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 Oggetto del messaggio: Ahnenerbe, esoterismo nel Terzo Reich.
MessaggioInviato: 25/03/2010, 20:59 


http://gaiascienza.com/thule_02.htm

http://www.centrostudilaruna.it/sstibet.html

http://www.dittatori.it/ssahnenerbe.htm

Questo topic non vuole essere un tributo ad un periodo triste della storia umana, ma una ricerca sull' interesse maniacale dei nazisti per tutto ciò che era leggenda esoterico.



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MessaggioInviato: 25/03/2010, 21:06 
Ho letto in molte parti che Hitler era un venduto al Demonio, ecco perché tutta quella potenza iniziale! Ma siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi...[8D]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 25/03/2010, 21:18 
Che Hitler avesse un grosso interesse esoterico è risaputo...ma che fosse addirittura venduto al diavolo (per chi ci crede) ho seri dubbi...


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MessaggioInviato: 25/03/2010, 21:45 
si era venduto a se stesso...hahahahaha [8D]



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« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. In tempi posteriori,essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »


ex Tecnico di volo militare....in pensione.....studi aeronautici
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MessaggioInviato: 26/03/2010, 07:51 
e il progetto aldebaran?

http://www.edicolaweb.net/am_1141.htm

LA CONNESSIONE ALDEBARAN-NAZISTI

parti precedenti:

GLI EGIZI »
LA STELLA "SAR" »
GLI HA(U)NEBU »
HA(U)NEBU FUORI DALL'EGITTO »
IL "TORO DEL CIELO" ED ALDEBARAN: SIMBOLOGIA ASTRONOMICA »
I DATI ASTRONOMICI »





