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 Oggetto del messaggio: Mezzi volanti nella mitologia irlandese?
MessaggioInviato: 08/12/2009, 14:36 
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... EPLY_ID=59

Riporto quanto già ricercato e scritto nel topic "Tracce di UFO nella letteratura";

Cita:
Gli antichi irlandesi descrivono nel "Lebor Gabala Erren" (http://en.wikipedia.org/wiki/Lebor_Gab% ... %C3%89renn) o The Book of the Taking of Ireland, come fu poi tradotto in inglese, compilato durante il 12° secolo, la venuta dei misteriosi Thuata de' Danann (o Tribe of Danu, la Tribù dei Danu).

http://www.ancienttexts.org/library/cel ... ebor3.html
http://www.ancienttexts.org/library/cel ... ebor4.html

I Thuata de' Dannan;

".. were in the northern islands of the world, learning druidry and knowledge and prphecy and magic, till they were expert in the arts of pagan cunning"

Traduzione;

"... si trovavano nelle isole a nord del mondo, dove si acculturarono, praticarono ed impararono l'arte della profezia e della magia, fino a quando divennero esperti nelle arti (??)."

Erano talmente avanzati da utilizzare come mezzo di trasporto "navi volanti";

"The Fir Bolg fell in that battle all but a few, and they went out of Ireland in flight (e abbandonarono l'Irlanda in volo) from the Tuatha De Danann, into Ara, and Ile, and Rachra and other islands besides."

"Thereafter they came in flight (loro vennero in volo) before Cairbre under the protection of Meldb and Ailill, and these gave them lands."

Il loro arrivo nelle terre dell'Irlanda è descritto in modo breve ma mitico;

"So that they were the Tuatha De Danann who came to Ireland. In this wise they came, in dark clouds. They landed on the mountains of Conmaicne Rein in Connachta; and they brought a darkness over the sun for three days and three nights."

Traduzione;

"Coloro che giunsero in Irlanda erano i Thuata De Danann. In nuvole oscure vennero. Loro atterrarono sulle montagne di "Conmaicne Rein" in "Connactha"; ed oscurarono il Sole per tre giorni e tre notti."

Più informazioni su questo popolo mitico son disponibili su http://en.wikipedia.org/wiki/Tuatha_D%C3%A9_Danann , dove tra l'altro vien data una possibile interpretazione alla citazione appena data. Infatti, vien supposto che, in realtà, le nuvole oscure non fossero altro che il fumo prodotto dalle navi incendiate dagli stessi Danann, i quali avrebbero dato, per l'appunto, fuoco alle navi per prevenire la ritirata.

La mitologia degli irlandesi è strettamente collegata a quella celtica, ed è indubbiamente affascinante ed ambigua, merita molti approfondimenti. Se volete, infatti, potete consultare la pagina;
http://en.wikipedia.org/wiki/Otherworld
.. che tratta del famoso "Otherworld" (altro mondo), dal quale gli irlandesi credevano provenissero gli Dei. L'otherworld, si credeva fosse una località dove non c'erano malattie, non si invecchiava (un giorno era lungo 100 anni), non c'era la morte, dove la felicità durava per sempre. Il racconto di questo spazio, è molto simile a quello dell'Elysium, della mitologia greca.

Curiosità collegata al fenomeno abduction; il termine "stroke" (paralisi, colpo, ictus), deriva dalla mitologia celtica/irlandese ed è quindi collegata al fenomeno del "fairy-stroke", ovvero "il colpo della fata", per il quale le persone (vittime), venivano private della parola e del movimento (fenomeno ricorrente nelle abduction moderne) in seguito alla visione o al rapimento da parte di "fate" e strani esseri della mitologia (http://www.answers.com/topic/fairy-stroke). Curiosa anche la rappresentazione di una divinità celtica non ben identificata, somigliante ad un "grigio", tipica rappresentazione dell'alieno moderno (http://en.wikipedia.org/wiki/Boa_Island).


Voi cosa ne pensate?

Se avete altre informazioni, fatevi avanti. [:)]



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Indice "Tracce di UFO nella Letteratura"; topic.asp?TOPIC_ID=4630
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MessaggioInviato: 08/12/2009, 18:17 
...una specie di vimana irlandesi insomma....


