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MessaggioInviato: 15/10/2012, 16:47 
A me dispiace solo per Kittinger, aveva già fatto questo record sessant'anni fa (31000 Km e 980 Km/h di velocità...) e non ne ha parlato nessuno.
Con la tecnologia di sessant'anni fa poi... basti pensare che il guanto che permetteva di tenere la pressione stabile all'interno della muta ha avuto una falla. Il rischio a quelle pressioni è che ti esploda il corpo... Kittinger si è salvato perchè la mano si gonfiò così tanto da aderire pienamente al guanto e alla tuta facendo così lei stessa da stabilizzante...
Per me l'unico vero pioniere era Kittinger...

Parliamo di 60 anni fa...

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=QxfdC7U_mgQ[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 15/10/2012, 16:56 
Cita:
background ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:

e` la velocita` della stazione il problema..


Il problema non è dovuto al fatto che la ISS orbita a 30.000 Kmh, ti ho fatto l'esempio di una condizione geostazionaria, cioè relativamente immobile rispetto alla rotazione terrestre.

Cita:
mik.300 ha scritto:
pero` gli astronauti potrebbero dotarsi
di razzi ausiliari indossabili
(alla rocket-man per intenderci)
ma magari basta una bombola ad aria compressa
caricata sulle spalle,
in modo da ridurre la velocita` e avvicinarsi alla terra,
una volta lanciatisi dalla stazione..

Ci sono diverse fasi che coinvolgono il rientro in atmosfera. Ora non credo di essere la persona più adatta a spiegartelo, però inizia a pensare che la ISS si trova in assenza di atmosfera, il che significa che un corpo che viene inviato verso la terra raggiungerebbe una velocità "infinita" (per modo di dire), essendo appunto lo spazio privo di atmosfera di conseguenza attrito nullo.
Man mano che l'oggetto, l'astronauta in questo caso, si avvicina alla Terra subirà l'attrazione gravitazionale, inizierà ad entrare nella prima fascia di atmosfera e questo provocherà una decelerazione, cioè il "freno" dovuto all'attrito, si può dire quasi immediata. E' proprio in questa, breve ma molto critica fase, che un corpo si surriscalda fino a fondere e disintegrarsi, superata questa fase scende normalmente, relativamente al valore di forza di gravità e frenato relativamente alla sua forma più o meno aerodinamica.

Considera che un corpo che rientra in atmosfera può raggiungere la stessa temperatura superficiale del Sole.
E considera che a velocità superiori a Mach 1.5 l'atmosfera, l'aria, invece di raffreddare inizia a riscaldare, per ovvie ragioni dovute principalmente all'attrito.
Immagina cosa succede a un corpo che rientra in atmosfera a Mach 20 e anche oltre. Certo dura molto poco, poi si stabilizza e più di tanto veloce non può andare, ovviamente, ma bastano solo 3 secondi, anche meno, per disintegrare un oggetto.

Questo è il motivo per cui gli oggetti, Shuttle eccetera, vengono rivestiti di speciali rivestimenti termici.

Ma non solo, noi stiamo ipotizzando un rientro in atmosfera con angolo perpendicolare ma questo non è possibile perchè non basterebbe tutto il rivestimento del mondo per evitare la fusione, difatti l'angolo di rientro in atmosfera deve essere inclinato. Dura un po' di più la fase critica ma essendo appunto inclinato si riescono a gestire meglio le temperature.





non hai capito quell oche volevo dire..
i razzi a spalla,
am anche bombola ad aria compressa
(azione e reazione)
servono appunto a rallentare la caduta..
anche se non penso che a 400 km
partendo da fermo,
si possano raggiungere i mach 20..

in ogni caso c sarebbe la soluzione di cui sopra
a frenare il rientro,
a 40 km, c si libera della propulsione ausiliaria,
e si finsice col paracadute..

nel caso della stazione iss,
che non e` geostazionaria,
suddetta propulsione servirebbe anche
a invertire i 30.000 km/h
di velocita` contraria
alla rotazione terrestre..


http://www.repubblica.it/sport/2012/10/ ... -44531308/
E adesso? Adesso la parola passa agli scienziati. Alcuni ingegneri della Nasa hanno collaborato al progetto, che aveva una sua finalità ben precisa. Ovvero capire fin dove può spingersi il corpo umano in condizioni così estreme. Così da riuscire a sviluppare delle nuove tecniche di salvataggio per gli astronauti.


Ultima modifica di mik.300 il 15/10/2012, 16:58, modificato 1 volta in totale.


