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Deckard ha scritto:

Mi rispondi ora scontatamente di rivolgermi al Cerchio per aver lumi... Come se io dicessi di sapere cosa c'è nell'area 51 e alle vostre domande vi rispondessi telefonate a loro... Vabbè [:(]

Cmnq, riguardo questo tuo commento:

Cita:
..Io quel libro, insieme agli altri, l'ho letto e scartabellato più volte... e non ho trovato proprio nessuna negazione della possibiltà di un "comunione" con gli ET durante la vita incarnata.


Ti consiglio di rileggerti cosa si intende per SENTIRE e COMUNIONE
http://digilander.libero.it/ciaofra2/li ... %20A-F.htm
...come d'altronde ti ho giò riportato in alto. Come già detto i temi del cerchio sono strettamente spirituali e filosofici, ed in tal senso vanno intesi. Quindi non si parla di comunione di esseri viventi SEPARATI, ma di un unione che TRASCENDE le componenti.


Caro Deckard... io purtroppo non dispongo attualmente di tutto quel materiale. Conservo un bel pò di cose, questo sì, e potrei anche chiedere di visionarlo ancora.

Ciò che ho detto, rispondendo alla tua domanda è: se vuoi consultare il materiale che non è presente nei libri e in rete, devi rivolgerti necessariamente alla fonte.

Tutto qui.... [:)]

In merito al concetto che tu hai reso assoluto estrapolando la frase, mi permetto di riportare un testo, che a quanto ne so non è stato ancora pubblicato (almeno, nel momento in cui l'ho ricevuto per email), che mi è stato fornito dal ricercatore Vitaliano Bilotta, il quale, è stato ed è tuttora autore e curatore di molti libri sulla medianità (tra i quali quelli che hai segnalato nel link) e autentico conoscitore delle comunicazioni del Cerchio Firenze 77.

Magari riusciamo a capire meglio quel passaggio..... [;)]

L'insegnamento dei Maestri e gli "extraterrestri"

"Che cosa dicono i Maestri, che si manifestano attraverso tutte le grandi medianità, dei contatti tra l'uomo e gli altri individui che svolgono la loro evoluzione in altri sistemi solari, in altri universi, in altri pianeti? Che dice, insomma, l'insegnamento medianico degli extraterrestri?
L'insegnamento afferma che i contatti sono reali, che esistono casi in cui visitatori provenienti da pianeti lontani anni luce dalla Terra, su veicoli chiamati da noi UFO, sbarcano sul nostro pianeta.
Tuttavia essi non vengono mai con lo scopo di turbare la nostra civiltà, perché ogni "razza", che per i Maestri significa "umanità", deve vivere le sue esperienze in maniera autonoma. Gli episodi di contatto, come ad esempio i rapimenti di terrestri da parte dell'equipaggio di un UFO allo scopo di studiare il veicolo fisico dell'uomo, sono reali ma si tratta di episodi misurati, che avvengono perché è scritto che sia così. Non sarà mai che un abitatore di un altro pianeta, in cui vige una civiltà più avanzata della nostra, si presenti sulla Terra per dettare imposizioni.
Il "sistema" con il quale gli UFO riescono a raggiungere il nostro pianeta, ad attraversare spazi per noi inimmaginabili, a compiere viaggi che esigerebbero un tempo fisico inconcepibile, non è quello che la nostra scienza può spiegare con la sola forza della mente.
Il "sistema" con cui gli UFO viaggiano è un sistema spirituale, cioè un viaggio astrale, per cui all'inizio del viaggio questi oggetti volanti si smaterializzano e, giunti nei pressi dell'atmosfera terrestre, si rimaterializzano.
Gli UFO viaggiano perciò nel piano astrale e il tempo che scandisce i loro viaggi non è il tempo fisico ma il tempo astrale, che è ciò che rende il loro viaggio realizzabile.
I Maestri confermano che l'uomo può entrare in contatto con esseri che svolgono la loro evoluzione su altri pianeti ma avvertono che il contatto non può mai essere significativo, il che significa che non può arrecare vantaggi alla nostra civiltà, provocare scambi evolutivi tra la nostra e la civiltà aliena, perché il contatto non soddisfarebbe la condizione essenziale della Legge, che è questa: l'evoluzione deve avvenire sempre fra individui appartenenti allo stesso ceppo di anime, alla stessa "razza", come dicono i Maestri, alla stessa "umanità".
Perciò sono possibili "contatti di curiosità", mai contatti di relazione vera e propria. Ogni relazione con gli UFO è quindi determinante solo ai fini dell'esperienza dei singoli contattisti e mai per la collettività a cui i singoli contattisti appartengono.
Questa legge viene meno allorché l'individuo abbandona la "ruota delle nascite e delle morti" e, per evoluzione raggiunta, cessa di reincarnarsi, proseguendo la sua esistenza nel mondo del "sentire" o piano akasico. In questo piano tutti gli individui che hanno trasceso il periodo evolutivo chiamato "uomo", non solo sulla Terra ma anche sugli altri pianeti, "si fondono" e partecipano gli uni gli altri dell'evoluzione acquisita nel proprio ambiente evolutivo.
Esistono quindi altre civiltà molto più avanzate della nostra da un punto di vista spirituale e quindi tecnologico. E' grazie a questa maggiore evoluzione che in alcune di queste civiltà è stata trovata la formula dell'elisir di lunga vita, che in futuro scoprirà anche la scienza umana. Ma questo potrà avvenire solo quando l'uomo avrà raggiunto un'evoluzione tale da potersi rinnovare interiormente, al di là del rinnovamento del corpo. E' necessario cioè che al rinnovamento del corpo fisico corrisponda un rinnovamento spirituale, un rinnovamento dell'intimo, altrimenti il prolungamento della vita non servirebbe a nulla.
E' proprio a causa dell'insufficienza del suo intimo, che l'uomo occidentale, il quale riesce a credere alle tante verità invisibili della sua tecnologia, non riesce ancora a "sentire" i piani superiori di esistenza e, con essi, a partecipare di coscienza alla verità degli UFO".


NB: le parti sottolineate, sono fedeli al testo che mi ha fornito lui stesso.


Cita:
Cmnq, proprio come insegnamento delle Voci, non voglio polemizzare inutilmente. Ci vedi msg confortanti la Communion stile Strieber o altri? Buon per te. Io, no.


Di confortante vedo poco, se non il fatto che ci sia qualcosa di "altro" oltre a ciò che ci restituisce la percezione dei nostri 5 sensi. Tuttavia, ritengo molto più attendibili - se parliamo di ufo - queste fonti che quelle di ex militari o di "addetti ai lavori" che conoscono il fenomeno da decenni. Questo sì....

Ma sarebbe lunghissimo, e forse poco interessante, spiegarne il motivo.. [8]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Thethirdeye ha scritto:
In merito al concetto che tu hai reso assoluto estrapolando la frase, mi permetto di riportare un testo, che a quanto ne so non è stato ancora pubblicato (almeno, nel momento in cui l'ho ricevuto per email), che mi è stato fornito dal ricercatore Vitaliano Bilotta, il quale, è stato ed è tuttora autore e curatore di molti libri sulla medianità (tra i quali quelli che hai segnalato nel link) e autentico conoscitore delle comunicazioni del Cerchio Firenze 77.

Magari riusciamo a capire meglio quel passaggio..... [;)]

L'insegnamento dei Maestri e gli "extraterrestri"

"Che cosa dicono i Maestri, che si manifestano attraverso tutte le grandi medianità, dei contatti tra l'uomo e gli altri individui che svolgono la loro evoluzione in altri sistemi solari, in altri universi, in altri pianeti? Che dice, insomma, l'insegnamento medianico degli extraterrestri?
L'insegnamento afferma che i contatti sono reali, che esistono casi in cui visitatori provenienti da pianeti lontani anni luce dalla Terra, su veicoli chiamati da noi UFO, sbarcano sul nostro pianeta.
Tuttavia essi non vengono mai con lo scopo di turbare la nostra civiltà, perché ogni "razza", che per i Maestri significa "umanità", deve vivere le sue esperienze in maniera autonoma. Gli episodi di contatto, come ad esempio i rapimenti di terrestri da parte dell'equipaggio di un UFO allo scopo di studiare il veicolo fisico dell'uomo, sono reali ma si tratta di episodi misurati, che avvengono perché è scritto che sia così. Non sarà mai che un abitatore di un altro pianeta, in cui vige una civiltà più avanzata della nostra, si presenti sulla Terra per dettare imposizioni.
Il "sistema" con il quale gli UFO riescono a raggiungere il nostro pianeta, ad attraversare spazi per noi inimmaginabili, a compiere viaggi che esigerebbero un tempo fisico inconcepibile, non è quello che la nostra scienza può spiegare con la sola forza della mente.
Il "sistema" con cui gli UFO viaggiano è un sistema spirituale, cioè un viaggio astrale, per cui all'inizio del viaggio questi oggetti volanti si smaterializzano e, giunti nei pressi dell'atmosfera terrestre, si rimaterializzano.
Gli UFO viaggiano perciò nel piano astrale e il tempo che scandisce i loro viaggi non è il tempo fisico ma il tempo astrale, che è ciò che rende il loro viaggio realizzabile.
I Maestri confermano che l'uomo può entrare in contatto con esseri che svolgono la loro evoluzione su altri pianeti ma avvertono che il contatto non può mai essere significativo, il che significa che non può arrecare vantaggi alla nostra civiltà, provocare scambi evolutivi tra la nostra e la civiltà aliena, perché il contatto non soddisfarebbe la condizione essenziale della Legge, che è questa: l'evoluzione deve avvenire sempre fra individui appartenenti allo stesso ceppo di anime, alla stessa "razza", come dicono i Maestri, alla stessa "umanità".
Perciò sono possibili "contatti di curiosità", mai contatti di relazione vera e propria. Ogni relazione con gli UFO è quindi determinante solo ai fini dell'esperienza dei singoli contattisti e mai per la collettività a cui i singoli contattisti appartengono.
Questa legge viene meno allorché l'individuo abbandona la "ruota delle nascite e delle morti" e, per evoluzione raggiunta, cessa di reincarnarsi, proseguendo la sua esistenza nel mondo del "sentire" o piano akasico. In questo piano tutti gli individui che hanno trasceso il periodo evolutivo chiamato "uomo", non solo sulla Terra ma anche sugli altri pianeti, "si fondono" e partecipano gli uni gli altri dell'evoluzione acquisita nel proprio ambiente evolutivo.
Esistono quindi altre civiltà molto più avanzate della nostra da un punto di vista spirituale e quindi tecnologico. E' grazie a questa maggiore evoluzione che in alcune di queste civiltà è stata trovata la formula dell'elisir di lunga vita, che in futuro scoprirà anche la scienza umana. Ma questo potrà avvenire solo quando l'uomo avrà raggiunto un'evoluzione tale da potersi rinnovare interiormente, al di là del rinnovamento del corpo. E' necessario cioè che al rinnovamento del corpo fisico corrisponda un rinnovamento spirituale, un rinnovamento dell'intimo, altrimenti il prolungamento della vita non servirebbe a nulla.
E' proprio a causa dell'insufficienza del suo intimo, che l'uomo occidentale, il quale riesce a credere alle tante verità invisibili della sua tecnologia, non riesce ancora a "sentire" i piani superiori di esistenza e, con essi, a partecipare di coscienza alla verità degli UFO".




