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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 23/02/2021, 18:16 
Raccolta del DNA degli americani ed armi biologiche: il nuovo focus del regime cinese?


Vi relazioniamo in merito a due articoli apparsi su Reuters e CBS.

Nell’ultimo anno abbiamo assistito al moltiplicarsi degli avvertimenti di ufficiali dell’intelligence americana (e non solo) riguardo alla minaccia posta dal regime cinese.
Una delle voci più importanti nel settore è sicuramente quella di William “Bill” Evanina, che è stato direttore del Centro nazionale di sicurezza e controspionaggio (NCSC) dal 2014 fino a poche settimane fa, servendo sia l’amministrazione Obama che quella Trump.
Proprio qualche giorno fa Evanina ha voluto parlare pubblicamente di alcune di queste minacce, affinché tutti i cittadini americani siano al corrente dei rischi che corrono. Riteniamo saggio condividere questi avvertimenti, corredati da informazioni addizionali di più ampio respiro, anche con i lettori di Geopolitical Center.
Secondo Evanina la Russia è un avversario pericoloso, soprattutto per quanto riguarda le cyber intrusioni e le campagne di influenza che aiutano ad amplificare la discordia e la divisione presenti nella società americana, ma è la Cina (che comunque conduce anche campagne di information warfare simili a quelle russe) a costituire la minaccia più grande dal punto di vista del furto e della raccolta di informazioni cruciali e dati sensibili o riservati.
Tra le altre cose, la Cina ha fatto della raccolta delle informazioni sanitarie degli americani una sua priorità.
Da anni l’intelligence cinese conduce una campagna di raccolta su vasta scala delle informazioni mediche e genetiche degli americani, sia attraverso cyberattacchi che per mezzo di investimenti e partnership con istituzioni americane che appaltano il sequenziamento genomico ad imprese cinesi.
Come possono essere utilizzati questi dati? Evanina parla di medicina di precisione, cioè trattamenti medici personalizzati ed adattati alla persona attraverso l’analisi delle sue caratteristiche genetiche.
Una tale raccolta di dati può dare al regime cinese un’idea abbastanza precisa riguardo alla predisposizione a particolari malattie e patologie della popolazione americana (e di altri paesi presi di mira).
Questo può avere un impatto sullo sviluppo di nuovi medicinali e trattamenti più efficaci di quelli prodotti da compagnie occidentali (che non hanno accesso a questa enorme mole di dati), che verrebbero quindi spazzate via in base ai principi della concorrenza e del libero mercato, rendendo gli Usa completamente dipendenti dalla Cina per l’approvvigionamento di medicine. Tale dipendenza dalla Repubblica Popolare Cinese esiste già, per esempio, per quanto riguarda i PPE (personal protective equipment), e lo abbiamo visto durante questa pandemia, quando la chiusura delle fabbriche cinesi a causa dei lockdown ha provocato una forte carenza di mascherine, guanti in lattice ed altri prodotti in quasi tutto il mondo.
Cosa succederebbe se domani tutti i medicinali ed i vaccini di cui abbiamo bisogno venissero dalla Cina?
— Aprendo una parentesi, in questi mesi stiamo anche assistendo anche a vere e proprie campagne di disinformazione e denigrazione dei vaccini occidentali condotte da gruppi russi e cinesi, allo scopo di seminare il dubbio e la diffidenza verso di essi e convincere i governi a comprare i “più efficaci e sicuri” vaccini russi e cinesi in alternativa o in aggiunta a quelli americani ed europei.—
C’è anche un altro aspetto, forse più inquietante, non citato direttamente da Evanina in questa occasione, ma noto e recentemente sottolineato da altri esperti:
Da circa una decina di anni la biologia è entrata a far parte dei punti focali di ricerca e sviluppo delle forze armate cinesi.
Non mancano riferimenti in diversi testi accademici e militari del regime ad armi biologiche capaci di attacchi selettivi contro specifici gruppi etnici, sulla base del corredo genetico.
In che modo è possibile sviluppare tali armi? Mettendo insieme un vasto database di dati genetici della popolazione di paesi avversari.

Recentemente il governo americano ha ricevuto report che avvertivano del pericolo posto da potenze straniere che potrebbero prendere di mira specifiche debolezze genetiche nella popolazione americana.
Elsa Kania, membro del think tank americano Center for a New American Security, che ha anche testimoniato davanti al Congresso americano, ha affermato che le forze armate cinesi stanno puntando sulla scienza del cervello, sulla modificazione genetica e sulla creazione di genomi artificiali, tutte cose che possono avere future applicazioni nel campo delle armi biologiche.
Proprio per questo motivo a novembre 2020 il Dipartimento del Commercio americano aveva proposto di aggiungere i software di editing genomico alla lista dei prodotti soggetti a controllo ed autorizzazione prima di essere esportati, proprio a causa del timore che tali software potessero essere utilizzati per la creazione di armi biologiche.
Il regime sta investendo miliardi di dollari in programmi genetici, e per una buona ragione.
Tornando a quanto detto da Evanina, c’è un altro modo in cui il regime cinese sta raccogliendo tali informazioni: i test genetici offerti da diverse compagnie per conoscere le proprie radici e la propria genealogia.
Senza rendersene conto milioni di persone nel mondo occidentale forniscono costantemente materiale genetico a compagnie che possono condividerlo con altre entità a scopo di ricerca o di lucro.
Il rischio è reale, essendo un settore poco regolamentato, e per questo motivo recentemente le forze armate americane hanno avvertito il personale in servizio di non usare questi servizi di test del dna per scoprire la propria genealogia.
Evanina ha aggiunto che, secondo delle stime aggiornate, ormai i dati personali e sensibili (compresi quelli medici) di circa l’80% degli americani sono stati rubati dal regime cinese.
Secondo nuove informazioni divulgate ieri dallo stesso a CBS News anche la pandemia è stata sfruttata dall’intelligence cinese per continuare ed ampliare la raccolta di questi dati.
La società BGI Group (Beijing Genomics Inc.) ha offerto ad almeno 6 stati americani di costruire e gestire dei centri di test, oltre a proporre altre soluzioni per aumentare la capacità di testing negli Usa.
Il rischio era talmente elevato che Evanina ha reso pubblica una nota che recitava “potenze straniere possono raccogliere, immagazzinare e sfruttare le informazioni biometriche tratte dai test COVID”.
Anche grazie a questo avvertimento, sembra che nessuno degli stati in questione abbia accettato l’offerta della BGI.
I media americani hanno anche riportato che la sussidiaria americana della BGI avrebbe esercitato pressioni su ufficiali ad ogni livello dell’amministrazione californiana per accettare forniture di test rapidi durante la prima ondata nella primavera dell’anno scorso, sfruttando la criticità della situazione.
In effetti milioni di test Covid prodotti da questa società sono stati venduti in tutto il mondo, Europa ed Australia comprese.
Ma cosa sappiamo di questa compagnia?
La BGI Group è la più grande compagnia al mondo nel settore della genomica.
Negli ultimi 12 mesi il valore delle azioni di una delle sue sussidiarie, la BGI Genomics Co, quotata alla borsa di Shenzhen, è raddoppiato, portandone il valore di mercato a 9 miliardi di dollari.
Nel 2016 il governo cinese ha lanciato il progetto conosciuto come “NationalGenebank”, che vuole essere il più grande sito di stoccaggio di dati genetici al mondo.
Lo scopo dichiarato è quello di sviluppare ed utilizzare le preziose risorse genetiche cinesi per salvaguardare la sicurezza nazionale in campo bioinformatico e rafforzare la capacità cinese di posizionarsi ai più alti livelli nel campo della biotecnologia.

