Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
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03/01/2010, 01:14

Si, e una terza, ti assicuro che standoci non puoi non notare la cosa, anche se gli indigeni autoctoni tendono a riderci su. Non ho mai capito perché però.......
Mah, comunque ste piramidi interrate scappano fuori come funghi, anche di quelle in sicilia che ha postato Mauro non ne sapevo nulla

03/01/2010, 01:17

Anche quella a Santa Agata dei Goti in provincia di Benevento e' interessante. Pensa che presi i contatti io per primo e poi alcuni ricercatori che studiavano quelle a Visoko andaro a visitarle. http://www.terninrete.it/headlines/arti ... _ID=153860 ...

....altro link interessante http://www.blogitalia.it/leggi_blog.asp?id=51717

Da Calameo....

http://it.calameo.com/read/000068410f43d53a20f5d

03/01/2010, 01:25

Sono basito!
Ci sono più piramidi che chiese.....
Quelle di piediluco secondo te sono plausibili?

03/01/2010, 01:31

nuvolo ha scritto:

Sono basito!
Ci sono più piramidi che chiese.....
Quelle di piediluco secondo te sono plausibili?


La forma potrebbe ricordare quella di una piramide. In ogni caso bisognerebbe fare un sopralluogo. Si hanno notizie archeologiche in quella zona? Questa informazione sarebbe importante.

03/01/2010, 01:43

No, niente di rilevante dal punto di vista archeologico. Tranne per il fatto che si vuol datare tutta l'area della valle ternana in epoca etrusca e romana, ma secondo alcuni invece ci sono evidenti prove di una pre-colonizzazione celta.
I nomi dei luoghi e le coordinate di costruzione dei vari insediamenti della zona sono tutti dedicati ad allineamenti sole-luna.
A braccio non posso dirti di più devo ripescare dall'archivio cartaceo....

03/01/2010, 11:21

In linea teorica se le piramidi sono così ben delineate non dovrebbero poi essere molti metri sotto il suolo, o sbaglio?
Si potrebbe scavare un po' in un determinato punto e vedere se si arriva a toccare qualcosa di solido.. magari se qualcuno conosce degli archeologi. [:p]

03/01/2010, 14:36

Wow! Non credevo ce ne fossero così tanti! Anch'io conoscevo già la cappella di San Severo e i suoi inquietanti automi, che visti da vicino, sono veramente impressionanti. Ma non sapevo dell'esistenza di tutte queste piramidi... Grazie per avermele fatte conoscere! Mi chiedo cosa aspettino gli archeologi italiani per indagare...

Comunque da parte mia aggiungo: i giganti di monte Prama (Oristano), di cui non si sa ancora bene la datazione nè quale civiltà ne sia stata l'autrice.
http://it.wikipedia.org/wiki/Giganti_di_Monti_Prama
http://www.monteprama.it/

Cercando informazioni sui menhir di Briaglia segnalati da Mauro ho trovato questo, sempre nella stessa zona:
http://www.ars2000.it/bisalta.htm
Non so quanto il sito sia affidabile, ma di certo la statua con testa triangolare è interessante...

@Nuvolo
Ma sono l'unica che vedendo la foto ha pensato che il lago avesse la forma di un colibrì??? (Tipo quello delle piste di Nazca o quello di un recente crop circle...) Vabbhè, mi sa che sono malata... [:I] Comunque poi ho visto le piramidi, ci sarebbe veramente da farci qualche ulteriore analisi. Peccato che in Italia non si possa ad andare a scavare così liberamente, magari armati di un buon metal detector!

03/01/2010, 15:26

Si potrebbe scavare un po' in un determinato punto e vedere se si arriva a toccare qualcosa di solido.. magari se qualcuno conosce degli archeologi.


he he, caro Lawliet, innanzi tutto è proibito scavare [;)], poi bisognerebbe trovare archeologi di "mentalità aperta", infine occorrerebbe che vengano messi da parte, altri interessi [;)](mi riferisco
a ciò che so per le PIramidi di Montevecchia)

altri oop
http://www.bessa.it/coppelle.htm
http://www.centrostudifortiani.it/musine.htm

Cara Gavagai,
sui giganti di monte Prama avevo messo anch'io qualcosa, ma nel titolo del link non si notava, tuttavia il tuo link è più approfondito

ciao
mauro

03/01/2010, 15:39

No Gavagai non sei l'unica, non ne ho parlato, volutamente, perché il lago non è del tutto naturale. Ma sono interventi risalenti all'ultimo secolo, inoltre non ho elementi sufficienti per dirvi qualcosa, solo racconti.
Comunque passeggiando per quelle parti (che sono molto belle), per chi ha occhi per vedere, l'influenza celta è abbastanza evidente, nonostante non sia suffragata dalla storia ufficiale.
Io ho visto con i miei occhi diversi menhir.