L’ascesa del Nazionalsocialismo nella Germania, che usciva dalla sconfitta della Prima Guerra mondiale, risentiva di radici storiche e culturali che erano state coltivate e coagulate, già da anni, da società segrete ed iniziatiche quali la Thule Gesellschaft = Società Thule e la segreta Vril Gesellschaft = Società Vril.
La Società Thule attendeva un "Futuro Salvatore" (Heiland = l’Unico Santo) che sarebbe stato per la Germania il "3° Sargon". Questo nome regale dei Babilonesi era tuttavia nell’Antico Egitto connesso al nome della Stella Aldebaran.
Per quanto strano possa sembrare, la Stella Aldebaran è poi indirettamente connessa alla Società Vril.
Ecco i dettagli, come ci giungono da Jan Van Helsing (Secret Societies of the XXth Century).
Nel 1919 Karl Haushofer, discepolo dell’occultista Gurdijeff, unificò il nuovo ordine Templare dei "Herren vom Schwarzen Stein" = "Signori della Pietra Nera" provenienti dall’Ordine Teutonico con quelli degli "Schwarze Ritter" = "Cavalieri Neri" della "Società Thule" e con elementi di spicco della "elitè" delle SS che formavano lo "Schwarze Sonne" = "Il sole nero". Questa neonata società si chiamava "Bruder des Lichts" = "Fratelli della Luce", ed in seguito sarebbe stata chiamata "Vril Gesellschaft".
Nel Dicembre dello stesso anno una ristretta cerchia di persone della Vril Gesellschaft si riunirono in una foresteria a Ramsau, nei dintorni di Berchtesgaden. Tra loro vi erano 2 medium: Maria Orsic, croata, che aveva incontrato Haushofer a Vienna nel 1917 insieme al Barone Rudolf Von Sebottendorf, ed un certo Sigrun.
Essi ricevettero per via telepatica un messaggio in un codice segreto usato dai Tempari, che essi peraltro ignoravano. Dopo la decodifica si comprese che si trattava di indicazioni per costruire una "macchina volante" od una "macchina del tempo". Tale messaggio giungeva dalla Stella Aldebaran.
Venne poi rivelato che intorno a questa Stella orbitavano due Pianeti abitati da due razze: una costituita da una razza superiore e l’altra da una razza che derivava dall’imbarbarimento, per cause climatiche e genetiche, di questa razza superiore. Quando la situazione di vita su questi pianeti divenne impossibile, a causa dell’aumento della massa di Aldebaran, il loro Sole, avvenuta 500 milioni di anni prima, fu disposta una evacuazione di massa, organizzata dalla razza superiore. Fu scelto il nostro Sistema Solare per l’insediamento dei nuovo coloni: dapprima il Pianeta Mallona, quello di cui resta solo attualmente la Fascia degli Asteroidi fra Marte e Giove, poi il Pianeta Marte ed infine la Terra. Sul nostro Pianeta fu scelto il popolo dei Sumeri, la cui fonetica ricordava poi acusticamente un rozzo tedesco.
Nel 1922 fu avviata la sperimentazione di un primo veicolo a "disco" sulla base delle informazioni ricevute.
Finanziamenti a parecchie industrie meccaniche elettriche tedesche furono trovati, nascosti sotto la sigla "JFM", che corrispondeva a "Jenseit Flug Machine" = "Macchina volante alternativa".
In seguito furono perfezionati due progetti di motori antigravitazionali chiamati "Schumann Levitator" per l’aereo "Vril 1", e "Thule Tachyomator 7b", derivato dagli studi del "SS-E-IV", il dipartimento scientifico delle SS, per gli aerei "Haunebu 1" (prototipo nel 1939) "Haunebu 2" (prototipo nel 1942) e "Haunebu 3" (prototipo nel 1944).
Fu tuttavia soltanto dal Giugno del 1934, con l’ingresso nell’"e´quipe" di scienziati quali Viktor Schauberger, che si cominciò ad avere una progettazione meno virtuale, con il Progetto "Rund Flug Zeug" 1 e 2, anticamera dei più reali "Vril" 1 e 2. Ma un nuovo messaggio telepatico mediato dalla Orsic e da Sigrun diede il via ad un progetto chiamato "Progetto Aldebaran" che prevedeva l’invio di un Disco proprio nel Sistema solare di Aldebaran.
Tale incredibile progetto fu discusso il 22 Gennaio del 1944 da Hitler in persona, Himmler, Kunkler (della società Vril) e dal Dr. Schumann. Sarebbe stato usato una sorta di "Stargate", cioè un canale dimensionale adeguato. Il primo tentativo, effettuato nell’Inverno del 1944, a quanto racconta Norbert-Jurgen Ratthofer (ZeitMachines), fallì miseramente, provocando al velivolo un aspetto "come se avesse volato per centinaia di anni".
A quanto ci dice Herbert Dorsey, un aiuto inaspettato alla progettazione degli "Aerei Rotondi" venne dal ritrovamento nella Foresta Nera nel 1936, di un "disco volante" alieno caduto con il suo equipaggio all’interno, ma con un sistema di guida sostanzialmente funzionante. Ricordiamo che, come ci informa Roberto Pinotti, nel 1933 un altro disco volante era caduto nei pressi di Vergiate, in provincia di Varese. In entrambi i casi i regimi fascista e nazista limitarono al minimo la fuga di notizie a riguardo.
Appare chiaro che la cospicua quantità ed eterogeneità di informazioni da me citate, sulla tecnologia ed i segreti di questi aerei nazisti, non avendo delle prove e dei documenti di supporto, si presta ad incontrare un certo grado di scetticismo negli storici.
È peraltro probabile che un certo numero di particolari possano essere stati inventati per "colorire" una vicenda su cui il "cover-up" ed il "debunking" è calato inesorabile con il Tempo.
Tuttavia qualche piccolo particolare, perso nelle pieghe delle descrizioni, o dimenticato in documenti ormai desueti, ci dà adito a qualche dubbio almeno sulla parziale autenticità di alcune delle vicende ora riferite.


parti seguenti:

IL NOME HAUNEBU »
L’AIUTO DI HOLLYWOOD »
LA TESTIMONIANZA ...DEGLI ALIENI? »
CONCLUSIONI



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MessaggioInviato: 26/03/2010, 13:56 
cari amici e caro green, vedere anche
http://www.antipodiedizioni.com/testi_g ... magico.pdf
ciao
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MessaggioInviato: 26/03/2010, 18:56 
Credo che la frenesia di Hitler nella ricerca di oggetti non convenzionale fosse non solo frutto della sua mente, ma che avesse delle "prove" che ne confermavano l' esistenza.



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MessaggioInviato: 26/03/2010, 22:27 
Il nazismo si è originato da una società esoterica segreta chiamata Thule:

http://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_Thule
http://www.isoladiavalon.eu/terra_cava/ ... thule.html
http://www.tanogabo.it/thule.htm


Ultima modifica di Angel_ il 26/03/2010, 22:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 27/03/2010, 08:18 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Credo che la frenesia di Hitler nella ricerca di oggetti non convenzionale fosse non solo frutto della sua mente, ma che avesse delle "prove" che ne confermavano l' esistenza.