Quale compagnia si occupa dello sviluppo e della gestione del progetto? La BGI.
Questa compagnia è presente ovunque nel mondo, con laboratori in California ed in Australia; può anche vantare collaborazioni relative al sequenziamento genomico con l’Università della California ed il Children’s Hospital di Philadelphia.
È noto che le grandi società cinesi abbiano legami di qualche genere con il regime, ma ciò che ha destato forti preoccupazioni in seno all’intelligence americana è che la BGI ha stretti legami con le forze armate cinesi.
La BGI ha lavorato con l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) a dei progetti genetici che hanno l’obiettivo di rendere l’etnia maggioritaria nella Cina continentale, la Han, meno suscettibile al mal d’altitudine, caratteristica che permetterebbe di aumentare le prestazioni dei soldati cinesi sulle alte cime montagnose che separano la Cina e l’india ed avere così un vantaggio ineguagliabile sugli avversari.
Nel gennaio 2020 è stato pubblicato uno studio firmato dai fondatori della BGI Yang Huanming e Wang Jian insieme alla Terza Università Medica Militare ed al Laboratorio per la Medicina dell’Alta Quota dell’esercito cinese.
Tale studio si focalizza su esperimenti sul cervello di scimmie che soffrono del mal d’altitudine. Nello studio si afferma che questi esperimenti sono stati finanziati dalle forze armate cinesi in quanto “progetti chiave di scienza militare e tecnologia”.
Nel 2017 Wang aveva co-pubblicato un altro studio relativo agli effetti dell’alta quota sul corpo di “giovani uomini sani” (quindi soldati) insieme ad un centro di ricerca militare nello Xinjiang.
La BGI è anche proprietaria, congiuntamente all’Accademia di Scienze Mediche Militari ed a diversi ospedali militari, di circa 12 brevetti per test che identifichino malattie genetiche.
Da sottolineare che l’Accademia di Scienze Mediche Militari è l’istituto di ricerca medica di massimo livello del PLA.
Nel 2015 la BGI e l’Accademia di Scienze Mediche Militari hanno anche brevettato un test a basso costo per l’identificazione di patogeni respiratori, inclusi SARS e coronavirus.
L’attuale scienziato capo della sezione malattie infettive della BGI, Chen Weijun è registrato come inventore nel suddetto brevetto.
È doveroso aggiungere che Chen è stato uno dei primi scienziati al mondo a sequenziare il SARS COV-2, sulla base di campioni raccolti in un ospedale militare di Wuhan.
La BGI ha legami anche con l’Università Nazionale di Difesa tecnologica (NUDT), università che risponde direttamente alla Commissione Militare Centrale, guidata direttamente dal Presidente Xi.
La NUDT si trova su una lista nera americana ed è considerata una minaccia alla sicurezza nazionale in quanto il suo supercomputer Tianhe-2, uno dei più potenti al mondo, viene usato per simulare esplosioni nucleari.
La tecnologia computazionale della NUDT è stata utilizzata per accelerare il sequenziamento genomico nei progetti della BGI.
Il direttore della NUDT e generale delle forze armate Liao Xiangke ha pubblicato ben 7 studi scientifici co-firmati da ricercatori della BGI.
Come spesso succede, le azioni messe in atto contro gli avversari vengono prima sperimentate in casa: l’anno scorso due società sussidiarie della BGI, sono state aggiunte alla blacklist del Dipartimento del commercio americano in quanto accusate di aver condotto supposte analisi genetiche coatte sugli Uiguri, nella ormai nota provincia dello Xinjiang: da alcuni anni infatti il regime cinese raccoglie il DNA ed i dati biometrici (impronte digitali, registrazioni della voce e foto del viso) dei membri di questa minoranza, a scopo di “ricerca”, sorveglianza e controllo sociale.

Evanina non è il solo ad aver puntato i riflettori sulla BGI e sull’attenzione portata dal regime cinese alla biotecnologia ed alla genetica.
Una commissione di esperti dell’industria tecnologica creata dal governo americano e guidata dall’ex direttore generale di Google Eric Schmidt ha suonato la campanella d’allarme nell’ottobre 2020 riguardo al considerevole supporto finanziario del regime cinese al settore biotecnologico, al fatto che stiano raccogliendo grandi quantità di dati biologici e soprattutto riguardo all’interesse delle forze armate cinesi per possibili applicazioni militari dei suddetti.
La commissione ha anche avvertito dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, da parte di potenze straniere, per analizzare grandi quantità di dati, identificare debolezze genetiche nella popolazione e quindi ingegnerizzare patogeni che le sfruttino.
La commissione ha quindi messo in guardia il governo americano contro i rischi posti dalla BGI Group, per i supposti legami con il governo e l’esercito cinese ed il suo focus sui dati genetici.
In base alle informazioni sopra riportate consideriamo fondamentale tenere alta l’attenzione dei governi e del pubblico, da un lato, riguardo al tentativo dell’industria cinese di sviluppare un monopolio in campo medico e farmaceutico, e dall’altro, riguardo all’interesse delle forze armate cinesi per la biologia come nuovo campo di sviluppo militare, interesse guidato da strateghi che parlano apertamente di possibilità di “vittorie senza spargimento di sangue”; tutto questo attraverso l’acquisizione dei dati medici e genetici della popolazione dei paesi occidentali.
La completa mancanza di trasparenza e l’incertezza relativa alla presenza di limiti etici nelle iniziative di ricerca condotte da certi laboratori fanno crescere il rischio di “sorprese tecnologiche”.
Le critiche e le opposizioni al potere delle grandi multinazionali occidentali dell’informazione come Google o Facebook riguardo alla gestione dei nostri dati sono giuste e sacrosante, ma è bene anche tenere conto degli enormi rischi legati alla raccolta delle nostre informazioni più intime e sensibili, come il nostro DNA, da parte di potenze straniere per scopi che possono andare ben al di là del semplice lucro, una tematica spesso trascurata e poco conosciuta, ma che può avere un grande impatto sul medio e lungo periodo.


http://www.geopoliticalcenter.com/tech/ ... me-cinese/


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 23/02/2021, 20:17 
vimana131 ha scritto:
Raccolta del DNA degli americani ed armi biologiche: il nuovo focus del regime cinese?


Vi relazioniamo in merito a due articoli apparsi su Reuters e CBS.