Aaah! Finalmente! 'Mazza che parto!

Cmnq io NON ho reso ASSOLUTO nulla! Cosa intendi poi...? bho! Ho semplicemente fatto una citazione. Se poi mi confermi che quanto hai riportato NON E' STATO ANCORA pubblicato...(il che mi pare strano, perchè i 2 trafiletti che ho riportato sono parte di questo tuo ultimo allegato, e se li tolgo, rimane ben poco).
Quello che ho postato non è per niente in contraddizione con questo trafiletto. Lo completa. punto. A e mno che tu non posti parti realmente sconosciute e consistenti, le Voci facevano capire che non dobbiamo contare per la nostra conidizione e evoluzione umana sul contatto con ET.
Sai dirmi a quale delle Voci è attribuita questa versione "completa" (a meno che non sia diversa da quella riportata nei libri)?


Ultima modifica di Deckard il 01/06/2012, 16:27, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/06/2012, 16:34 
Cita:
Deckard ha scritto:
Quello che ho postato non è per niente in contraddizione
con questo trafiletto. Lo completa. punto.


Sì è vero... infatti, come ti dicevo, nelle comunicazioni registrate
nell'arco di decenni, non sono mai state trovate contraddizioni
relativamente ai concetti espressi. E questo è facilmente verificabile
da chi conosce a menadito queste registrazioni.... o da chi ha riportato
sotto forma di testo questi messaggi....

Cita:
A meno che tu non posti parti realmente sconosciute e consistenti, le Voci facevano capire che non dobbiamo contare per la nostra conidizione e evoluzione umana sul contatto con ET


Sì sì... su questo siamo d'accordo. Forse ho capito male io il tuo discorso.
Anzi.. direi che questo è un punto fermo che possiamo trovare in tantissime altre comunicazioni del genere....

Cita:
Sai dirmi a quale delle Voci è attribuita questa versione "completa"?


Questo no... ma posso provare a chiedere se vuoi.... [;)]



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 01/06/2012, 16:46 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Questo no... ma posso provare a chiedere se vuoi.... [;)]


Stasera provo a risalire in quale libro trovai la parte relativa agli ET.
Credo fosse Maestro Perchè?

Ahia. Guarda cosa ho trovato, giuro, non me lo ricordavo così "duro" nei giudizi:

Cita:
Sugli Ufo.

Gli Ufo sono un fenomeno sul quale è stata polarizzata l'attenzione di tutta l'umanità. Dire «non è vero niente » sarebbe negare l'evidenza dei fatti. Certamente c'è qualcosa di vero: c'è questa visita di abitanti di altre civiltà, però non sono veri tutti quei casi in cui si dice che sono Ufo. Molte volte si tratta di fulmini globulari, di effetti ottici, altre volte si tratta di isterismi,

196/ Maestro, perché?

di palloni sonda, ecc. Però, facendo le debite proporzioni, vi sono anche dei casi in cui veramente si tratta di visitatori da altri pianeti molto lontani da voi.
Quello che è importante tenere presente, nella manifestazione di questi visitatori, è che essi non vengono mai con lo scopo di turbare la vostra civiltà. Non sono veri tutti quei messaggi che certe persone dicono di ricevere da altri mondi, tutti quelli che hanno detto di aver parlato con gli abitatori di questi Ufo e che sono stati pregati di riferire all'umanità che metta giudizio, che metta come si dice la testa a posto. Questo è importantissimo: coloro che sono piú avanti nell'evoluzione comprendono bene che ogni civiltà, ogni razza deve fare le sue esperienze in maniera autonoma. Quegli interventi che possono avvenire - come ad esempio i nostri interventi sono misurati e avvengono perché è scritto che così sia. Non sarà mai che un abitatore di un altro pianeta, con una civiltà piú avauzota di quella terrestre, si presenti agli uomini di questo pianeta e dica: "Se non smettete di fare le guerre succederà questo e questo". Ogni civiltà ha la sua strada, il suo cammino, e le altre civiltà non possono interferire in maniera disordinata e arbitraria.
Quando qualcuno dice che è salito a bordo di un Ufo, o di essere andato sulla faccia nascosta della luna, si tratta solo di persone che vogliono farsi pubblicità e mettersi in evidenza per riscuotere l'attenzione degli altri uomini.
Nei casi in cui gli abitatori degli Ufo hanno avuto contatto
con degli uomini, hanno poi fatto dimenticare quello che era accaduto. In ogni caso non hanno mai detto: "Di' agli uomini questo e questo". Non è mai accaduto ed è giusto che sia così.

Non posso convalidare le dichiarazioni dei "contattisti", non posso assolutamente. Diciamo che si tratta di frodi inconsce di persone che sono rimaste vittime delle loro fantasticherie elevate a sogno quasi cosciente; altrimenti dovremmo dire che si tratta di megalomani.
Parliamo invece di quei casi in cui effettivamente si sono avute delle apparizioni di questi Ufo, visti da testimoni degni di fede, i quali testimoniano contatti veramente avvenuti. Il sistema col quale questi oggetti volanti giungono sulla terra non è quale voi pensate - anche se qualcuno ha già fatto questa ipotesi: è un sistema di materializzazione-smaterializzazione-rimaterializzazione vicino all'atmosfera terrestre.


http://ebooks.gutenberg.us/Wordtheque/it/AAABFK.TXT

Trovato! Maestro Perchè?, pag. 187:

Cita:
E' possibile entrare in contatto con esseri che svolgono la loro evoluzione su altri pianeti? Certo che è possibile. Ma direi che, principalmente, l'evoluzione avviene fra individui appartenenti allo stesso ceppo di anime, alla stessa « razza » (*). Sì, sono possibili contatti di curiosità ad un dato punto dell'evoluzione, mai contatti di relazione vera e propria, che siano determinanti ai fini di esperienze evolutive. Questo, mai.
Naturalmente, questo non diventa più vero allorché si sia lasciata la ruota delle nascite e delle morti e si prosegua la vita nel mondo del sentite, laddove avvengono sempre maggiori fusioni, comunioni. Vi saranno fusioni di individui appartenenti alla Terra e poi ad altri pianeti, fino a raggiungere la coscienza cosmica che abbraccia in sé tutti gli esseri del cosmo, e quindi tutti gli esseri su qualunque pianeta abbiano ottenuta la loro evoluzione.

Sugli extraterrestri e su una loro evoluzione presunta maggiore di quella umana, cosicché conoscono la formula della lunga vita.

Certo che esistono altre forme di vita su altri pianeti, altre civiltà più prosperose della vostra, sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista spirituale. Anche se i maestri non amano parlare di questi argomenti, non si può negarlo.
Allora, tu domandi se in queste civiltà sia stata trovata la formula dell'elisir di lunga vita. In effetti, in futuro anche la vostra civiltà potrà trovare qualcosa di simile. Ma questo può avvenire solo quando l'uomo, l'individuo abbia raggiunto un'evoluzione tale da potersi rinnovare interiormente, al di là del rinnovamento del corpo. Bisogna cioè che al rinnovamento del corpo corrisponda un rinnovamento psichico: altrimenti, prolungare la vita non servirebbe a niente. Perché i maestri invitano a nascere ogni giorno? Perché ogni giorno bisogna rinnovarsi e ritrovare quell'entusiasmo, quella voglia di vivere. Prolungare una vita senza questo entusiasmo, senza questa voglia di vivere, sarebbe completamente inutile.


Ultima modifica di Deckard il 01/06/2012, 16:57, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/06/2012, 16:57 
Cita:
Deckard ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:
Questo no... ma posso provare a chiedere se vuoi.... [;)]

Stasera provo a risalire in quale libro trovai la parte relativa agli ET.
Credo fosse Maestro Perchè?


Se ti riferisci al testo che hai riportato prima, la risposta è affermativa.
Pagina 185 - 186 - 187.

Vuoi inserire qui la parte completa?


Cita:

Ahia. Guarda cosa ho trovato, giuro, non me lo ricordavo così "duro" nei giudizi:


Sugli Ufo.

