Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
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10/05/2009, 19:48

Diciamo che la questione dei Giganti è duplice: i Giganti potrebbero essere stati una specie umana mutante di grande statura e polidattile, considerata dalla superstizione popolare di origine divina, o possono essere stati dei visitatori alieni, ma potrebbero essere vere entrambe le ipotesi.... di fatto, ci sono dei dati che fanno pensare quest'ultima possibilità.

09/08/2009, 19:17

I Giganti della Patagonia

La prima descrizione sui Giganti della Patagonia deriva da un documento sul viaggio del famoso esploratore portoghese Fernão de Magalhães meglio conosciuto come Ferdinando Magellano. Magellano però non mise mai per iscritto il resoconto del suo viaggio, poiché fu ucciso in una battaglia nel 1521 a Mactan nelle Filippine, molto tempo prima che la sua nave ritornò in Europa. Dei 260 uomini che partirono con lui nel 1519, ne ritornarono solo 18. E tra questi, l’italiano Antonio Pigafetta, si occupò di mettere per iscritto una descrizione del viaggio.

Ed è proprio nel suo libro “Relazione del primo viaggio intorno al mondo” pubblicato nel 1524, che Pigafetta scrive a proposito dei giganti della Patagonia:

“…Partendo de qui arrivassemo fino a 49 gradi a l'Antartico. Essendo l'inverno le navi intrarono in uno bon porto per invernarse. Quivi stessemo dui mesi senza vedere persona alcuna. Un dì a l'improvviso vedessemo un uomo, de statura de gigante, che stava nudo ne la riva del porto, ballando, cantando e buttandose polvere sovra la testa. Il capitano generale mandò uno de li nostri a lui, acciò1 facesse li medesimi atti in segno di pace, e, fatti, lo condusse in una isoletta dinanzi il capitano generale. Quando fu nella sua e nostra presenzia, molto se meravigliò e faceva segni con un dito alzato, credendo venissemo dal cielo. Questo era tanto grande che li davamo alla cintura e ben disposto2: aveva la faccia grande e dipinta intorno de rosso e intorno li occhi de giallo, con due cuori dipinti in mezzo delle galte3. Li pochi capelli che aveva erano tinti de bianco: era vestito de pelle de animale coside sottilmente4 insieme; el quale animale ha el capo et orecchie grande come una mula, il collo e il corpo come uno camello, le gambe di cervo e la coda de cavallo; e nitrisce come lui: ce ne sono assaissimi in questa terra. Aveva alli piedi albarghe de la medesima pelle, che coprono li piedi a uso de scarpe, e nella mano uno arco curto e grosso, la corda alquanto piú grossa di quella del liúto, fatta de le budelle del medesimo animale, con uno mazzo de frecce de canne non molto longhe, impennate come le nostre. Per ferro, ponte5 de pietra de fuoco bianca e negra, a modo de frezze turchesche6, facendole con un'altra pietra…”

1. Affinchè
2. Ben proporzionato
3. Guancie
4. Cucite sapientemente
5. Punte
6. Turche

Secondo Pigafetta, Magellano diede il nome Patagão (o Patagoni) alla popolazione di quella regione, la Patagonia. Pigafetta però non descrive come si arrivò a questo nome,e le interpretazioni popolari seguenti hanno dato credito al significato terra di giganti. Un’altra credenza dominante fin dai tempi di Pigafetta è che “Patagonia” è l’equivalente spagnolo di “piedi grandi” o “ terra del popolo dai grandi piedi” . Questo tuttavia è improbabile, “Pata” può essere tradotto dallo spagnolo come "piede”, ma il suffisso “Gon” non significa niente,. Il termine molto probabilmente è derivato da un nome, Patagón, una creatura selvaggia destritta da Primaleón di Grecia, l'eroe del romanzo spagnolo nel Racconto di cavaliere errante, di Francisco Vázquez. Il libro fu pubblicato nel 1512, ed era uno dei libri preferiti da Magellano. Questo infatti, molto probabilmente, accostò alla figura dei nativi Patagoni, che erano vestiti di pelli e che mangiavano carne cruda, la figura del Patagòn.