Nell’ultimo anno abbiamo assistito al moltiplicarsi degli avvertimenti di ufficiali dell’intelligence americana (e non solo) riguardo alla minaccia posta dal regime cinese.
Una delle voci più importanti nel settore è sicuramente quella di William “Bill” Evanina, che è stato direttore del Centro nazionale di sicurezza e controspionaggio (NCSC) dal 2014 fino a poche settimane fa, servendo sia l’amministrazione Obama che quella Trump.
Proprio qualche giorno fa Evanina ha voluto parlare pubblicamente di alcune di queste minacce, affinché tutti i cittadini americani siano al corrente dei rischi che corrono. Riteniamo saggio condividere questi avvertimenti, corredati da informazioni addizionali di più ampio respiro, anche con i lettori di Geopolitical Center.
Secondo Evanina la Russia è un avversario pericoloso, soprattutto per quanto riguarda le cyber intrusioni e le campagne di influenza che aiutano ad amplificare la discordia e la divisione presenti nella società americana, ma è la Cina (che comunque conduce anche campagne di information warfare simili a quelle russe) a costituire la minaccia più grande dal punto di vista del furto e della raccolta di informazioni cruciali e dati sensibili o riservati.
Tra le altre cose, la Cina ha fatto della raccolta delle informazioni sanitarie degli americani una sua priorità.
Da anni l’intelligence cinese conduce una campagna di raccolta su vasta scala delle informazioni mediche e genetiche degli americani, sia attraverso cyberattacchi che per mezzo di investimenti e partnership con istituzioni americane che appaltano il sequenziamento genomico ad imprese cinesi.
Come possono essere utilizzati questi dati? Evanina parla di medicina di precisione, cioè trattamenti medici personalizzati ed adattati alla persona attraverso l’analisi delle sue caratteristiche genetiche.
Una tale raccolta di dati può dare al regime cinese un’idea abbastanza precisa riguardo alla predisposizione a particolari malattie e patologie della popolazione americana (e di altri paesi presi di mira).
Questo può avere un impatto sullo sviluppo di nuovi medicinali e trattamenti più efficaci di quelli prodotti da compagnie occidentali (che non hanno accesso a questa enorme mole di dati), che verrebbero quindi spazzate via in base ai principi della concorrenza e del libero mercato, rendendo gli Usa completamente dipendenti dalla Cina per l’approvvigionamento di medicine. Tale dipendenza dalla Repubblica Popolare Cinese esiste già, per esempio, per quanto riguarda i PPE (personal protective equipment), e lo abbiamo visto durante questa pandemia, quando la chiusura delle fabbriche cinesi a causa dei lockdown ha provocato una forte carenza di mascherine, guanti in lattice ed altri prodotti in quasi tutto il mondo.
Cosa succederebbe se domani tutti i medicinali ed i vaccini di cui abbiamo bisogno venissero dalla Cina?
— Aprendo una parentesi, in questi mesi stiamo anche assistendo anche a vere e proprie campagne di disinformazione e denigrazione dei vaccini occidentali condotte da gruppi russi e cinesi, allo scopo di seminare il dubbio e la diffidenza verso di essi e convincere i governi a comprare i “più efficaci e sicuri” vaccini russi e cinesi in alternativa o in aggiunta a quelli americani ed europei.—
C’è anche un altro aspetto, forse più inquietante, non citato direttamente da Evanina in questa occasione, ma noto e recentemente sottolineato da altri esperti:
Da circa una decina di anni la biologia è entrata a far parte dei punti focali di ricerca e sviluppo delle forze armate cinesi.
Non mancano riferimenti in diversi testi accademici e militari del regime ad armi biologiche capaci di attacchi selettivi contro specifici gruppi etnici, sulla base del corredo genetico.
In che modo è possibile sviluppare tali armi? Mettendo insieme un vasto database di dati genetici della popolazione di paesi avversari.

Recentemente il governo americano ha ricevuto report che avvertivano del pericolo posto da potenze straniere che potrebbero prendere di mira specifiche debolezze genetiche nella popolazione americana.
Elsa Kania, membro del think tank americano Center for a New American Security, che ha anche testimoniato davanti al Congresso americano, ha affermato che le forze armate cinesi stanno puntando sulla scienza del cervello, sulla modificazione genetica e sulla creazione di genomi artificiali, tutte cose che possono avere future applicazioni nel campo delle armi biologiche.
Proprio per questo motivo a novembre 2020 il Dipartimento del Commercio americano aveva proposto di aggiungere i software di editing genomico alla lista dei prodotti soggetti a controllo ed autorizzazione prima di essere esportati, proprio a causa del timore che tali software potessero essere utilizzati per la creazione di armi biologiche.
Il regime sta investendo miliardi di dollari in programmi genetici, e per una buona ragione.
Tornando a quanto detto da Evanina, c’è un altro modo in cui il regime cinese sta raccogliendo tali informazioni: i test genetici offerti da diverse compagnie per conoscere le proprie radici e la propria genealogia.
Senza rendersene conto milioni di persone nel mondo occidentale forniscono costantemente materiale genetico a compagnie che possono condividerlo con altre entità a scopo di ricerca o di lucro.
Il rischio è reale, essendo un settore poco regolamentato, e per questo motivo recentemente le forze armate americane hanno avvertito il personale in servizio di non usare questi servizi di test del dna per scoprire la propria genealogia.
Evanina ha aggiunto che, secondo delle stime aggiornate, ormai i dati personali e sensibili (compresi quelli medici) di circa l’80% degli americani sono stati rubati dal regime cinese.
Secondo nuove informazioni divulgate ieri dallo stesso a CBS News anche la pandemia è stata sfruttata dall’intelligence cinese per continuare ed ampliare la raccolta di questi dati.
La società BGI Group (Beijing Genomics Inc.) ha offerto ad almeno 6 stati americani di costruire e gestire dei centri di test, oltre a proporre altre soluzioni per aumentare la capacità di testing negli Usa.
Il rischio era talmente elevato che Evanina ha reso pubblica una nota che recitava “potenze straniere possono raccogliere, immagazzinare e sfruttare le informazioni biometriche tratte dai test COVID”.
Anche grazie a questo avvertimento, sembra che nessuno degli stati in questione abbia accettato l’offerta della BGI.
I media americani hanno anche riportato che la sussidiaria americana della BGI avrebbe esercitato pressioni su ufficiali ad ogni livello dell’amministrazione californiana per accettare forniture di test rapidi durante la prima ondata nella primavera dell’anno scorso, sfruttando la criticità della situazione.
In effetti milioni di test Covid prodotti da questa società sono stati venduti in tutto il mondo, Europa ed Australia comprese.
Ma cosa sappiamo di questa compagnia?
La BGI Group è la più grande compagnia al mondo nel settore della genomica.
Negli ultimi 12 mesi il valore delle azioni di una delle sue sussidiarie, la BGI Genomics Co, quotata alla borsa di Shenzhen, è raddoppiato, portandone il valore di mercato a 9 miliardi di dollari.
Nel 2016 il governo cinese ha lanciato il progetto conosciuto come “NationalGenebank”, che vuole essere il più grande sito di stoccaggio di dati genetici al mondo.
Lo scopo dichiarato è quello di sviluppare ed utilizzare le preziose risorse genetiche cinesi per salvaguardare la sicurezza nazionale in campo bioinformatico e rafforzare la capacità cinese di posizionarsi ai più alti livelli nel campo della biotecnologia.