Gli Ufo sono un fenomeno sul quale è stata polarizzata l'attenzione di tutta l'umanità. Dire «non è vero niente » sarebbe negare l'evidenza dei fatti. Certamente c'è qualcosa di vero: c'è questa visita di abitanti di altre civiltà, però non sono veri tutti quei casi in cui si dice che sono Ufo. Molte volte si tratta di fulmini globulari, di effetti ottici, altre volte si tratta di isterismi,

196/ Maestro, perché?

di palloni sonda, ecc. Però, facendo le debite proporzioni, vi sono anche dei casi in cui veramente si tratta di visitatori da altri pianeti molto lontani da voi.
Quello che è importante tenere presente, nella manifestazione di questi visitatori, è che essi non vengono mai con lo scopo di turbare la vostra civiltà. Non sono veri tutti quei messaggi che certe persone dicono di ricevere da altri mondi, tutti quelli che hanno detto di aver parlato con gli abitatori di questi Ufo e che sono stati pregati di riferire all'umanità che metta giudizio, che metta come si dice la testa a posto. Questo è importantissimo: coloro che sono piú avanti nell'evoluzione comprendono bene che ogni civiltà, ogni razza deve fare le sue esperienze in maniera autonoma. Quegli interventi che possono avvenire - come ad esempio i nostri interventi sono misurati e avvengono perché è scritto che così sia. Non sarà mai che un abitatore di un altro pianeta, con una civiltà piú avauzota di quella terrestre, si presenti agli uomini di questo pianeta e dica: "Se non smettete di fare le guerre succederà questo e questo". Ogni civiltà ha la sua strada, il suo cammino, e le altre civiltà non possono interferire in maniera disordinata e arbitraria.
Quando qualcuno dice che è salito a bordo di un Ufo, o di essere andato sulla faccia nascosta della luna, si tratta solo di persone che vogliono farsi pubblicità e mettersi in evidenza per riscuotere l'attenzione degli altri uomini.
Nei casi in cui gli abitatori degli Ufo hanno avuto contatto
con degli uomini, hanno poi fatto dimenticare quello che era accaduto. In ogni caso non hanno mai detto: "Di' agli uomini questo e questo". Non è mai accaduto ed è giusto che sia così.

Non posso convalidare le dichiarazioni dei "contattisti", non posso assolutamente. Diciamo che si tratta di frodi inconsce di persone che sono rimaste vittime delle loro fantasticherie elevate a sogno quasi cosciente; altrimenti dovremmo dire che si tratta di megalomani.
Parliamo invece di quei casi in cui effettivamente si sono avute delle apparizioni di questi Ufo, visti da testimoni degni di fede, i quali testimoniano contatti veramente avvenuti. Il sistema col quale questi oggetti volanti giungono sulla terra non è quale voi pensate - anche se qualcuno ha già fatto questa ipotesi: è un sistema di materializzazione-smaterializzazione-rimaterializzazione vicino all'atmosfera terrestre.

http://ebooks.gutenberg.us/Wordtheque/it/AAABFK.TXT


Non condivido la parte in rosso. Almeno.... di casi da buttare
nel cesso, a mio avviso ci sono... ma non farei di certo di tutta
l'erba un fascio.



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Non condivido la parte in rosso. Almeno.... di casi da buttare
nel cesso, a mio avviso ci sono... ma non farei di certo di tutta
l'erba un fascio.


Anch'io sono rimasto sorpreso... non me li ricordavo così stroncanti il contattismo. A sto punto ...le "Voci" hanno prodotto un "assoluto" maggiore del mio! [:o)]
Cmnq, il corpus delle loro rivelazioni rimane coerente in se stesso.



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Cita:
Deckard ha scritto:
Cmnq, il corpus delle loro rivelazioni rimane coerente in se stesso.


Già... ma il bello è che sono coerenti ANCHE con ciò che dicono altri insegnamenti di altri "cerchi" e, soprattutto, altre canalizzazioni avvenute in altre parti nel mondo.

In questo senso, l'auspicabile scrematura di cui parli, dovrebbe riguardare, a mio avviso s'intende, quelli delle Federazioni Galattiche di Ashtar Sheran..... quelli sì..... [:246]



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Ultimamente ho sentito un 'intervista su una radio locale dove parlava una persona che aveva a che fare con il CF77, non mi ricordo il nome (e non era di certo un falso). Uno dei passi interessanti riguardava proprio le Voci. Diceva che Esse non sono manifestazioni della sapienza assoluta, cioè non riferiscono verità assolute, ma sono espressioni di entità estremamente evolute, che cmnq continuano, per così dire ad essere portattrici di un sapere, una sensibilità indivudale. Questo potrebbe spiegare le apparenti contraddizioni tra "rivelazioni" di "cerchi" differenti. Mi sorprende cmnq che un'entità da considerarsi "Maestro" si esponga così platelamente sui contattisti rischiando di dire una cosa non vera.


Ultima modifica di Deckard il 01/06/2012, 17:20, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Deckard ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:
Questo no... ma posso provare a chiedere se vuoi.... [;)]

Stasera provo a risalire in quale libro trovai la parte relativa agli ET.
Credo fosse Maestro Perchè?


Se ti riferisci al testo che hai riportato prima, la risposta è affermativa.
Pagina 185 - 186 - 187.


Immagine
http://www.mediafire.com/?ao2xulzdgvi


Ultima modifica di Angel_ il 01/06/2012, 19:43, modificato 1 volta in totale.


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Angeldark ha scritto:
Immagine


Qui trovi buona parte della bibliografia del CF77 e... molto altro...

http://spiritismo.altervista.org/libri2.htm



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MessaggioInviato: 22/06/2012, 10:52 
IL FATTORE OZ

Fonte: Capitolo tratto dal libro "Il fattore OZ"

«Riesci a immaginare una piramide che si trasforma in un cubo?» domandava con sottile ironia l’ingegnere Aimè Michel a un giovane diciannovenne.
Correva il 1958 e Michel, teorico dell’Ortotenia e autore del saggio Oggetti celesti misteriosi, aveva da poco iniziato una fitta corrispondenza cartacea con colui che, di lì a poco, sarebbe divenuto uno dei più grandi ufologi della storia, il sostenitore dell’ipotesi parafisica secondo la quale gli UFO avrebbero origine da un mondo parallelo al nostro, attraverso soglie spazio-temporali su altre dimensioni della realtà. Il giovane con la mente fervida e il naso all’insù, era l’astrofisico Jacques Vallée.

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Un pomeriggio di maggio del 1955 Jacques aveva sentito la madre gridare dal giardino ed era corso a perdifiato per vedere che cosa stava succedendo, quando sopra la sua testa aveva visto un disco metallico grigio sormontato dalla classica cupola trasparente.
Della grandezza della Luna, era sospeso nell’aria poco sopra il campanile della chiesa. L’avvistamento fece scaturire un senso dell’ignoto e del divino, che sonnecchiava da sempre nel giovane: «Realizzai che mi sarei vergognato della razza umana se avessimo continuato a ignorare la loro presenza ». Tre anni dopo, ormai diciannovenne, Vallée aveva trovato casualmente un libro di Michel sulle bancarelle dell’usato. Si era così immerso nella lettura di Oggetti celesti misteriosi, annotando nel suo Diario quanto la lettura del saggio lo avesse colpito profondamente. Con la spregiudicatezza della sua età aveva spedito una lettera all’autore, dicendosi curioso di approfondire il tema degli UFO. Costui, inaspettatamente, il 21 settembre 1958 gli aveva risposto.
Nel suo Diario, infatti, Vallée aveva annotato che gli sarebbe piaciuto un giorno diventare uno studioso del fenomeno… e proprio Michel si congratulò con lui per la sua mente acuta e ricettiva, invitandolo a coltivarla “come un fiore”, ma avvisandolo che per fare ciò avrebbe dovuto innanzitutto rompere con il passato, distruggendo tutte le consuetudini e i pregiudizi culturali che aveva ereditato fino a quel momento.
Allora nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare chi sarebbe diventato quel ragazzo: aveva messo per iscritto soltanto i sogni, le aspirazioni ad occhi aperti di un adolescente che era rimasto sbalordito da ciò che aveva visto, ma che la ragione non sapeva spiegare. Sarebbero state proprio la sua logica scientifica, supportata da una mente intuitiva, e la sua forza di volontà a condurlo presto – oltre a ogni aspettativa - ad accedere al pantheon degli ufologi.

L’ombra dell’inganno cosmico
Nella prima missiva Michel suggeriva l’ipotesi che gli UFO, che così spesso solcano i cieli cambiando forma o smaterializzandosi all’improvviso, non fossero semplicemente delle “navi spaziali” e che la questione non potesse essere ridotta al mero passaggio di extraterrestri in visita sulla Terra.
Le evoluzioni spaziali degli UFO lasciavano sbigottiti i testimoni, ma una volta atterrati, i dischi volanti si rivelavano, almeno a prima vista, inadatti ai voli interstellari per i quali si pensava fossero destinati: perché? E come mai non venivano avvistati lungo le loro traiettorie ben prima di comparire nell’atmosfera terrestre?
La presenza di robot e strani “omini” talvolta classificabili come grigi, altre volte più simili a goblin o addirittura a terrificanti mostri squamosi, spostava l’attenzione dei ricercatori verso un interrogativo che si era già posto Uri Geller: e se fosse tutto un grosso inganno? Lo scherzo di un “Clown Cosmico”, come lamentava il contattista israeliano vittima dei poteri di cui gli era stato fatto dono e al contempo di continue burle e umiliazioni? Il dubbio insinuato da Michel turbinò nella sua mente per anni.
Vallée sarebbe giunto a una conclusione molto vicina a quelladel trio Jung-Kerenyi e Radin sulla figura del Briccone divino, applicata però alla fenomenologia UFO, che avrebbe suscitato anche l’interesse dello psicanalista svizzero: non a caso l’esempio mitico di trickster più famoso è Hermes, messaggero degli dèi, patrono dei poeti e dei viaggiatori, padre dell’alchimia ma al contempo “apportatore di sogni”, ladro e ingannatore. E, non a caso, Vallée era un appassionato di esoterismo, occultismo e alchimia come Carl Gustav Jung.