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Sono storie molto intriganti


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MessaggioInviato: 09/12/2009, 14:32 
è vero è stupefacente la verosimiglianza della divinità celtica di Boa Island con un grigio... merita un vero approfondimento!



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MessaggioInviato: 09/12/2009, 17:11 
Io conoscevo i thuata de daan.. come i figli della luce.. venuti dal nord. .conbattenti nella "celebre" battaglia di Moytura.. ed in ultimo appartenenti ..ai popoli del mare..potrei aggiungere discendenti forse degli scampati da Aldland..(Oera Linda) ma latitano le prove concrete..
Cita:
In nuvole oscure vennero.
..di ufo e vimana mmmhhh!! [:(] avevano semplicemente dato fuoco ad una flotta navale.. comunque conoscevano benissimo gli eventi celesti infatti sfruttarono un'eclissi per... ma non vi voglio far perdere il piacere di scoprire questo "splendido" popolo..un link..
http://wolf.mind.net/library/celtic/magtured/magtured.htm


Ultima modifica di ANTONIO il 09/12/2009, 17:13, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/12/2009, 17:30 
Molto interessante, grazie.
riporto per chi fosse interessato un articolo di qualche anno fa che affronta la stessa tematica (http://www.edicolaweb.net/un090501.htm).

buona lettura!!!!
[:)]


Cita:
TUATHA DE DANANN
di Lily Familiari Ayo

Divinità celtiche provenienti dallo spazio, capaci di provocare tempeste ed eclissi, ridavano la vita o uccidevano a distanza. Eppure, nei confronti dell’uomo si mostrarono sempre amichevoli e protettive.


Nei tempi in cui viviamo è difficile - se non impossibile - vedere i mondi che ci circondano, le "altre dimensioni" che ci ruotano attorno. Siamo soffocati, accecati da un fumo venefico di fabbriche, denaro, interessi e scetticismo. Ma quando arriva Novembre, girando in un sottobosco, tra la foschia mattutina e i suoni di centinaia di animali invisibili, talvolta ci riesce di intravedere qualcosa. Certo, non tutti: solo alcuni, dotati forse di una maggiore sensibilità, o magari a causa di vite passate tra incantesimi ed eroi. Usando il terzo occhio, o solo aprendo il cuore e lasciando andare le proprie energie interiori, ecco che il mondo che ci circonda si anima di esseri più o meno umani, incantati, mitici, protagonisti di storie antichissime. Abbiamo già visto come alcuni popoli - quali i Nativi Americani - ricordino come i loro antenati provenissero da stelle lontane e si fossero stabiliti sulla Terra attirati dalla sua bellezza e dalla sua purezza. La stessa cosa vale per i discendenti dei Celti, ma la situazione è molto più complicata, perché i Celti non possedevano una tradizione scritta, per non lasciare nelle mani dei nemici i loro segreti e perché in seguito la chiesa ha fatto di tutto per cancellare ogni traccia di paganesimo, tramite inquisizione prima e indottrinamento poi, impedendo alla maggior parte delle popolazioni del nord Europa di tramandare correttamente la storia delle loro origini. Malgrado tutto, gli albori della storia celtica - sia essa irlandese, scozzese o gallese - ci sono parzialmente noti grazie ai miti tramandati oralmente e alle ballate più antiche, sfuggiti alle purghe cattoliche. Narrano le origini di una popolazione forte, eroica, coraggiosa, ribelle e a tutt’oggi indomabile, ricca di riferimenti a lontani pianeti e ad esseri ultraterreni.

