io non attacco la libertà di nessuno ,io attacco quella che definisco una buigia storica che riguarda tre religioni monoteiste e 4 miliardi di persone.
Ognuno può continuare liberamente a credere anche a topo gigio,non è di questo che si tratta.ho fatto una considerazione storica,
in cui La Genesi biblica è stata in parte inventata dagli ebrei ed in parte trasmessa agli Ebrei dall'influenze esterne, come quella setta manichea. Infatti, la Genesi contiene in parte degli elementi copiati o adattati da storie famose tra gli antichi popoli mesopotamici ed in parte contiene degli elementi inventati dagli ebrei per spiegare a loro modo alcuni fatti fondamentali della vita.
In sostanza, la Genesi biblica dall'inizio alla fine è una serie di racconti che vogliono dare delle risposte a delle precise domande fondamentali sull'uomo o su Dio, che altrimenti resterebbero insolute, e quindi sono presenti allo scopo di soddisfare la curiosità dell'uomo.
Per esempio, il racconto biblico della creazione è una narrazione "sapienziale", cioè gli uomini antichi si facevano delle domande per capire le origini e le cause delle cose e cercavano di rispondere ad esse con gli strumenti primitivi che la loro epoca gli metteva a disposizione. Ma a quei tempi non sapevano cosa dire ed hanno dato quelle risposte evidentemente sbagliate. Ecco perché il racconto della creazione è pieno di cose scientificamente impossibili.
Lo stesso ordine della creazione è scientificamente inesatto e fantasioso, ad esempio secondo la Genesi sono state create prima le piante e poi il Sole e la Luna, gli organismi acquatici vengono prima delle piante terrestri, ed inoltre non si parla di pangea, al massimo della Panthalassa, e non si parla di supercontinente, ma solo della comparsa dell'asciutto. Senza contare che per ovvi motivi il il femminile nel mondo è venuto prima del maschile, ma la Bibbia indica il contrario.
Nella Genesi si afferma che Dio creò il cielo, ma ciò è impossibile in quanto il cielo che vediamo non esiste in quanto tale, è solo un fenomeno ottico, causato dalla rifrazione e diffusione della luce del sole nell'atmosfera. Inoltre, nella Bibbia si afferma che la terra fu creata in principio, ed è un grossissimo errore dal punto di vista scientifico, poiché dalla creazione dell’universo a quella della terra passarono approssimativamente 9,13 miliardi di anni. Sull'affermazione fantasiosa che Dio creò tutto in sette giorni è meglio non pronunciarsi proprio.
Tra l'altro, c'è una manomissione puramente cristiana che ha introdotto il concetto che Dio creò dal nulla.
In quale parte dei vangeli sta scritto che dio creò l'universo "dal nulla"? In nessuna parte, anche perché neppure la Bibbia dice ciò: l'annosa diatriba sulla creazione "ex nihilo" non fa parte dei vangeli, cioè di quella che dovrebbe essere l'unica fonte storico-dottrinaria originaria del cristianesimo: nello stesso Giovanni si replica quasi alla lettera il Genesi biblico, nel quale non si menziona alcun "vuoto". Difatti, i termini ebraici originari tradotti liberamente dai redattori cristiani col termine "dal Vuoto", significano semplicemente "desolazione" (tehom) e "deformità" (bohu), che aleggiavano sulle "acque del cosmo"; quindi qualcosa c'era già prima, e questo "qualcosa" era l'informità primordiale galleggiante nelle "acque" cosmiche, così come pensavano pure i pagani riferendosi alle immensità celesti. Infatti, Tehom è la traduzione ebraicizzata di Tiamat, cioè il demone primordiale del "Caos" della religione babilonese, che gli ebrei conobbero durante la prigionia a Babilonia. Infatti, il cristianesimo derivò la sua cosmologia proprio dai pagani.
Una piccola parentesi sull'idea della Terra piatta, inserita nel dogmatismo cristiano con funzione antropocentrica e teocentrica, che è una reliquia dell'ebraismo. Già sin da prima del tempo di Eratostene da Cirene, la nozione della Terra sferica aveva ricevuto la sua conferma scientifica indubitabile, per poi decadere durante il Medioevo in Europa, mentre nel medesimo periodo grazie ai lasciti alessandrini gli arabi studiavano il pianeta su mappamondi sferici: in occidente la cosa era nota anche a Federico II e tanti altri, ma il segreto non era molto divulgato, talché fino al '300 le carte geografiche portavano ancora Gerusalemme al centro del mondo, rappresentato a forma di croce a Tau.