La scoperta di Paracelso
Nei suoi diari Vallée racconta come, durante il suo primo anno alla Sorbona, un’amica gli regalò Histoires et Doctrines des Rose+Croix di Sedir: il libro fu per sua stessa ammissione «una fonte d’ispirazione e un legame verso quelle tematiche che lo avevano da sempre ispirato». Folgorato a soli diciannove anni dall’alchimia, sarebbe stata proprio un’opera di Paracelso a indirizzarlo più avanti negli anni verso la teoria parafisica del fenomeno UFO.

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Lo sguardo attento e l’approccio filosofico verso quella realtà di cui ci sfugge di continuo il senso, così come il pessimismo
sottaciuto che sarebbe emerso nelle opere della maturità, erano presenti già nel suo Diario di ragazzo, quando constatava l’insensatezza dell’essere: «Siamo solo come burattini che si muovono avanti e indietro alla ricerca dei loro fili». Vallée cercò conforto ai suoi turbamenti intellettuali nell’ermetismo, seguendo la strada di molti altri pensatori e artisti francesi che, prima di lui, avevano individuato nelle discipline occulte una chiave di accesso agli altri mondi.
Non impiegò molto tempo a imbattersi nelle opere di Paracelso.
Nei trattati minori il medico svizzero sviluppava una completa teoria sulle creature “sottili”, che sarebbe stata ripresa a distanza di secoli dai ricercatori sul paranormale.
L’alchimista scrive infatti nell’incipit del Trattato delle Ninfe, Silfidi, Pigmei, Salamandre ed altri esseri: «È mia intenzione parlarvi delle quattro specie di esseri di natura spirituale, cioè delle Ninfe, dei Pigmei, delle Silfidi e delle Salamandre; a queste quattro specie, per la verità, bisognerebbe aggiungere i Giganti e parecchie altre.
Questi esseri, benché abbiano aspetto umano, non discendono da Adamo; hanno un’origine del tutto differente da quella degli uomini e da quella degli animali. Però si accoppiano con l’uomo e da questa unione nascono individui di razza umana». Non vi ricorda la genesi degli ibridi di cui la letteratura ufologica contemporanea fa un gran parlare? Su questo dilemma ci viene ancora incontro Paracelso, spiegando le differenze tra le tre razze di esseri che si trovano in Natura: esistono «due specie di nature: la natura di Adamo e quella che non gli appartiene. La prima è palpabile, afferrabile, spessa, perché fatta di terra. La natura di Adamo è compatta», e infatti, un uomo non può passare attraverso un muro, esemplifica l’alchimista, mentre per gli esseri dell’altra natura «i muri non esistono», avendo la capacità di penetrare anche gli ostacoli più densi. Alla prima specie di esseri appartiene l’uomo, alla seconda gli spiriti. Infine vi è la terza natura «che partecipa delle altre due», ovvero «gli esseri che sono lievi come gli spiriti e che generano come l’uomo, hanno il suo aspetto, il suo comportamento. Proprio come nei casi di abduction dove gli alieni attraversano i muri come se questi fossero fluidi e si accoppiano all’uomo per generare la stessa stirpe ibrida che ritroviamo nelle saghe medievali, nel folklore nordico sul Piccolo Popolo e nella tradizione araba sui jinn.

Spirito e anima
Per spiegare le differenze che intercorrono tra le tre nature, Paracelso introduce la differenza tra spirito e anima, nozione che oggi è stata ripresa e sviluppata nel campo dell’ufologia dal chimico pisano Corrado Malanga.
In estrema sintesi, Malanga spiega che gli alieni non hanno anima: quello che cercano di carpire all’uomo è proprio la
sua scintilla divina, o Anima, che li rende immortali e che li fa dunque partecipare dell’essenza divina. Ora, Malanga, riprendendo un tema caro all’occultismo contemporaneo, sostiene che solo una ristretta percentuale di uomini abbia Anima, la restante partecipa solo di Spirito: gli alieni sarebbero interessati proprio a questa fetta della popolazione umana, circa il 2%, su cui intervengono fin dall’utero della madre, per modificarne il DNA e per cercare di sottrarne l’energia animica.
Paracelso non fa invece distinzione tra classi di uomini dotati o meno di Anima. Non risulta infatti che l’alchimista svizzero abbia mai professato in tal senso teorie di stampo platonico o gnostico. Sia che appartenga a tutti gli uomini o solo ad alcuni di essi, Anima sembra però ciò che, secondo Paracelso, manca a questa terza natura: «le creature in questione non hanno anima, ma non sono simili agli spiriti: questi non muoiono, quelli muoiono».
Qui abbiamo un’ulteriore informazione: le creature “fatate” non sono immortali come gli spiriti disincarnati e partecipano in tal modo di una lontana somiglianza con l’uomo, senza essere animali.
Infatti, a differenza degli animali, «parlano e ridono, cosa che questi [gli animali] non fanno». In questo senso «esse si avvicinano agli uomini senza diventare tali» perché con la sua venuta e la sua morte Cristo non li ha riscattati, essendo essi privi di anima e non discendenti da Adamo. Il nodo del problema è proprio qui: queste creature simili all’uomo non discendono dal sangue di Adamo e sono prive di anima. Paracelso usa però il termine “creature” e non “esseri” o
“entità”, dunque le considera “create” dalla Mente divina: ma da chi discendono? Da una razza di demoni o di angeli caduti? O dalla progenie di un mezzosangue, come sembra proporre un’interpretazione ebraica sulla natura demoniaca di Caino? Oppure, ancora, esse abitano altri piani del reale, altri piani d’esistenza vicini a noi ma al contempo separati? Le loro incursioni nella nostra dimensione servono forse a un disegno per usufruire della nostra Anima che a loro manca? Per questo portano avanti da millenni il progetto di “ibridazione” della loro specie con la nostra? Sospendendo per un attimo queste domande, si noti come solo oggi – a distanza di più di tre millenni - ci siamo spinti a “credere” che queste creature siano i nostri creatori, facendo dell’Uomo l’emanazione di un’emanazione.
Se alcuni contattisti e ricercatori sostengono che vi siano stati degli interventi o manipolazioni esterne sul nostro genoma, ciò non comporta necessariamente che chi ci ha manipolato sia con ciò anche il nostro “creatore”. A costoro sfugge ancora a differenza tra “creazione” e “manipolazione” o “ibridazione”. La nostra tendenza a identificare le creature aliene con la divinità creatrice è paragonabile soltanto alla mitogenesi classica, che individuava negli antichi Dèi sumeri, egiziani, indiani, greci, etc. tracce di un “contatto” con esseri dell’altro mondo o, come teorizzato da Evemero, di gesta eroiche poi assurte a divinità. Non può invece essere che la credenza contemporanea negli alieni “creatori” sia una forma di inganno che queste entità – proprio come insegna la demonologia – perpetrano a nostro danno da millenni?
Il nostro rigurgito di politeismo dovrebbe farci pensare: perché abbiamo bisogno di adorare Dèi che ci rapiscono, ingravidano e ingannano contro la nostra volontà?
Stiamo perdendo in qualche modo la consapevolezza che, senza il nostro “consenso”, i demoni come gli spiriti disincarnati o i vampiri della letteratura, non possono entrare: in casa, così come dentro di noi…

Ibridazione e politeismo
Nel 1968, deluso dall’esperienza in America a causa del cover up portato avanti dall’Aeronautica militare, Vallée avrebbe messo tra parentesi il clima di rivoluzione politica che si respirava in Europa, dedicandosi a un approfondito parallelo tra i fenomeni UFO e le tradizioni medievali sui fairies, ovvero fate, elfi, gnomi, giganti, demoni e Spiriti degli Elementi. Fu proprio l’assurdità di alcuni resoconti di contatti contemporanei a suggerirgli un nesso con la tradizione popolare e la mitologia, dove quelle stesse anomalie venivano riproposte nelle saghe per poi finire rielaborate nelle fiabe e nelle filastrocche.