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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 15/10/2012, 17:05 
mik, i razzi a spalla è una parola...
bisogna calcolare il carburante NECESSARIO a gestire i 30.000km/h che sono solo della ISS, lo spazio su spalla sarà sufficiente per il carburante di questi "razzi"?
oltre alla potenza e quindi anche l'ingombro?
questo è verificabile con dei calcoli e con quanto si ha disponibile... cosa che presumo sia stato anche pensato, calcolato e, almeno un pò, verificato se fattibile,

e se devono dotare ogni astronauta di un volume simile a una mini-navicella il gioco non vale la candela, anzi il razzo non vale la candela...


Ultima modifica di Zelman il 15/10/2012, 17:34, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/10/2012, 17:23 
Cita:
Zelman ha scritto:

mik, i razzi a spalla è una parola...
bisogna calcolare il carburante NECESSARIO a gestire i 30.000km/h che sono solo della ISS, lo spazio su spalla sarà sufficiente per il carburante di questi "razzi"?
oltre alla potenza e quindi anche l'ingombro di questi razzi?
questo è verificabile sono con dei calcoli e con quanto si ha disponibile... cosa che presumo sia stato anche pensato, calcolato e, almeno un pò, verificato se fattibile,

e se devono dotare ogni astronauta di una mini-navicella il gioco non vale la candela, anzi il razzo non vale la candela...


come ho scritto sopra..
i miei sono ragionamenti abbozzati,
magari una bombola ad aria compressa
puo` funzionare egregiamente
senza arrivare a benzina e comburente..
l`aria compressa uscendo
spinge il corpo nel senso opposto..
azione e reazione..

in ogn icaso stiamo parlando di spazio vuoto..
30.000 km/h sono tanti sulla terra,
non nello spazio..

tecnicamente secondo me
sarebbe fattibile..



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MessaggioInviato: 15/10/2012, 17:41 
una bombola? di quanti chili di aria compressa? [?]
senza contare che il getto deve essere direzionato più che precisamente, quindi credo serva un'imbracatura e una direzionalità tale che i movimenti del solo astronauta non la scompongano nella direzione, tipo quel marchingegno dentro Hal2001 [:o)]

credo che il conto se lo siano anche fatti, sarebbe più facile fare sloggiare gli astronauti dall'ISS con bombole ad aria compressa che fare il tragitto come fanno tuttora...



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MessaggioInviato: 15/10/2012, 18:58 
Cita:
Zelman ha scritto:

una bombola? di quanti chili di aria compressa? [?]
senza contare che il getto deve essere direzionato più che precisamente, quindi credo serva un'imbracatura e una direzionalità tale che i movimenti del solo astronauta non la scompongano nella direzione, tipo quel marchingegno dentro Hal2001 [:o)]

credo che il conto se lo siano anche fatti, sarebbe più facile fare sloggiare gli astronauti dall'ISS con bombole ad aria compressa che fare il tragitto come fanno tuttora...


mi sembra che gia` adesso
quando gli astronauti escono fuori
indossino uno scatolone con cui
si spostano all`esterno..
o sbaglio?

anche sulla terra esiste qualcosa del genere..

certo potendo
uno sale sulla scialuppa di salvataggio..
ma qui parliamo di emergenza,
avaria o posti insufficienti..



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MessaggioInviato: 15/10/2012, 19:51 
Cita:
mik.300 ha scritto:
non hai capito quell oche volevo dire..

Io ho capito benissimo cosa stai ipotizzando, ho paura però che sia tu a non voler capire qual è il problema [:)]

In un certo senso, provando a fantasticare un po', non è che sei molto lontano da una possibile realtà. Già attuata nei fumetti di Walt Disney, tuttavia anche per me un domani sarà possibile disporre di una speciale tuta protettiva che oltre a garantirti la respirazione e una protezione termica potrebbe permetterti di frenare l'impatto con l'atmosfera.
Già perchè uno non ci fa molto caso, essendo l'aria inconsistente, ma se sei fuori dall'atmosfera e ti dirigi verso la Terra, per di più con un angolo specifico tu rimbalzi sull'atmosfera e non è una battuta, conseguenza che ti porterà ad uscire dalla nostra via lattea e incontrare nuove civiltà aliene, quest'ultima è una battuta [:D]

Ma nel caso in cui riuscissi ad entrare, con il giusto angolo di ingresso, verresti letteralmente disintegrato, a meno che i razzi che disponi compiano, più o meno, la stessa tecnica dello Shuttle, che in fase di entrata in atmosfera si posiziona al contrario, quindi con il muso verso lo spazio, per poi rallentare il più possibile la fase critica.