Altre descrizioni sui giganti della Patagonia sono state fatte dal resoconto del viaggio di Sir Thomas Cavendish:

“… Qui i selvaggi ferirono due uomini della compagnia con le loro frecce, che erano fatte di canna, e armate con pietre focaie. Erano una sorta di creature rudi e selvagge; e, a quanto pareva, una razza di giganti, la cui misura di uno dei loro piedi era di 18 pollici di lunghezza, che, calcolando con la normale proporzione, darà circa 7 piedi e mezzo per la loro statura …”

Un altro che parla dei giganti Patagoni è Charles Debrosses che nel suo libro “Historie des navigations aux terres australes”, pubblicato nel 1756, li descrive così:

“La costa del Porto Desire è abitata da giganti alti da 15 a 16 palmi. Io stesso ho misurato l’impronta di uno di loro sull’argine, che era quattro volte più lunga di una delle nostre. Ho misurato anche i cadaveri di due uomini sepolti recentemente presso il fiume, che erano lunghi 14 palmi. Tre dei nostri uomini, che successivamente furono presi dalla Spagna sulla costa del Brasile, mi hanno assicurato che un giorno dall’altra parte della costa dovettero navigare a mare perché i giganti cominciarono a gettare grandi blocchi di pietre di dimensioni sorprendenti dalla spiaggia vicino alla loro barca. In Brasile ho visto uno di questi giganti che Alonso Díaz aveva catturato a Port Saint Julien: era solo un ragazzo, ma era già alto 13 palmi. Queste persone andavano in giro nude e avevano lunghi capelli; quello che ho visto in Brasile era sano all’apparenza e ben proporzionato per la sua altezza. Non posso dire niente sulle sue abitudini, non avendo passato del tempo con lui, ma il Portoghese mi disse che il gigante non è meglio di altri cannibali lungo la costa de La Plata”.

Anche il capitano Cook scrisse nel suo giornale di bordo di una razza di giganti che abitavano la Patagonia. Affermò anche di aver catturato uno dei giganti, però purtroppo questo riuscì a scappare rompendo le corde che lo tenevano legato all’albero della nave e buttandosi nel mare.
Inoltre in un altro passo Cook scrisse nel giornale di bordo che lui stesso era alto era alto 6 piedi e 3 pollici, che era una cosa insolita in un tempo in cui l’altezza media di un uomo era di 5 piedi e 4 pollici, e che poteva stare facilmente sotto il braccio di uno dei di questi giganti.

Nel 1767 il capitano John Byron e la H.M.S. Dolphin tornò al porto e pubblicò "Voyage Round the World in His Majesty’s Ship the Dolphin" in cui scrive:

“… ponendo fine alla disputa che per due secoli e mezzo è viva tra geografi, in relazione alla realtà in cui vi fosse una nazione di persone di una tale stupefacente statura, della quale la concomitante testimonianza di tutti a bordo della nave Dolphin e Tamer ora non può lasciare dubbi.”
In una successiva pubblicazione il capitano Byron, per precauzione, decise di regalare una serie di bigiotterie, collane, perline, nastri ai Patagoni, per convincerli del loro pacifico carattere, e il modo per darli a questi fu di fare sedere a terra i Patagoni in modo da facilitare la disposizione delle collane di perline attorno al collo, però “tale fu la loro stazza, che in questa situazione erano alti quasi quanto il Commodore in piedi.”

La storia dei giganti era continuata per ben due secoli e mezzo infondendo negli Europei la credenza che la Patagonia fosse un luogo all’estrema periferia del mondo e della realtà con i suoi misteri e leggende. Questa mania per i giganti finì nel 1773, quando John Hawkesworth scrisse un compendio per la Marina dove, avendo raccolto anche le pubblicazioni di James Cook e di John Byron, evidenziò che questi erano stati a contatto con persone alte all’incirca due metri e quindi non giganti. Da qui la moda dei giganti diminuì, e altre piccole discussioni sulla statura dei nativi Patagoni riaffiorarono solamente nel XIX e XX secolo.

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5124

09/08/2009, 19:19

MISTERI DI GHIACCIO
GIGANTI IN GROELANDIA

L'ARTICO DEI GIGANTI

L’Archeologia ci racconta ogni giorno di luoghi abitati da antiche civiltà di perduta memoria. Fino a pochi anni fa si riteneva che queste civiltà fossero sorte in aree specifiche, quelle indicate dai classici itinerari archeologici mondiali. Indagando a fondo scopriamo però che aree situate fuori dai classici circuiti storici hanno dato, nel passato, il via a nuclei culturali sofisticati, che, sebbene poco conosciuti, rappresentano, viste almeno nel loro caso, qualcosa di molto particolare ed importante. Una di queste aree è la Groenlandia, un'antica terra ai confini del mondo.