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Alcuni dettagli riferiti dai testimoni di incontri ravvicinati – per quanto insensati e ai limiti del credibile – avrebbero potuto screditare il fenomeno, spiegando come isteria buona parte della casistica: invece Vallée ebbe l’intuizione di
trovare un precedente nella tradizione popolare europea, accreditando così come veritieri anche i racconti sui fairies, metodologia usata anche da un altro indagatore del mistero, John Keel.
La scoperta rivoluzionaria di Vallée e di Keel fu però un’altra: la “componente psichica” o medianica del fenomeno, ovvero la tendenza degli UFO e delle creature misteriose a comportarsi come le entità sovrannaturali, spiriti, demoni, angeli e jinn della tradizione. Da un altro queste entità, seppur dietro l’apparenza di esseri venuti dallo spazio, sembravano interagire con la psiche dei soggetti scelti per il contatto, esattamente come nei casi di contatti telepatici,
scrittura automatica, poltergeist, visioni mistiche o addirittura sciamaniche, fantasmi, incontri con esseri del Popolo Fatato, demoni.
Più in generale la componente medianica o paranormale dei soggetti coinvolti nei contatti sembrava interagire con queste entità in modo da alterare soggettivamente la realtà, rispettando in qualche modo il Principio di indeterminazione di Heisenberg, da cui scemano i concetti deterministici di “misurazione” e “osservatore”. La comparazione tra il fenomeno UFO e le cronistorie e leggende medievali avrebbe portato Vallée alla stesura del suo capolavoro, Passport to Magonia, dove avrebbe esaminato ben 900 casi di avvistamenti e contatti, paragonandoli, con un lavoro e un metodo senza precedenti, ai casi di incontri, rapimenti e infine changeling da parte di creature demoniache o del Popolo Fatato, trascritti nei resoconti medievali.
Così, da un lato, dava credito ai resoconti tribali raccolti dagli antropologi e alle tradizioni popolari, dall’altro individuava una continuazione nel fenomeno che semplicemente, come avrebbe spiegato Jung, sembrava aver mutato “sembianze” presentandosi ora in veste intergalattica.
In realtà, come aveva potuto appurare lo stesso Jung studiando per la sua tesi di dottorato le capacità medianiche di una cugina, i messaggi telepatici frutto dei contatti con i Fratelli dello Spazio contengono una matrice gnostica semplicemente più rielaborata, ma riconducibile ai messaggi trasmessi durante i contatti telepatici dove, come da buon cultore dell’occultismo Vallée sapeva, gli spiriti tendono a mentire e a ingannare l’interlocutore con la stessa frequenza con la quale dicono la verità.
Purtroppo ancora oggi pochi conoscono la figura dell’Ingannatore o, più in generale, del trickster, il dio Burlone. Per questo i dilettanti di spiritismo, tavole ouija o addirittura ufologia, appaiono disposti a credere a tutte le panzane che vengono loro propinate dagli spiriti o dai cosiddetti alieni: l’alito del dubbio non li sfiora. Ma come ricorda Paracelso, «per credere a una cosa, bisogna conoscerne lo scopo». Questa lacuna è invece il grande errore dello spiritualismo contemporaneo, in evidente crisi e decadenza: la lontananza dalla Tradizione Primordiale e la conseguente mancanza di conoscenza spingono i soggetti a credere acriticamente a tutto ciò che vedono o che viene loro raccontato.
«Chi osserva vede», professava Paracelso: ma non vale il contrario. Non basta vedere qualcosa per comprenderne il senso e la differenza non è questione di sinonimi. Qui non si tratta di sofismi, ma di indagare il fine di queste creature dall’ignoto – citando il titolo italiano dell’omonima opera di John Keel – che si affacciano nella nostra finestra spazio-temporale, confondendoci.

Il Collegio dei Nove
Tenendo fede alla veridicità di un “incontro” o di una visione mistica, si deve ciononostante applicare il metro del dubbio alle rivelazioni che sono state fatte, per non cadere preda dei soliti tranelli che gli spiriti si divertono a escogitare per noi da secoli. Il contatto con un’entità, sia essa bellissima o mostruosa, non può spingerci a credere a ciò che ci viene rivelato in modo acritico.
Come ricordava Keel, il pericolo maggiore viene dalle credenze. Se non vogliamo fare la fine dei settaristi medievali, che erano ciclicamente disposti a professare che la fine del mondo fosse vicina – puntualmente smentita – ci conviene aguzzare l’ingegno e abbandonare l’unica cosa che sappiamo fare (male), ovvero vedere ovunque la presenza aliena, snaturando con un non indifferente sforzo le tradizioni storico-religiose di luoghi lontani che ci ostiniamo a livellare, tradendone così lo Spirito (che non abbiamo ancora compreso che cosa sia). Ci sia d’aiuto in questo senso la testimonianza sofferta del contattista israeliano Uri Geller, che dall’età di tre anni dovette confrontarsi, oltre che con poteri paranormali, con i messaggi di pace e di catastrofismo che gli venivano indotti dal gruppo sovraumano dei “Nove”: interrogato dal ricercatore e occultista Colin Wilson, Geller, negando un’origine inconscia del fenomeno, gli confidò, «Qualsiasi cosa vi sia dietro ai miei poteri sembra essere intelligente. A volte mi gioca degli scherzi. Nel mio libro dico che forse è un Clown Cosmico».

Portatori di illusione
Né Keel né Vallée sarebbero caduti nel tranello delle ipotesi “materialistiche” dell’ufologia, tornate di moda sulla scia delle opere di Von Daniken e Sitchin, che considerano gli extraterrestri nostri progenitori.
Keel denunciò con forza l’inganno di “forze inferiori”, che manipolano gli addotti inducendoli a false illuminazioni – e ne stravolgono la vita in modo doloroso. Entrambi ravvisarono il pericolo della diffusione mondiale del culto negli UFO che dietro la “veste di luce” maschera un intento tutt’altro che benevolo. Il metodo “letterale” di taluni ricercatori (privi di preparazione filosofica, mitologica ed esoterica, per non parlare di quella filologica!) impedisce loro di interpretare e spiegare le anomalie che il fenomeno UFO dimostra alla prova dei fatti. Rimanendo con il naso inchiodato a terra, verso il basso, rischiamo di perdere il senso più generale delle cose, se volete, metafisico, interrompendo quella meraviglia che dovrebbe essere alla base della filosofia o comunque dello sviluppo e dell’utilizzo della ragione.
Se poi, come avanza Vallée, il fenomeno UFO fosse «il primo grande test di intelligenza collettiva a cui sia stata sottoposta l’umanità», rischieremmo davvero non solo di arrivare tardi all’esame, ma addirittura di rimanere irretiti in una sofisticata, seppur ripetitiva, forma di inganno che dura da secoli e che forse ha accompagnato e ancora accompagna la storia della nostra civiltà. Inutile continuare ad arrovellarsi sulle intenzioni dei visitatori dello spazio, se in realtà siamo ben lungi dal sapere se siano essi angeli, demoni, creature del Popolo Fatato, esseri di altre dimensioni o semplicemente alieni in ricognizione scientifica sul nostro pianeta! Finché non avremo compreso la loro essenza, continueremo a dividerci tra i sostenitori di questi portatori d’illusione e i cacciatori di mostri, incapaci di comprendere come possano rapire dai loro letti gli addotti, sezionarli e accoppiarsi freddamente con loro, e dall’altra comunicare messaggi di pace o di eco millenaristico.
E se Jean Robin, allievo di René Guénon, ipotizzava che si trattasse di un grande inganno, l’inno omerico recita inascoltato da millenni la descrizione di un “apportatore di sogni”, che alimenta la penna dei poeti ma inganna con l’astuzia dei furfanti.


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MessaggioInviato: 22/06/2012, 10:53 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Messaggio di Sheenky
Se poi, come avanza Vallée, il fenomeno UFO fosse «il primo grande test di intelligenza collettiva a cui sia stata sottoposta l’umanità», rischieremmo davvero non solo di arrivare tardi all’esame, ma addirittura di rimanere irretiti in una sofisticata, seppur ripetitiva, forma di inganno che dura da secoli e che forse ha accompagnato e ancora accompagna la storia della nostra civiltà. Inutile continuare ad arrovellarsi sulle intenzioni dei visitatori dello spazio, se in realtà siamo ben lungi dal sapere se siano essi angeli, demoni, creature del Popolo Fatato, esseri di altre dimensioni o semplicemente alieni in ricognizione scientifica sul nostro pianeta! Finché non avremo compreso la loro essenza, continueremo a dividerci tra i sostenitori di questi portatori d’illusione e i cacciatori di mostri, incapaci di comprendere come possano rapire dai loro letti gli addotti, sezionarli e accoppiarsi freddamente con loro, e dall’altra comunicare messaggi di pace o di eco millenaristico.


Questa è (per me) una grande verità.... Immagine


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MessaggioInviato: 22/06/2012, 11:37 
Neuroteologia: dall'estasi agli UFO
Persinger e le basi neurofisiologiche delle esperienze mistiche e visionarie

di Franco Landriscina
[da ALTROVE n°9]
http://www.carmillaonline.com/archives/ ... print.html


I film di fantascienza degli anni ’50 e ’60 erano pieni di strani professori in camice bianco intenti ad armeggiare con provette ed elettrodi in laboratori di campus universitari e a sperimentare strani congegni elettronici sui loro malcapitati studenti. Spesso i loro esperimenti avevano come obiettivo quello di leggere il pensiero o di risvegliare misteriosi poteri della mente. Quasi sempre il risultato finale era tutt’altro da quello aspettato. Come si sa, la realtà talvolta supera la fantasia, ed infatti un professore di questo tipo esiste davvero, con tanto di laboratorio in una sperduta università nelle montagne del Canada. Il professore in questione si chiama Michael Persinger ed insegna neuroscienze del comportamento al Dipartimento di Psicologia della Laurentian University di Sudbury, nella regione canadese dell’Ontario. Non è però un illustre sconosciuto, ma un ricercatore membro di svariate organizzazioni scientifiche internazionali che ha pubblicato più di 200 articoli scientifici e numerosi libri sul rapporto fra cervello e comportamento, attirando anche, in Canada e negli Stati Uniti, l’attenzione di giornali e televisioni.

Leggendo la lunghissima lista delle sue pubblicazioni è difficile non rimanere stupiti dalla vastità e dalla particolarità degli argomenti di cui Persinger si occupa dal 1971, tutti uniti dal filo rosso dell’interazione fra sistema nervoso e campi elettromagnetici e degli effetti di tale interazione sul comportamento. Non solo i campi elettromagnetici generati dalle moderne apparecchiature elettriche ed elettroniche (come il cellulare che forse in questo momento tenete acceso vicino a voi) ma anche, e qui arrivano le conseguenze più inaspettate, quelli di origine geofisica, generati cioè da terremoti, spostamenti del terreno, fenomeni metereologici ed atmosferici. Con Persinger entriamo quindi nel difficile terreno della neurobiologia del comportamento e della biometeorologia.
Ma non finisce qui, i comportamenti sui quali lo scienziato americano ha focalizzato la sua attenzione nella ricerca della relazione fra cervello e onde elettromagnetiche non sono le solite prove di memoria e di percezione che costituiscono il normale (e un po’ noioso) oggetto di studio degli psicologi. Anomalie del comportamento, allucinazioni, visioni religiose e mistiche, apparizioni di UFO o di esseri fantastici, fenomeni paranormali: nessun fenomeno è troppo strano o fuori del comune per sfuggire alle rigide maglie scientifiche della rete tessuta in anni e anni di ricerca dal professor Persinger.
La metodologia di ricerca adottata comprende studi di laboratorio su animali, ricerche cliniche su pazienti umani ed estesi studi epidemiologici basati su metodi statistici. Ad esempio, Persinger e i suoi collaboratori hanno effettuato un esame molto approfondito del rapporto fra avvistamenti UFO e terremoti trovando un’elevata correlazione fra questi due fenomeni all’apparenza lontani fra loro. La vera “arma vincente” del professore è però il suo famoso “elmetto”, vale a dire un’apparecchiatura con la quale egli è in grado di stimolare il cervello umano con campi magnetici complessi a bassa intensità e in modo altamente selettivo per le diverse aree cerebrali. Con tale apparecchiatura egli è riuscito, in modo convincente e altamente riproducibile, a riprodurre in laboratorio sensazioni ed esperienze che vanno dalla paura all’estasi, dal piacere sessuale alle allucinazioni visive ed uditive, dal ricordo di esperienze dell’infanzia a esperienze di quasi morte e perfino il contatto con angeli, diavoli o addirittura con Dio.

