11/12/2020, 13:12
11/12/2020, 13:52
Ufficiale: il vaccino è più letale del Covid
Di ilsimplicissimus
Straordinario: secondo il rapporto della Food and Drug Administration, l’ente degli Stati Uniti che autorizza i farmaci, il vaccino della Pfizer – BioNTech ha provocato durante la sperimentazione 2 morti oltre a reazioni avverse di intensità uguale o superiore ai sintomi dati dalla malattia nel 36 per cento dei casi. Se non ci credete, se pensate che si tratti di complottismo andatevelo a leggere e potrete accertare di persona in che mani siamo, il livello di inganno che stiamo subendo e come sia disonesta l’informazione ufficiale che vorrebbe mettere il bavaglio a tutti. Se poi a qualcuno sembrano pochi due morti, sappiate che questo risultato si è avuto su un campione di 19 mila persone scarse a cui è stato inoculato il vaccino il che significa 10,4 morti per 100 mila persone, una percentuale superiore ai decessi attribuiti al Covid in molti Paesi come l’India, la Cina, il Giappone, la Corea e non lontano da alcuni Paesi europei come la Germania o la Grecia ( vedi qui). La cosa è ancora più inquietante perché il campione aveva un’età media di 51 anni e dunque la frequenza di reazioni avverse è stata registrata in molte persone nelle quali per età e assenza di altre gravi patologie il Covid è pressoché asintomatico. Senza parlare poi dei quattro casi di paralisi di Bell, una forma di paralisi facciale dovuta all’infiammazione dei nervi o ai casi di disturbi neurologici o alle reazione allergiche per cui l’agenzia britannica del farmaco sostiene che le persone con una storia di reazioni allergiche significative dovrebbero evitare di ricevere il vaccino Pfizer. Da tenere in conto che questi sono i dati dalla stessa multinazionale del farmaco, dunque probabilmente presentati nella forma più favorevole possibile. Insomma un quadro che in nessun caso può portare a nessuna obbligatorietà del vaccino, tanto più che esso, di scarsa efficacia, non ci parla né potrebbe farlo delle possibili conseguenze a lungo termine, o della durata o della forza dell’eventuale immunità.
Ma questo non è ancora il peggio che invece si annida nelle parole degli “esperti” che oggi stanno tentando di giustificare in qualche modo questi risultati e di non allarmare i vaccinandi forzati e la loro percentuale di morituri : la tesi espressa attraverso la Cnn, coordinatrice dell’informazione planetaria sul Covid, dalla dottoressa Kelly Moore, direttore associato della Immunization Action Coalition britannica è che non occorre preoccuparsi più di tanto: “Una delle cose che vogliamo assicurarci che le persone capiscano è che non dovrebbero allarmarsi inutilmente se ci sono segnalazioni di qualcuno o più persone che muoiono entro uno o due giorni dalla vaccinazione e che risiedono in una struttura di assistenza a lungo termine, perché non è detto che il decesso abbia qualcosa a che fare con la vaccinazione, ma solo perché è il luogo in cui le persone al fine della loro vita risiedono.“ Questa giustificazione che piace ai più ottusi in realtà ci dice due cose importanti: la prima, già nota anche se negata perché in rotta di collisione con le segregazioni e le misure destinate ad altro scopo rispetto a quello sanitario, rivela che il Covid è pericoloso solo per le perone molto in là con gli anni e con gravi comorbilità , tanto che i morti sono in gran parte concentrati nelle residente per anziani, ma la seconda ancor più stupefacente è che il Covid in pratica non esiste. La dottoressa Kelly in relazione ai decessi da vaccino ci dice infatti: ” Questo ( il decesso dopo il vaccino) è qualcosa che ci aspettiamo, come un evento normale, perché le persone muoiono frequentemente nelle Rsa”. Ma allora se la morte è un evento normale e frequente nella fascia più anziana di popolazione se si tratta di vaccino, perché dovrebbe essere invece fuori del normale se si tratta di malattia? Queste parole ci dicono che i decessi attribuiti al Covid sono di fatto da considerarsi “normali”: tanto che l’età media dei decessi è pari a quella della vita media. E tutto sarebbe spiegabile con un’interpretazione dei decessi al di fuori dei protocolli in uso da moltissimi anni, ma inopinatamente cambiati in tutta fretta la primavera scorsa.
