Cita:
2,12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.
Qui significa che Gesù, sua madre, i suoi fratelli e altre persone che erano suoi discepoli discesero a Cafarno.
Sicuramente i suoi fratelli costituivano un gruppo con caratteristiche diverse dalle altre persone chiamate discepoli, altrimenti non avrebbe specificato le varie entità, in modo così dettagliato.
Cita:
7,2 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; 3 i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e va' nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4 Nessuno infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al mondo!». 5 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 6 Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. 7 Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive. 8 Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non è ancora compiuto». 9 Dette loro queste cose, restò nella Galilea.
10 Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. 11 I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov'è quel tale?».
Anche in questo caso, i suoi fratelli costituivano un gruppo con caratteristiche diverse dalle altre persone chiamate discepoli, altrimenti non avrebbe specificato le varie entità di gruppi, in modo così dettagliato.
Cita:
20,17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 18 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!»
Invece in questo l'evangelista fa individuare bene a Gesù il gruppo di riferimento "fratelli" che successivamente sempre l'evangelista ci dice che erano insieme ad altre persone che in quel momento costituivano un gruppo di discepoli la cui individualità di gruppo era data dal tempo e luogo precisi in cui si trovavano. Ma la distinzione tra fratelli e altre persone rimane ben chiara, sebbene tutti insieme costituissero un gruppo
In poche parole il sistema dei discepoli in quel luogo e in quel tempo, era formato da altri due sub sistemi, il primo costituito dai fratelli carnali il secondo da persone diverse per legame di parentela di sangue.
Ciò non toglie, che il tutto sia frutto di fantasia.
Celso- La resurrezione: una favola.
(II, 54) Da quale argomentazione, dunque, foste indotti a credere? Forse perché predisse che una volta morto sa rebbe resuscitato? (Il, 55) Ebbene, ammettiamo di credere con voi che cìò sia stato veramente detto. Quanti altri raccontano tal sorta di meraviglie al fine di persuadere la dabbenaggine degli ascoltatori mettendone a profitto l’inganno? Lo fecero, come si dice, Zamolxi, lo schiavo di Pitagora, tra gli Sciti e Pitagora stesso in Italia e Rampsinito in Egitto. Costui addirittura giocò ai dadi con Demetra, nell’Ade, e se ne ritornò con un drappo d’oro, dono della dea. Lo stesso fecero Orfeo tra gli Odrisi, Protesilao in Tessaglia, Eracle al Tenaro e Teseo. Ma noi dobbiamo vedere questo: cioè se qualcuno, morto veramente, sia mai resuscitato in carne ed ossa!
O credete che quelle degli altri siano ed appaiano favole, mentre voi avete trovato in forma decorosa e credibile la soluzione del dramma: le sue parole dalla croce in punto di morte, il terremoto, le tenebre...? Da vivo non riuscì a soccorrere se stesso, da morto invece resuscitò e mostrò i segni della passione e le mani trafitte: ma questo chi lo vide? Una donna indemoniata, come dite voi stessi, e qualcun altro compagno della stessa impostura o sognatore per una sua qualche disposizione psichica e visionario di propria volontà, nel delirio della mente, il che è già successo ad una infinità di persone; o piuttosto qualcuno che con questa mirabolante ciarlataneria intese sbigottire gli altri compagni e mediante tale inganno aprir la strada ad altri impostori. (lI, 61) Cioè a dire: dopo la sua morte Gesù provocò un’apparizione delle ferite ricevute sulla croce, ma non esistette nella realtà con quelle sue ferite.
Un caro saluto e un vivo ringraziamento per la vostra collaborazione