ROMA - Sono di sinistra ma anche di destra. Un gruppo aperto che ha raggiunto un numero ragguardevole: 95.000 adesioni. Il loro scopo è ottenere risposte, almeno dieci, dal presidente del Consiglio. Si tratta, spiegano, solo "di un chiarimento dovuto in un paese democratico, da una persona che ricopre una carica istituzionale come la presidenza del consiglio". La pensa così uno degli iscritti al gruppo di Facebook Berlusconi, rispondi!. La pagina cresce giorno dopo giorno con la continua aggiunta di materiali multimediali e nuovi argomenti di discussione.
Nato in seguito alla pubblicazione delle dieci domande di Repubblica, l'inchiesta di Giuseppe D'Avanzo che analizza le vicende legate al caso Letizia, il gruppo è diventato una delle pagine più visitate in Italia del popolare social network e non smette di raccogliere iscritti, italiani e stranieri.
Ma non solo. La pagina è diventata anche un luogo di incontro per la discussione di temi di attualità legati alla politica italiana e alla figura di Silvio Berlusconi: tra gli argomenti affrontati ci sono anche le imminenti elezioni europee, il caso dei voli di Stato e delle fotografie bloccate. "Sono italiano, ma vivo a Madrid - scrive William Danieli - qui l'affaire Berlusconi viene vissuto con incredulitá. Si chiedono come mai gli italiani non reagiscano, come mai Berlusconi abbia ancora tutto questo consenso".
Ed è soprattutto l'opinione pubblica internazionale a catturare l'attenzione degli iscritti che non perdono occasione per creare link ai vari editoriali che la stampa straniera ha voluto dedicare al caso.
Si moltiplicano i gruppi a sostegno dell'inchiesta di Repubblica: si va dagli utenti più irritati del gruppo "Berlusconi! Piantala e rispondi!" a quelli più ironici di Berlusconi, rispondi! Per posta elettronica!, per concludere con quelli più seri di "Berlusconi, rispondi alle domande di Repubblica" e "Io sto con Repubblica. Berlusconi, rispondi alle dieci domande". C'è anche chi cerca di organizzare delle iniziative a sostegno del gruppo che possano coinvolgere anche chi non è iscritto a Facebook o non utilizza internet.
Nasce con questo scopo "Berlusconi, rispondi. Su ogni balcone d'Italia", il gruppo che invita gli italiani ad esporre sui propri balconi un cartello con la scritta "Berlusconi, rispondi". "Ricordate quando scoppiò la guerra in Iraq? Moltissimi italiani esposero una bandiera della pace sul loro balcone, come segno permanente del loro disaccordo - scrive il fondatore -
Perché non ripetere quella mobilitazione, mettendo sui nostri balconi un invito a rispondere al nostro Presidente del Consiglio?".
http://www.repubblica.it/2009/06/sezion ... 5mila.htmlUfologo il punto è ci sono 95.ooo italiani che vogliono risposte dal loro presidente e improvvisamente alfano decide che berlusconi non è al sicuro perchè su facebook c'è un gruppo che dal 2008 in onore di in un film "shooting silvio" si fregia di un nome che inneggerebbe alla violenza contro il presidente...un po' di cose che non tornano ci sono dai