Quale compagnia si occupa dello sviluppo e della gestione del progetto? La BGI.
Questa compagnia è presente ovunque nel mondo, con laboratori in California ed in Australia; può anche vantare collaborazioni relative al sequenziamento genomico con l’Università della California ed il Children’s Hospital di Philadelphia.
È noto che le grandi società cinesi abbiano legami di qualche genere con il regime, ma ciò che ha destato forti preoccupazioni in seno all’intelligence americana è che la BGI ha stretti legami con le forze armate cinesi.
La BGI ha lavorato con l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) a dei progetti genetici che hanno l’obiettivo di rendere l’etnia maggioritaria nella Cina continentale, la Han, meno suscettibile al mal d’altitudine, caratteristica che permetterebbe di aumentare le prestazioni dei soldati cinesi sulle alte cime montagnose che separano la Cina e l’india ed avere così un vantaggio ineguagliabile sugli avversari.
Nel gennaio 2020 è stato pubblicato uno studio firmato dai fondatori della BGI Yang Huanming e Wang Jian insieme alla Terza Università Medica Militare ed al Laboratorio per la Medicina dell’Alta Quota dell’esercito cinese.
Tale studio si focalizza su esperimenti sul cervello di scimmie che soffrono del mal d’altitudine. Nello studio si afferma che questi esperimenti sono stati finanziati dalle forze armate cinesi in quanto “progetti chiave di scienza militare e tecnologia”.
Nel 2017 Wang aveva co-pubblicato un altro studio relativo agli effetti dell’alta quota sul corpo di “giovani uomini sani” (quindi soldati) insieme ad un centro di ricerca militare nello Xinjiang.
La BGI è anche proprietaria, congiuntamente all’Accademia di Scienze Mediche Militari ed a diversi ospedali militari, di circa 12 brevetti per test che identifichino malattie genetiche.
Da sottolineare che l’Accademia di Scienze Mediche Militari è l’istituto di ricerca medica di massimo livello del PLA.
Nel 2015 la BGI e l’Accademia di Scienze Mediche Militari hanno anche brevettato un test a basso costo per l’identificazione di patogeni respiratori, inclusi SARS e coronavirus.
L’attuale scienziato capo della sezione malattie infettive della BGI, Chen Weijun è registrato come inventore nel suddetto brevetto.
È doveroso aggiungere che Chen è stato uno dei primi scienziati al mondo a sequenziare il SARS COV-2, sulla base di campioni raccolti in un ospedale militare di Wuhan.
La BGI ha legami anche con l’Università Nazionale di Difesa tecnologica (NUDT), università che risponde direttamente alla Commissione Militare Centrale, guidata direttamente dal Presidente Xi.
La NUDT si trova su una lista nera americana ed è considerata una minaccia alla sicurezza nazionale in quanto il suo supercomputer Tianhe-2, uno dei più potenti al mondo, viene usato per simulare esplosioni nucleari.
La tecnologia computazionale della NUDT è stata utilizzata per accelerare il sequenziamento genomico nei progetti della BGI.
Il direttore della NUDT e generale delle forze armate Liao Xiangke ha pubblicato ben 7 studi scientifici co-firmati da ricercatori della BGI.
Come spesso succede, le azioni messe in atto contro gli avversari vengono prima sperimentate in casa: l’anno scorso due società sussidiarie della BGI, sono state aggiunte alla blacklist del Dipartimento del commercio americano in quanto accusate di aver condotto supposte analisi genetiche coatte sugli Uiguri, nella ormai nota provincia dello Xinjiang: da alcuni anni infatti il regime cinese raccoglie il DNA ed i dati biometrici (impronte digitali, registrazioni della voce e foto del viso) dei membri di questa minoranza, a scopo di “ricerca”, sorveglianza e controllo sociale.

Evanina non è il solo ad aver puntato i riflettori sulla BGI e sull’attenzione portata dal regime cinese alla biotecnologia ed alla genetica.
Una commissione di esperti dell’industria tecnologica creata dal governo americano e guidata dall’ex direttore generale di Google Eric Schmidt ha suonato la campanella d’allarme nell’ottobre 2020 riguardo al considerevole supporto finanziario del regime cinese al settore biotecnologico, al fatto che stiano raccogliendo grandi quantità di dati biologici e soprattutto riguardo all’interesse delle forze armate cinesi per possibili applicazioni militari dei suddetti.
La commissione ha anche avvertito dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, da parte di potenze straniere, per analizzare grandi quantità di dati, identificare debolezze genetiche nella popolazione e quindi ingegnerizzare patogeni che le sfruttino.
La commissione ha quindi messo in guardia il governo americano contro i rischi posti dalla BGI Group, per i supposti legami con il governo e l’esercito cinese ed il suo focus sui dati genetici.
In base alle informazioni sopra riportate consideriamo fondamentale tenere alta l’attenzione dei governi e del pubblico, da un lato, riguardo al tentativo dell’industria cinese di sviluppare un monopolio in campo medico e farmaceutico, e dall’altro, riguardo all’interesse delle forze armate cinesi per la biologia come nuovo campo di sviluppo militare, interesse guidato da strateghi che parlano apertamente di possibilità di “vittorie senza spargimento di sangue”; tutto questo attraverso l’acquisizione dei dati medici e genetici della popolazione dei paesi occidentali.
La completa mancanza di trasparenza e l’incertezza relativa alla presenza di limiti etici nelle iniziative di ricerca condotte da certi laboratori fanno crescere il rischio di “sorprese tecnologiche”.
Le critiche e le opposizioni al potere delle grandi multinazionali occidentali dell’informazione come Google o Facebook riguardo alla gestione dei nostri dati sono giuste e sacrosante, ma è bene anche tenere conto degli enormi rischi legati alla raccolta delle nostre informazioni più intime e sensibili, come il nostro DNA, da parte di potenze straniere per scopi che possono andare ben al di là del semplice lucro, una tematica spesso trascurata e poco conosciuta, ma che può avere un grande impatto sul medio e lungo periodo.


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Gli USA come si sa mettono sempre le mani avanti perchè non vogliono che altri facciano quello che fanno loro, non per niente è da anni che hanno preparato 500.000 bare. [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 24/02/2021, 12:45 
quindi è ciò che stanno facendo gli USA che come sempre accusano gli altri delle porcate che vogliono far loro.



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 14/03/2021, 01:36 
“Possiamo progettare nuovi organismi. Col CAD”

CAD (computer assisted design) è un termine ingegneristico che indica la progettazione via computer e software di parti meccaniche e circuiti integrati; quello che una volta il progettista faceva col disegno tecnico, riga compasso e matita, oggi è fatto con software CAD molto sofisticati, che stupiscono noi inesperti: sul computer il pezzo progettato diventa a 3 D, lo si può far roteare su se stesso, eccetera.

Ora, esordisce con sinistro entusiasmo un articolo della rivista dello IEEE – Institute of Electrical and Electronics Engineers – “immaginate di essere in grado di progettare un nuovo genoma con la stessa facilità con cui oggi puoi progettare un nuovo circuito integrato. Oggi ci si sta riuscendo con il programma CAD della GP Write”

GP sta per Genome Project, e si ispira al Progetto Genoma Umano degli anni ’90 e dei primi anni 2000, la prometeica impresa di leggere l’intera sequenza del DNA di un essere umano, che ha portato a sviluppo incredibili le tecniche di manipolazione del DNA umano, e il suo uso senza controllo da parte esperti,c he si lanciano nei più spericolati esperimenti spinti dal sogno da mega-profitti conquistabili con le terapie geniche : i pseudo-vaccini mRNA che oggi i fanatici stanno cercando di inoculare all’intera umanità per “adattare” l’uomo biologico alle “interazioni” con gli apparati digitali, è chiaramente parte di questi deliri di onnipotenza. Ancor peggio la tecnica CRISPR, abbreviazione di Clustered, Regularly Interpaced, Short Palindromic Repeats, che gli scienziati hanno adattato per disabilitare un gene o aggiungere DNA in posizioni precise nel codice genetico, e di cui sono stati segnalati i rischi: cosa avviene “a valle” dell’inserzione di DNA nuovo in “precisi” punti del codice genetico umano (o animale) nessuno lo sa, e i primi esperimenti hanno portato alcuni scienziati con la testa sul collo a chiedere un divieto internazionale sul CRISPR. Il noto Crisanti è un lumionare di queste tecniche, dei cui rischi avevo parlato quihttps://www.maurizioblondet.it/editi ... ra-mostri/

L’altoltà è lettera morta, perché nei laboratori genetici tipo quello d i Wuhan, e militari, non si fa che esperimentare questo rischiosa tecnica (magari per scopi militari).