ARRIVARONO DAL CIELO AVVOLTI NELLA NEBBIA
I protagonisti principali delle leggende sono i mitici Tuatha De Danann. Come per i Nativi Americani, le parole usate dai Celti per raccontare la storia dei loro antenati sono precise e difficilmente fraintendibili:
"I Tuatha De Danann arrivarono in Irlanda dal cielo avvolti in una nebbia. Vennero in Eire, esseri brillanti di luce, in nubi di fumo e lampi. Venivano dalle stelle gli Dei d’Irlanda". Dalle stelle... in nubi di fumo. La stessa rappresentazione è descritta spesso nella Bibbia: "E il Signore si presentò a loro di giorno in una colonna di nube, per mostrar loro la via"; "E il Signore disse a Mosè, ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube"; e ancora: "Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace"; e nel capitolo 24, versi 15-18, si legge: "E Mosè salì sul monte e la nube coprì il monte. La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni." Entrambe le storie parlano di nubi, fumo e lampi. Un po’ troppo per una semplice coincidenza! Le narrazioni dei Celti continuano: "Al tempo del loro arrivo, l’Eire (Irlanda) era abitato da una razza conosciuta come Fir Bolgs". I Tuatha De Danann raggiunsero le coste avvolte dalle nebbie per nascondersi (mediante un dispositivo di occultamento?) ai Fir Bolgs. Secondo il Lebor Gabala, il "Libro delle Invasioni", la razza divina creò un’eclisse che durò tre giorni, e la Morrigan (deità principale, di cui parleremo in seguito) oltre alle nebbie creò delle tempeste che si scaricarono sui Fir Bolgs, sino a costringerli a cercarsi un nascondiglio. I poteri miracolosi estrinsecati dai Tuatha De Danann sembrano caratteristici di una civiltà stellare.
Quando le due parti si incontrarono, dopo un iniziale periodo di tregua, si accese una battaglia sanguinosa in cui i Fir Bolgs ebbero la peggio e così i Tuatha acquisirono il controllo del territorio irlandese. La tradizione vuole che i Tuatha De Danann giunsero in Irlanda il 1° Maggio (a Beltaine, celebrazione ancora oggi importante presso i pagani che seguono le antiche tradizioni celtiche) portando seco i tesori delle loro patrie native: dal regno di Findias la spada di Nuada, che non mancava mai la vittima; da Gorias la lancia di Lugh, che rendeva invincibile in battaglia chi la impugnava; da Murias il calderone di Dagda, capace di sfamare un numero illimitato di persone senza svuotarsi mai; e da Falias la Pietra del Destino, che emetteva un grido se veniva percossa dal giusto re. Lugh, Dagda e Nuada sono i nomi di tre degli dei della gente della Dea Danu, altro nome con cui ci si riferisce ai Tuatha. La radice del nome Tuatha significa anche "Nord". Nei miti celtici irlandesi il Nord è considerato la fonte di tutti i poteri. I Tuatha De Danann vengono dal Nord: qui hanno studiato tutte le loro potenti arti magiche. Le deità celtiche avevano una natura tribale ed ogni tribù prendeva nome dal Dio o dalla Dea che adorava. Perciò, i Tuatha De Danann erano i figli della dea Danu.

DAGDA, IL "PADRE DI TUTTI"
I personaggi che compongono il pantheon celtico non sono figure astratte, ma persone con caratteristiche e storie ben precise: di Dagda si dice che sia stato il più grande dei De Danann, signore della conoscenza e Sole di tutte le Scienze. Fu un regnante grande e generoso per 80 anni, chiamato anche Eochaid Ollathair, il Padre di Tutti, potente e pieno di talenti. Possedeva una mazza a doppia terminazione: con un capo poteva uccidere nove uomini in un colpo solo, mentre con l’altro poteva riportarli in vita. Sua figlia Brigit fu donna di saggezza e patrona della poesia. Nuada fu un altro sovrano, che regnò giustamente e con coraggio fino alla prima battaglia di Mag Tured, nella quale perse un braccio e Diancecht, medico dei Tuatha gliene fece uno di metallo prezioso, che valse al sovrano il nome di Nuada braccio d’argento. Tecnologia stranamente bionica e high-tech per una popolazione considerata barbara. D’altra parte, Diancecht era un dottore davvero speciale: guardiano di una fonte della salute insieme a sua figlia Airmed, era in grado di ridare la vita a tutti i guerrieri uccisi immergendoli totalmente nella fonte, causando gravi "problemi" e panico ai nemici che incontravano di nuovo in battaglia i guerrieri uccisi a fatica il giorno prima. Se però i guerrieri erano stati decapitati, allora la "resurrezione" diveniva impossibile. Altro che Highlander! Tecnologia aliena? Difficile non pensarci, anche perché, insieme a tutti gli artefatti che abbiamo nominato fino ad ora, possiamo aggiungere il mezzo di trasporto di un altro dio, Manannan MacLyr. Egli non era esattamente un membro dei Tuatha De Danann, ma piuttosto un dio del mare dal carattere nomade. Girava in mezzo al popolo con vesti dimesse, aiutandoli nelle loro imprese. Poteva mutare forma a piacimento. Era un dio molto potente e possedeva una nave magica che "viaggiava senza vele ed era guidata dal pensiero". E le astronavi aliene - secondo diverse fonti, incluso il Colonnello Corso - non hanno bisogno di comandi manuali per essere pilotate, in quanto vengono dirette tramite impulsi mentali. Giganteschi erano i cavalieri dei De Danann, ma con il passare del tempo e con l’opera di dissuasione della cristianità, persero importanza e dimensione. Erano grandi maestri di magia e si dice che fossero venuti dalle stelle per insegnare ai figli della Terra l’amore e l’armonia. Erano il popolo magico e i suoi grandi guerrieri servivano l’Ard Righ, o Grande Re, il cui palazzo era a Tara.