Comunque sono sicuro che un domani ci saranno tecnologie talmente evolute che ciò che ora è possibile vedere nei fumetti o nei film di fantascienza, sarà del tutto naturale.


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MessaggioInviato: 15/10/2012, 20:19 
Ho trovato questa interessante e semplice risposta alla domanda di un utente che chiede chiarimenti sull'angolo di ingresso in atmosfera.
Copio e incollo per comodità:

So che i veicoli spaziali che entrano nella atmosfera terrestre devono avvicinarsi secondo un preciso angolo, altrimenti rimbalzerebbero contro gli strati superiori dell'atmosfera, o al contrario verrebbero distrutti dal calore. Domando:da quali grandezze dipende questo angolo esiste una formula per calcolarlo?
Esiste naturalmente un modo per calcolare l’angolo di rientro ottimale di un veicolo, ma dipende da grandezze ingegneristiche quali la forma del veicolo e il suo coefficiente d’attrito con l’atmosfera (il quale a sua volta dipende dalla densità dell’atmosfera e dunque dall’altitudine). Dunque non è di semplice derivazione.
Si possono però fare alcune considerazioni preliminari e alcuni calcoli semplificati.

Tanto per cominciare, come ha giustamente sottolineato il lettore, se l’angolo di rientro è troppo piccolo, il veicolo rimbalza sull’atmosfera e si perde nello spazio. Questo fatto è in parte controintuitivo e ne vedremo tra breve la dimostrazione.
Anche un angolo troppo elevato è altrettanto dannoso, infatti quanto più il veicolo rientra "perpendicolarmente" tanto più subisce un brusco frenamento. Questo ha almeno due effetti: il primo è che con decelerazioni superiori ai 10g si possono avere malesseri e perdita di coscenza degli astronauti e oltre i 20g c’è pericolo di morte; inoltre una dissipazione di energia così violenta, oltre che mettere a repentaglio l’integrità strutturale del veicolo, ne provoca un surriscaldamento eccessivo, con conseguenze sia sui macchinari che sull’equipaggio. Il veicolo è infatti progettato per dissipare una quantità massima di calore, da cui un angolo di rientro massimo da non superare.

Vadiamo di fare due conti:
Il veicolo in rientro nell’atmosfera, con una velocità v, che si trova ad una quota h sopra la superficie terrestre, possiede un’energia cinetica pari a 1/2Mv2, dove M è la massa del veicolo, e un’energia potenziale Mgh(1+h/R) dove R è il raggio della Terra e g l'accelerazione di gravità. Nei nostri calcoli, siccome l’atmosfera si estende per poche decine di kilometri mentre il raggio terrestre è maggiore di 6000 Km, si ha che h/R << 1 e dunque l’energia potenziale si può approssimare con Mgh.
In assenza di frenamento, la somma di queste due energie sarebbe costante, mentre il frenamento atmosferico provoca una dissipazione di energia in calore. In presenza di una forza F operata dall’atmosfera, la potenza dissipata è P=Fv (trattandosi di attrito, è proporzionale alla velocità, e l’assumeremo negativa essendo potenza persa dal sistema).
Uguagliamo dunque le potenze in gioco, ricordando che la potenza è la derivata prima dell’energia rispetto al tempo:
-Fv = Mvv’+ Mgh’
dove le grandezze con apice sono derivate prime rispetto al tempo.


Immagine

Osservando la figura, si vede che l’angolo di rientro #945;, rispetto alla verticale, è legato dalla relazione
sin(#945;)=-h’/v
dove il segno negativo indica la perdita di quota.

da cui per sostituzione si ricava la relazione
v’= g sin(#945;) - F/M

dove v’ è l’accelerazione subita dal veicolo, ed è normalmente negativa, perché il veicolo delecera durante il rientro.
Ora, la condizione da rispettare è di tenere v' negativa ma prossima a zero, in modo che si abbia un frenamento "morbido". Da notare che, in alta quota, dove F è molto bassa perché l’atmosfera è rarefatta, è possibile ottenere anche v’>0, con conseguente accelerazione del veicolo. Se ora l’angolo alfa è abbastanza basso, all’accelerazione subita non corrisponde una sufficiente perdita di quota e penetrazione negli strati più densi dell’atmosfera, per cui il veicolo tende a "schizzare via".
Per "schizzare via" non intendo però un vero e proprio rimbalzo, che si avrebbe se il veicolo impattasse una discontinuità con un fluido molto denso (effetto simile al sasso che rimbalza sull'acqua), quanto piuttosto ad attraversare un sottile strato di atmosfera rarefatta e poi uscirne dall'altra parte, praticamente non rallentata. A questo punto, in funzione della sua velocità, la navicella si potrebbe perdere nello spazio o rientrare successivamente, dopo aver compiuto un'orbita, secondo una traiettoria difficilmente prevedibile e comunque incontrollabile.

