Nigella Damascena (L., 1753),
Damigella, fanciullaccia, strega, scapigliata,occhio di pavone,
barba di frate, lampioncini della Madonna, Nigella.
Comunemente nota come fanciullaccia,strega,
è una pianta annuale appartenente
alla famiglia delle Ranunculaceae.
Usi alimentariLa pianta è velenosa, ma i semi, per il loro aroma gradevole che somiglia molto
a quello delle spezie anche se più delicato, sono stati utilizzati in passato per
aromatizzare gelati, liquori, confetti o anche focacce, tradizione ancora presente nella gastronomia medio-orientale e indiana.
Scheda Botanica :https://suryanamaskara.altervista.org/p ... .php?id=44Alla Nigella D.sono attribuite diverse proprietà, fra cui ricordiamo
quelle antinfiammatorie, antipiretiche, antiedematose,
antistaminiche e sedative del Sistema Nervoso Centrale.



Nigella nella medicina popolare e in OmeopatiaNella medicina popolare la Nigella viene impiegata internamente
per il trattamento di meteorismo, affezioni catarrali del tratto respiratorio e
dismenorrea; oltre ad essere utilizzata come rimedio per favorire il flusso mestruale.
Esternamente, invece, la medicina tradizionale utilizza l'olio di nigella
per il trattamento di affezioni cutanee come eczemi, dermatiti e scottature.
Nella medicina tradizionale indiana, invece, i semi di Nigella venivano
impiegati un tempo come rimedio antiasmatico.
La Nigella viene sfruttata anche dalla medicina omeopatica,
dove la si può trovare sotto forma di gocce orali, granuli e tintura madre.
In quest'ambito la pianta viene utilizzata in caso di insufficienza respiratoria,
asma, rinite allergica, tosse, febbre da fieno, flatulenza, gonfiore addominale e
vampate di calore in donne in menopausa.
La dose di rimedio omeopatico da assumersi può variare fra un individuo e l'altro,
anche in funzione del tipo di disturbo che si necessita trattare e a seconda della
tipologia di preparazione e di diluizione omeopatica che si vuole utilizzare.
ControindicazioniEvitare l'assunzione in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Interazioni FarmacologicheInterazioni con sedativi ed antistaminici.
https://it.wikipedia.org/wiki/Nigella_damascenaOsservandola, si notano subito le forme particolarissime delle foglie,
dei fiori e finanche delle capsule che contengono i semi.
I processi di modellamento delle forme sembrano interessare
la Nigella in una maniera intensa e tutta particolare.
A guardarla, si ha quasi l’impressione che questa pianta provenga
da un altro mondo, da una dimensione superiore o semmai da quel
cielo a cui i loro fiori sembrano aver rubato il colore e che sia atterrata
proprio lì, nel pezzo di terra su cui ha messo radici.
I processi “veleniferi” che tendono a creare in questa famiglia di piante
(è una Ranunculacea) sostanze acri e fortemente tossiche
(pensiamo ad esempio al mortale Aconito o all’Elleboro,
pianta dei pazzi e delle streghe) sembrano afferrare questa pianta a metà,
portando all’elaborazione di sostanze con una tossicità ridotta
ma fortemente terapeutiche (come ’alcaloide damascenina presente nei suoi semi).
In effetti, nonostante diversi autori la descrivono come una pianta tossica o molto tossica,
la sua reale tossicità è assolutamente contenuta, tanto che i suoi semi vengono usati
come spezia.
La Nigella è quindi una “pianta di mezzo”, sospesa tra la Terra e il Cielo,
tra l’essere cibo e veleno, tra il mondo fisico e quello dello Spirito e
che sembra agire da ponte tra queste polarità
(sarà significativo il colore nero “corvino” dei suoi semi?).
Probabilmente non è un caso che
nell’Hadith si narra che Maometto
abbia detto,a proposito della sua congenere Nigella sativa,
che i suoi semi neri (più noti come cumino nero o kalonji)
siano capaci di “Curare tutte le malattie tranne la morte”.https://www.alleanzaverde.com/blog/nige ... apigliata/