IL NETTARE DELL'IMMORTALITÀ DI GOBHNIU IL FABBRO
Secondo le descrizioni, questi esseri avevano la pelle chiara ed erano di grande bellezza. Molti divennero eroi del Fianna, una grande forza combattente dell’Irlanda, composta da guerrieri scelti comandati da Finn Mac Cuhmail, presentato sia come un gigante che come un eroe. Sua moglie era una dea cervo e gli diede un figlio di nome Oisin che aveva lo stesso potere materno di mutare forma. (Come Manannan, quindi una capacità comune ad alcuni di loro.) Oisin è protagonista tra l’altro di una storia che molto ha a che vedere con i fenomeni di missing time, tipici di molti rapimenti, tra cui quello del caporale Valdés dell’esercito cileno. Oisin andò nella "Terra della Giovinezza" per sposare Niave, una principessa di quelle terre. Visse con lei per tre anni nell’altromondo, ma poi sentì la nostalgia degli altri Fianna. Ritornò a casa sul cavallo magico di Niave e scoprì che erano passati centinaia di anni e i Fianna non erano altro che leggende quasi dimenticate. Si imbatté in un vecchio caduto in un fossato e mentre lo stava aiutando ad uscirne, la cinghia della sua sella si ruppe. Non appena toccò il terreno, Oisin divenne vecchissimo e il cavallo se ne volò a casa. Questa è la storia che lui stesso - o almeno un uomo che affermava di essere Oisin - raccontò circa duecento anni fa. Sull’isola regnò anche l’eroe Lugh, Dio del Sole, giovane, forte e radioso, dai capelli d’oro, a volte denominato "lo Splendente". Vale, qui, il parallelo fra Lugh e gli ET cosiddetti "Nordici". Un altro Dio dei Tuatha De Danann, spesso associato a descrizioni di razze aliene "recentemente" in visita sulla Terra è Cernunnos, dio della natura, dello sciamanesimo, degli animali e della reincarnazione, conosciuto presso i druidi anche come Hu Gadarn. Indossa di solito il Torc (ornamento circolare celtico) e governa anche sul Mondo Sotterraneo e i Piani Astrali. I figli di Danu sono conosciuti anche come "Gli Eterni", perché erano a parte del segreto dell’immortalità. Celebravano una Festa dell’Età, con la quale nessuno diventava vecchio, dove si beveva la birra di Gobhniu il fabbro. Non deve sorprendere l’accostamento dell’immortalità con un dio della metallurgia. L’arte del fabbro era tenuta in grande considerazione dagli dei: egli era in contatto con le sottili forze telluriche e magmatiche della Terra, i cui flussi lavici rappresentavano il mestruo della Dea, apportatrice di vita e dell’immortalità. Inoltre, le armi forgiate da Gobhniu non avrebbero mai mancato il bersaglio. Gobhniu sopravvive nelle fiabe popolari irlandesi con il nome di "Gobhan Saor", il leggendario architetto e costruttore di ponti d’Irlanda. Negli antichi manoscritti irlandesi "Il libro di Leinster" e "Il Libro di Dun Cow" gli appartenenti alla razza dei Tuatha De Danann vengono descritti come "dei e non dei", indicando che essi sono di fatto una via di mezzo. Comunque, coloro che seguono la via faerica irlandese, una tradizione ancestrale, hanno sempre riconosciuto l’esistenza di un potere superiore. Detto questo, è comunque indubbio che i Tuatha De Danann fossero trattati come "dei che vivono tra di noi".