Le strutture cerebrali maggiormente studiate da Persinger sono il sistema limbico e i lobi temporali.

Un po’ di anatomia
Il sistema limbico è una parte del cervello filogeneticamente intermedia fra le strutture più primitive del sistema nervoso e la corteccia cerebrale. Il sistema limbico è la sede delle emozioni e consente agli esseri umani di avere una complessa varietà di stati emotivi: disgusto, amore, paura, sorpresa, invidia, ecc. Le sue strutture principali sono l’ipotalamo, l’amigdala e l’ippocampo.
L’ipotalamo è la struttura più arcaica e può essere considerato la centralina di controllo del sistema nervoso autonomo e quindi delle risposte fisiologiche di base dell’organismo: fame, sete, piacere, rabbia, temperatura corporea, ecc. Attraverso i meccanismi di regolazione endocrina, l’ipotalamo riceve informazioni da ogni organo del corpo umano e può a sua volta influenzare l’intero organismo.
L’amigdala ha una funzione di mediazione delle emozioni superiori e di regolazione delle attività che coinvolgono tali emozioni, come ad esempio l’attaccamento emotivo e l’amore. Essa svolge inoltre un’importante funzione di “campanello d’allarme” analizzando ogni stimolo esterno o interno e assegnando ad esso il giusto significato emotivo. Ad esempio, se un rumore sospetto ci sveglia nella notte, è l’amigdala che mette in moto il sistema nervoso autonomo, attraverso l’ipotalamo, per allertare l’organismo e predisporlo all’azione. Alcuni neuroni dell’amigdala sono sensibili selettivamente alle emozioni facciali delle altre persone. Altri sono multimodali, cioè rispondono simultaneamente a stimoli visivi, uditivi, olfattivi e tattili.
L’ippocampo ha un ruolo fondamentale nell’elaborazione dell’informazione, inclusa la memoria, l’apprendimento di fatti nuovi, la creazione di mappe spaziali dell’ambiente e l’attenzione agli stimoli esterni. La distruzione dell’ippocampo rende una persona incapace di formarsi qualsiasi nuovo ricordo. L’ippocampo interagisce strettamente da un lato, con la corteccia cerebrale, dall’altro con l’amigdala. In altri termini, emozione e ragione non sono mai separabili fra loro, ma agiscono sempre insieme. L’intelligenza emotiva regola e dirige i processi di apprendimento.
Veniamo infine ai lobi temporali cui si è accennato in precedenza. Si tratta di una parte della corteccia cerebrale, quindi filogeneticamente più recente del sistema limbico, che si trova grosso modo fra gli occhi e le tempie. Nell’emisfero dominante (di solito il sinistro) il lobo temporale è coinvolto principalmente nella comprensione e nell’elaborazione del linguaggio (è qui che, da semplici suoni, le parole assumono un significato) e nella memoria a lungo termine. Nell’emisfero non dominante (di solito il destro) il lobo temporale è coinvolto nella comprensione delle espressioni facciali, nell’elaborazione delle informazioni non verbali del linguaggio come ad esempio l’intonazione, nell’ascolto dei ritmi, nell’apprendimento musicale e visivo.Neuroscienze e religione
Le ricerche di Michael Persinger si collocano all’interno di un rinnovato interesse delle neuroscienze per le basi neurofisiologiche delle esperienze mistiche e religiose. Un interesse che non è più confinato alla sola speculazione teorica, ma può oggi avvalersi di tutte le più moderne tecniche di indagine sperimentale.

In particolare, l’attenzione dello scienziato canadese per il sistema limbico e i lobi temporali non è un fatto isolato.
Il primo collegamento fra lobi temporali e esperienze religiose risale all’inizio del secolo e ha a che fare con un disordine neurologico: l’epilessia. L’epilessia, già considerata nell’antichità un “male sacro”, è il sintomo di un anormale funzionamento elettrico del tessuto cerebrale, in cui le cellule nervose entrano in azione tutte insieme invece di eseguire ciascuna il proprio compito. La causa è quasi sempre un danno che può essere conseguenza di traumi fisici, infarti, tumori cerebrali o altre lesioni di varia natura. Esistono diversi tipi di epilessia, fra cui, per l’appunto, alcune forme che colpiscono il sistema limbico e i lobi temporali (TLE, Temporal Lobe Epilepsy).

Arnold Mandell, professore di psicologia presso l’Università della California a San Diego, ha discusso il ruolo dei lobi temporali nelle esperienze religiose sulla base del meccanismo di azione delle sostanze psicoattive. Sostanze come l’LSD, in particolare, bloccano gli effetti inibitori della serotonina sui lobi temporali, e quindi hanno la capacità di indurre scariche neuronali sincronizzate nelle strutture limbiche (ippocampo e setto) dei lobi temporali.

Vilayanur Ramachandran, professore di neuroscienze, anch’egli dell’Università della California, ha studiato centinaia di persone affette da epilessia dei lobi temporali, sottoponendole ad un esperimento in cui veniva misurata la loro risposta emotiva a parole di significato neutro, sessuale (o violento) e religioso. Confrontando i risultati dei pazienti affetti da epilessia con quelli di soggetti normali, senza particolari inclinazioni religiose, e di soggetti praticanti diverse religioni, Ramachandran è giunto alla conclusione che i lobi temporali sono la sede delle esperienze religiose.

L’importanza dei lobi temporali e del sistema limbico nelle esperienze mistiche e religiose è stata anche efficacemente sottolineata dal professor Rhawn Joseph, uno dei maggiori esperti nel campo della neuropsicologia dello sviluppo e delle differenze sessuali (nonché personaggio a suo modo bizzarro, che sembrerebbe confermare lo stereotipo secondo cui chi si occupa di queste cose non è lui molto normale...). Secondo Joseph, l’amigdala è addirittura il “trasmettitore di Dio” (questo è il titolo del suo ultimo libro). Un punto ben evidenziato da Joseph è l’esistenza nei lobi temporali di neuroni specializzati nel riconoscimento di forme particolari, fra cui rientrerebbero alcune forme, come la croce e il triangolo, che hanno un significato religioso in molte culture.

Andrew Newberg, professore di Radiologia nel Dipartimento di Medicina Nucleare dell’Università della Pennsylvania, e lo psichiatra Eugene D’Aquili hanno eseguito un’interessante serie di esperimenti in cui sono riusciti a “fotografare” con la tomografia SPECT (single photon emission computed tomography) l’attività del cervello di meditatori buddisti e di suore francescane nel momento esatto delle loro esperienze mistiche. Nel loro recente libro dal titolo Why God Won’t Go Away (“Perché Dio non se ne andrà”), gli autori espongono un modello che vede coinvolti nella genesi dell’esperienza religiosa i lobi parietali e frontali, i lobi temporali, l’amigdala e l’ippocampo. La loro conclusione è che il cervello è predisposto naturalmente, proprio in virtù dei collegamenti fra tali strutture cerebrali, a questo tipo di esperienze, che non sono quindi né patologiche né unicamente il risultato di condizionamenti di tipo culturale. Il modello di Newberg e d’Aquili è in questo momento quello più completo e interessante, anche perché filosoficamente non riduzionista e, rispetto agli altri, maggiormente rispettoso del valore delle esperienze mistiche e religiose.

Scientificamente un po’ più azzardate, ma comunque degne di nota, sono le considerazioni di Melvin Morse, professore di Pediatria presso l’Università di Washington, che nella sua professione di medico si è occupato a lungo delle esperienze di quasi morte (NDE, Near Death Experiences) nei bambini. Secondo Morse, il lobo temporale destro consente agli esseri umani di entrare in contatto con una realtà non locale, al di fuori del tempo e dello spazio ordinari, e tale realtà costituirebbe la base delle esperienze mistiche e di quelle paranormali.
Come si può vedere, una volta iniziato a comprendere i meccanismi dello sviluppo del cervello e a svelare le basi neuronali della percezione, della memoria e dell’apprendimento, i neuroscienziati sembrano ben decisi ad affrontare anche gli aspetti più profondi ed esclusivi dell’esperienza umana, entrando in un terreno fino ad oggi di pertinenza esclusiva di teologi, filosofi e storici delle religioni.