Il fatto è che qui vediamo benissimo il cane che si morde la coda o se vogliamo una coperta narrativa troppo corta: nel tentativo di giustificare il vaccino universale si mette in discussione la malattia stessa e soprattutto la sua dimensione apocalittica che può essere ridotta a un fatto puramente interpretativo. Si conferma il sospetto più volte espresso in queste pagine che ci si trovi di fronte ad una crisi cognitiva, più che a una crisi sanitaria non più preoccupante di una stagione influenzale particolarmente intensa e a un ruolo magico – salvifico dei vaccini presentati come fondamento di una nuova legittimità dei poteri globalisti. Ma proprio trattandosi di una crisi cognitiva e antropologica essa non può essere rimarginata con la logica e con le argomentazioni razionali.
Fonte: https://ilsimplicissimus2.com/2020/12/11/ufficiale-il-vaccino-e-piu-letale-del-covid/
11/12/2020, 14:11
11/12/2020, 14:33
12/12/2020, 12:58
Sorpresa da Wuhan: gli asintomatici non contagiano!
Vi ricordate le dichiarazioni di Burioni sul tema degli asintomatici? Lui sostiene che sono malati e possono contagiare. E del famoso zanzarologo Crisanti? Per non parlare della marcia indietro effettuata dal Dr.Fauci che dichiara a tutto il mondo di essersi sbagliato sulla non contagiosità degli asintomatici! Menzioniamo anche siti come Open.online di Mentana considerati antibufale che si affrettarono a contestare altri studi sulla non contagiosità, ma ora lo pubblica una rivista scientifica autorevole internazionale, cosa diranno??
Da poco la rivista scientifica Nature come leggeremo nell’articolo di seguito da ilgiornale.it ha pubblicato uno studio incontrovertibile per la quantità di soggetti analizzati, dove si apprende in sintesi che gli asintomatici portatori sani di virus con carica virale bassa non possono contagiare. Quindi aggiungiamo noi, la difficoltà sta nel selezionare gli asintomatici da i pre-sintomatici, ma sembra una faccenda irrisolvibile per ora in quanto i tamponi non essendo attendibili o anche se lo fossero, non riescono a misurare la carica virale presente nel nostro organismo. Quindi la soluzione proposta qualche tempo fà dalle Regioni al Governo di usare i test pcr solo sulle persone sintomatiche ci sembra tutt’ora la direzione più saggia per non bloccare un intero paese, per non stravolgere quello che la scienza anche in quest’occasione ci pone davanti al naso, cioè gli asintomatici non contagiano!
Ricordiamo le parole del virologo Giulio Tarro: “Le persone sane asintomatiche non possono essere considerate contagiose. Il problema è sorto facendo i tamponi a tappeto con un’alta percentuale di falsi positivi. Assistiamo adesso alla diffusione non della patologia del coronavirus, ma alla resistenza anticorpale per la stessa malattia“.
Lo stesso Tarro aveva poi parlato di illegittimità degli obblighi per ordinanza o circolare o norma di carattere amministrativo e per decreto ministeriale.
A fine ottobre sul tema in questione era intervenuto anche il professore dell’Università di Padova, Giorgio Palù: “Il 95% dei nuovi positivi è asintomatico al Covid 19 e quindi non si può definire malato”.
Un tema questo toccato anche dall’OMS, ma subito ritrattato a giugno. Maria Van Kerkhove, funzionario a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità, ieri aveva definito “molto raro” il contagio da parte di chi non ha sintomi. Dopo il vespaio di polemiche aveva parlato di “fraintendimento”.
Ma ora riportiamo l’importante articolo
da ilgiornale.it
Svelato il segreto sul contagio. Il vero ruolo degli asintomatici
Un nuovo studio cinese ha scoperto che nessuno dei soggetti positivi ma asintomatici presi in esame ha trasmesso il virus alle persone con cui sono venute a contatto
I soggetti positivi ma asintomatici al Covid-19 non riuscirebbero a trasmettere il virus: è questo il risultato di un nuovo studio cinese sulla pandemia da Sars-Cov-2 che cambierebbe, così, quanto detto e quanto si sa fino a questo momento sul ruolo degli asintomatici.