Non credo. Che fosse ossessionato da certi oggetti e leggende e solo grazie alla società segreta esoterica di Thule, come dice bene angeldark.


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MessaggioInviato: 27/03/2010, 10:51 
La Deutsches Ahnenerbe – Studiengesellschaft für Geistesurgeschichte („Eredità tedesca degli antenati – Società di studi per la preistoria dello spirito“) sorse il 1 luglio 1935 per iniziativa del Reichsführer SS Heinrich Himmler, il quale concepì l’idea di dar vita a tale istituzione in seguito alla lettura dell’opera dell’olandese Herman Wirth (1), da lui personalmente incontrato un anno prima. Della nuova Società di studi fu segretario generale, fino alla fine, l’Obersturmbannführer SS Wolfram Sievers, che sarà processato a Norimberga e impiccato. La sede della Società era a Berlin-Dahlem, Pücklerstrasse n. 16, mentre la fondazione che la sosteneva economicamente si trovava al n. 28 della Wilhelmstrasse.

Principale organo di stampa della Deutsches Ahnenerbe, che pubblicava libri e periodici, fu la rivista “Germanen”.

L’Ahnenerbe nacque sotto il patronato congiunto delle SS e del Ministero dell’Agricoltura: oltre a Himmler, era entrato in rapporto col professore olandese anche il ministro Richard Walther Darré, il quale avvertiva pure lui l’esigenza di un’istituzione scientifica che fornisse solide basi alla dottrina del Partito. Ma la collaborazione tra Himmler e Darré non sarebbe durata a lungo, data la loro divergenza di vedute circa l’Idealtypus germanico, che per il ministro dell’Agricoltura (e per lo stesso Wirth) era rappresentato dal contadino, mentre per il capo delle SS si identificava con la figura del guerriero. Al professor Wirth, che lasciò la Ahnenerbe nel febbraio 1937, subentrò come presidente della Società Walther Wüst, rettore dell’Università di Monaco e membro dell’Accademia delle Scienze, il quale era affiancato da uno stretto collaboratore di Himmler, Bruno Galke. Nel 1943 Wüst diede le dimissioni; ciò non gli evitò di essere condannato a morte a Norimberga, anche se la pena capitale gli venne poi commutata.

L’unica menzione pubblica fatta da Himmler circa la Ahnenerbe si trova in un discorso del gennaio 1937. Parlando del Servizio razziale delle SS, il Rasse und Siedlungshauptamt, Himmler disse che “esso ha anche l’incarico di effettuare ricerche scientifiche in collaborazione con l’Istituto Ahnenerbe. Così – proseguì il Reichsführer SS – ad Altchristenburg abbiamo scoperto una fortezza su una superficie di trenta iugeri. (…) Dal punto di vista scientifico e dottrinale, il nostro compito consiste nello studiare queste cose senza falsificarle, in maniera obiettiva. Le scoperte fatte dall’Istituto Ahnenerbe ad Altchristenburg hanno rivelato l’esistenza di sette strati (…) Tutte queste cose ci interessano, perchérivestono la massima importanza nella nostra lotta ideale e politica”. E fu lo stesso Himmler, stando almeno a quanto dichiarato da Sievers a Norimberga, a riassumere lapidariamente il programma generale delle attività demandate alla Ahnenerbe, con queste parole: “Raum, Geist, Tod und Erbe des nordrassischen Indogermanentums” (“Spazio, spirito, morte ed eredità del mondo indogermanico di razza nordica”).

Gordon Williamson, Storia illustrata delle SS In altri termini, la Società aveva il compito di effettuare ricerche sullo spirito ariano, di salvare e rinvigorire le tradizioni popolari, di diffondere tra la popolazione la cultura tradizionale germanica. Sorsero quindi in seno alla Ahnenerbe una cinquantina di dipartimenti, ciascuno dei quali si dedicava a un particolare settore d’indagine: i canti tradizionali, le danze popolari, gli stili regionali, l’etnografia, le leggende, la geografia sacra ecc. Ci si occupò della costruzione di monumenti che celebrassero la gloria del popolo tedesco e degli eroi della rivoluzione nazionalsocialista; si intrapresero scavi archeologici; ci si impegnò nella conservazione dei monumenti storici (tra i quali, la sinagoga Staronova di Praga, risalente al XIII secolo). Per dire quale fu il livello degli studiosi che collaborarono con la Ahnenerbe, basterebbe menzionare l’Ehren SS (“SS ad honorem”) Franz Altheim, il grande storico delle religioni (2).