Altrettanto dannoso è avere v’ negativa ma troppo grande, in quanto, per come visto, si mettono a repentaglio sia il veicolo che i suoi occupanti. Quale sia il limite tollerabile è una scelta di progetto, pur tenendo sempre presenti i limiti fisiologici degli astronauti.

Nella formula, come si vede, gioca un ruolo fondamentale il parametro F, che è la forza di frenamento subita dal veicolo.
A sua volta essa dipende dalla forma del veicolo stesso e dalla superficie che presenta all’atmosfera, dipendente a sua volta anche dall’orientazione del veicolo rispetto al suo moto (detto angolo di attacco, da non confondere con l’angolo di rientro alfa); perciò F va calcolata in funzione del veicolo stesso. Essa può essere variata anche cambiando l’inclinazione rispetto al moto; per esempio negli Shuttle, che hanno una "pancia" praticamente piatta, si sa che l’angolo di attacco ottimale è di circa 55°.
F, come detto, dipende anche dalla densità dell’atmosfera, e dunque dalla quota.


http://www.vialattea.net/esperti/php/ri ... ?num=10619


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MessaggioInviato: 15/10/2012, 20:25 
Cita:
background ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:
non hai capito quell oche volevo dire..

Io ho capito benissimo cosa stai ipotizzando, ho paura però che sia tu a non voler capire qual è il problema [:)]

In un certo senso, provando a fantasticare un po', non è che sei molto lontano da una possibile realtà. Già attuata nei fumetti di Walt Disney, tuttavia anche per me un domani sarà possibile disporre di una speciale tuta protettiva che oltre a garantirti la respirazione e una protezione termica potrebbe permetterti di frenare l'impatto con l'atmosfera.
Già perchè uno non ci fa molto caso, essendo l'aria inconsistente, ma se sei fuori dall'atmosfera e ti dirigi verso la Terra, per di più con un angolo specifico tu rimbalzi sull'atmosfera e non è una battuta, conseguenza che ti porterà ad uscire dalla nostra via lattea e incontrare nuove civiltà aliene, quest'ultima è una battuta [:D]

Ma nel caso in cui riuscissi ad entrare, con il giusto angolo di ingresso, verresti letteralmente disintegrato, a meno che i razzi che disponi compiano, più o meno, la stessa tecnica dello Shuttle, che in fase di entrata in atmosfera si posiziona al contrario, quindi con il muso verso lo spazio, per poi rallentare il più possibile la fase critica.

Comunque sono sicuro che un domani ci saranno tecnologie talmente evolute che ciò che ora è possibile vedere nei fumetti o nei film di fantascienza, sarà del tutto naturale.






non c arrivi proprio..

qui si parla di caduta libera..
non di entrare in atmosfera a 30.000 km/h
come gli shuttle..

http://www.youtube.com/watch?v=QzP4A3P4 ... re=related

hai presente il concetto di caduta libera
da una certa altezza ?


Ultima modifica di mik.300 il 15/10/2012, 20:27, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/10/2012, 20:42 
mik stiamo parlando di astronauti che "dovrebbero" lasciare la ISS e rientrare con bombole di aria compressa (scusami ma voglio mettere questo: [:o)] ), giusto?
ebbene come riporta background, tutte le operazioni da fare per il rientro in atmosfera, non sono noccioline viste le velocità enormi, e c'è aggiungo io, implicito in quello che background fa notare, che la decelerazione-eventuale accelerazione, quanto l'organismo umano può sopportare e questo nel dato ristretto di quota, velocità da diminuire,
parli di caduta libera, dalla ISS, c'è la velocità di inerzia che ha, e del suo passeggero che volesse scendere...
tutto da confrontare con potenza dell'eventuale razzo e carburante necessario,
si può immaginare tutto, ma i criteri di sopra, e altri che non posso sapere, limitano il tutto...

se fattibile credo lo avrebbero già fatto...



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qualcuno sa se-dove e come la capsula che lo ha portato lì sopra è stata recuperata?