Adesso la GP Write sta andando, leggiamo, “ ben oltre le attuali modifiche effettuate con strumenti all’avanguardia come CRISPR e progettare sequenze di DNA per creare cellule umane o animali con nuove proprietà. Società pionieristiche di biologia sintetica come Gingko Bioworks e Zymergen stanno già ridisegnando organismi unicellulari come lieviti e batteri, trasformandoli in fabbriche microscopiche che producono sostanze desiderabili. Adesso puntano a poter progettare un genoma complesso (umano?) con il CAD usato dagli ingegneri. “ Stiamo prendendo le stesse cose che faremmo per l’automazione della progettazione nell’elettronica e le applichiamo alla biologia”, afferma Doug Densmore , professore associato di ingegneria elettrica e informatica presso la Boston University. Una delle startup di Densmore, Lattice Automation , sta guidando gli sforzi per sviluppare il CAD. Dice che la prima versione sarà disponibile entro la fine dell’anno”.

In un documento del 2019 che descriveva la visione, gli scienziati di GP-write hanno scritto che un programma CAD accessibile e facile da usare renderà la progettazione del genoma più veloce, più economica e più affidabile. “Se riusciamo a ridurre i costi della scrittura del genoma, le applicazioni sarebbero trasformative”, afferma Amy Schwartz , presidente e co-direttore esecutivo di GP-write. Dice a IEEE Spectrum che prevede applicazioni in medicina, energia, materiali e altri settori.

Il team di Schwartz mira ad aiutare gli scienziati ad andare ben oltre la modifica delle singole coppie di basi (le unità più elementari del DNA). Ha lo scopo di catturare l’intento degli scienziati a un livello molto più alto. Se, ad esempio, vogliono aggiungere un nuovo percorso metabolico per creare una certa proteina, il CAD apporterà tutte le modifiche necessarie in tutti i punti necessari nel genoma.

O anche:

“Immagina di voler progettare un batterio che contiene un biosensore che rileva alcune condizioni nell’intestino e che quindi rilascia alcuni agenti terapeutici”. Ciò richiederebbe l’aggiunta di un gene per il biosensore, un gene che codifica per la produzione della sostanza terapeutica, che si accumulerebbe all’interno dei batteri, e quindi un gene di autodistruzione che farebbe rompere i batteri e rilasciare il suo medicinale. “Potresti voler sapere come interagirebbero quei geni aggiunti”, dice Densmore, e il CAD potrebbe essenzialmente controllare il codice per i bug e fare previsioni sulla funzione dei batteri.

Naturalmente, GP-write ha promesso che il CAD soddisferà le più alte esigenze etiche. Per esempio “controllerà tutte le sequenze progettate contro un database di sequenze pericolose per garantire che gli utenti non creino virus o altre armi biologiche. Infine controllerà anche che la cellula o l’organismo non proliferino in modo incontrollato o causino problemi nell’ambiente. Il team di GP-write afferma che stanno creando un CAD vivente che si evolverà come la scienza, la tecnologia e le normative”.

Udite il tono di demiurghi che si sentono dei, investiti dell’alta capacità di correggere la creazione e la vita? Per la quale non badano a perdite umane? Questa è l’atmosfera in cui ci hanno chiusi con la complicità dei governanti, onde attuare il progetto Grand Reset.


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Un altro lotto “sfortunato” : a Tahiti, dove abita questo vaccinato. Pfizer, non AstraZeneca

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Brevetto di un monitor impiantabile

Alexandra Henrion-Caude, Direttrice dell’Unità di ricerca genetica ed epigenetica dell’Istituto francese di ricerca sanitaria e medica.

Definisce una ‘follia fare dei vaccini mRNA su persone sane”. Una volta che l’RNA entra nell’organismo di una persona, scattano delle interazioni tra molecole imprevedibili.

Questo tipo di vaccino può fare seri danni al corpo, nei casi peggiori la morte, e una volta preso, non si torna indietro.



Britih Medical Journal, la Pfizer ha dato all’Ue vaccini con mRNA difettosi

Il British Medical Journal ieri ha pubblicato un articolo dove si dice che la Pfizer ha dato all’EU vaccini con mRNA difettoso e che l’EMA (agenzia del farmaco europea) ha coperto il caso. https://www.lantidiplomatico.it/dettnew ... 296_40158/



www.lantidiplomatico.it (https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-british_medical_journal_la_pfizer_ha_dato_allue_vaccini_con_mrna_difettosi/29296_40158/



Lo scienziato principale de Moderna: “In realtà, stiamo hackerando il software della vita”

Il giornalista investigativo veterano Leo Hohmann ha scoperto una presentazione Ted Talk del 2017 del dottor Tal Zaks, direttore medico di Moderna Inc., in cui spiega chiaramente in un linguaggio semplice cosa fa la tecnologia mRNA nei vaccini.

Come dice chiaramente il dottor Zaks, stanno “hackerando il software della vita”, iniettando il proprio codice genetico negli esseri umani.

https://trikooba.com/2021/03/10/cientif ... e-la-vida/



https://www.maurizioblondet.it/possiamo ... i-col-cad/


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 14/03/2021, 09:55 
vimana131 ha scritto:
Lo scienziato principale de Moderna: “In realtà, stiamo hackerando il software della vita”

Il giornalista investigativo veterano Leo Hohmann ha scoperto una presentazione Ted Talk del 2017 del dottor Tal Zaks, direttore medico di Moderna Inc., in cui spiega chiaramente in un linguaggio semplice cosa fa la tecnologia mRNA nei vaccini.

Come dice chiaramente il dottor Zaks, stanno “hackerando il software della vita”, iniettando il proprio codice genetico negli esseri umani.

https://trikooba.com/2021/03/10/cientif ... e-la-vida/[/wbf]


Video tradotto...

Cita:
Scienziato capo Moderna: “L’MRNA è una terapia dell’informazione. Stiamo effettivamente hackerando il software della vita” (2017)

https://www.detoxed.info/scienziato-cap ... vita-2017/



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 14/03/2021, 17:34 
-estratto-

"...Chiunque tenti di imporre l'accettazione di un trattamento sperimentale di alterazione genetica va contro i Codici internazionali di Norimberga, che richiedono il consenso informato per qualsiasi trattamento sperimentale..."

[:295]



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 14/03/2021, 17:38 
FABIOSKY63 ha scritto:
-estratto-

"...Chiunque tenti di imporre l'accettazione di un trattamento sperimentale di alterazione genetica va contro i Codici internazionali di Norimberga, che richiedono il consenso informato per qualsiasi trattamento sperimentale..."

[:295]

Ma la Cina è al corrente di ciò??
O comunque le conviene NON sapere nulla?? [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 14/03/2021, 19:28 
ORSOGRIGIO ha scritto:
FABIOSKY63 ha scritto:
-estratto-

"...Chiunque tenti di imporre l'accettazione di un trattamento sperimentale di alterazione genetica va contro i Codici internazionali di Norimberga, che richiedono il consenso informato per qualsiasi trattamento sperimentale..."