È conosciuta per essere la terra degli Eschimesi e per aver ospitato i primi insediamenti vichinghi in aree extraeuropee. A seguito di importanti ricerche archeologiche si è fatto retrocedere la sua storia al 2500 a.C. quando protagonista era il cosiddetto gruppo Saqqaq. A seguirla una fitta schiera di culture, situate ovunque in quella zona dell'Artico, di cui la più interessante ed enigmatica sembra essere la cultura del Dorset, sviluppatasi nella Groenlandia meridionale dal VII a.C. al II sec. d.C.

Cosa sappiamo della cultura Dorset? Cosa possiede da essere più interessante di altre? Stando alle cronache dei primi Eschimesi che vi si insediarono, le genti Dorset erano uomini di taglia colossale ma in possesso di una tecnologia piuttosto elementare. Questa mancanza fu un punto a favore per gli Eschimesi tanto che fu facile per loro liberarsi di questi antichi abitanti nonostante la loro mole. Preso possesso di questa nuova terra, gli ultimi rappresentanti dei Dorset scomparvero dalla Groenlandia. Chi erano quindi questi individui di statura elevata? Forse rappresentati di un'antica razza che viveva da tempi memorabili in Groenlandia? Possiamo tentare di svelare l’enigma allacciandoci a due teorie, la prima delle quali vuole ipotetici abitanti di Atlantide, descritti spesso come esseri giganteschi, rifugiarsi in queste terre; e la seconda quella che vuole l’esistenza di un regno nel lontano Nord Europa abitato da un'antica razza di superuomini dall’aspetto scandinavo, gli Iperborei, popolo osannato e cercato dal Terzo Reich in quanto depositario non solo di quella perfezione di razza tanto cercata da Hitler ma anche di quella conoscenza tecnologia che faceva gola al regime tedesco. Combinando le teorie possiamo pensare che presunti abitanti di un potente mondo antidiluviano abbiano riparato nel Polo Nord creando così una continuazione della loro cultura. La Groenlandia potrebbe essere stata benissimo una delle tante provincie di un ben più vasto regno situato da qualche parte nel estremo nord del mondo. I Dorset furono i discendenti degli antichi Atlantidei, che a un certo punto della loro permanenza terrestre conobbero la decadenza e le barbarie. Sebbene queste siano solo ipotesi è possibile pensare che effettivamente un regno fatato possa essere esistito nel Polo Nord, credenza dettata non solo dalle numerose leggende che circolano ma anche per il ritrovamento, secondo alcuni, di presunti resti archeologici nei mari artici abilmente confusi con i numerosi iceberg vaganti. Un impero risalente a migliaia di secoli fa nel Polo Nord? Alta probabilità quindi dettata anche dal fatto che gli alieni abbiano potuto impiantare basi in queste zone risalenti a chissà quanti secoli fa, le stesse da dove forse partirono i presunti "uccelli metallici", minuziosamente descritti nei racconti Inuit, che trasportarono fitte schiere di queste genti in altre parti del mondo. Inoltre gli Eschimesi ci raccontano di come in un mitico tempo, quando tutto era buio, dentro le case era possibile avere la luce continua. Utilizzando tutti i dati a nostra disposizione possiamo pensare che in un mondo in fase di decadimento, vuoi per presunte guerre nucleari vuoi per problemi ambientali, antichi popoli, divenuti barbari per via del loro soggiorno sulla terra, ripararono nel Polo Nord ricreando in parte il loro impero di cui la Groenlandia sarebbe stata una parte; naturalmente parecchie zone si erano spopolate ed era necessario un ripopolamento importando il prodotto umano. Fitte schiere di genti asiatiche furono con forza portate sui veicoli degli esseri antichi (uccelli metallici) in quelle terre e, insediatesi, poterono godere di quel benessere tecnologico mentre il mondo era ancora in una fase di assestamento (il racconto dell'uso di luce elettrica nelle case è emblematico a tal fine). Dopo secoli, quando il nord del mondo era diventato completamento loro territorio, gli ultimi superstiti, ridotti di nuovo in decadenza da chissà quali altri problemi, appunto i Dorset, furono scacciati via estinguendo per sempre un'antichissima e potentissima razza proveniente da chissà dove. Cosa successe tra le fredde terre artiche? Vissero forse antichi dei che tentarono di ricreare il loro potere in zone occulte al mondo o masse di ignari genti umani sottoposte al giogo di esseri di altri mondi? I miti del mondo antico permangono con i loro enigmi e sta solo a noi interpretarli e capirli correttamente.

