IRAN ANNUNCIA LANCIO MISSILE LUNGO RAGGIO
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7,66 KB TEHERAN - L'Iran domani testerà un missile a lungo raggio che secondo analisti della difesa sarebbe in grado di raggiungere Israele e le basi Usa nella regione del Golfo. Come ha annunciato oggi la radio di Stato, e come ha confermato alla Press Tv il capo delle forze aeree dei Pasdaran (Guardiani della Rivoluzione), Hossein Salami, il missile Shahab 3 sarà lanciato nella seconda giornata delle esercitazioni iniziate oggi col lancio di due missili a corto raggio. L'Iran sostiene che lo Shahab 3, già testato più volte in passato, può percorrere circa duemila chilometri.
"Oggi effettuiamo lanci di missili Zelzal, Tondar et Fateh 110 (a corto raggio). Stasera procederemo a dei lanci di Shahab 1 e 2 (medio raggio) e domani effettueremo lanci di Shahab a lunga gettata", ha dichiarato il generale Salami alla Press Tv. L'alto ufficiale ha aggiunto che le forze armate iraniane non procederanno in queste esercitazioni a lanci di nessun nuovo missile.
Nel corso di manovre missilistiche avviate oggi dai Pasdaran, l'Iran ha sperimentato per la prima volta un sistema per il lancio multiplo simultaneo di vettori. Lo ha detto alla televisione Press Tv il comandante delle forze aeree dei Guardiani della rivoluzione, generale Hossein Salami. "Il nuovo sistema - ha detto Salami - è stato testato con successo e ha lanciato diversi missili Zelzal di fabbricazione iraniana". Durante la prima giornata di esercitazioni sono stati anche lanciati missili a corto raggio terra-terra Fateh-110 e i Tondar-69, missili a corto raggio navali.
FRATTINI: IRAN RISPONDA CON DIALOGO NON CON MISSILI - "L'Iran deve fermare i test missilistici e dimostrare in questo modo alla comunità internazionale, alla vigilia del negoziato di Ginevra, la propria buona fede e la propria volontà di dialogo e collaborazione"; lo ha dichiarato il ,ministro degli Esteri Franco Frattini. "Non è attraverso la minaccia missilistica o nucleare che Teheran vedrà riconosciuto il suo ruolo nella regione e nella comunità internazionale e potrà garantire la prosperità della sua popolazione", ha aggiunto. "Alla mano tesa della comunità internazionale l'Iran deve ora rispondere con la mano tesa del dialogo, non con la minaccia dei missili", ha concluso il titolare della Farnesina.
IN ESERCITAZIONE LANCIATI 2 MISSILI A CORTO RAGGIO - Due nuovi missili a corto raggio sono stati lanciati oggi dall'Iran nella prima giornata di un programma di esercitazioni militari dei Pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione. Lo ha riferito la televisione di Stato in lingua araba, Al-Alam. Il canale televisivo iraniano in lingua inglese Press Tv ha detto a sua volta che i test, oltre ai missili a corto raggio, riguardano anche un dispositivo di lancio multiplo. Secondo Al-Alam i missili lanciati sono del tipo Tondar e Fateh 110. I Guardiani della Rivoluzione, l'armata ideologica del regime di Teheran, avevano annunciato ieri che avrebbero effettuato a partire da oggi delle esercitazioni comprendenti lanci di missili, al fine di "migliorare" le capacità di dissuasione delle forze armate iraniane. I nuovi test missilistici coincidono con le nuove tensioni con l'Occidente a proposito del programma nucleare di Teheran, dopo le rivelazioni dei giorni scorsi su un secondo impianto per l'arricchimento dell'uranio in costruzione a Qom, circa 150 km a sud-ovest della capitale.
TEHERAN: 'BACCANO' DEGLI USA PENALIZZERA' NEGOZIATI - Il "baccano" fatto dagli Usa e altri Paesi occidentali sul nuovo impianto iraniano per l'arricchimento dell'uranio "avrà un effetto negativo" sui colloqui fra Teheran e il gruppo dei 5+1, la cui ripresa è in programma il 1/o ottobre a Ginevra. Lo ha detto oggi Ali Asghar Soltanieh, l'ambasciatore iraniano presso l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Secondo Soltanieh, citato dall'agenzia Isna, l'Iran ha comunicato all'Aiea "volontariamente e prima del limite di tempo prevsito" dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) l'esistenza del nuovo sito, nel quale, ha sottolineato "non c'é ancora materiale nucleare". Per questo motivo, ha aggiunto, la denuncia fatta nel vertice del G20 a Pittsburgh dal presidente Barack Obama e da altri leader occidentali è stata "una ridicola sceneggiata politica". L'Iran ha comunicato la costruzione del nuovo impianto all'Aiea il 20 settembre, ma la notizia è diventata di pubblico dominio il 25, quando gli Stati Uniti e diversi Paesi europei hanno condannato la nuova iniziativa di Teheran. Secondo Washington, i servizi di Intelligence occidentali erano da tempo a conoscenza del nuovo sito e l'Iran ne ha dato comunicazione all'Aiea solo quando ha capito di essere stato scoperto. Soltanieh ha sottolineato che, in base al Tnp (Trattato di non proliferazione nucleare), di cui è membro, l'Iran era tenuto a dare notizia del nuovo sito "180 giorni prima" che l'uranio cominciasse ad essere iniettato nelle centrifughe per l'arricchimento. "Noi - ha aggiunto - lo abbiamo fatto anche prima di questo limite di tempo stabilito".
Fonte:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 46933.html