Oltre a ciò, nell’Ahnenerbe c’era anche una sezione che si occupava di studi tradizionali. Essa, secondo Brissaud, “aveva un eminente collaboratore nella persona di Friedrich Hielscher, amico dell’esploratore svedese Sven Hedin, amico di Karl Haushofer, di Wolfram Sievers, di Ernst Jünger e anche di… Martin Buber” (3). Friedrich Hielscher è il “Bodo” o “Bogo” dei Diari di Jünger. Nato a Guben nella Bassa Lusazia il 31 maggio 1902, partecipò nel 1919 alle azioni dei Corpi Franchi; poi diventò dottore in legge, giornalista e scrittore, “una delle teste pensanti che diressero e formarono i circoli nazional-rivoluzionari” (4). Nell’aprile del 1928 assunse la direzione della rivista nazional-rivoluzionaria “Der Vormarsch”, che era stata diretta da Jünger; nel 1930 cominciò a pubblicare “Das Reich”, un periodico omonimo del suo trattato di “teologia dell’Impero”: Das Reich, Berlin 1931.

“Il nome di Friedrich Hielscher – scrive Brissaud – figura tra i primi di una lista dell’Ahnenerbe comprendente più di cento nomi, che fu prodotta al processo di Norimberga” (5). Nonostante ciò, Hielscher rientra nel novero di quegli uomini dell’Ahnenerbe che non solo non furono “impiccati come ‘criminali di guerra’ o uccisi a fuoco lento nelle segrete o nei campi di concentramento dei vincitori, [ma] sembrano aver goduto di una strana immunità, come se un cerchio magico li avesse avvolti e protetti, perfino davanti ai ‘giudici’ del processo di Norimberga” (6). Addirittura, se dobbiamo credere a Brissaud, dopo aver deposto una testimonianza praticamente inconsistente al processo contro Sievers, Hielscher “ottenne dagli Alleati l’autorizzazione ad accompagnare Sievers al patibolo” (7).

Nazismo. La cospirazione occulta - DVD Nel 1938 la Ahnenerbe organizzò una spedizione in Tibet. Il capo della spedizione, lo Hauptsturmführer SS dr. Ernst Schäfer, era un biologo e zoologo che già nel 1930-’32 e nel 1934-’36 aveva partecipato a un paio di spedizioni in Cina. Tornato in patria, Schäfer aveva avuto modo di esporre a Himmler la sua idea di una spedizione in Tibet. Il Reichsführer accolse entusiasticamente l’idea di Schäfer e assunse il patrocinio dell’iniziativa. Oltre a Schäfer, facevano parte del gruppo quattro Obersturmführer SS: il capocarovana “tecnico” Edmund Geer, l’antropologo ed etnologo Bruno Beger, il geografo e geomagnetologo dr. Karl Wienert, il fotografo e operatore cinematografico Ernst Krause. Scopo ufficiale della spedizione era lo studio della regione tibetana dal punto di vista antropologico, geografico, zoologico e botanico. Ma a Himmler importava anche stabilire un contatto con l’abate di Reting, diventato Reggente del paese nel 1934, un anno dopo la morte del tredicesimo Dalai Lama. Infatti il quattordicesimo Dalai Lama, quello attuale, bsTan adsin rgya mts’o, nel 1938 aveva tre anni e sarebbe stato insediato nel 1940.

