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 Oggetto del messaggio: Fascia degli asteroidi: probabile collisione
MessaggioInviato: 02/02/2010, 18:22 
Scoperto uno strano oggetto che sembra una cometa ma vive tra gli asteoidi!

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Scoperto il 6 gennaio 2010, le immagini del Hubble suggerisconto che è il prodotto di uno scontro frontale tra due asteroidi che viaggia 5 volte più velocemente di un proiettile.

Articolo completo: http://hubblesite.org/newscenter/archiv ... 0/07/full/


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Hai voglia di tradurlo così lo mettiamo sul sito? [:D] Lo farei io ma in questi giorni ho pochissimo tempo......



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MessaggioInviato: 02/02/2010, 21:27 
Cita:
DigDug ha scritto:

Hai voglia di tradurlo così lo mettiamo sul sito? [:D] Lo farei io ma in questi giorni ho pochissimo tempo......


Ok, vedo se faccio in tempo stasera tra una pentola e l'altra! [;)]


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MessaggioInviato: 03/02/2010, 15:52 
Qui l'articolo relativo tradotto da 2di7: http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=8428



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MessaggioInviato: 03/02/2010, 15:53 
CHiamiamolo non so... Planet X?



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MessaggioInviato: 03/02/2010, 16:16 
Cita:
Solotecnico ha scritto:

CHiamiamolo non so... Planet X?



LOL

Molto interessante e anche inquietante.



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MessaggioInviato: 03/02/2010, 18:27 
Grazie perle notizie e le relative traduzioni... Questa sì che è "caccia"....!



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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http://www.youtube.com/watch?v=cogQi9zY ... r_embedded


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MessaggioInviato: 06/02/2010, 13:39 
Non aveva destato grande interesse la scoperta annunciata lo scorso 7 gennaio all’osservatorio LINEAR di una nuova cometa: un astro chiomato di mag. +20 individuato tra gli asteroidi della Fascia Principale lungo un’orbita che non lo avrebbe mai portato nei dintorni della Terra. La P/2010 A2 (LINEAR) sembrava quindi una cometa piuttosto anonima, una delle tante scoperte dall’osservatorio del New Mexico.

Ma appena le osservazioni si sono fatte più sistematiche, la determinazione dei parametri orbitali ha evidenziato per P/2010 A2 una rara peculiarità: si tratta infatti di un oggetto che presenta delle caratteristiche orbitali simili a quelle degli asteroidi unite a quelle fisiche delle comete. Il che ne fa il quinto membro di quella speciale classe di oggetti denominata “Main Belt Comets”.

Le immagini riprese dimostrano infatti l’esistenza di una coda lunga circa 180 000 km in fase di progressivo sviluppo, con la mancanza però di una chioma ben definita.

A questo quadro già di per sé inusuale si è aggiunta di recente una scoperta del tutto inattesa: nel tentativo di ottenere immagini più definite dell’oggetto con il Nordic Optical Telescope delle Canarie, l’astronomo spagnolo Javier Licandro avrebbe individuato un piccolo asteroide (posizionato due secondi d’arco ad est dalla cometa), che sembra accompagnarla (stesso moto proprio rispetto alle stelle) lungo la sua orbita. Questo, oltre al fatto che la cometa non mostra alcuna condensazione centrale o traccia di attività del nucleo, ma soltanto una lunga scia di materiale che sembra originarsi quasi dal nulla, ha portato qualcuno ad ipotizzare che si stia assistendo “in diretta” alle conseguenze di una collisione tra due asteroidi, il più piccolo dei quali avrebbe strappato all’altro il mantello di rocce e polveri, mettendo allo scoperto lo strato di sostanze volatili sottostante. Il fatto poi che l’oggetto si trovi ad orbitare nella regione più calda della fascia asteroidale, quella delimitata dalla cosiddetta “frostline” (posta a 2,7 UA dal Sole), spiegherebbe la rapida degassificazione della sua superficie.

Per risolvere questo ed altri dubbi, gli astronomi hanno deciso di puntare i maggiori strumenti, compresi i telescopi spaziali Hubble e Spitzer, verso la “strana coppia”, nella speranza di poter confermare sia la natura cometaria della LINEAR (per esempio, rilevando l’impronta spettrale di gas tipici delle comete, come gli ossidi di carbonio), sia di poter ricostruire la dinamica dell’evento, con la conferma dell’avvenuta collisione.