[:295]

Ma la Cina è al corrente di ciò??
O comunque le conviene NON sapere nulla?? [:246]

Ed i fetentissimi, luridi etc etc.. "collaborazionisti" nazionali ???
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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 01:30 
APPALTI PER MISTERIOSI CAMPI DI 8.000 PERSONE PER OGNI REGIONE DA UN ALTO UFFICIALE MILITARE
Maurizio Blondet 2 Aprile 2021
DA UN ALTO UFFICIALE MILITARE
Stanno costruendo campi da 8000 persone in ogni regione, in moduli container da 42, e chissá a cosa serviranno: Gare d’appalto aperte per l’installazione di campi container, lenzuola, vestiti, ecc… in ogni regione d’Italia. A cosa serviranno lo lasciamo all’immaginazione…

acquistinretepa.it/opencms/opencms/scheda_altri_bandi.html
Allestimento di campi container per l’assistenza della popolazione in caso di eventi emergenziali



https://www.maurizioblondet.it/appalti- ... -militare/


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 04:43 
la fonte?

porca troia è vero, leggere i lotti in questione... Da rabbrividire

https://www.acquistinretepa.it/opencms/ ... 72d495b253

mi sa che a breve scopoia la guerra



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 06/04/2021, 13:14 
La notizia comincia a girare...

Cita:
Misteriosa gara per “lager d’emergenza”

Anna Lombroso per il Simplicissimus

Ci sono notizie che affiorano dal lugubre brusio pandemico, si insinuano sotto pelle come una spina che se la sfiori ti punge. Da giorni circola quella che riguarda l’apertura di una procedura d’appalto avviata dalla Centrale acquisti Consip su incarico della Presidenza del Consiglio- Dipartimento della Protezione civile per l’allestimento di campi container destinati all’assistenza della popolazione in caso di eventi emergenziali,con uno stanziamento di 266.716.544 euro.

Per orientare meglio i soggetti interessati a concorrere la Consip ha fornito un format con i requisiti che dovranno possedere le installazioni, grazie alla pianta di progetto di “un campo standard ad uso abitativo atto ad ospitare un massimo di 42 persone”, di “un campo standard ad uso ufficio atto ad ospitare 25 persone”, e di “strutture particolari destinate agli ambiti rurali”, dove potrebbe essere necessario mettere in condizione gli allevatori di proseguire nelle loro attività produttive, anche qualora la loro abitazione originaria fosse.

Le Regioni nelle quali saranno localizzati gli insediamenti provvisori per 8000 persone in ognuna – il capitolato specifica la natura della fornitura con tutte le tipologie merceologiche e i servizi da predisporre – sono quelle del Nord, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna; del Centro, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise; del Mezzogiorno, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, oltre a Sicilia, Sardegna e isole minori.

A fronte della lodevole precisione con la quale l’amministrazione committente e aggiudicatrice specifica l’entità dell’appalto, la sua natura intesa a concludere un Accordo Quadro per ciascun lotto geografico con piu’ operatori economici, senza riapertura del confronto competitivo, l’elenco particolareggiato dei prodotti e dei servizi, resta invece vago e perciò ancora più allarmante la finalità dell’operazione, a cominciare dal nome, l’allestimento di quei “campi” che dovrebbero accogliere la popolazione in fuga dalle proprie case in seguito al configurarsi di una non meglio identificata emergenza.

E allora non resta che esercitarsi con qualche dietrologia più o meno inquietante.

A cominciare da una benevola, l’unica che possa venire in mente: dopo la disastrosa gestione commissariale della ricostruzione nelle aree interessate dai terremoti dell’Italia Centrale e dell’Emilia Romagna, dopo il fallimento delle disposizioni che avrebbero dovuto promuovere un’azione continuativa per la prevenzione di conseguenze catastrofiche grazie all’adozione di criteri e l’applicazione di tecnologie costruttive antisismiche e durante il demenziale governo della crisi sanitaria, che ha avuto il suo incipit simbolico con la scoperta che il piano di emergenza nazionale in materia risaliva al 2006, come era stato denunciato perfino da Formigoni in occasione di precedenti fenomeni epidemici, si potrebbe ipotizzare che in attesa dell’ormai improbabile erogazione dei fondi europei della partita di giro del Recovery, l’Esecutivo voglia esibire delle referenze di concretezza organizzativa in modo che lo scrupoloso curatore fallimentare possa aggiungere alle sue referenze quella di guardiano del lager diffuso che ci meritiamo per aver troppo sperperato e goduto.

Meglio ancora poi se l’iniziativa prevede di appagare quale appetito, di accontentare un po’ di aziende che non hanno potuto accedere ad altre opportunità pandemiche, padiglioni, mascherine, tamponi, e sulle quali far piovere come una benefica pioggerellina d’oro quei 266.716.544 euro.

Ma possiamo immaginare altre spiegazioni. Una delle quali consiste di sicuro nella necessità di arricchire di nuovi contenuti la narrazione catastrofista che ha sostituito il confronto politico, il dialogo democratico, la comunicazione istituzionale e l’informazione dei media.

E cosa c’è di meglio che dare nuovo nutrimento alla paura sdoganata come virtù civica con il terrore di una probabile apocalisse, di un prevedibile sconquasso, di un possibile finimondo che un ceto politico avveduto dimostra di voler e saper fronteggiare? e impiegando gli strumenti fisici e normativi già testati in anni di dominio del sistema dell’emergenza propiziato proprio per imporre autorità straordinarie, leggi speciali, sospensione di regole e garanzie in favore di stati di eccezione, militarizzazione del territorio, imposizione di autorità commissariali.

Succede da anni, grazie all’epica terrifica sui rischi che incombono sul nostro capo per via di empie incursioni di barbari islamici, di pandemie pronte a rinnovarsi in un crescendo di pericolosità attribuibile ai nostri costumi licenziosi, mentre poco interesse viene riservato agli effetti mortali della demolizione del sistema dell’assistenza, della cura, dell’istruzione, della ricerca ad opera di un ceto criminale di terroristi impegnati nella cancellazione della democrazia, della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, così come nel rafforzamento e nella concentrazione di grandi potentati e lobby.

A forza di non voler credere ai complotti orchestrati da grandi vecchi e potenze imperiali, abbiamo finito per non accorgerci di quelli già passati e di quelli in atto. Mentre non è stravagante o artificioso ipotizzare che il potere oligarchico immagini di prepararsi a quelle probabili guerre a basso potenziale ma a lunga durata che potrebbero avere come teatro le città immiserite, come attori poveri, più poveri e meno poveri scatenati gli uni contro gli altri, disoccupati allo sbando dopo lo sblocco dei licenziamenti sguinzagliati contro precari non abbastanza affamati, frotte di senzatetto incrementati dall’altro sblocco alle porte, quello degli sfratti, e chi più di loro costretti a abbandonare le abitazioni, da conferire tutti in accampamenti marginali da gestire con leggi marziali, eserciti privati, tecnologie sofisticate in modo da proteggere i Palazzi e i loro impauriti residenti.

Fonte: https://ilsimplicissimus2.com/2021/04/06/misteriosa-gara-per-lager-demergenza/



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 01/05/2021, 01:32 
vimana131 ha scritto:
Catastrofe genetica in Brasile.Diffuse milioni di zanzare mutanti nell'ambiente

18/12/2019 - Sembra uno scenario da film di fantascienza, invece è tutto vero: in Brasile, delle zanzare Ogm sono sfuggite al controllo degli scienziati e hanno cominciato a comportarsi in un modo imprevisto.


Un’azienda di ingegneria genetica anglo-americana ha liberato milioni di zanzare geneticamente modificate contenenti un gene letale, ogni settimana per 27 mesi nella zona di Bahia, Brasile, per verificare se le zanzare OGM si sarebbero accoppiate con le zanzare locali portatrici di Zika, malaria e altri virus.