Imbarcatisi a Genova nel maggio 1938, i sei uomini dell’Ahnenerbe arrivano a Colombo e quindi a Calcutta, dove sono accolti da una campagna di stampa orchestrata da agenti inglesi contro la spedizione tedesca. Da Calcutta il gruppo non si muove finché Schäfer, recatosi a Darjeeling, non riesce a ottenere dalle autorità anglo-indiane un visto di sei mesi per il Sikkim, lo staterello himalayano che per varie ragioni costituisce la più favorevole porta d’accesso al Tibet. Ai primi di luglio, portando con sé un bagaglio di due tonnellate e mezzo, la spedizione parte da Calcutta e arriva in treno alle falde dell’Himalaya, dove ha inizio la lunga marcia; “la nostra meta è il Trono Divino, là in alto” – dice il commento sonoro della pellicola girata dall’operatore Krause (8). A Gangtok, capitale del Sikkim, trovano un maharaja generoso di aiuti: è Sua Altezza Tashi Namgyal, che nel 1948 ospiterà anche il nostro Giuseppe Tucci. Di lì la spedizione procede verso nord: una carovana di dieci indigeni e cinquanta muli avanza lentamente a causa delle piogge monsoniche, del fango e delle frane. Dopo una sosta di due settimane nei pressi di Thanggu (a quota 4.500 m.), le otto tende da campo vengono piantate a Gayokang, alle falde del Kanchenjunga (m. 8.585); per alcune settimane il campo di Gayokang è la base da cui partono fruttuose missioni di ricerca. Tra luglio e agosto, Schäfer e Krause accolgono l’invito di un influete principe tibetano e si recano alla sua residenza estiva di Doptra, dove ricevono la promessa che la spedizione sarà raccomandata presso le autorità di Lhasa. Alla fine di settembre, dopo aver effettuato le loro ricerche nella parte tibetana del Sikkim, gli uomini dell’Ahnenerbe ritornano a Gangtok per assistere all’annuale “danza di guerra degli dèi”. Subito dopo, Schäfer si reca con l’interprete a conferire con un alto funzionario politico per esporgli i programmi della spedizione; nel frattempo, Wiener e Beger si spingono sull’Himalaya, mentre Krause e Geer attraversano la giungla e vanno a completare riprese cinematografiche e ricerche zoologiche nella zona di Gayokang. Allorché il gruppo si ricostituisce, il campo rimane per qualche tempo ai piedi del Kanchenjunga, a una temperatura di venti gradi sotto zero. Così, dopo una serie di ricerche nel territorio di Lachen e un’ascensione lungo una parete del Pimpo Kanchen, il primo giorno di dicembre gli uomini dell’Ahnenerbe ricevono la notizia che il Reggente del Tibet li invita a trascorrere due settimane a Lhasa. Prima di allora vi erano potuti entrare pochi Europei, tra i quali nessun tedesco.

Rupert Butler, SS-Wiking. The History of the Fifth SS Division 1941-45 Felicemente terminata l’esplorazione del Sikkim, poco prima di Natale gli uomini del Reich si dirigono verso Lhasa con una nuova carovana. Varcano la soglia della “città proibita” il 19 gennaio 1939, accompagnati da un alto ufficiale tibetano e accolti dalle massime autorità; non dal Dalai Lama, che si trovava ancora nel suo villaggio nel territorio di Amdo, vicino al lago Kokonor. Esiste una fotografia di Schäfer, con l’elmetto estivo delle SS, che saluta il segretario personale del Panchen Lama (direttore spirituale del Dalai Lama), mentre un’altra foto documenta uno scambio di doni tra la delegazione del Reich e i dignitari della teocrazia tibetana. Agli ospiti tedeschi viene concesso il privilegio di assistere alle feste del Capodanno lamaista; viene permesso loro di visitare il Potala e gli altri templi, di studiarli e fotografarli. L’antropologo può osservare da vicino un momento culminante della vita religiosa tibetana e, approfittando dell’immensa folla di pellegrini affluita a Lhasa per il Capodanno, può approfondire lo studio della tipologia razziale del paese. Più difficile è il lavoro dello zoologo, a causa dell’interdizione dell’uso delle armi da fuoco durante le feste del Capodanno; ma l’interdizione viene aggirata mediante l’impiego di una sorta di fionda fabbricata da Schäfer, che consente di aggiungere alla collezione ornitologica diversi esemplari.

La visita a Lhasa doveva durare quattordici giorni; ma l’intesa stabilitasi tra le SS e le autorità lambiste è tale, che il governo tibetano non lascia partire i propri ospiti prima del 19 marzo, facendoli accompagnare da un alto funzionario fino alla stazione inglese di Gyangtse (Rgyal-rce). Dopo un’esplorazione delle rovine dell’antica capitale Jalung Phodrang, disabitata da circa un migliaio d’anni, e dopo una marcia di seicento chilometri fino al lago di Yamdrok, il 25 aprile gli esploratori tedeschi raggiungono Shigatse (Gzis ca rce), dove risiede il nono Panchen Lama, Lobsang Tseten. A Shigatse, nei cui pressi si trova il monastero di Tashi Lhunpo, abitato da quattromila monaci, l’accoglienza è calorosa come a Lhasa: tutta la popolazione accorre a dare il benvenuto agli uomini dell’Ahnenerbe. Il Panchen Lama riceve ufficialmente la missione tedesca e firma un documento di amicizia con il Terzo Reich.