LA VISIONE DI SAN PATRIZIO
È importante notare come i Celti considerassero i loro dei come un’altra forma di vita, non superiore o migliore di loro o delle loro famiglie. Le parole "Dio" e "Dea" hanno un significato ben diverso da quello che si intende presso altre popolazioni. Non venivano adorati, come si fa in altre religioni. Erano rispettati e ammirati in quanto capaci di compiere prodigi impossibili agli umani e non perché fossero esseri divini. Erano di carne e ossa, "reali". Di fronte all’opera distruttiva della chiesa romana nei confronti dei pagani e degli elementi pagani della chiesa celtica, la gente ha dovuto trovare dei metodi per preservare le proprie tradizioni, nelle maniere meno offensive possibile, fra cui le leggende delle "fate" e degli "eroi". Le divinità celtiche sono viste in modi diversi, ma spesso come coloro che governano il mondo fatato, popolato anche da spiriti di diversa natura e dalle anime dei morti. Forse nessuno saprà mai veramente se i Celti abbiano visto davvero gli dei, ma a tutt’oggi in molti venerano il popolo fatato quali dee e dei, specie nelle nuove religioni Wiccan e Asatrù. Così, anche se non fossero state divinità allora, lo sono diventate adesso.
Nei primi manoscritti irlandesi, provenienti da più antiche tradizioni orali, ci sono dei riferimenti ai Tuatha De Danann. Oltre a descriverli come una via di mezzo tra umani e dei, si dice che venissero dal cielo e avessero conoscenza e intelligenza illimitate. Erano dei di un popolo che considerava il Regno della Terra, il Regno dei Misteri e il Regno dello Spirito di uguale importanza. La fede nei Tuatha De Danann era così forte che neppure la religione cristiana poté rimuoverla. In un dialogo che avviene tra San Patrizio e il fantasma di Caeilte del Fianna, Patrizio è sbalordito nel vedere una donna fatata uscire dalla grotta di Cruachan indossando un mantello verde e una corona d’oro sulla testa. La donna è giovane e bellissima, mentre Caeilte è vecchio e consunto. Quando Patrizio - comprensibilmente sconvolto - ne domanda la ragione, Caeilte gli risponde: "Lei appartiene ai Tuatha De Danann che sono immutabili, e io appartengo ai figli di Mil, che deperiscono e svaniscono." Una testimonianza abbastanza credibile, vista la provenienza "ortodossa". I figli di Mil sono una popolazione celtica che conquistò l’Eire nel corso della quinta invasione dell’Irlanda. Dopo essere stati sconfitti dai gaelici, i figli di Danu - i Tuatha - si ritirarono nelle colline cave, i monti Sidhe situati sottoterra, dove vivrebbero tutt’oggi. Bodb Dearg (Bodb il Rosso), figlio maggiore di Dagda, fu scelto per essere il loro re. Si dice che fosse esperto in incantesimi e misteri. Alcuni degli dei furono contrari alla scelta di Bodb, specialmente Midir, un altro figlio di Dagda. Midir l’Orgoglioso era il Dio gaelico del mondo sotterraneo e signore della morte e della resurrezione. Sulla sua isola magica, che per alcuni sarebbe l’isola di Man, aveva tre mucche magiche e un calderone incantato. Nelle leggende è descritto come un nobile principe di grande splendore e bellezza. Alcuni sostengono che i superstiti dei Tuatha De Danann divennero una razza chiamata Sidhe. Altri credono si tratti di due distinte razze. E si fa anche una distinzione tra i Sidhe che si vedevano camminare sul terreno dopo il tramonto e gli Sluagh Sidhe, le armate magiche che viaggiano attraverso l’aria di notte e di cui si dice che portino via i mortali nei loro viaggi. Ci sono anche i Sidhe guardiani della maggior parte dei laghi irlandesi e scozzesi.