E proprio in questi giorni è stata resa pubblica la ripresa effettuata da Hubble, che mostra in grande dettaglio la testa della cometa e l’inviluppo di polveri che si origina dal piccolo asteroide. La strana forma della chioma, a forma di X disegnata dalle parti più luminose, potrebbe indicare che altri frammenti più piccoli (e quindi inosservabili) stanno contribuendo al rilascio delle polveri.


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Il misterioso asteroide con la coda

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Si inizia lentamente a schiarire il mistero riguardo al misterioso asteroide P/2010 A2.

Il 7 gennaio scorso un singolare oggetto celeste è finito nel campo visivo dei telescopi del programma LINEAR della NASA, che tengono gli occhi aperti sugli asteroidi e controllano che non entrino in rotta di collisione con la Terra. Ebbene, nel routinario monitoraggio di questi sassi vaganti nello spazio, è stato avvistato un corpo che ha catturato l’attenzione degli scienziati. Qualcosa a metà strada tra una cometa e un asteoride. “Come gli asteroidi, orbita nella fascia principale, tra Marte e Giove, ma come le comete mostra una coda di polveri lunga oltre 100 mila chilometri”, racconta Gian Paolo Tozzi, ricercatore dell’INAF – Osservatorio Astrofisico di Arcetri. In un articolo in pubblicazione su Astrophysical Journal Letters, Tozzi e altri colleghi presentano una spiegazione alternativa per decifrare la natura di questo ibrido.

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“Tipicamente sono le comete a produrre queste lunghe scie di polveri e vapor acqueo quando dalla fredda, remota fascia di Kuiper, si avvicinano verso orbite più interne del Sistema Solare. Il ghiaccio sulla superficie vaporizza ed espelle materiale dal nucleo della cometa, producendo tipici getti”, spiega Tozzi.
“Gli asteroidi, invece, sono corpi rocciosi che orbitano a una distanza di tre volte la distanza Terra-Sole e per lungo tempo sono stati considerati inattivi”.

P/2010 A2, questo il nome in sigla, appartiene alla ristrettissima cerchia degli oggetti chiamati “comete della cintura principale” con la testa di asteroide e la chioma di cometa (quelli scoperti fin qui si contano sulle dita di una mano). Da quando è stato avvistato, quindi, gli astronomi lo tengono d’occhio. Si è anche presa in considerazione l’ipotesi che si tratti della prima osservazione di una collisione fra due asteroidi. “Evento raro che tuttavia potrebbe verificarsi, sebbene nessuno lo abbia mai immortalato”, specifica l’astronomo dell’OA di Arcetri. Ma l’ipotesi sta perdendo quota alla luce delle nuove scoperte. “Abbiamo effettuato svariate osservazioni di P/2010 A2 con il Nordic Optical Telescope e con i telescopi dell’Osservatorio di Roque de los Muchachos dell’isola di La Palma delle Canarie”, prosegue Tozzi (in apertura un’immagine a colori di P/2010 A2 ripresa dai vari telescopi). “I dati indicano che la scia si è generata in diversi mesi. Appare improbabile che il responsabile di una attività prolungata nel tempo sia un fenomeno puntuale come un urto. Piuttosto, potremmo essere di fronte a un’altra prova dell’esistenza di asteroidi di acqua e ghiaccio, come suggerito recentemente da un articolo pubblicato sulla rivista Nature“.

Le implicazioni sarebbero profonde. “Prenderebbe forza l’ipotesi che siano stati gli asteroidi a portare l’acqua sulla Terra. Un mistero, questo, ancora tutto da spiegare, dopo che è tramontata l’ipotesi che siano state le comete. Le concentrazioni isotopiche di deuterio e di idrogeno dell’acqua di cometa non corrispondono a quelle degli oceani”. Che siano quindi stati gli asteroidi a “innaffiare” il nostro pianeta? “Serviranno missioni avanzate per confermarlo”, conclude l’astronomo.

Fonte: http://nemsisprojectresearch.blogspot.c ... -coda.html - http://www.media.inaf.it/2010/07/06/lo- ... n-la-coda/


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