Un nuovo studio documenta in modo allarmante che, dopo un’iniziale riduzione delle zanzare target nei primi mesi, «la popolazione è ricresciuta fino ai livelli precedenti». Ad oggi, gli scienziati non hanno idea dei rischi derivanti dalla mutazione. Ancora una volta si evidenziano i pericoli della modificazione genetica delle specie.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Reports, zanzare geneticamente modificate prodotte dalla compagnia Oxitec, acquisita dall’americana Intrexon, sono sfuggite al controllo umano dopo i test in Brasile e si stanno diffondendo nella zona.

Sulla carta, la teoria era brillante. I maschi delle zanzare portatrici di febbre gialla provenienti da Cuba e dal Messico sono stati alterati geneticamente per impedire alla progenie di sopravvivere.

Così, Oxitec ha iniziato a rilasciarne decine di milioni in due anni nella città di Jacobina, nella regione di Bahia, Brasile. La teoria di Oxitec prevedeva che le zanzare si sarebbero accoppiate con quelle locali portatrici di malattie infettive, come la febbre dengue, impedendo alla progenie di sopravvivere.
Risultati inattesi

Un team di scienziati di Yale e diversi istituti scientifici in Brasile hanno monitorato i progressi dell’esperimento. Quello che hanno scoperto è allarmante. Dopo un periodo iniziale in cui la popolazione di zanzare si è drasticamente ridotta, dopo 18 mesi è ricresciuta fino ai livelli precedenti.

Non solo: la ricerca mostra anche che le zanzare presentano un «vigore ibrido», cioè l’incrocio tra le zanzare naturali e quelle geneticamente modificate ha creato «una popolazione più robusta di quanto lo fosse prima del rilascio», resistente agli insetticidi, in poche parole «super-zanzare».

Gli scienziati notano che «I campioni genetici della popolazione target hanno mostrato chiaramente che porzioni del genoma modificato sono state incorporate nella popolazione target 6, 12, 27, 30 mesi dopo il rilascio. Evidentemente, la rara progenie ibrida tra il ceppo di rilascio e la Jacobina è abbastanza robusta da riprodursi naturalmente …».

Continuano: «Quindi, la Jacobina Ae aegypti è un mix di tre popolazioni. Non è chiaro come ciò possa influenzare la trasmissione delle malattie o influire su altri sforzi per controllare questi pericolosi vettori».

Si stima che tra il 10% e il 60% delle zanzare della specie Jacobina Ae aegypti locali presentino nel loro genoma il gene alterato OX513A.

Concludono che «Le tre popolazioni che compongono la popolazione tri-ibrida di Jacobina (Cuba, Messico, Brasile) sono molto diverse geneticamente e con ogni probabilità creeranno una popolazione molto più robusta di quella precedente al rilascio grazie al vigore ibrido».

Non era nelle previsioni. Il professore di ecologia e biologia evolutiva Jeffrey Powell, principale autore dello studio, commenta la scoperta:

«L’idea era che i geni del ceppo rilasciato non sarebbero penetrati nella popolazione naturale perché la progenie doveva morire. Ovviamente, questo non è successo».

Powell continua: «Ma sono gli effetti imprevisti che ci preoccupano».


Un progetto della Fondazione Gates

Lo studio brasiliano riaccende i riflettori sui pericoli del rilascio incontrollato di specie OGM nell’ambiente. Riporta alla mente gli orrori descritti nel 1969 nel romanzo di fantascienza di Michael Crichton Andromeda Strain.

Ma questa volta non è un romanzo.

Le zanzare della Oxitec sono state sviluppate utilizzando una forma di gene editing molto controversa, conosciuta come gene drive.

Questa tecnica, finanziata in gran parte dall’agenzia DARPA, facente capo al Pentagono, combinata con la tecnologia CRISPR, ha lo scopo di forzare una mutazione genetica da diffondere in un’intera popolazione, sia che si tratti di zanzare o di esseri umani, nell’arco di alcune generazioni.

Lo scienziato che per primo ha suggerito lo sviluppo del gene drive nell’editing genetico, il biologo di Harvard Kevin Esvelt, ha avvisato che queste tecniche presentano elevate probabilità di sfuggire al controllo.

Evidenzia quante volte la CRISPR fallisce e la crescente possibilità di mutazioni protettive, trasformando ogni gene benigno in un gene aggressivo.

Afferma: «Bastano pochi organismi modificati per alterare irrimediabilmente un ecosistema».

Le simulazioni computerizzate di Esvelt sul gene drive hanno calcolato che il gene modificato «può trasmettersi al 99% della popolazione in meno di 10 generazioni, e resistere per oltre 200.» Questo è stato dimostrato nell’esperimento sulle zanzare in Brasile.

È da notare anche il fatto che l’esperimento brasiliano della Oxitec è stato finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.

Nel giugno 2018 la Oxitec ha annunciato la joint venture con la Fondazione Gates «per sviluppare un nuovo ceppo di Friendly Mosquitoes™ auto-limitanti per combattere le specie di zanzare responsabili della trasmissione della malaria nell’emisfero occidentale».

I risultati mostrano che l’esperimento è un catastrofico fallimento visto che il nuovo ceppo non è affatto auto-limitante.

La Fondazione Gates e Bill Gates supporta lo sviluppo di tecniche di ingegneria genetica da oltre un decennio.

Gates, storico sostenitore dell’eugenetica, del controllo della popolazione e degli OGM, è il principale promotore dell’editing genetico.

In un articolo apparso sul numero di maggio/giugno di Foreign Affairs, il periodico del Council on Foreign Relations, Gates tesse le lodi delle tecnologie di editing genetico, in particolare il CRISPR.

Nell’articolo, Gates sostiene che il CRISPR e le altre tecniche dovrebbero essere utilizzate a livello globale per soddisfare la crescente necessità di cibo e per migliorare la prevenzione delle malattie, in particolare la malaria.

Aggiunge: «C’è ragione di essere ottimisti sul fatto che modificare le zanzare portatrici di malaria causerà pochi danni, se non nessuno, all’ambiente».

Altrettanto allarmante è il fatto che la tecnica utilizzata per l’esperimento sulle zanzare è stata diffusa senza i test sulla salute e sulla sicurezza effettuati da istituti indipendenti.

Ad oggi, il governo statunitense si affida alle dichiarazioni di sicurezza fornite dall’industria.

L’Unione Europea, formalmente responsabile per il trattamento di specie geneticamente modificate come le piante, sta cercando di allentare la regolamentazione.

La Cina, centro per la ricerca genetica di primaria importanza, ha dei controlli estremamente superficiali.

Recentemente, uno scienziato cinese ha annunciato un esperimento genetico sugli umani per rendere i gemelli neonati resistenti all’HIV.

Altri esperimenti sono in corso in tutto il mondo sugli animali geneticamente modificati, in particolare i salmoni. Il principio di precauzione viene gettato al vento quando si tratta di rivoluzione genetica, il che non è affatto rassicurante.

Oxitec, che nega il fallimento dell’esperimento in Brasile, sta ora cercando l’approvazione dell’Agenzia di Protezione Ambientale statunitense per condurre lo stesso esperimento in Texas e Florida.