03/01/2010, 16:58

Ho trovato un sito di fotografie del lago di piediluco, ora riguardo a quel che dicevo, cioè l'effetto piramide......
Lascio a voi i commenti [:D]
http://www.piediluco.net/aerofot.htm

Riguardo invece la mia affermazione sul fatto che non è del tutto naturale, la Wiki recita così:

Il lago di Piediluco è un lago dell'Italia centrale, sulle cui rive sorge il paese di Piediluco, frazione di Terni. Collocato alle propaggini sud-orientali dell' Umbria, con un ramo che sconfina nel Lazio, il lago di Piediluco può essere considerato il più grande bacino lacustre naturale della regione dopo il lago Trasimeno. Il nome sembra potersi interpretare come "ai piedi del bosco sacro"[1]. Rappresenta, insieme ad altri piccoli specchi d'acqua situati in provincia di Rieti, uno dei resti dell'antico Lacus Velinus, grande bacino di origine alluvionale venutosi a formare a partire dal Quaternario. Di forma irregolare con un perimetro di circa 13 chilometri, il lago si trova ad un'altitudine di 375 metri, con una profondita' massima attestata sui 19 metri. Il suo immissario naturale è il Rio Fuscello, gli altri due immissari sono invece rappresentati da canali costruiti dall'uomo, uno che lo collega al fiume Velino, l'altro che fa convogliare nel lago una porzione di acqua derivata invece dal fiume Nera, lungo ben 42 chilometri. Si può tranquillamente affermare che l'afflusso ed il deflusso delle acque nel lago è completamente regolato per il fabbisogno energetico delle industrie della vicina Terni.

Però vi ripeto, avendo vissuto nella zona, si sentono racconti un po discrepanti........

03/01/2010, 17:57

Alla fine del XIX secolo (1880) il geologo Giuseppe Ragazzoni rinvenne a Castenedolo, nel Bresciano, un cranio umano anatomicamente moderno, unitamente ai resti scheletrici di altre quattro persone. Il tutto si trovava in strati geologici corrispondenti ad un’epoca di 5 milioni di anni fa, ed era logico che la cosa apparisse inconcepibile.
"Nulla di misterioso" direbbero all’unisono gli scienziati darwinisti. "Solo qualche migliaio di anni fa qualcuno morì, e i suoi contemporanei ritennero di dover scavargli una tomba molto profonda in fondo ala quale collocarono il corpo che, così inserito in strati di ben maggiore antichità, sembra oggi appartenere ad un’epoca che viceversa non gli è propria". Tutto chiaro, dunque?
Non proprio. Un fatto simile, definito una "sepoltura intrusiva", può in effetti verificarsi.
Ma nel caso specifico Ragazzoni, un geologo professionista, era ben consapevole di tale possibilità. "Se si fosse trattato di una sepoltura - dichiarò - gli strati superiori a quelli in cui il corpo è stato rinvenuto sarebbero stati anche solo parzialmente alterati o comunque disturbati dall’interramento del corpo in profondità". E le sue verifiche avevano escluso ciò, a conferma che gli scheletri risalivano davvero agli strati rocciosi in cui erano stati rinvenuti, ossia 5 milioni di anni fa.

Fonte
http://www.edicolaweb.net/am_0102a.htm

03/01/2010, 18:36

caro vimana 131,
stamane ,avrei voluto postare ,appunto ,di questo scheletro di Castenedolo,tuttavia, avendo letto su alcuni siti , che col C14, gli avrebbero attribuito una data più recente, ho tralasciato.
Ma adesso che hai postato tu,e approfondendo ulteriormente,
http://www.centrostudilaruna.it/uomopliocenico.html
mi sono reso conto che.. come si può datare un repetrto di milioni di anni col C14, chi al massimo arriva a 50-70 mila anni!!!!
Siti di dinformazione? [xx(]
ciao
mauro

03/01/2010, 22:53

cari amici,

Immagine
l'orologio perpetuo di Zamboni che funziona da più di 150 anni!
consevato a MODENA
http://www.comune.modena.it/museoarte/r ... arte.shtml

ciao
mauro
Ultima modifica di mauro il 03/01/2010, 22:55, modificato 1 volta in totale.