ANTARTIDE, PARADISO DI GHIACCIO
Quali misteri nasconde il continente antartico? Sembra che questo, scoperto nel 1818, serbi gelosi segreti ancora oggi da svelare. I primi misteri provengono da probabili avvistamenti di esseri extraterrestri che entrarono in contatto con i biologi che lavoravano presso le basi di ricerca scientifica. Alcuni di essi asseriscono di aver incontrato durante una tempesta di neve esseri ovali. Nessuno ha mai capito cosa effettivamente videro ma è possibile ipotizzare che esseri extraterrestri ancora oggi vivano in basi segrete nelle terre antartiche. È possibile che l’Antartide in tempi antichi fosse la base di appoggio per l’insediamento di razze aliene o antidiluviane, e che lo sia tuttora. Il fatto che il capitano Byrd trovò ed entrò in contatto con una di esse agli inizi del Novecento potrebbe esserne una conferma. In molti hanno pensato che gli antichi Atlantidei a seguito della perdita del loro mondo siano potuti emigrare nelle terre polari fondando un nuovo impero. Alcuni aviatori, durante alcune ricognizioni, asserirono di aver visto mura o colonne sotto i ghiacci: sono forse i resti di queste antiche civiltà antidiluviane, oppure furono create da altre razze aliene? Tutto è possibile e possiamo anche ipotizzare l'arrivo in queste terre, che un tempo erano verdeggianti e vivibili, di civiltà terrestri di navigatori. A conferma di ciò, la presenza di antiche mappe che non dovrebbero esistere, perché mostrano l'Antartide privo di ghiacci, così com'era 10.500 anni fa. Ricordiamo la carta di Piri reis, per esempio. Strano, visto che questa terra, già coperta dai ghiaccia, fu scoperta solo nel 1818.



Foto satellitare del continente antartico.

Chi disegnò tali mappe? Antiche civiltà che conoscevano il volo oppure esseri di altri mondi? Si tratta forse delle stesse razze antidiluviane che abitarono poi la Terra? Più in alto riportiamo come sempio la carta di Oronteus Finaeus del 1532, nella quale vediamo chiaramente l'Antartide privo di ghiacci. Molti scienziati si danno da fare per carpirne i segreti. Auguriamoci quanto prima di ottenere delle risposte.

Fonte
http://www.croponline.org/misteripoli.htm

09/08/2009, 23:39

Non sapevo dell'esistenza della cultura Dorset. Cercherò di informarmi in merito. Ma se tale cultura è sorta in Groenlandia nel VII secolo a.C., ritengo abbastanza improbabile che abbia dei collegamenti diretti con Atlantide. Anche perché sinceramente non capisco dove possa essere questo collegamento, se non la vicinanza geografica.

10/08/2009, 22:25

cari amici qualcosa qui
http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_Dorset
ciao
mauro

12/08/2009, 00:41

vimana131 ha scritto:

MISTERI DI GHIACCIO
GIGANTI IN GROELANDIA

L'ARTICO DEI GIGANTI

L’Archeologia ci racconta ogni giorno di luoghi abitati da antiche civiltà di perduta memoria. Fino a pochi anni fa si riteneva che queste civiltà fossero sorte in aree specifiche, quelle indicate dai classici itinerari archeologici mondiali. Indagando a fondo scopriamo però che aree situate fuori dai classici circuiti storici hanno dato, nel passato, il via a nuclei culturali sofisticati, che, sebbene poco conosciuti, rappresentano, viste almeno nel loro caso, qualcosa di molto particolare ed importante. Una di queste aree è la Groenlandia, un'antica terra ai confini del mondo.

È conosciuta per essere la terra degli Eschimesi e per aver ospitato i primi insediamenti vichinghi in aree extraeuropee. A seguito di importanti ricerche archeologiche si è fatto retrocedere la sua storia al 2500 a.C. quando protagonista era il cosiddetto gruppo Saqqaq. A seguirla una fitta schiera di culture, situate ovunque in quella zona dell'Artico, di cui la più interessante ed enigmatica sembra essere la cultura del Dorset, sviluppatasi nella Groenlandia meridionale dal VII a.C. al II sec. d.C.

