Cita:
Enkidu ha scritto:
Il fatto che un testo possa essere interpretato in diversi modi, non modifica i fatti storici. E neanche giustifica il voler interpretare una cosa un po' come si vuole, a seconda del proprio ghiribizzo.
Io non so bene di cosa tu stia parlando, tante frasi che enunci mi appaiono confuse, e sinceramente non ne capisco il senso. Soprattutto le allusioni alla vispa teresa....
Altre mi appaiono arbitrarie.
Per esempio quando definisci il termine "asettico" in modo assolutamente arbitrario e soggettivo, e usando il termine "teleologico" in modo improprio.... l'idea poi che un termine possa essere analizzato "scevro da condizionamenti culturali o religiosi" è un'idea assolutamente priva di senso, dato che ogni termine è portatore, fonte e causa di OGNI condizionamento culturale e religioso, dato che è il linguaggio stesso, che è un insieme di condizionamenti culturali e religiosi. Non lo sapevi?
Ti definisci "cattolico", quindi immagino che, se sei cattolico, dovrai ammettere che il testo biblico e la teologia non possono essere sottoposte a interpretazioni arbitrarie, se sei coerente con la fede cattolica.
Il concetto di "creazione dal nulla", lo ripeto, era estraneo agli antichi Ebrei, come lo era agli antichi Greci, e a tutti i popoli antichi.
Esso è un concetto che è nato con la Patristica, cioè quando i Padri della Chiesa hanno cominciato a usare concetti della filosofia greca per interpretare la Rivelazione cristiana.
Questo è un fatto storico, e non me lo sono inventato io!
Non è una questione di interpretazioni, è una questione di conoscere la teologia e la sua storia, cosa che tu sembri considerare irrilevante.
Prima della Patristica, nelle varie religioni c'era l'idea di un Dio o di una Dea che in origine creava l'universo non dal Nulla, ma da una materia o una sostanza preesistente e generalmente amorfa e caotica.
Questo è un fatto storico accertato, non un'interpretazione soggettiva.
Con il filosofo ebreo Filone di Alessandria, contemporaneo di Cristo, si è cominciato ad affermare che Dio aveva creato le cose dal Nulla assoluto, e il concetto poi è passato nel Cristianesimo e da lì nell'Islamismo.
Questo è un fatto storico che non mi sono inventato io, ma che puoi trovare in qualsiasi storia della filosofia e della teologia.
Dei significati che tu attribuisci al termine "creare" riferendoti a significati non religiosi non m'importa niente, perché non è di quello che si sta parlando. Parlare di cosa significa "creare" per un'artista sarebbe fuorviare il discorso, che è prettamente teologico e religioso, non vago e generico come sembra che tu voglia renderlo.
Questo è mescolare le carte in tavola, facendo confusione.
A questo punto, penso di avere detto proprio tutto o quasi. Penso che il concetto che ho cercato di esprimere sia semplice e chiaro, non capisco dove stia il problema, a questo punto, a meno che proprio tu abbia un senso di ostilità nel pensare le cose da un'altra prospettiva, diversa da quella a cui sei abituato.... che sinceramente non capisco quale sia.
Caro Enkidu,
Io ho cercato in tutti i modi di evitare lo scontro inquanto lo scontro fine a se stesso non serve a nulla, ti domando scusa se per caso non sono riuscito a spiegarmi, ho cercato, ripeto, di evitare qualsiasi contrapposizione, evidentemente con te ho fallito.
Me ne rammarico profondamente, anche perchè ho notato un atteggiamento un pochino astioso nei miei confronti e forse sarebbe opportuno smorzare i toni.
Cionondimeno è opportuno puntualizzare alcuni concetti, che hanno acceso la disputa. In ogni caso siamo già finiti Off-topic.
I fatti storici purtroppo perquanto si studi e si ricerchi, nobilmente oserei dire, la storia è sempre stata scritta dai potenti, o dai pre-potenti. Una cosa è la storia, altra cosa ancora è la Verità ed altra cosa ancora è la verità storica.
Interpretazione altro grave problema è quello dell'interpretazione, a seconda da quale parte si veda un "6", a me che appare come "6" al mio vicino può apparire come un "9", in ogni caso
il problema è mio.
Cristiano e/o cattolico E' vero, sono cattolico, ma non sono intransigente come potrebbe apparire, sono fiero della mia fede e ne vado orgoglioso, a dispetto di tutte le apparenze e di tutte le barbarie passate anche per colpa di cristiani in generale e di cattolici in particolare, credo ancora che la religione che professo è una religione basata sull'amore, e tanto mi basta.
teleologico E' vero, forse ho un po' abusato del termine, intendevo spingere l'interpretazione e il significato alla sua radice, e ritengo, a torto o a ragione che "creare" oltre ad essere facolà divina è anche facoltà umana, in tale ambito, come per il divino, l'atto di creazione perviene, normalmente, e nella lingua italiana, anche dal nulla.
creazione da una materia amorfa e caoìtica sicuramente possibile prima o dopo della patristica, a me importa relativamente poco, ma in tal caso io non parlerei di creazione ma di trasformazione, prendo atto di quello che dici, ma nella bibbia cristiana, purtroppo non è raccontato nulla, e non trovo nulla, in merito agli attrezzi usati da Dio per la creazione, ops, dell'universo, anzi il solo riferimento è alla Parola.
vispa teresa l'allusione alla poesia di Luigi Sailer era un modo ironico ed evidentemente male interpretato per descrivere una situazione di accanimento che avverto nei miei confronti, un po' per sdrammatizzare, per riportare la discussione a toni più pacati.
...Deh, lasciami! Anch'io son figlia di Dio!... (la farfalletta).------
Per inciso, la discussione non era sull'interpretazione del termine "creare", cito:
Cita:
Dei significati che tu attribuisci al termine "creare" riferendoti a significati non religiosi non m'importa niente, perché non è di quello che si sta parlando.
difatti, verteva su altro. Voglio dire, la discussione non era sulla creazione.
E comunque, dal mio punto di vista (ecco, lo vedi? Dipende sempre dal punto di vista) il termine può essere interpretato in diversi modi.
La cosa non dovrebbe essere difficile per te da capire se come dici
Cita:
l'idea poi che un termine possa essere analizzato "scevro da condizionamenti culturali o religiosi" è un'idea assolutamente priva di senso, dato che ogni termine è portatore, fonte e causa di OGNI condizionamento culturale e religioso, dato che è il linguaggio stesso, che è un insieme di condizionamenti culturali e religiosi. Non lo sapevi?
allora siamo allo scontro.
Certo che so anche questo, ma cerco di provarci almeno; tu che hai questa convinzione, pare che non vuoi neanche lontanamente cercare di affrontare il problema da un altro punto di vista, io che invece penso che ciò sia possibile, mi interrogo quotidianamente su come sia più giusto interpretare ciò che mi accade intorno e non ho mai avuto problemi a confrontarmi con gli altri almeno fin quando il confronto non sia sfociato in violenza.
Appunto quella
pre-potenza con cui spesso anche le verità storiche sono scritte.
Un saluto