27/05/2013, 00:33

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http://www.informareonline.it/ilmissiledell%27im.html

08/07/2013, 00:55

ESISTE UN LIBRO DEI SEGRETI DESCRIVENTE AUTOMI NEL 1200 (conoscenze perdute dell'umanita' )

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Nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze è conservato un manoscritto unico al mondo: "Il Libro dei Segreti risultanti dai pensieri". Completato nel 1266, si tratta di una copia di un testo di 200 anni prima, contenente i progetti di 31 macchine straordinarie come orologi ad acqua, teatri meccanici e strumenti bellici.

Si tratta di un manoscritto mai divulgato fino a oggi, scritto in arabo da uno scienziato andaluso, un Leonardo da Vinci di 400 anni prima!

Sopravvissuto in un'unica copia manoscritta duecentesca, conservata alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, il trattato è assurto a notorietà negli anni settanta, ma ha ricevuto solo nel 2008 uno studio completo, finanziato dall'emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani.

Lo studio ha rivelato l'esistenza di un inaspettato sistema di conoscenze ingegneristiche e tecnologiche nella scienza araba poco dopo l'anno Mille. Un passo dall'introduzione dell'autore, inoltre, indica un tale complesso di conoscenze come il frutto di un sapere depositatosi in tempi ancora più antichi.L'autore è citato sulla prima pagina come [Ahmad] Ibn Khalaf al-Muradi, presumibilmente un ingegnere dell'Andalusia araba del quale non si sa nulla. I riferimenti presenti nel testo fanno capire che l'originale è stato scritto a Cordova, che è stata la capitale della Spagna musulmana per quasi trecento anni.

Il manoscritto è composto di 48 fogli (96 pagine di formato 273 x 200 mm) ed è scritto a mano in modo chiaro in arabo in stile maghribi. Non c'è alcuna punteggiatura a eccezione di rare occasioni nelle quali l'amanuense ha inserito un punto alla fine di un capitolo o di una sezione principale (per esempio, al termine dell'introduzione sul foglio 1v).

Il manoscritto è rilegato insieme ad altri sette trattati e nel suo insieme alla Biblioteca Medicea Laurenziana porta la collocazione Orientale 152. È stato assemblato in questa forma nella seconda metà del Settecento sotto la supervisione del bibliotecario Angelo Maria Bandini, che riunì, perché di formato analogo, i manoscritti Orientale 281 e 282.

Il Libro dei Segreti ha un valore inestimabile per la storia della scienza e della tecnica, permettendo di retrodatare la fabbricazione medievale di automi intorno alla metà dell'anno Mille.Nell'introduzione, peraltro, il suo autore afferma di essersi accinto a scrivere con il proposito di far rivivere conoscenze a rischio di oblio o di fraintendimento:

"Quando ho osservato che la meccanica stava morendo e che la sua eredità aveva preso una via lontana dalla verità, ho sciolto i miei segreti: ho deciso di portarle alla luce e le ho ordinate in capitoli che le spiegano e in disegni che le illustrano, in modo che la loro realizzazione sia semplice per l'artigiano intelligente.

Sono trentuno e sono prive di errori. Ventuno sono orologi. Due le ha progettate chi mi ha preceduto. Io le ho spiegate e le ho ordinate, e tu osservale e costruiscile: vedrai le meraviglie del loro funzionamento e svelerai il mistero dei loro segreti".

Questa affermazione allude chiaramente all'esistenza di un complesso sapere tecnologico già consolidato nella Spagna musulmana della sua epoca, maturo al punto da essere a rischio di decadenza, e risalente quindi a un'epoca ancora più remota. Se ne deduce che lo strutturarsi di tali saperi tecnologici nel mondo arabo potrebbe risalire a un'epoca ancora più antica.Il manoscritto è stato riscoperto dal centro studi Leonardo3 nel corso di ricerche sulla tecnologia antica precedente a Leonardo da Vinci, leggendo un testo dello storico della scienza Donald Hill, che nel 1976 citava Il Libro dei Segreti definendolo d'importanza cruciale e sollecitando gli studiosi a occuparsene.

Gli automi descritti prevedono l'uso di meccanismi evoluti: complessi sistemi di ingranaggi, dispositivi per la conversione tra moto rotatorio e traslatorio, rotismi epicicloidali: mentre le primi due tipologie ritroveranno in seguito anche nell'opera di Al-Jazari, i cinematismi epicicloidali ricorrono invece solo in al-Muradi.


http://www.antikitera.net/news.asp?id=12585&T=5
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