BRIGADOON, L'ALTROMONDO E LA MADRE UNIVERSALE MORRIGAN
Queste categorie così differenti di esseri Sidhe combaciano con le testimonianze di chi ha visto - e classifica - i Sidhe in spiriti del legno, spiriti dell’acqua, dell’aria e così via, spiriti elementali per ogni luogo. Lough Gur, a County Limerick, è un posto veramente magico, dove si possono incontrare molti dei re e delle regine Sidhe d’Irlanda. Il lago si trova all’interno di un cerchio di colline, ma una volta ogni sette anni appare come una terra asciutta, dove si può trovare un’entrata alla "Terra della Giovinezza". Strano ma vero, anche nel musical americano "Brigadoon" (di Vincente Minnelli, MGM, 1954) si parla di un luogo fatato che appare un giorno ogni cento anni terrestri tra le nebbie scozzesi. Coincidenza? Tutte le popolazioni che sono succedute ai Tuatha De Danann hanno pensato che i loro monumenti megalitici fossero passaggi per "l’Altromondo". Nel ciclo mitologico si dice che in quell’epoca le persone avessero poca paura della morte in quanto veniva loro insegnato che l’anima non moriva, ma andava in altri luoghi, sempre in fiore, ricchi di cibo e di bevande in abbondanza e dove la gioventù e la salute erano assicurate. È normale che per una popolazione spiritualmente avanzata come quella dei Danann non mancassero controparti femminili a tutte le grandi divinità maschili. La principale era Dana: per coloro che seguono la fede celtica irlandese Faerica, Dana (Danu) è l’aspetto primario del divino, superiore a tutti gli altri dei. È un’energia femminile ma contiene il maschile. È sia una dea che un dio. Dana è la grande Madre di tutti gli dei e le dee del Pantheon celtico, la Rossa Madre di Tutti, la madre ancestrale dei Celti irlandesi, che probabilmente esisteva sull’isola in una forma precedente chiamata Anu, la Madre Universale. C’è chi vede un parallelo tra la dea Dana irlandese e la Llys Don gallese, termine con cui comunemente si indicava la costellazione di Cassiopea. La Morrigan rappresentava invece l’aspetto oscuro della triplice Dea. Una strega con un sorriso demoniaco, composta da tre parti: Danu, Badb, che prendeva la forma di uccello, con la bocca cremisi, e decideva delle battaglie con la sua magia, con una grande brama per gli uomini; Macha, il Corvo, che si nutre delle teste dei nemici uccisi e domina i suoi uomini tramite l’astuzia e a volte con la forza. Altri aspetti della Morrigan: Medb, che acceca i nemici con la sua sola presenza e ha bisogno di trenta uomini al giorno per calmare il suo appetito sessuale e Scathach, "Colei che incute timore", dea delle arti marziali e della profezia. Questo era l’aspetto distruttivo della Dea Oscura, grande guerriera e maestra di spada, nativa dell’isola di Skye, istruttrice di Cuchullain. Qualità che confermano il motivo per cui i Celti adoravano questi esseri, in quanto non solo divini. Un gran bel popolo i Tuatha De Danann: abili guerrieri, tanto che anche i loro discendenti (Celti irlandesi e scozzesi) hanno mantenuto la fama (meritatissima!) di combattenti imbattibili e sanguinari e allo stesso tempo difensori della Natura in quanto Madre, sciamani, maghi e druidi in grado di interagire con gli Elementi.

