rmnd ha scritto: Le cose non sono così semplici.
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=37845Ogni paese ha una diverso sistema di immunità politica (parlamentare e non) di principio o di fatto.
In Italia l'immunità sostanzialmente non esiste più.
Esiste ancora una mini immunità nei termini di un'autorizzazione a procedere in forma ridotta. Attualmente , da dopo il '93 l'autorizzazione deve essere richiesta per l'arresto (vedi caso Consentino), perquisizioni e intercettazioni.
Questa forma di mini immunità comunque non tutela il politico dall'arresto nel caso di sentenza definitiva di condanna o come avviene in altri paesi in caso di flagranza di reato.
Un altra cosa che ci differenzia da altri paesi democratici è la sostanziale immunità e indipendenza assoluta dei magistrati.
Mentre in paesi come la Francia Spagna e l'Inghilterra (quest'ultima in particolare dal 2005) il potere giudiziario non è del tutto indipendente dal potere esecutivo (governo) e inoltre vige la separazione delle carriere tra pm e giudici pur con gli opportuni distinguo (per esempio nella fase investigativa non è il pm ma il giudice istruttore a giocare un ruolo).
Curioso constatare che mentre negli altri paesi argomenti (o attuazioni) come separazione delle carriere, immunità parlamentare , suddittanza del potere giuridico al potere esecutivo siano espressione di una democrazia vivace , dinamica e moderna, in Italia invece il solo accennare a queste cose comporta il rischio di essere bollato per p2ista, mafioso, berluscones, ecc, ecc....
Quindi anche se l'Italia e gli italiani fossero nazione e popolo virtuoso e la classe politica fosse onesta e senza macchia e anche se i magistrati fossero a servizio solo della giustizia è indubbio che lo squilibrio tra i poteri peserebbe sempre a favore di quest'ultimi.
A me pare che quello del potere esecutivo e giudiziario sia uno scontro secolare che riguarda tutte le forme moderne di stato .
(
http://archiviostorico.corriere.it/2009 ... 9017.shtml)
E' pur vero che l'Italia è un caso particolare...l'immunità qui rappresenta più un modo per farsi gli affari propri piuttosto che garantire l'equilibrio tra i poteri dello stato evitando lo strapotere giudiziario.
E' pur vero che certi magistrati utilizzino il loro strapotere giudiziario per i loro fini politici.
Io penso che il primo passo, oltre a un rinnovamento morale della classe politica e giudiziaria (ma il rinnovamento dovrebbe riguardare l'intera società italiana anche se non ho la minima idea di come ciò possa avvenire) sia quello di ristabilire un equilibrio tra i poteri.
Il rinnovamento morale politico e giudiziario lo si ottiene anche stabilendo delle regole e rendendo trasparente l'operato di ogni funzionario pubblico. Lo si impone con un principio di responsabilità civile e penale. Ma se le regole le scrivono 'loro'?
Nessuna totale immunità ai parlamentari o al capo del governo ma nel contempo nessuna totale indipendenza e immunità del potere giudiziario.
Ci si avvicini di più ai modelli delle altre democrazie occidentali non solo per i diritti e doveri della classe politica ma anche di quella giudiziale.
Qui continuiamo sempre a fare i raffronti tra le immunità politiche nostre e quelle degli altri paesi ma dimentichiamo sempre di fare i raffronti tra lo strapotere giudiziario nostro e quello più ridimensionato degli altri paesi.
Da applausi. Questa è una sintesi perfetta di come si dialoga in un topic politico.
Quanta generosità, Il nano si merita adirittura una discussione tutta sua, così nessuno potrà porsi limiti di decenza. Queste discussioni mi fanno pensare ad una certa storia sulle pagliuzze e sulle travi tanto irritanti per gli occhi.
Cerchiamo di mantenere un certo contegno.