No non c'è alcuna libertà se chi deve decidere del proprio destino è sottoposto da mattina a sera al terrorismo mediatico costante e gli si dice che l'unica via di salvezza è spararsi in vena non si sa bene cosa che non si sa bene quali effetti avrà a breve lungo termine nè negativi NE' POSITIVI. Dov'è la libera scelta del cittadino che invece di essere INFORMATO DAI MEDIA viene terrorizzato ed indottrinato? Non tutti hanno il tempo di mettersi 3 ore ogni giornp a leggersi gli studi scientifici, le pubblicazioni o ascoltare le conferenze dei medici CHERELAMENTE CURANO LA MALATTIA.
Non è garantito ALCUN CONTRADDITTORIO ma vi è solo una unica linea ed è quella O TI VACCINI O CREPI. Quindi io se permetti a chi chiede gli esprimo la mia OPINIONE basata però SULLO STUDIO, DATI ALLA MANO e pubblicazioni ALLA MANO.
La stessa cosa non viene fatta dai terroristi in tv, ad esempio, ma a loro nessuno CHIEDE LE FONTI, chissà come mai.
Nel frattempo:
Cita:
INAIL: “RIFIUTARE IL VACCINO È UN DIRITTO”. GLI OPERATORI SANITARI RIMANGONO TUTELATIGli operatori sanitari che si rifiutano di fare il vaccino anti-Covid hanno diritto alle tutele previste per gli infortuni sul lavoro, nel caso dovessero contagiarsi in corsia. Lo ha stabilito l’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro).
Se rifiutare il vaccino è un diritto, allora non ne può conseguire una penalizzazione per i medici e gli infermieri che operano negli ospedali.
Detto altrimenti, se il lavoratore rifiuta di vaccinarsi ha comunque diritto alla copertura assicurativa in caso di contagio, ma non al risarcimento del danno. Questa è la regola enunciata dall’INAIL, in una nota inviata alla direzione regionale della Liguria il 1° marzo 2021.
“Sotto il profilo assicurativo, per giurisprudenza consolidata – si legge nella lettera firmata dal direttore centrale Inail Agatino Cariola – il comportamento colposo del lavoratore, tra cui rientra anche la violazione dell’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale, non comporta di per sé l’esclusione dell’operatività della tutela prevista dall’assicurazione gestita dall’Inail”.
Si tratta quindi di infortunio sul lavoro, anche se il lavoratore non utilizza i dispositivi di protezione individuale obbligatori, ancora di più se gli operatori sanitari si rifiutano di fare il vaccino, strumento di prevenzione raccomandato ma non obbligatorio.
Tuttavia l’Inail prosegue avvertendo che “il comportamento colposo del lavoratore può invece ridurre oppure escludere la responsabilità del datore di lavoro, facendo venir meno il diritto dell’infortunato al risarcimento del danno nei suoi confronti, così come il diritto dell’Inail ad esercitare il regresso nei confronti sempre del datore di lavoro”.
Infine viene precisato che il rifiuto del vaccino COVID non introduce la possibilità di invocare il concetto di rischio elettivo, dal momento che “il rischio di contagio non è certamente voluto dal lavoratore e la tutela assicurativa opera se e in quanto il contagio sia riconducibile all’occasione di lavoro”.
Dal punto di vista legislativo ad oggi non esiste una obbligatorietà della vaccinazione né per la popolazione in generale (come succede per malattie come poliomielite, tetano, rosolia difterite ecc..) né nel Testo Unico l. 81-2008, e neppure nei protocolli anti COVID sulla salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, concordati tra parti sociali e Governo a causa dell’emergenza sanitaria per tutti i settori lavorativi.
Fonte:
https://www.byoblu.com/2021/03/04/inail-rifiutare-il-vaccino-e-un-diritto-gli-operatori-sanitari-rimangono-tutelati/ Bene così, anche perchè l'approvazione di questi vaccini su base emergenziale è una truffa in quanto almeno DUE dei 4 punti necessari sono inesistenti:
1) ASSENZA DI CURE ALTERNATIVE - FALSO il covid si CURA e si cura anche FACILMNETE nelle prime fasi.
2) UN TASSO DI LETALITA' MOLTO ELEVATO - FALSO.
(vedi fonte sul sito dell'ISS ad esempio o dell'OMS)
Cita:
Io non dirò mai a nessuno "fai bene a fare una cosa o non fai bene a farla"
Alla menzogne si risponde con la conoscenza NON CON L'INDIFFERENZA.