Una nuova scoperta
La ricerca (qui in allegato), intitolata “Post-lockdown SARS-CoV-2 nucleic acid screening in nearly ten million residents of Wuhan, China”, è stata da poco pubblicata su Nature, una delle più importanti e prestigiose riviste scientifiche esistenti. Lo screening, realizzato tra i residenti di Wuhan, ha preso in esame 300 soggetti positivi e asintomatici di età compresa tra 10 e 89 anni (132 persone di sesso maschile e 168 di sesso femminile) tra il 4 maggio ed il primo giugno scorso attraverso l’impiego di alcuni test per la reazione a catena della polimerasi a trascrizione inversa (Rt-Pcr), utilizzata principalmente per misurare la quantità di Rna specifico. I campioni di virus dei soggetti asintomatici sono stati posti sotto coltura in laboratorio, ma non hanno portato alla generazione di “alcun virus trasmissibile”.
“Tutti i casi negativi”
“Rispetto ai pazienti sintomatici, le persone asintomatiche presentano in genere una bassa carica virale e una scarsa durata dello spargimento virale, che comportano un calo del rischio di trasmissibilità della Sars-Cov-2”,
scrivono i ricercatori. Questo nuovo studio smentirebbe, per così dire, la teoria seconda la quale la trasmissione del virus da parte degli asintomatici giocherebbe un ruolo di primo piano nell’evolversi della pandemia mondiale. Oltre alla bassa carica virale, lo studio sottolinea che gli asintomatici avrebbero una diffusione virale di “breve durata” che diminuisce il rischio di trasmettere il Sars-Cov-2. Tutti i contatti stretti dei casi positivi asintomatici sono risultati negativi, e si parla di oltre mille individui (1.174 per la precisione). Nessuno di loro, a contatto con i 300 asintomatici, si è ammalato.
I casi positivi asintomatici, i casi ripetitivi ed i loro contatti stretti sono stati isolati per almeno due settimane fino a quando i risultati del test degli acidi nucleici sono stati negativi. Nessuno dei casi positivi rilevati o i loro contatti stretti sono diventati sintomatici o confermati di recente con Covid-19 durante il periodo di isolamento. Colture virali di laboratorio e studi genetici hanno dimostrato che la virulenza del virus Sars-Cov-2 può indebolirsi nel tempo e che le persone infettate con “poco virus” avevano maggiori probabilità di essere asintomatiche e con una carica virale inferiore rispetto ai casi di infezione precedente.
Non c’è dubbio che questo nuovo studio, in qualche modo, rimescola le carte in tavola e rende ancor più complesso il lavoro degli studiosi che cercano quotidianamente delle risposte sulla diffusione della pandemia nel mondo. Il dottor Simone Gold, fondatore dell’Americàs Frontline Doctor, ha commentato che:
“lo studio conferma quel che i medici sanno e che i non addetti ai lavori sospettano da un millennio: vale a dire, che la trasmissione dagli asintomatici non è mai stata la causa primaria delle epidemie”.
Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/cronache/covid-19-ecco-cambia-ruolo-degli-asintomatici-1908108.html
Vedi anche:
1) https://www.nature.com/articles/s41467-020-19802-w#Fig1
2) https://comedonchisciotte.org/covid-19-waterloo-della-cosiddetta-carica-virale/
3) https://comedonchisciotte.org/tamponi-inaffidabili-al-90-dei-casi/
4) https://comedonchisciotte.org/tamponi-esposto-codacons-in-9-procure-siciliane/
5) https://www.secondopianonews.it/news/salute/2020/09/23/covid-giulio-tarro-le-persone-sane-asintomatiche-non-sono-contagiose.html
Fonte: https://comedonchisciotte.org/sorpresa-da-wuhan-gli-asintomatici-non-contagiano/
12/12/2020, 14:02
MaxpoweR ha scritto:
Come potrebbe contagiare chi non è affatto malato? La maggior parte, se non tutti gli asintomatici in realtà sono i falsi positivi generati dalla PCR -_-
12/12/2020, 16:01
13/12/2020, 10:27
TheApologist ha scritto:aNdRà tUtTo bEnEhh11! sTaTeACcAsAh!11
13/12/2020, 11:44
13/12/2020, 13:17
13/12/2020, 15:52
mik.300 ha scritto:
eva express, novella2000, ecc.
siamo lì,
anzi peggio.
13/12/2020, 16:00
13/12/2020, 17:02
13/12/2020, 21:26