Cosa sappiamo della cultura Dorset? Cosa possiede da essere più interessante di altre? Stando alle cronache dei primi Eschimesi che vi si insediarono, le genti Dorset erano uomini di taglia colossale ma in possesso di una tecnologia piuttosto elementare. Questa mancanza fu un punto a favore per gli Eschimesi tanto che fu facile per loro liberarsi di questi antichi abitanti nonostante la loro mole. Preso possesso di questa nuova terra, gli ultimi rappresentanti dei Dorset scomparvero dalla Groenlandia. Chi erano quindi questi individui di statura elevata? Forse rappresentati di un'antica razza che viveva da tempi memorabili in Groenlandia? Possiamo tentare di svelare l’enigma allacciandoci a due teorie, la prima delle quali vuole ipotetici abitanti di Atlantide, descritti spesso come esseri giganteschi, rifugiarsi in queste terre; e la seconda quella che vuole l’esistenza di un regno nel lontano Nord Europa abitato da un'antica razza di superuomini dall’aspetto scandinavo, gli Iperborei, popolo osannato e cercato dal Terzo Reich in quanto depositario non solo di quella perfezione di razza tanto cercata da Hitler ma anche di quella conoscenza tecnologia che faceva gola al regime tedesco. Combinando le teorie possiamo pensare che presunti abitanti di un potente mondo antidiluviano abbiano riparato nel Polo Nord creando così una continuazione della loro cultura. La Groenlandia potrebbe essere stata benissimo una delle tante provincie di un ben più vasto regno situato da qualche parte nel estremo nord del mondo. I Dorset furono i discendenti degli antichi Atlantidei, che a un certo punto della loro permanenza terrestre conobbero la decadenza e le barbarie. Sebbene queste siano solo ipotesi è possibile pensare che effettivamente un regno fatato possa essere esistito nel Polo Nord, credenza dettata non solo dalle numerose leggende che circolano ma anche per il ritrovamento, secondo alcuni, di presunti resti archeologici nei mari artici abilmente confusi con i numerosi iceberg vaganti. Un impero risalente a migliaia di secoli fa nel Polo Nord? Alta probabilità quindi dettata anche dal fatto che gli alieni abbiano potuto impiantare basi in queste zone risalenti a chissà quanti secoli fa, le stesse da dove forse partirono i presunti "uccelli metallici", minuziosamente descritti nei racconti Inuit, che trasportarono fitte schiere di queste genti in altre parti del mondo. Inoltre gli Eschimesi ci raccontano di come in un mitico tempo, quando tutto era buio, dentro le case era possibile avere la luce continua. Utilizzando tutti i dati a nostra disposizione possiamo pensare che in un mondo in fase di decadimento, vuoi per presunte guerre nucleari vuoi per problemi ambientali, antichi popoli, divenuti barbari per via del loro soggiorno sulla terra, ripararono nel Polo Nord ricreando in parte il loro impero di cui la Groenlandia sarebbe stata una parte; naturalmente parecchie zone si erano spopolate ed era necessario un ripopolamento importando il prodotto umano. Fitte schiere di genti asiatiche furono con forza portate sui veicoli degli esseri antichi (uccelli metallici) in quelle terre e, insediatesi, poterono godere di quel benessere tecnologico mentre il mondo era ancora in una fase di assestamento (il racconto dell'uso di luce elettrica nelle case è emblematico a tal fine). Dopo secoli, quando il nord del mondo era diventato completamento loro territorio, gli ultimi superstiti, ridotti di nuovo in decadenza da chissà quali altri problemi, appunto i Dorset, furono scacciati via estinguendo per sempre un'antichissima e potentissima razza proveniente da chissà dove. Cosa successe tra le fredde terre artiche? Vissero forse antichi dei che tentarono di ricreare il loro potere in zone occulte al mondo o masse di ignari genti umani sottoposte al giogo di esseri di altri mondi? I miti del mondo antico permangono con i loro enigmi e sta solo a noi interpretarli e capirli correttamente.

