha scritto:
alcar ha scritto:
Oggi 731 decessi.

Va detto comunque che c'è stato un certo rallentamento nella curva.


Si ma dovresti pure specificare l'età media dei decessi, 84 anni se non sbaglio.
A quell'età, voglio dire, se deve succedere, succede, covid o non covid, siamo al limite della dipartita "naturale".

Poi non è detto: Iva Zanicchi, 80 anni, pare che ne sia uscita bene, così come Berlusculo, purtroppo...

Detto questo, di certo non faccio salti di gioia: mia cugina è a letto con tutti i sintomi covid, e io l'ho vista una settimana fa. Sta aspettando il risultato del tampone, se è positiva devo farlo anch'io. E diciamo che pure io non mi sento proprio un fiore, ieri 37.2, doloretti sospetti... Mah speriamo bene. Temo che questo virus sia ormai ovunque, anche tra conoscenti e parenti vari sono sempre di più coloro che se lo sono beccato. Senza conseguenze gravi, grazie a Dio... Forse è meglio così, più si diffonde, meno letale diventa...

Tienici aggiornati!!

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 20:53

alcar ha scritto:
mik.300 ha scritto:
alcar ha scritto:
mik.300 ha scritto:Ieri il rapporto tamponi/positivi era a 17,4%
Dove kaz.zo sta sto miglioramento??

Il tuo problema è che ti vuoi occupare di epidemiologia e di statistica senza capirne.


tamponi/positivi


Che sia forse positivi/tamponi?

mik.300 ha scritto:che kaz.zo c'è da capire??


Bisogna capire cosa vuoi misurare perché questa percentuale presa da sola dice molto poco.


È la percentuale sulla quale basano tutto questo casino..

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 21:31

TheApologist ha scritto:
alcar ha scritto:
Oggi 731 decessi.

Va detto comunque che c'è stato un certo rallentamento nella curva.


Si ma dovresti pure specificare l'età media dei decessi, 84 anni se non sbaglio.


Quello è il dato di luglio. Ora la media si è abbassata e siamo a 79 anni. Più si procede e più la media si abbassa.

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 21:36

mik.300 ha scritto:
alcar ha scritto:
mik.300 ha scritto:
alcar ha scritto:
mik.300 ha scritto:Ieri il rapporto tamponi/positivi era a 17,4%
Dove kaz.zo sta sto miglioramento??

Il tuo problema è che ti vuoi occupare di epidemiologia e di statistica senza capirne.


tamponi/positivi


Che sia forse positivi/tamponi?

mik.300 ha scritto:che kaz.zo c'è da capire??


Bisogna capire cosa vuoi misurare perché questa percentuale presa da sola dice molto poco.


È la percentuale sulla quale basano tutto questo casino..


Questo è quello su cui si basano i giornali. Prima era il numero di positivi e quando tutti hanno capito che il numero assoluto dipende da quanti tamponi fai allora hanno cambiato e ora utilizzano la percentuale di positivi che sembra meno contestabile.

Ma questo dato è del tutto inutile per valutare l'andamento.

Le decisioni sulla zonizzazione sono prese con altri parametri.

Re: CORONAVIRUS

17/11/2020, 21:44

TheApologist ha scritto:E diciamo che pure io non mi sento proprio un fiore, ieri 37.2, doloretti sospetti...

Ti faccio i miei auguri, ma stai tranquillo, considera che il 99% se la cava con poco.

TheApologist ha scritto:Mah speriamo bene. Temo che questo virus sia ormai ovunque, anche tra conoscenti e parenti vari sono sempre di più coloro che se lo sono beccato. Senza conseguenze gravi, grazie a Dio... Forse è meglio così, più si diffonde, meno letale diventa...


Dalle ultime stime sembra che a partire da fine ottobre si stia infettando l'1% della popolazione a settimana. Con questo ritmo, in un paio di anni avremo raggiunto l'immunità di gregge (che poi è il periodo tipico che ha caratterizzato tutte le precedenti pandemie).
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