Forse hai ragione tu Sirius, ne aprofitto per mettere informazioni sul campo magnetico terrestre e le sue funzioni.
http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_magnetico_terrestreCampo geomagnetico
Il campo geomagnetico è un fenomeno naturale presente sul pianeta Terra e comune a molti altri corpi celesti, come, ad esempio, il Sole.
Esso è assimilabile ad un dipolo magnetico con poli non coincidenti con quelli geografici e non statici, e con un asse inclinato di 11,3° rispetto all’asse di rotazione terrestre. Nonostante le numerose ipotesi sulla presenza di questo campo, le teorie si sono orientate verso un modello analogo a quello di una dinamo ad autoeccitazione.
Il campo magnetico terrestre non è costante nel tempo, ma subisce notevoli variazioni sia in termini direzionali che di intensità.
Esse hanno portato, nel corso delle ere geologiche, alla deriva dei poli magnetici e a ripetuti fenomeni di inversione del campo, con scambio reciproco dei poli magnetici Nord e Sud. Il magnetismo terrestre ha una notevole importanza per la vita sulla Terra. Infatti esso si estende per svariate decine di migliaia di chilometri nello spazio, formando una zona chiamata magnetosfera, la cui presenza genera una sorta di "scudo" elettromagnetico che devia e riduce il numero di raggi cosmici.
È proprio dall'interazione tra i raggi cosmici di orgine solare (vento solare) e la magnetosfera che viene originato lo splendido fenomeno detto aurora polare.
Il campo geomagnetico è stato il primo campo terrestre ad essere teorizzato e descritto; infatti la sua scoperta è attribuita alle osservazioni di Pierre de Maricourt, scienziato francese del XIII secolo, nel suo Epistula de magnete (Lettera sul magnete), scritto nel 1269 (a stampa solo nel 1558). Il campo gravitazionale terrestre venne invece concepito da Isaac Newton, che ne diede notizia nel 1687, anno di pubblicazione del suo Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (Principi matematici della filosofia naturale).
L'unità di misura del campo geomagnetico nel sistema internazionale (SI) è il tesla (T), ma, risultando valori molto piccoli di detto campo in quest'unità di misura, nella pratica si utilizza il suo sottomultiplo nanotesla (nT), pari a 10-9 T, oppure il gauss (G) nel sistema CGSem (1 G = 10-4 T).
Dall'equatore ai poli, sulla superficie terrestre, il valore del campo varia da circa poco più di 20000 nT all'equatore ai circa 70000 nT delle zone polari.IMPORTANTI CONSIDERAZIONI:
Variazioni del campo
Il campo magnetico terrestre non è affatto costante e uniforme. Tali variazioni vengono calcolate sulla base dei valori medi giornalieri, mensili ed annuali, nonché su dati rilevati in secoli di misurazioni magnetiche. Il campo magnetico si definisce attivo quando si discosta dalla normalità.
Le variazioni vengono analizzate in base alla loro ciclicità, durata e origine. Si suddividono primariamente in esterne ed interne in base alla posizione dell' origine rispetto alla superficie terrestre. Sebbene non esista un limite temporale netto, si è notato che le variazioni con tempi tipici inferiori all'anno appartengono alle esterne, le rimanenti alle interne. Secondo una successiva e più precisa suddivisione, le esterne vengono ripartite per ciclicità, mentre le interne vengono raggruppate in una unica sezione, le variazioni secolari.
Inversioni del campo magnetico
È ormai noto come il campo geomagnetico non sia stazionario ma soggetto a variazioni temporali in tutte le sue componenti, sia in termini di direzione che di intensità. Lo studio della magnetizzazione delle rocce del passato geologico ha mostrato infatti come il campo sia stato soggetto a vere e proprie inversioni di polarità magnetica (Epoche, Eventi ed Escursioni), la cui ricorrenza sembra essere casuale, e che interessano simultaneamente tutte le regioni della Terra.
A partire dagli anni ’60 lo studio della successione delle polarità magnetiche nelle successioni rocciose (Magnetostratigrafia) ha portato alla compilazione di una prima “Scala delle Polarità Geomagnetiche” (GPTS), definita, e poi via via raffinata e ampliata, con il contributo di numerosi studi condotti in diverse parti del globo su rocce ignee datate isotopicamente, su sequenze stratigrafiche sedimentarie datate tramite gli isotopi o la biostratigrafia, tramite l’interpretazione delle anomalie magnetiche misurate sui fondali marini.
Anche se i cambiamenti nella direzione del campo geomagnetico sono meglio conosciute per gli ultimi 5 milioni di anni, oggi disponiamo di informazioni, sia pur discontinue, sui cambiamenti di polarità degli ultimi 80 milioni di anni e che si estendono, sia pur con minore dettaglio, fino ad arrivare ai 170 milioni di anni fa.
All’interno di ciascuna Epoca magnetica esistono poi degli “Eventi” geomagnetici riconosciuti a scala globale, e delle “Escursioni” più brevi, la cui durata è per definizione minore ai 30.000 anni.
L’Epoca in cui viviamo oggi è definita con convenzione a polarità normale, è chiamata Brunhes ed è cominciata circa 780.000 anni fa, precedentemente vi è una epoca a polarità inversa detta di Matuyama, quindi ancora normale l'epoca di Gauss, poi inversa di Gilbert e così via di seguito.Detto questo forse il campo magnetico non influenza l'atmosfera ma proviamo a fare un'ipotesi:
Il Campo Magnetico Terrestre si indebolisce e non riesce a schermare il Vento Solare come faceva in precedenza.
Questo vento solare riesce a colpire lo strato gassoso più alto dell'Atmosfera Terrestre,
spazzandolo via e rendendo di fatto l'atmosfera più sottile.
In questo caso un'atmosfera più sottile non bloccherebbe i meteoriti come faceva in precedenza
facendo di fatto entrare molti più meteoriti di prima.
Certo questa è solo una mia ipotesi, ma non mi sembra poi così campata in aria no?