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https://grandeinganno.it/2021/06/09/yar ... -tremendo/
Yara, Bossetti denuncia i magistrati per depistaggio.
L’avvocato: “dietro qualcosa di tremendo”
Per tre volte la Cassazione ha dato ragione al muratore di Mapello
Massimo Bossetti è innocente.
Se mai avessi avuto dei dubbi, ora ne ho la certezza.
Il NON RISULTATO ottenuto con la nuova pronuncia della Assise di Bergamo è, nuovamente, la dimostrazione della piena innocenza di BOSSETTI e che è semplicemente, al pari di tanti e tanti altri ingiustamente condannati, vittima di un sistema sordo e cieco. Solo che a Massimo non è data neppure la possibilità di dimostrarlo, mai gli è stata data!
Cosa nascondono quei reperti e campioni di così tremendo?
Cosa si vuole celare alla difesa?
Perché negare pervicacemente qualcosa a cui eravamo già stati autorizzati?
Perché questa paura della verità?
E’ stato per l’ennesima volta negato il sacrosanto diritto di difesa ad un uomo che è in carcere senza aver MAI neppure (semplicemente) potuto vedere dal vivo i reperti che lo condannano.
Esistono?
Cosa c'è in quelle 54 provette di DNA?
C'è veramente il DNA denominato Ignoto1?
E’ veramente uguale a quello di Massimo Bossetti?
Se prima, per rispetto, avevo solo dei dubbi, ora sento che c’è qualcosa di tremendo dietro questa costante chiusura.
Mi domando se sia da Paese civile impedire, sempre e comunque, alla difesa di esaminare l’unica prova che ha portato alla condanna all’ergastolo una persona.
Perché si continua ad esigere che il condannato pieghi la testa ed accetti la condanna che deve scontare pure in silenzio (“Il mio pensiero va alla famiglia di Yara, che continua ad essere tirata in ballo senza alcuna pietà” – dott. Chiappani – da L’Eco di Bergamo) sebbene abbia sempre e soltanto chiesto di potersi realmente difendere?
Yara sarà “chiamata in ballo senza pietà” finché chi l’ha lasciata morire non sarà dietro le sbarre, lo desidero anche io. Ma voglio che in carcere ci sia il vero responsabile, non un responsabile di comodo.
Quanta ipocrisia. Siamo capaci di indignarci (giustamente) per un cittadino egiziano detenuto per motivi ideologici in Egitto, e, contemporaneamente, facciamo scivolare su di noi, come la più normale delle cose, che un uomo sia in carcere senza che gli sia stata concessa la possibilità vera di difendersi, ossia analizzare quei reperti che lo condannano.
Non è tutto ciò qualcosa che “profuma” di regime?
Come accettare, poi, che un avvocato possa essere tacciato di calunnia per aver, nell’esercizio del proprio mandato difensivo, “osato” stigmatizzare delle evidenti criticità ed anomalie palesi non solo nella fase esecutiva del processo.
Tante volte ho parlato di "atto di fede" riferendomi alla più volte affermata intangibilità della indagine genetica che dovremmo accettare nonostante tutte le anomalie evidenziate, che solo un cieco può non vedere, perché a Massimo Bossetti è richiesto tanto?
I famosi leggings, gli slip e gli altri reperti… esistono davvero?
E’ stato davvero individuato del DNA su di loro?
Io dissi provocatoriamente, durante l’arringa del processo di primo grado, che volevo vedere gli slip con i buchi dovuti ai prelievi di tessuto. Perché la difesa è così, non si fida! Anzi non può e non deve fidarsi, è la sua missione.
Ora comincio a dubitare anche della loro esistenza. Io voglio vederli! Devo poterli vedere!
Un uomo deve marcire in carcere perché si deve fidare (e con lui la difesa troppo curiosa!) che tutto è stato fatto correttamente? Come se nel nostro Paese non avessimo esempi, addirittura eclatanti, di indagini mal condotte e, financo, di depistaggi…. Non vale neppure la pena citare i casi, sono fin troppo noti.
Con l’ultimo no (nonostante tre annullamenti della Cassazione), si fa nettamente più chiaro quanto sia verità quello che la difesa, insieme a Bossetti, sta gridando ormai da 7 anni.
Massimo Bossetti è innocente.
Con la concessione di analizzare i reperti significherebbe ammettere che ci sia stato, nella migliore delle ipotesi, un errore. Costerebbe troppa fatica.
Troppe carriere… e quei giudici, poi, così sordi alle istanze difensive… come potrebbero continuare a giudicare?
E, allora, meglio sacrificare la vita di un uomo, decretando però la morte della Giustizia e il trionfo del Sistema!
La voce degli avvocati di Massimo Bossetti – sebbene li si vorrebbe silenziare - non finirà mai di gridare e lottare per diritti sacrosanti, per una libertà vera e non solo di facciata, che vada oltre l’ipocrita visione che si vorrebbe imporre.
Per me non ci sono atti di fede. Non ci sono zone franche. La legge deve essere davvero – come scritto nelle aule di tribunale – uguale per tutti.
LEX DURA LEX SED LEX, e spero questa volta lo sia anche per voi!