UNA RAZZA ALIENA VENUTA AD AIUTARCI
Secondo i primi Celti, tutte le forme di vita esistevano su tre diversi livelli, come tre esseri integrati ma separati che coabitavano in un singolo essere: i reami della mente e del corpo erano collegati alla forza vitale che tutto pervade, lo Spirito. I Celti subivano anche il fascino di quei luoghi magici in mezzo, quali porte, linee di coste, guadi, posti che non erano mai nulla di definito, né uno stato né l’altro. La spiaggia è il luogo di incontro della sabbia secca e dell’acqua. Se consideriamo la terra come il nostro lato materiale, solido, e l’acqua come il grande utero cosmico, il lato intuitivo e subconscio della nostra natura, allora, potremmo vedere la spiaggia come il luogo di incontro tra un mondo e un altro. Uno dei simboli dei Tuatha De Danann è la croce celtica: una croce con i bracci uguali circondata da un cerchio che simbolizza l’equilibrio delle forze maschili e femminili e i quattro elementi, i quattro punti cardinali (le quattro vie), che secondo alcuni vengono simboleggiati dai quattro reami di provenienza dei Tuatha De Danann di cui abbiamo parlato in precedenza. Al centro - dove le linee si incontrano - c’è il quinto elemento nascosto, lo Spirito, detto "Akasha" presso gli iniziati pagani. Il circolo che lo circonda rappresenta l’universo manifesto; contenuto all’interno di un cerchio infinito.
Abbastanza, per farci un’idea e comprendere che non tutte le razze aliene sono venute sulla Terra per sfruttare l’uomo e renderlo schiavo, magari tramite dottrine e religioni. Forse la storia dei Tuatha ci dà una nuova speranza, permettendoci di capire che qualcuno nell’Universo - superiore a noi nella scala evolutiva - ha usato i propri poteri per darci il buon esempio ed aiutarci. Peccato che altre popolazioni, altri dei, abbiano distrutto quello che loro avevano tentato di insegnarci e tramandarci. Non saremo mai certi se, avendo avuto la possibilità di seguire senza interferenze le loro tradizioni, oggi magari vivremmo in un mondo pulito e spirituale. Possiamo solo sperare che la riscoperta dei loro valori porti del bene a questo pianeta, quasi sull’orlo del non ritorno.



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Cita:
Arturo ha scritto:

Molto interessante, grazie.
riporto per chi fosse interessato un articolo di qualche anno fa che affronta la stessa tematica (http://www.edicolaweb.net/un090501.htm).

buona lettura!!!!
[:)]


Cita:
TUATHA DE DANANN
di Lily Familiari Ayo
[...]





Molto interessante! Dovremmo contattare l'autore e chiedere spiegazioni sulla fonte di tali affermazioni.. [:)]



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non so' se la Lilly familiari sia ancora contattabile ma Pablo Ayo certamente sì e potrebbe venirci in aiuto!!!!!



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ANTONIO ha scritto:

Io conoscevo i thuata de daan.. come i figli della luce.. venuti dal nord. .conbattenti nella "celebre" battaglia di Moytura.. ed in ultimo appartenenti ..ai popoli del mare..potrei aggiungere discendenti forse degli scampati da Aldland..(Oera Linda) ma latitano le prove concrete..
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I Tuatha De Danann, il cui nome significa "i Discendenti Divini di Dana" (Dana era la Grande Dea Madre, affine alla nostra Diana) venivano secondo la leggenda dal cielo in Irlanda, e scacciarono dall'isola di giganti Fomori, i quali si ritirarono nel fondo dell'oceano. In seguito, furono a loro volta sconfitti dagli invasori Celti molto tempo dopo, e furono costretti a ritirarsi nel sottosuolo, dove vivono ancora in cittadelle sotterranee, da cui escono di tanto in tanto e hanno rapporti con le genti umane. Sono da identificare presumibilmente con gli Elfi di tolkieniana memoria, e a loro si sarebbe ispirato appunto Tolkien nell'immaginare i suoi Eldar, cioè gli Elfi, oltre che al libro sulle Fate di Robert Kirk, per il quale appunto gli Elfi non erano altro che una specie umanoide più antica dell'uomo, vissuta un tempo sulla superficie e ora ritiratasi nel sottosuolo.
Forse i Tuatha De Danann sono all'origine di certi miti moderni su regni sotterranei nati nel XIX secolo, come quello dei Nradas e del libro di Bulwer-Lytton.
E' indubbio comunque che ufficialmente e nemmeno teoricamente si dà alcun collegamento al poema dell'Oera Linda, che è frisone, non irlandese.
Certo, si possono fare delle ipotesi in merito: è possibile che i Tuatha De Danann siano in realtà legati alla misteriosa civiltà megalitica pre-celtica che visse nelle Isole Britanniche 5000 anni fa, e che costruì Newgrange in Irlanda e Silbury Hill e altri monumenti in Inghilterra e Scozia?
E che a sua volta sia legata all'Aldland, l'Atlantide del Mare del Nord di cui parla l'Oera Linda?
Difficile dirlo.... certo che in effetti le tracce di antiche visite aliene nelle Isole Britanniche sono moltissime.


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