Finché non si capirà se l'io è emergente dal complesso intreccio di impulsi elettrici, o captato dal cervello ed elaborato, quindi finché non si capirà se la coscienza e l'io sono proprietà endogene e\o esogene sarà impossibile dire di poter trasferire una persona in un altro dispositivo. Chi è colui che viene trasferito? La stessa persona? Una non persona (solo un insieme dati) o una terza persona che riconoscerà se stessa in quanto unico e non come un se precedente?
Si potranno (si può già di fatto) trasferire ricordi ed informazioni prelevandoli direttamente ed analizzando l'attività cerebrale in tempo reale ma poi quell'insieme di dati archiviati si sentirà se stesso o emergerà un'altra coscienza diversa da quella da cui i dati sono stati estrapolati?
A tutto questo dubito si possa rispondere a breve perchè presumo siano interessati processi quantistici ancora poco comprensibili ma soprattutto difficilmente studiabili con gli strumenti scientifici attuali; è lo studio del cervello e della neuro scienza sfocia inevitabilmente in campi che poco si prestano ad una analisi oggettiva e "meccanicistica" della fisica classica.
Pensiamo ai fenomeni quantistici come il tempo, la percezione del se, l'azione spettrale a distanza, il campo elettrico di coscienza che il cervello proietta attorno ad ognuno di noi e che si estende al di là del corpo materiale per decine di cm, l'interconnessione tra le varie coscienze che da vita all'inconscio collettivo, questi sono tutti fenomeni fisici noti ma spiegabili con una branca a se della fisica, la meccanica quantistica, che poco si concilia col mondo materiale spiegato invece dalla meccanica classica.
Insomma bisognerebbe provare ^_^ Leggetevi il romanzo CODICE THRINITY è davvero un buon modo per riflettere su questi temi.
Trasferire un cervello, senza trasferirne anche la coscienza, non serve a nulla dal punto di vista dell'utilizzatore, ma mi rendo conto che possa essere invece una miniera d'oro per chi poi andrebbe a gestire questi dati.
Mai vista la serie tv Westworld?