A tutt'oggi si pretende che la Bibbia, in Giobbe ed Isaia, ci informasse già della rotondità della Terra ancor prima di Eratostene, ma si tratta di mere illazioni che fanno capo a costruzioni ad sensum: nell'originale ebraico il povero Giobbe parla piuttosto di Terra sospesa non nel vuoto, ma "sull'Abisso" (26.7-11), ossia sull'Oceano di acque (il babilonese Apsu) secondo la più rigorosa concezione pagana dei cieli sorretti da "pilastri" (v. 9.6, 38.6) al pari di una Terra piatta, come la raffigurarono sempre gli ebrei, e lo vediamo nei Salmi e Isaia 11.12, il quale, al 40.22, parla di "trono" situato sul "firmamento", non sulla "orbita della Terra".
Gli Ebrei, fino al loro contatto con la filosofia greca nell'epoca del post-esilio, non credevano nell'immortalità dell' anima. Per loro la sola forma di sopravvivenza consisteva nel lasciare dei discendenti e la morte dei propri figli rappresentava proprio la fine assoluta dell' esistenza, perché non si credeva nella sopravvivenza dell'anima separata dal corpo, ed infatti l'uomo era concepito come una sola entità. Non a caso, Dio non promette ad Abramo il paradiso, bensì un figlio, che Abramo voleva molto perché esso era l'unico modo che aveva per sopravvivere. Infatti, se Abramo non avesse avuto alcun discendente, sarebbe morto completamente.
Solo sotto l'influsso ellenistico (III-II secolo a. C.) si arriva a concepire il concetto di anima, di giudizio particolare dopo la morte e addirittura quello di risurrezione dei corpi e di giudizio universale. Quindi la civiltà ebrea, cristiana e mussulmana hanno creduto nell’anima perché un’influenza pagana ha suggestionato gli ebrei fino al punto di farla inserire nella Bibbia come elemento di base.
Ma spesso erano gli stessi ebrei ad inserire cose importanti nella Bibbia inventandosele di sana pianta e spacciandole per parola di Dio. Nella conquista di Canaan da parte di Israele gli Ebrei dovettero sterminare intere popolazioni, radere al suolo intere città; e, quando non lo fecero, Dio li punì, perché Dio stesso, secondo il libro di Giosuè, voleva che esse fossero sterminate, altrimenti il paganesimo di queste popolazioni avrebbe potuto contaminare l'assoluto monoteismo di Israele. Quindi nella Bibbia gli ebrei fanno passare tutto questo per "parola di Dio", cosa che evidentemente non poteva essere, ma altrettanto evidentemente gli ebrei non si preoccuparono del fatto che qualcuno leggendo la Bibbia avrebbe potuto dubitare che non poteva essere parola divina il comando di uccidere perfino i bambini pagani.
D'altronde gli ebrei non si preoccuparono nemmeno del fatto che qualcuno leggendo la Bibbia avrebbe potuto dubitare dell'impossibile racconto della creazione. Evidentemente gli ebrei non immaginavano che si sarebbe raggiunto un livello di progresso scientifico tale da poter dichiarare senza ombra di dubbio che la descrizione della creazione e del cosmo è impossibile. Infatti basta dire che secondo la Genesi biblica Dio ha creato il cosmo ma non sapeva com'era fatto, visto che per secondo la parola di Dio vengono menzionate cose che sicuramente non esistono o che non potevano esistere. D'altronde la creazione biblica è di evidente derivazione ed ispirazione da antichi racconti mesopotamici sulla creazione del mondo.
Tra l'altro lo stessi Eden biblico è la rappresentazione poco meno che cartografica di tutto il mondo conosciuto ai tempi dell'autore biblico.
Invece, il racconto del diluvio biblico e molte altre parti della Bibbia derivano direttamente da un antico diffuso racconto babilonese, la famosa Epopea di Gilgamesh, ma sono state sapientemente lette in chiave monoteistica. Nei miti mesopotamici gli attori sono gli dei nel loro complesso, mentre nei racconti biblici interviene sempre e solo personaggi ebrei come il re d'Israele. L'Epopea di Gigamesh è inizialmente nata presso l'antica civiltà dei Sumeri ed è il più antico poema che si conosca. Come già si è detto, l'Epopea di Gilgamesh contiene molti eventi che sono presenti nella Bibbia, evidentemente in parte copiata da antichi famosi poemi epici. Infatti ritroviamo nell'Epopea di Gilgamesh non solo il racconto biblico del diluvio universale ma anche la storia, come quella biblica dell'Eden, della punizione dell'uomo per non aver temuto gli dèi o anche un evidente parallelismo con il racconto del serpente del giardino dell’Eden. Ma l'Epopea di Gigamesh a sua volta deriva da un racconto molto più antico, cioè l'Epopea di Atramkhasis, in cui tra le altre cose viene narrato lo stesso episodio del diluvio universale.
I concetti di base di religioni quali l’ebraismo, il cristianesimo e l’islamismo discendono direttamente da un’antica religione iraniana chiamata Zoroastrismo: essa è una religione fondata nell'antica Persia dal profeta Zoroastro, nome grecizzato di Zarathustra. Le dottrine predicate da Zoroastro sono conservate nelle sue Gatha, i salmi contenuti nel testo sacro noto come Avesta.
