(
Polymetis@13/11/2009, 16:54)
barionu:
Ok per Il Pendolo , ma guarda che la morte e rissurrezione di Attis ci è descritta da molti studiosi, tra cui il Cumont in
A che pagina ne tratta? Non vorrei leggermelo tutto.
Comunque non confondiamo i cicli stagionali, cioè l'idea dei cosidetti dèi legati alla vegetazione (altro concetto ottocentesco) che muoino e risorgono, con l'evento della risurrezione di Cristo che non ha nulla a che vedere con una vaga idea della natura che d'addormenta in inverno e rinasce in primavera. Vi sembra un paragone fattibile?
La mia considerazione, circa il 'polymero' biodegradabile, non è diversa dalla vostra, che avete frequentato il forum 'cristianesimoprimitivo'. Tra l'altro, neppure tra gli attuali moderatori questo ameno personaggio da operetta riscuote molto credito. Tuttavia, onestamente devo ammettere che circa il fatto che la resurrezione di Gesù (e NON Cristo 'tout-court', come sono abituati a fare la maggior parte dei cristiano-idolatri) non ha nulla a che vedere con il mito della 'rinascita' primaverile della natura, dopo la 'morte' invernale, non posso non ritrovarmi d'accordo con il polymero. E' altamente probabile che il 'polymero' abbia mutuato tale verità direttamente dai 'santi ambienti ecclesiastici, dove tale verità è sin troppo nota. Con questo, comunque, non si vuole affermare che il polymero conosca necessariamente la verità per intiero!
Gesù era definito, nell'ambiente gnostico in cui si formò, un
SALVATORE ed anche un
PERFETTO, in quanto egli era un
RISORTO DAI MORTI. Si tratta di un mero concetto gnostico che non dovrebbe trarre in inganno nessuno, almeno che non ci si voglia 'dilettare' in una mera interpretazione letterale di ciò!
La 'resurrezione' gnostica, torno a ripetere ancora una volta, era un concetto puramente SIMBOLICO. La locuzione 'risorto dai morti' voleva semplicemente dire che il personaggio in questione (in questo caso Gesù di Nazareth) aveva raggiunto la conoscenza della
VERITA' gnostica, grazie all'autotraining (Gesù, malgrado le insulse falsità evangeliche, aveva avuto un'ottima istruzione) e all'insegmamento del suo maestro, vale a dire Giovanni il Battista.
I 'morti', da cui Gesù sarebbe 'risorto', altri non furono che una mera figura allegorica, simboleggiante coloro che, per un motivo o per l'altro, ancora ignoravano la 'verità': vale a dire che ancora non avevano raggiunto la
GNOSISUna volta uscito dalla Palestina(*), da cui rimase lontano circa 14 anni, Gesù si avvicinò fatalmente alla mitologia greco-romana(**), derivandone 'modelli' da 'lavoro' che servirono poi a cucirgli addosso vari 'miti' e tradizioni, aliene sia al contesto giudaico che a quello nazareno.
Fu proprio in funzione di tali 'modelli' pagani che Gesù, durante la sua permanenza a Roma (v. Chrestus, Svetonio), progettò la sua morte 'fisica', da cui poi 'risorse' dopo tre giorni, come aveva promesso ai suoi titubanti discepoli romani, che egli aveva invitato a scavargli la fossa entro la quale venne sepolto: o come sembrò ai suoi seguaci. (dal momento che si trattò di un volgarissimo trucco da 'baraccone', non è escluso che all'interno dell'involucro, che avrebbe dovuto contenere il suo corpo, possa esservi stato qualcosa di sostanzialmente diverso).
Comunque, fatto è che dopo tre giorni Gesù tornò a farsi rivedere di nuovo dai suoi discepoli e, tra questi, il suo gemello Giuda Tomaso, il quale lo accompagnò come un ombra per tutta la vita, sino alla tragica morte, avvenuta nella città di Lydda. In tale contesto, quello della 'resurrezione', Giuda Tomaso giocò il ruolo dell'incredulo, per dare maggiore credibilità alla 'sceneggiata', la quale, nell'intenzione dei 'compari di merende', avrebbe dovuto far guadagnare a Gesù strepitosa fama!
Saluti
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Nota:
(*) - questa importante chiave di lettura è appena abbozzata nei vangeli canonici, laddove è detto che Gesù si recò a Tiro e Sidone, città della Fenicia e quindi fuori della Palestina. Nella letteratura araba è attestato che Gesù si recò anche a Damasco, dove vi sarebbe rimasto per un certo tempo. Anche alcuni autori indiani dei secoli passati, nel tentativo di avvalorare l'improbabile tesi che Gesù si sia recato anche in India, confermano questo dato, vale a dire che Gesù si recò a Damasco, città che nell'antichità ebbe molti legami con la realtà palestinese. Da tenere presente che se per l'Europa il ceppo originario degli attuali popoli fu quello celtico (definito anche 'ceppo fossile', per la sua distribuzione quasi omogenea in tutte le parti dell'Europa preistorica), per la Mesopotamia occidentale e per tutta l'area della cosiddetta 'mezzaluna fertile', il ceppo 'fossile' era costituito dagli ARAMEI, di provenienza araba, i quali ebbero nell'antica Damasco una prestigiosa capitale.
(**) - la sua derivazione
NAZARENA, filosofia settaria che si rifaceva al politeismo ebraico delle origini, non solo non gli fu d'ostacolo alla sua 'deriva' pagana, ma, praticamente, lo agevolò. Se, per mera avventura, Gesù fosse stato un giudeo-ortodosso, vale a dire un seguace dell'ebraismo monoteista o 'ebraismo riformato', sicuramente la storia non avrebbe
MAI CONOSCIUTO il fenomeno del cristianesimo, in quanto Giovanni di Gamala (figura carismatica del 'giudeo-cristianesimo'), se poteva andare bene per un 'milieu' strettamente limitato, come quello palestinese, sarebbe stato assolutamente inadatto come figura centrale di un culto che voleva proporsi, nell'interesse dei governanti dell'impero, con velleità universalistiche.
Veritas
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