ANTARTIDE, PARADISO DI GHIACCIO
Quali misteri nasconde il continente antartico? Sembra che questo, scoperto nel 1818, serbi gelosi segreti ancora oggi da svelare. I primi misteri provengono da probabili avvistamenti di esseri extraterrestri che entrarono in contatto con i biologi che lavoravano presso le basi di ricerca scientifica. Alcuni di essi asseriscono di aver incontrato durante una tempesta di neve esseri ovali. Nessuno ha mai capito cosa effettivamente videro ma è possibile ipotizzare che esseri extraterrestri ancora oggi vivano in basi segrete nelle terre antartiche. È possibile che l’Antartide in tempi antichi fosse la base di appoggio per l’insediamento di razze aliene o antidiluviane, e che lo sia tuttora. Il fatto che il capitano Byrd trovò ed entrò in contatto con una di esse agli inizi del Novecento potrebbe esserne una conferma. In molti hanno pensato che gli antichi Atlantidei a seguito della perdita del loro mondo siano potuti emigrare nelle terre polari fondando un nuovo impero. Alcuni aviatori, durante alcune ricognizioni, asserirono di aver visto mura o colonne sotto i ghiacci: sono forse i resti di queste antiche civiltà antidiluviane, oppure furono create da altre razze aliene? Tutto è possibile e possiamo anche ipotizzare l'arrivo in queste terre, che un tempo erano verdeggianti e vivibili, di civiltà terrestri di navigatori. A conferma di ciò, la presenza di antiche mappe che non dovrebbero esistere, perché mostrano l'Antartide privo di ghiacci, così com'era 10.500 anni fa. Ricordiamo la carta di Piri reis, per esempio. Strano, visto che questa terra, già coperta dai ghiaccia, fu scoperta solo nel 1818.



Foto satellitare del continente antartico.

Chi disegnò tali mappe? Antiche civiltà che conoscevano il volo oppure esseri di altri mondi? Si tratta forse delle stesse razze antidiluviane che abitarono poi la Terra? Più in alto riportiamo come sempio la carta di Oronteus Finaeus del 1532, nella quale vediamo chiaramente l'Antartide privo di ghiacci. Molti scienziati si danno da fare per carpirne i segreti. Auguriamoci quanto prima di ottenere delle risposte.

Fonte
http://www.croponline.org/misteripoli.htm



Ma la mappa non era di Piri Reis??,


http://members.xoom.virgilio.it/EllenRipley/

12/08/2009, 14:21

caro gigagino,
il fatto è che non c'è solo quella più nota di Piri Reis [;)]
quella citata è questa
http://digilander.libero.it/capurromrc/ ... onzio.html
ma anche quella di
Phillipe Buache
http://www.anomalies-unlimited.com/Buache_Map.html
Calopodio
http://www.altarcheologie.nl/geoarchaeo ... s_calo.htm
e altre
ciao
mauro

12/08/2009, 19:42

Grazie.

14/08/2009, 21:59

na donna gigante guardate.

http://www.myvideo.at/watch/3180652

31/12/2009, 14:00

cari amici, anch'io
voglio proporvi il video di un donna gigante ,ma..NON come quella di gigagino [8D] [:D]

http://video.coninternet.net/tag/video-amazon-eva/
CIAO
mauro

31/12/2009, 18:49

oddio

01/01/2010, 16:06

su la 7 c'era un gran bel documentario sulle piramidi nel quale un ingegnere ipotizzava che vi fosse un sistema di tunnell interni alla piramide per spostare i bloccchi..e che gli uomini erano aiutati da carrucole...e il bello è che il tutto era pure supportato da prove scientifiche

01/01/2010, 16:14

pardon è un architetto e si chiama jaen pierre houdin
http://www.archaeology.org/0705/etc/pyramid.html

02/01/2010, 16:05

travis ha scritto:

su la 7 c'era un gran bel documentario sulle piramidi nel quale un ingegnere ipotizzava che vi fosse un sistema di tunnell interni alla piramide per spostare i bloccchi..e che gli uomini erano aiutati da carrucole...e il bello è che il tutto era pure supportato da prove scientifiche


mi pare di ricordare che all'epoca il concetto di ruota era sconosciuto.. dagli egizi....devo informarmi. quindi il fatto di utilizzare carrucole non esiste... al meglio usavano bilance e contrappesi.[;)]

02/01/2010, 16:47

si si perdonatemi non intendevo ruote..non ci ho pensato mentre scrivevo grazie per avetmelo fatto notare [:282]
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