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MessaggioInviato: 15/10/2012, 21:32 
al seguente si trovano i due link sotto con un tratto della caduta ripresa da una delle telecamere indossate da Baumgartner
http://altadefinizione.hdblog.it/2012/1 ... -km-video/

Headcam footage of Felix Baumgartner's jump 128k feet from space World Record [HQ]



tappe della missione
Felix Baumgartner's supersonic freefall from 128k' - Mission Highlights redbull



comunque, ho appreso da dei forum, che a causa dell'appannaggio della visiera, generato da malfunzionamento, ha perso i riferimenti sensoriali e ha voluto aprire il paracadute in anticipo, e per questo il record di caduta libera,cioè il tratto senza paracadute aperto, rimane a Joe Kittinger, ma ovviamente ha il record di massima altezza di lancio

e ha toccato la massima velocità di oltre 1300km/h cioè 1km in meno di 3 secondi


Ultima modifica di Zelman il 15/10/2012, 21:42, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Zelman ha scritto:

tutte le operazioni da fare per il rientro in atmosfera, non sono noccioline viste le velocità enormi, e c'è aggiungo io, implicito in quello che background fa notare, che la decelerazione-eventuale accelerazione, quanto l'organismo umano può sopportare e questo nel dato ristretto di quota, velocità da diminuire,
parli di caduta libera, dalla ISS, c'è la velocità di inerzia che ha, e del suo passeggero che volesse scendere...

Esattamente.

Poi la caduta libera non c'entra un tubo, quella fase viene dopo, ed è la stessa che ha vissuto il paracadutista che si è lanciato dalla capsula.

C'è il vuoto e l'atmosfera. Passare dal vuoto ed entrare in atmosfera equivale a schiantarsi a velocità elevatissima contro un muro di calcestruzzo.
Tra l'altro, il paracadutista si è lanciato da circa 40 kmt, ma va tenuto in considerazione che l'atmosfera termina circa a 200 Ktm di altitudine, direi ben al di sopra, e di parecchio, l'altitudine da cui si è lanciato il paracadutista.
La ISS orbita tra i 300 e i 500 kmt circa. Da li non fai nessuna discesa libera.
E quattro [:D]


Ultima modifica di background il 15/10/2012, 21:38, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
background ha scritto:
Esattamente.

Poi la caduta libera non c'entra un tubo, quella fase viene dopo, ed è la stessa che ha vissuto il paracadutista che si è lanciato dalla capsula.

C'è il vuoto e l'atmosfera. Passare dal vuoto ed entrare in atmosfera equivale a schiantarsi a velocità elevatissima contro un muro di calcestruzzo.
...

questo impatto quindi è proporzionale alla velocità di caduta cioè all'altezza... anche se l'atmosfera si rarefà lentamente, presumo,
comunque è sensazionale, strati inconsistenti che a causa della velocità diventano qualcosa di producente molto attrito (dovuto alla velocità)
si saranno fatti due conti [:o)] difficile da modulare con "retro" razzi...
ci sarà pure un limite massimo di altezza raggiungibile, a parte che il pallone ad elio non si alza nel vuoto...



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Cita:
background ha scritto:

Cita:
Zelman ha scritto:

tutte le operazioni da fare per il rientro in atmosfera, non sono noccioline viste le velocità enormi, e c'è aggiungo io, implicito in quello che background fa notare, che la decelerazione-eventuale accelerazione, quanto l'organismo umano può sopportare e questo nel dato ristretto di quota, velocità da diminuire,
parli di caduta libera, dalla ISS, c'è la velocità di inerzia che ha, e del suo passeggero che volesse scendere...

Esattamente.

Poi la caduta libera non c'entra un tubo, quella fase viene dopo, ed è la stessa che ha vissuto il paracadutista che si è lanciato dalla capsula.

C'è il vuoto e l'atmosfera. Passare dal vuoto ed entrare in atmosfera equivale a schiantarsi a velocità elevatissima contro un muro di calcestruzzo.
Tra l'altro, il paracadutista si è lanciato da circa 40 kmt, ma va tenuto in considerazione che l'atmosfera termina circa a 200 Ktm di altitudine, direi ben al di sopra, e di parecchio, l'altitudine da cui si è lanciato il paracadutista.
La ISS orbita tra i 300 e i 500 kmt circa. Da li non fai nessuna discesa libera.
E quattro [:D]








ne sei proprio sicuro?
comunque la iss sta tra
278 km e 460 km.

http://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_S ... rnazionale
Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27.743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno

appunto per questo
per limitare l'accelerazione di gravità
partendo da zero
(immaginiamo shouttle danneggiato
venga messo in orbita geostazionaria)
gli astronauti userebbero
il sistema del video..

http://www.youtube.com/watch?v=QzP4A3P4 ... re=related

e cinque..

ma leggi quello che scrivo ?

io dubito..


Ultima modifica di mik.300 il 15/10/2012, 22:11, modificato 1 volta in totale.


_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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