Gli esperimenti di Persinger

L’originalità di Michael Persinger sta nel non essersi limitato allo studio di pazienti con epilessia del lobo temporale, ma nell’avere indagato l’esistenza di anomalie neuroelettriche nella popolazione “normale”. Persinger ha infatti teorizzato l’esistenza di scariche transienti del lobo temporale (TLT, Temporal Lobe Transients) che possono influenzare il linguaggio, il riconoscimento dei volti, le emozioni e più in generale i processi psichici, senza dare luogo, perché non sufficientemente intense, ad attacchi epilettici veri e propri.
Inoltre, secondo Persinger, se la natura “estatica” di certi attacchi epilettici è il risultato di un’influenza dei lobi temporali sui normali processi delle strutture limbiche, come l’amigdala e l’ippocampo, si può pensare che queste attività siano l’esagerazione di una normale attività del cervello. È questa la sua “Ipotesi del continuo”, formulata nel 1983, secondo cui un po’ tutti, io e voi compresi, abbiamo un grado variabile di potenziale labilità verso queste anomalie funzionali. Ammesso, a questo punto, che si tratti davvero di “anomalie” e non piuttosto, come appare sempre più probabile, di normali capacità del cervello umano. Capacità che renderebbero ragione degli aspetti universali delle esperienze mistiche-religiose e di quelle paranormali, al di là delle differenze di epoca storica e di cultura.
L’esistenza di anomalie elettriche transienti dei lobi temporali era già stata ipotizzata in psichiatria e variamente descritta come “epilessia di Dostojevski”, “attacchi parziali”, “attacchi estatici” e “attacchi psichici”. Le sensazioni soggettive associate con questi attacchi epilettici parziali possono includere illusioni somestesiche (come ad esempio le vertigini o il senso di volare), allucinazioni olfattive e gustative (piacevoli o spiacevoli), allucinazioni uditive (come voci, suoni, musiche), allucinazioni visive (in particolare macchie e strisce luminose, stelle, dischi, colori), macro e microscopia, autoscopia (la percezione della propria immagine). Quest’ultimo fenomeno, in particolare, è stato lungamente descritto dallo psicanalista Otto Rank nel suo celebre studio sul “doppio” nella mitologia e nell’arte. Possono inoltre esserci illusioni cognitive, come sensazioni di dejá vu (già visto), jamais vu (mai visto), deja vecu (già vissuto), idee e pensieri ossessivi, distorsioni del senso del tempo e dello spazio, idee trascendenti e metafisiche e sintomi affettivi come tristezza, paura, piacere, ansia. Insomma, non pochi punti in comune con l’esperienza sciamanica e quella psichedelica.
Nel 1990 Persinger e collaboratori realizzano un questionario (PPI, Personal Philosophy Inventory) che contiene affermazioni del tipo “a volte mi sento come se le cose non fossero reali”, “ho sognato di galleggiare o di volare nell’aria” e persino “sono stato a bordo di un’astronave”. L’obiettivo del questionario era di verificare nella popolazione la presenza di deboli fenomeni analoghi a quelli degli attacchi epilettici parziali. Un decennio di uso di questo strumento ne ha dimostrato l’affidabilità e la capacità di predire anomalie dei lobi temporali misurabili con l’elettroencefalogramma.
A questo punto, al nostro professore non rimaneva che un ultimo passo: riprodurre i sintomi e le esperienze sopra descritte in laboratorio, su soggetti perfettamente normali. In che modo? Semplice. Ricordiamo, come già detto in precedenza, che Persinger ha iniziato i suoi studi dedicandosi agli effetti neuropsicologici e comportamentali dei campi elettromagnetici. La via seguita è quindi stata quella di applicare su dei volontari dei deboli campi magnetici, cercando di localizzarne l’effetto sui lobi temporali e sul sistema limbico. Il metodo usato da Persinger è stato molto empirico. In pratica, egli ha provato numerose combinazioni di intensità e di frequenza di un campo magnetico, applicato sulla testa dei soggetti grazie ad un semplice casco da motociclista, modificato con gli opportuni elettrodi e avvolgimenti magnetici. Le persone che si sono infilate l’elmetto di Persinger hanno vissuto esperienze fuori del corpo, avuto allucinazioni di varia natura, rivissuto momenti della loro infanzia, provato terrore o piacere e avuto la sensazione che nella stanza dell’esperimento fossero presenti angeli, demoni o alieni. Sono stati anche eseguiti numerosi esperimenti sulla “emisfericità” di questi effetti. Persinger è giunto alla conclusione che per la maggior parte delle persone il “senso del Sé” (ma sarebbe più giusto dire “dell’Io”) risiede nel lobo temporale sinistro, mentre nell’emisfero omologo destro risiederebbe un altro senso del Sé, percepito in genere come una presenza estranea all’individuo: il proprio doppio, un alieno, un angelo, un demone o Dio. Insomma, si comincia a capire perché qualcuno già parla di “neuroteologia”.



Alcune possibili aree d’indagine

La sapienza delle antiche tradizioni viene facilmente liquidata dalla scienza attuale come un residuo del passato senza alcun valore oggettivo. Almeno su alcuni punti, potrebbe invece essere vero il contrario. Forse la scienza non è ancora arrivata, con i suoi metodi sperimentali di indagine, laddove altre culture sono giunte con un diverso cammino. Prendiamo, ad esempio, il tema dei “luoghi sacri”. In tutti i popoli e in tutte le epoche, sono stati sempre conosciuti dei luoghi ritenuti canali di comunicazione con il mondo degli spiriti e degli dei, luoghi carichi di “potere” e quindi da visitare con rispetto e seguendo determinati rituali. Tali luoghi sono stati frequentemente meta di pellegrinaggi e su di essi sono stati talvolta costruiti dei templi. Spesso, alcuni di questi luoghi formavano, attraverso una rete visibile o invisibile di collegamenti, una vera e propria “geografia sacra” del territorio. Tutto questo è stato troppo frettolosamente accantonato dalla scienza ufficiale nel cassetto delle “superstizioni”, oppure è diventato argomento di una pseudoscienza new age che ha lasciato briglia sciolta a fantasiose teorie prive di qualsiasi fondamento.
Le ricerche di Persinger coniugano in modo originale, per la prima volta su solide basi scientifiche, la geofisica, quindi lo studio dell’ambiente naturale e la neuropsicologia degli stati modificati di coscienza. Esse permettono quindi di gettare nuova luce su tanti aspetti della “geografia sacra”. Ad esempio, anche ad un’analisi superficiale, si nota che tanti luoghi magici, in cui i sacerdoti, i veggenti o le streghe si recavano per avere visioni e predire il futuro, si trovano in prossimità di siti con caratteristiche geofisiche tali da poter creare, o aver creato in passato, anomalie geomagnetiche del tipo di quelle riprodotte da Persinger in laboratorio con il suo elmetto. Lo stesso Persinger ha preso in considerazione, da questo punto di vista, i luoghi in cui sono avvenute alcune celebri apparizioni mariane.
Paul Devereux, un ricercatore indipendente, ha registrato delle anomalie locali del campo magnetico terrestre in coincidenza con l’apparizione di luci misteriose (le cosiddette “earth lights”) nel deserto del Texas e in quello della regione di Kimberley nell’Australia Occidentale. Queste luci erano già conosciute agli abitanti indigeni di quelle zone e sono state in tempi più recenti considerate come apparizioni UFO. I risultati di Devereux sono in accordo con la teoria di Persinger, anzi, lo stesso Devereux, autore di numerosi libri sulla “geografia cognitiva dei luoghi sacri”, è addirittura andato nel laboratorio di Persinger per provare di persona il famigerato elmetto. Ricordiamo, infine, che anche il celebre Oracolo di Delfi si trova su una faglia tellurica e la zona è stata frequentemente soggetta a terremoti; anche se in questo caso sembra che lo stato di trance della Pizia fosse provocato dall’etilene che fuoriusciva dalle fratture nel terreno, non si può escludere un ruolo del geomagnetismo terrestre o una combinazione dei due effetti.



Uno sguardo ai risvolti più inquietanti

C’è un altro aspetto delle ricerche di Persinger da prendere seriamente in considerazione. Le tecnologie elettromagnetiche di modificazione della coscienza possono essere impiegate come strumenti per il controllo mentale da parte di eserciti, servizi segreti o organizzazioni criminali. Dai tempi della guerra fredda, sia gli USA che l’ex Unione Sovietica hanno cercato di sviluppare sofisticati metodi di controllo mentale per creare agenti segreti e assassini dotati di personalità multiple e quindi in grado di vivere una vita tranquilla o di uccidere su comando, a seconda del prevalere dell’una o dell’altra personalità. Un altro obiettivo di queste ricerche, spesso basate sull’ipnosi e sull’uso di sostanze allucinogene e delirogene, era quello di ottenere da agenti nemici catturati, tutte le informazioni in loro possesso. Fra le varie tecniche impiegate a partire dagli anni ’60, grazie ai progressi dell’elettronica, c’è stato anche l’impianto chirurgico nel cervello di stimolatori elettrici comandati a distanza via radio. Il principale sostenitore di questo metodo di controllo mentale è stato il professor José Delgado, autore nel 1969 del libro Genesi e libertà della mente (il titolo originale era Physical control of the mind).
Più recentemente, il governo americano ha mostrato un grande interesse nello sviluppo di armi cosiddette “non-letali” ad onde elettromagnetiche. Ad esempio, armi in grado di focalizzare onde radio di determinate frequenze e intensità su un’area geografica molto limitata e di provocare così nausea, confusione e alterazioni mentali in un plotone nemico o in un gruppo di manifestanti. Alterazioni mentali che, nelle condizioni giuste, potrebbero anche assumere la forma di allucinazioni e fenomeni paranormali.

Secondo il dottor Helmut Lammer, molti dei cosiddetti “rapimenti alieni”, diventati sempre più frequenti negli ultimi anni, sarebbero per l’appunto esperimenti di questo tipo svolti su comuni cittadini. Probabilmente, queste armi sono ancora in fase di prototipo, però sono destinate a diventare entro breve una realtà, specialmente nel nuovo scenario internazionale sempre più caratterizzato da conflitti di tipo non convenzionale.
A questo punto, è facile immaginare quali non certo tranquilizzanti applicazioni potrebbe avere l’elmetto del professor Persinger in mani poco rispettose della dignità e della libertà umana. Organizzazioni con fonti di finanziamento molto più elevate della piccola università canadese in cui Persinger lavora potrebbero cercare di sviluppare lo stesso tipo di effetti utilizzando, invece dell’elmetto, sorgenti di campi elettromagnetici in grado di agire sulle persone a distanza.