Le Gatha raffigurano il culto di un solo Dio buono, che è circondato da angeli, a cui si oppone Satana, che è circondato da demoni. È prevista la continuazione della vita dopo la morte, tramite un anima immortale, ed infatti dopo la morte di ciascuno l’anima di ciascuno sarà giudica ed i buoni andranno in paradiso mentre i malvagi andranno all’inferno. Nel giorno del giudizio universale, preceduto da un apocalisse, vi sarà la resurrezione dei morti, ed i buoni inizieranno una vita eterna nel regno di Dio, mentre i malvagi saranno condannati all’eterno tormento nell’inferno. Zarathustra parla persino dello Spirito Santo, della creazione del primo uomo che viveva nell’Eden, della tentazione di Satana e della cacciata dall’Eden. Tutte queste informazioni furono date a Zarathustra da angeli che gli fecero vedere tutto ciò in una visione. Egli morì martire come tanti padri fondatori di religioni.
Tutti questi concetti sono stati introdotti per la prima volta da Zarathustra, e la sua religione si diffuse anche in zone in cui si stava svilupparono la religione ebraica, cristiana e mussulmana.
L’ebraismo, che è alla base di queste altre due religioni, ricevette un’influenza notevole dallo Zoroastrismo, come dimostra il fatto che fino ad allora agli ebrei era sconosciuta una giustizia compensatrice nell’aldilà, la quale era sconosciuta anche agli stessi profeti Isaia e Ezechiele. La stessa risurrezione dei morti per gli ebrei era fino ad allora indicata come una chiara metafora della resurrezione dello stato di Israele dopo un periodo di decadenza. Per gli ebrei non esisteva un paradiso o un inferno, ma solo un regno delle ombre in cui tutti i morti sarebbero giunti, che in sostanza era l’Ade dei Greci. Nelle scritture bibliche di quel tempo il diavolo appariva in modo completamente diverso da come lo conosciamo, cioè ubbidiva a Dio ed era lo spirito della punizione. Ed ancora, allora non si parlava ancora di Adamo ed Eva, del peccato originale e del giudizio universale alla fine dei giorni.
Prima di Zarathustra gli ebrei avevano immagini e concetti religiosi simili a quelli mesopotamici, ma dopo che gli insegnamenti di Zarathustra uscirono dall’Iran e si diffusero per tutto il medio-oriente, gli ebrei acquisirono immagini e concetti religiosi dello Zoroastrismo. Infatti, gli ebrei furono a lungo costretti a vivere in terre straniere, sotto il dominio dei babilonesi e dei persiani che insegnarono a loro cose come il mito della creazione della prima coppia di esseri umani dal fango, la leggenda del diluvio e gli insegnamenti di Zarathustra. Nel corso del III e II secolo a.C. gli ebrei si appropriarono dei concetti fondamentali dello Zoroastrismo, creando così l’ebraismo come lo conobbe Gesù, che da parte sua riprese i concetti di Zarathustra nell’ebraismo, così come fece Maometto.
A tutto ciò si aggiungono tutta una serie di elementi di contorno copiati da altre colture, basti pensare che i nomi degli angeli erano siriani.
Tra l'altro nello stesso Antico Testamento non si esclude l'esistenza di altri dei, ma si obbliga solo a seguirne uno. Si legge che lo stesso Dio fa di tutto per non far adorare gli altri dei, ma non dice che essi non esistono. Tutti sanno che la traduzione esatta delle prime parole della bibbia sono: "Al principio, gli dei fecero il cielo e la terra", e successivamente è scritto: "Facciamo l' uomo a nostra immagine e somiglianza", cioè la Genesi usa il plurale in un'epoca in cui non esistevano i plurali maiestatis (in realtà sono frasi di fatto copiate dalle religioni politeiste del tempo). Oltretutto in più passi la Bibbia parla esplicitamente di altri dei: Dio che combatte e sconfigge un determinato popolo e i suoi dei, con chiari riferimenti ad "idoli", che all'epoca erano la dimora e manifestazione della divinità.
Di fatto, non dimentichiamoci anche che nell'Antico Testamento compaiono almeno 3 divinità mascherate da unica: - El: il creatore. Figura ricalcata pari pari dall'El babilonese. - Jav: dio punitore e dio della guerra, figura mutuata in forma quasi identica dal babilonese JAV. - Adonai: il dio buono. Quello che aiuta il suo popolo, fa trovare la strada ecc., probabilmente ricalcato su figure coma Adonis o Attis.
Tutto ciò nel contesto degli ebrei che si trovarono costretti a redigere in fretta un testo sacro ed una religione per tenere unita l'identità del popolo sotto la prigionia dei babilonesi, che invece puntavano a distruggerla.
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