Marco Zagni, Archeologi di Himmler. Ricerche, spedizioni e misteri dell'Ahnenerbe Il 19 maggio la marcia riprese in direzione di Gyangtse, che fu raggiunta in tre giorni. Qui ebbero luogo trattative coi funzionari inglesi circa il passaggio in India e il trasporto dell’ingente materiale. Una decina di animali da soma dovette essere impiegata solo per il materiale di interesse etnologico (costumi, tende, un aratro, un telaio ecc.), al quale si aggiungevano i centootto volumi di Scritture buddiste donati dal Reggente al governo del Reich. Si trattava verosimilmente del Kanjur (bka’-gyur), versione tibetana del Canone, che nell’edizione di Derge (Sde dge) consta per l’appunto di centootto volumi. Oltre a ciò, la spedizione portava con sé più di 4.000 uccelli impagliati, più di 500 teschi di animali, esemplari zoologici viventi, piante d’ogni genere, semi vegetali.

Attraverso Gangtok, il gruppo giunse a Calcutta; via Bagdad, Atene, Vienna, i reduci della spedizione atterrarono a Berlin-Tempelhof la sera del 4 agosto 1939, dopo sedici mesi di assenza dalla Germania (9). All’aeroporto di Monaco, Schäfer e i suoi camerati ebbero la sorpresa di trovare il Reichsführer SS Heinrich Himmler, venuto personalmente ad accoglierli.

Di lì a poco si sarebbe realizzata la predizione del veggente tibetano che aveva detto a Schäfer: “Verranno gli uomini volanti e ci sarà una grande catastrofe. Qualcosa di terribile accadrà nelle terre degl’Inglesi e dei Tedeschi. Vi sarà una scintilla enorme e anche la nostra religione ne sarà colpita”.

Quanto al battaglione di Waffen SS tibetane che avrebbe preso parte alla difesa di Berlino, rimane ancora un mistero.

Note

(1) Herman (Felix) Wirth (Utrecht 6 maggio 1885 – Kusel 16 febbraio 1981), professore olandese naturalizzato tedesco, dal 1909 al 1919 era stato lettore di filologia olandese all’Uiversità di Berlino. Nel 1925 si iscrisse alla NSDAP. Studioso dei simboli della protostoria, pubblicò diverse opere, tra le quali spiccano due monumentali capolavori: Der Aufgang der Menschheit, Jena 1928 e Die heilige Urschrift der Menschheit, Leipzig 1931-1936. Intorno alla sua attività scoppiò una vivace polemica scientifica allorché pubblicò Die Ura-Linda-Chronik, Leipzig 1932 (trad. it. dell’editio minor, Leipzig 1934, apud Edizioni Barbarossa, Saluzzo 1989); secondo Wirth si trattava di un autentico documento originario del popolo frisone, mentre per i suoi avversari era solo una fabbricazione relativamente recente. Herman Wirth, scrive Armin Mohler, “incarna perfettamente la singolare posizione dei Völkischen nel Terzo Reich: da una parte egli viveva grazie ad un incarico di ricerca della Ahnenerbe, dall’altro gli era proibito pubblicare” (A. Mohler, La Révolution Conservatrice en Allemagne 1918-1932, Pardès, Puiseaux 1993, p. 444).

(2) Franz Altheim (Erscherscheim 6 ottobre 1898 – Münster 1976) si addottorò con uno studio su Die Komposition der Politik des Aristoteles, discussa col professor Hans von Arnim all’Università di Francoforte sul Meno. Qui entrò in relazione col filologo Walther Friedrich Otto (che nel 1933-’34 gli fece pubblicare Epochen der römischen Geschichte) e con l’etnologo Leo Frobenius. Insegnò alle università di Halle, Berlino e Münster. Tra le opere più significative della sua sterminata produzione scientifica, la Römische Religionsgeschichte, Berlin 1956 (ed. definitiva), Niedergang der alten Welt, Frankfurt am Main 1952, Die Araber in der alten Welt, Berlin 1964. In italiano: Dall’antichità al Medioevo (Sansoni, Firenze 1961), Il dio invitto (Feltrinelli, Milano 1960), Romanzo e decadenza (Settimo Sigillo, Roma 1995), Storia della religione romana (Settimo Sigillo, Roma 1996).