Tra le personalità coinvolte figura anche il texano Roy Bailey, lobbysta di Washington e stretto amico di Randal Kirk, CEO miliardario di Intexon, proprietario di Oxitec. Bailey è uno dei principali finanziatori di Trump. Speriamo che sia la prudenza, e non la politica, a decidere gli sviluppi.


https://terrarealtime.blogspot.com/2019 ... ffuse.html


Un’azienda finanziata da Bill Gates starebbe per rilasciare zanzare geneticamente modificate: scoppia il caso in Florida
Rilasciare zanzare per controllare la malaria: l'iniziativa di un'azienda finanziata da Bill Gates


Una società biotecnologica chiamata Oxitec, che ha ricevuto denaro da una fondazione creata da Bill Gates, sta per rilasciare una moltitudine di zanzare geneticamente modificate nelle Florida Keys, come riferisce il giornale futurism.com.

L’apparente obiettivo di questa azienda è quello di cercare di ridurre la popolazione di Aedes aegypti, una zanzara che può diffondere malattie come la dengue e la malaria, introducendo una versione modificata di questo insetto che non morde e può far schiudere solo prole maschio.

Secondo i media, la Bill and Melinda Gates Foundation ha promesso a Oxitec circa 4,1 milioni di dollari già nel 2018 per “sviluppare una nuova zanzara che prende di mira la malaria in America, Asia meridionale e Africa orientale“, e la fondazione ha anche con un contribuito ingente per un progetto a cui ha partecipato Oxitec. L’iniziativa per liberare le zanzare sembra essere contrastata da un numero significativo di locali e “attivisti ed esperti esterni“, con i critici che indicano potenziali difetti scientifici nel piano e citano una presunta mancanza di prove di sicurezza.

Notando l’apparente mancanza di “prove indipendenti” che il progetto sulle zanzare contribuirà a ridurre la trasmissione di malattie nella regione e non porterà a nuovi problemi, il notiziario rileva anche che alcuni residenti ritengono che questo esperimento li stia aiutando. “Mi sembra criminale che siamo costretti a subire questo esperimento“, ha detto un residente durante una recente riunione del consiglio comunale. “Mi sembra criminale che siamo soggetti a questo terrorismo dalla nostra Florida Keys Mosquito Control Board”.


http://www.meteoweb.eu/2021/04/unaziend ... a/1672096/


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 01/05/2021, 04:45 
oramai la sperimentazione in vero sulla popolazione è stata sdoganata con i vaccini. Tutto è lecito.



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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
MessaggioInviato: 15/05/2021, 18:43 
India: Nel Maharashtra segnalata anomala diffusione di mucormicosi, il mortale ‘fungo nero’


Nello Stato indiano del Maharashtra, già il più colpito dalla pandemia COVID-19, è stato segnalato un numero crescente e anomalo di una malattia rarissima e devastante – la mucormicosi, detta anche ‘morbo del fungo nero’.

Nel Maharashtra, lo Stato con capitale Mumbai nel centro-ovest dell’India, che da solo conta quasi il doppio degli abitanti dell’Italia, circa 52 persone sono morte di mucormicosi dall'inizio della pandemia di coronavirus lo scorso anno. Un numero imprecisato sono stati i malati che sono guariti ma sono rimasti grevemente debilitati o mutilati dal terribile ‘fungo nero’.

Le cifre sono state confermate da alti funzionari del dipartimento della salute, dopo che i dati appena raccolti hanno lanciato un nuovo allarme che va a sommarsi alla già drammatica situazione causata dell'epidemia di COVID-19 in questa che è una delle regioni attualmente più colpite al mondo.

Non esistevano dati ufficiali sull’incidenza di questo morbo nel Maharashtra fino a quando un numero crescente di persone guarite dal COVID-19 è poi tornato in ospedale per essere curato per questa seconda ancora più grave infezione.

Un alto funzionario sanitario del dipartimento di stato del Maharashtra ha dichiarato all'agenzia di stampa PTI che solo adesso, per la prima volta, il dipartimento della sanità statale sta compilando un elenco di decessi causati dal fungo nero. Non avendo un confronto con i dati pre-Covid, non può essere determinata con precisione la correlazione statistica tra le due infezioni – Covid/mucormicosi.

Mercoledì, il ministro della salute del Maharashtra, Rajesh Tope, ha affermato che ci sono stati almeno 15.000 casi di fungo nero nello Stato indiano alle prese con la seconda più grave ondata di coronavirus.

"Lo Stato farà un'offerta per procurarsi 100.000 iniezioni di antifungini di amfotericina-B per curare i pazienti con mucormicosi", ha detto Tope.

I pazienti con l'infezione, che ha un tasso di mortalità molto alto e necessita di un trattamento specializzato e interdisciplinare perché il fungo può diffondersi attraverso il naso, gli occhi e può raggiungere il cervello, saranno trattati in reparti separati in 18 centri medici nel Maharashtra.

“It’s a nightmare inside a pandemic”#Mucormycosis complicating COVID19 in India

1 ophthalmologist in Mumbai saw 40 cases of mucormycosis IN APRIL, 11 requiring enucleation (eye removal)

Another in Bengaluru saw 19 cases in 2 weeks#CovidandFungus https://t.co/w1ogdueQtL
— Ilan Schwartz MD PhD (@GermHunterMD) May 9, 2021

​Le autorità civiche di Mumbai hanno istituito una task force di medici esperti che decideranno la linea di cura per la malattia. A tutti gli ospedali è stato detto quali misure precauzionali dovranno essere prese per evitare la diffusione del contagio. Il team sarà composto da uno specialista otorinolaringoiatra, un oftalmologo, un microbiologo e un anestesista.

Venerdì, anche il ministro federale della Salute e del benessere familiare, il dottor Harsh Vardhan, ha espresso preoccupazione per la necessità di una diagnosi precoce del fungo nero al tempo del COVID-19.

#Mucormycosis, commonly known as '#BlackFungus' has been observed in a number of #COVID19 patients recently.

Awareness & early diagnosis can help curb the spread of the fungal infection. Here's how to detect & manage it #IndiaFightsCorona @MoHFW_INDIA pic.twitter.com/lC6iSNOxGF
— Dr Harsh Vardhan (@drharshvardhan) May 14, 2021

​La mucormicosi

La mucormicosi è una rara infezione fungina che colpisce soprattutto le persone con livelli di immunità relativamente bassi. La malattia è caratterizzata da un'ifa che cresce dentro e attorno ai vasi sanguigni, cioè filamenti che crescono e si diramano facendosi spazio tra i tessuti a partire da un’infezione in genere rinocerebrale. I sintomi derivano dalle lesioni necrotiche invasive nel naso e nel palato causate dalla crescita e diffusione dell’ifa. Dolore, febbre, cellulite orbitaria, proptosi, e secrezione nasale purulenta sono i sintomi primari. Possono seguire sintomi del sistema nervoso centrale. L’ifa può svilupparsi anche nei polmoni causando tosse produttiva, febbre elevata e dispnea e/o giungere al cervello, con decorso in questo caso quasi sempre mortale. Un'infezione disseminata può verificarsi in pazienti gravemente immunocompromessi. La diagnosi può essere confermata solo dall'esame istopatologico e dall'esame colturale. Nei casi avanzati, tale infezione, anche se trattata aggressivamente con la chirurgia invasiva per rimuovere il tessuto necrotico, ha tassi di mortalità comunque elevati. In letteratura si registrano svariati casi di soggetti salvati dalla chirurgia ma a costo di asportazioni di occhi, mascella o naso.


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 Oggetto del messaggio: Re: A che servono queste 500.000 bare?
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