(3) André Brissaud, Hitler et l’ordre noir. Histoire secrète du national-socialisme, Librairie Académique Perrin, Paris 1969, p. 285. Anche il libro di Brissaud, per alcuni versi abbastanza documentato, rimasta certe fantasticherie che il famigerato Mattino dei maghi di Louis Pauwels e Jacques Berger (Mondadori 1963, pp. 371-374) ha trasmesse a gran parte della letteratura “nazioccultistica”. Si veda, come ulteriore esempio di ciò, Le marché du diable di Robert Faligot e Rémi Kauffer (Fayard, Paris 1995, p. 243), dove si sostiene che la spedizione dell’Ahnenerbe in Tibet aveva lo scopo di “saggiare le possibilità di una presa di contatto tra i mitici maestri del Tibet e la Società di Thule, che se ne considerava l’erede”. D’altronde, anche specialisti di germanistica come Furio Jesi hanno riciclato le tesi del Mattino dei maghi, attribuendo agli “studiosi guidati dal dottor Scheffer [sic]” lo scopo di “raccogliere materiali sulle origini della razza ariana” (F. Jesi, Germania segreta, Feltrinelli, Milano 1992, p. 188).

(4) A. Mohler, op. cit., p. 585.

(5) A. Brissaud, op. cit., p. 454.

(6) Savitri Devi, L’India e il nazismo, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 1979, p. 53.

(7) A. Brissaud, op. cit., p. 286.

(8) Dai 16.000 metri di pellicola in bianco e nero e dai 2.000 a colori girati da Krause fu ricavato il documentario Geheimnis Tibet. (Se ne veda l’edizione italiana nel video allegato al fascicolo n. 9 della serie Il nazismo esoterico di Marco Dolcetta, Hobby and Work, Milano 1994). Oltre a realizzare le riprese cinematografiche, Krause scattò 20.000 fotografie e trovò anche il tempo per mettere insieme una straordinaria collezione di formiche, api, calabroni e farfalle.

(9) Alla fine di quel medesimo mese d’agosto si sarebbe dovuta concludere anche la terza spedizione tedesca sul Nanga Parhat (m. 8.114), guidata da Peter Aufschneiter, che era partita nel maggio 1939. Sorpresi in territorio indiano dallo scoppio della guerra (3 settembre), Peter Aufschneiter e Heinrich Harrer, il campione dei giochi olimpici del 1936, furono internati in un campo di concentramento britannico. Evasi nel 1944, raggiunsero il Tibet, dove ottennero asilo. Cfr. H. Harrer, Sieben Jahre in Tibet, A. J. MacPherson 1958 (ed. franc. Sept ans d’aventures au Tibet, Arthaud, Paris-Grenoble 1953).



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MessaggioInviato: 28/03/2010, 20:09 
vendutl al diavolo è una pistolinata.
però hitler e soprattutto himmler e gli altri gerarchi erano fissati con l'esoterismo.
con hitler ci sono testimonianze di contatti con alieni in privato addirittura. (non parlo del popolo alieno del tibet)



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Circola anche questa voce. Penso sia da approfondire cosa abbiano scoperto nelle loro ricerche.



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leggetevi il progetto aldebaran poco piu' sopra.....



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Circolano voci che avessero scoperto Agharti.



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MessaggioInviato: 29/03/2010, 22:22 
Cita:
keiji ha scritto:

vendutl al diavolo è una pistolinata.


Cita:
Near ha scritto:

Che Hitler avesse un grosso interesse esoterico è risaputo...ma che fosse addirittura venduto al diavolo (per chi ci crede) ho seri dubbi...


Sottovalutare le forze negative, quando vengono sollecitate e trovano terreno fertile in anime disposte ad assecondare le loro seduzioni...è un grave errore [;)]

Cita:
greenwarrior ha scritto:

Circolano voci che avessero scoperto Agharti.


E lui giusto quella poteva scoprire...la negatività cerca la negatività. [:)]


Ultima modifica di Sognatore il 29/03/2010, 22:24, modificato 1 volta in totale.


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