Lo stesso Persinger, in un suo breve articolo dal titolo molto esplicativo (On the possibility of directly accessing every human brain by electromagnetic induction of fundamental algorithms), ipotizza persino che si possa creare un campo elettromagnetico esteso a tutto il pianeta, in grado di influenzare praticamente tutti i cervelli degli abitanti della Terra. Una prospettiva dal sapore fantascientifico, ma non più di quanto fosse fantascientifica la radio prima degli esperimenti di Marconi.


Riduzionismo e altre prospettive filosofiche

Qual è il significato dei risultati di Persinger? A prima vista, ci troviamo di fronte al trionfo del più classico riduzionismo, cioè la riduzione di qualsiasi fenomeno a un fatto puramente materiale. Sembra già di vedere la faccia rassicurante di Piero Angela annunciare sorridendo che religione e misticismo sono semplicemente l’effetto di anomalie elettriche del cervello e che presto troveremo la medicina adatta per fare per sempre a meno di questi fastidiosi effetti collaterali del nostro prezioso organo del pensiero. Come appare dalle sue interviste, Persinger è filosoficamente un riduzionista convinto, ai limiti dell’ingenuità. Al riguardo, bisogna dire che probabilmente un po’ di riduzionismo, nelle mani di bravi scienziati, non guasta, anzi è necessario per ottenere dei risultati sperimentali concreti e per osare andare laddove altri non si spingerebbero.
Nella forma mentis riduzionista ci sono però indubbiamente dei pericoli. Il riduzionismo diventa molto spesso un modo per diminuire l’importanza di fenomeni ed esperienze che non si comprendono. Nel nostro caso, ad esempio, l’esperienza del “sacro” viene separata dal proprio contesto culturale e privata dei suoi significati individuali e sociali, per non parlare di quelli metafisici e trascendenti. Inoltre, i risultati di laboratorio vengono spesso interpretati alla luce di una concezione scientifica rigidamente materialista, ignorando altre possibili chiavi di lettura.

Un punto di vista più intelligente è quello di Newberg e d’Aquili, che nel loro libro “Perché Dio non se ne andrà” fanno più o meno questo ragionamento: “Sì, è vero, probabilmente le esperienze mistiche e religiose sono delle configurazioni di attività di determinati neuroni del cervello. Ma, se ci pensiamo un momento, che cosa non lo è?”. Dietro l’apparente semplicità di questa domanda si cela una difficile questione epistemologica. Ad esempio, in questo momento non posso interagire con il computer su cui sto scrivendo questo articolo se non nella misura in cui il mio cervello ne contiene una rappresentazione sotto forma di una determinata configurazione neuronale. Questo rende il computer meno reale? Che senso ha dire che certi fenomeni sono “solo” il frutto di una particolare attività del cervello quando, a pensarci bene, si può dire la stessa cosa di tutto ciò di cui possiamo avere esperienza e conoscenza? Il cervello è un organo in costante interazione con la realtà esterna, una realtà della quale non possiamo sapere nulla se non attraverso il cervello stesso.
Anzi, si potrebbe fare anche un passo oltre. Il fatto che determinate aree del cervello percepiscano determinati fenomeni fuori dell’ordinario e che i processi cerebrali coinvolti non siano qualitativamente diversi da quelli della percezione ordinaria potrebbe essere un indizio che dietro tali fenomeni esistono delle realtà diverse da quella ordinaria. Così come “là fuori” c’è qualcosa che io interpreto come “il mio computer”, forse c’è anche qualcos’altro che in certe condizioni diventa possibile percepire e che le persone provano da millenni ad interpretare con il linguaggio della religione e del mito.

Pubblicato Settembre 10, 2005 12:18 AM



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Introduzione: Menti Chiuse, Questioni Aperte
da "dimensions" del Valleè 1988

"Negli ultimi anni la popolarita’ degli Oggetti Volanti Non Identificati e’ sfumata, forse perche’ l’attualita’ sui media e’ diventata consapevole di quanta poca sostanza vi sia alla base di ogni storia sugli UFO che sia stata esaminata a fondo".

Ironicamente, durante lo stesso mese, due libri progredivano verso il vertice della classifica dei piu’ venduti del New York Times. Communion e Intruders contenevano racconti sensazionali in prima persona di incontri con UFO e contatto fisico o spirituale con i loro presunti occupanti.

Questa coincidenza tra arroganza scientifica ed una nuova tendenza sociale illustra un fatto importante nella nostra societa’: mentre la scienza costantemente rifiuta di considerare fenomeni che giacciono al di fuori delle rassicuranti regioni della propria attuale comprensione, il pubblico desidera avere accesso a spiegazioni coerenti alla propria personale esperienza.

Mentre i nostri scienziati restano ignari di dati importanti che potrebbero stimolare nuove teorie dell’universo, il resto di noi manca l’opportunita’ di compiere progressi seri in quella che dovrebbe essere un’importante ricerca spirituale.

Questo libro e’ un tentativo di colmare la distanza esaminando le prove dell’esistenza degli UFO, non solo ai nostri tempi, ma anche in epoche precedenti.

Una prospettiva storica di questo tipo, che e’ affrontata nella Parte Prima al capitolo “Le Cronache Aliene”, e’ divertente e spesso accattivante. Ma e’ principalemente critica verso una piena comprensione del problema. Se questi oggetti sono stati avvistati da tempo immemorabile, come dimostrero’, e se i loro occupanti hanno sempre eseguito azioni simili e simili linee di comportamento, non e’ ragionevole assumere che essi siano “semplicemente” visitatori extraterrestri. Devono essere qualcosa di piu’.

Forse sono sempre stati qui. Sulla Terra. Con noi.

A mio parere, la credenza ampliamente diffusa tra i ricercatori del campo nella verita’ letterale delle “abduzioni” e’ solamente una approssimazione veramente rozza di un complesso disegno. Un’altra realta’ e’ coinvolta, qui. Una realta’ caratterizzata da seduzione cosmica, strani segni nei cieli ed eventi paranormali che presentano una ricca panoplia di fenomeni psichici. La Seconda Parte e’ dedicata alla sua analisi, spianando il terreno alla Terza Parte che ho chiamato “Una Sfida alla Ricerca” poiche’ non possiamo piu’ esimerci dallo studiare seriamente il fenomeno UFO.

Per molto tempo i militari americani hanno dismesso il problema perche’ “non dimostrava alcuna intenzione ostile e non era una minaccia per la sicurezza nazionale”. Questo argomento non e’ piu’ difendibile.

In un’epoca in cui il nostro governo sta proponendo di attivare l’Iniziativa di Difesa Strategica, comunemente nota come programma “Guerre Stellari”, nello spazio, quanto ancora possiamo tollerare un fenomeno inspiegato negli strati superiori dell’atmosfera? Gli UFO, qualsiasi cosa siano, rimangono visibili all’occhio nudo e tracciabili da satelliti ricognitori, sensori elettronici e radar. Una futura ondata di oggetti non identificati simili a quelle registrate nel 1952, 19554, 1966 o 1973 potrebbe innescare la rete SDI e aumentare il rischio di cominciare accidentalmente la prossima Guerra Mondiale. Potrebbe persino nascondere un attacco reale. Tale possibilita’ non e’ accettabile nei termini della nostra sicurezza nazionale, persino se questi oggetti non sono ostili. E’ ugualmente inaccettabile per qualsiasi delle Nazioni piu’ progredite.

Si puo’ replicare che il fenomeno UFO e’ cosi’ complesso e cosi’ oltre la nostra abilita’ nel classificarlo che non ci si puo’ aspettare alcuna solutione ancora per molto tempo. Questo e’ un appunto valido ma non dovrebbe scoraggiarci dal compiere attiva ricerca nel campo. Anche se non comprenderemo mai totalmente il fenomeno, ci potrebbero essere lezioni utili da apprendere dai suoi componenti minori. Sarei proprio felice, per esempio, semplicemente nel capire come questi oggetti manipolano onde elettromagnetiche per creare raggi luminosi retrattili con effetti gravitazionali capaci di sollevare oggetti, persone e animali attraverso l’aria; o capire come paralizzano testimoni che si sono a loro avvicinati.

Immaginate un boscimano primitivo che veda l’atterraggio di un Boeing 747. Egli non ha possibilita’, da quel singolo episodio, di capire l’intricata tecnologia che controlla il volo a motore dell’aereo. Ma non potrebbe una bella sbirciata al carrello d’atterraggio ispirare benissimo il furbo selvaggio all’invenzione della ruota?

Questa e’ la nostra posizione rispetto agli UFO. Sono reali? Perche’ appaiono violare i principi della fisica? E perche’ stanno interagendo con noi? Mentre le menti di molti scienziati sono chiuse all’ignoto, qualcuno fra noi crede che queste domande siano decisamente aperte. Esse provvedono una delle sfide piu’ eccitanti mai lanciate alla scienza, alla nostra immaginazione collettiva ed alla ragione umana.

Io non ho una risposta al mistero, ma ho una gran mole di dati pertinenti. Molti progressi sono stati fatti negli ultimi anni e nel mio stesso lavoro sono giunto a pensare il problema degli UFO nei termini di tre dinstinti livelli.

Il primo livello e’ fisico. Oggi sappiamo che l’UFO si comporta come una porzione di spazio di piccole dimensioni (circa 10 metri) nei limiti della quale sia immagazzinata una grandissima quantita’ di energia. Questa energia si manifesta con fenomeni di luce pulsante di colori intensi e con altre forme di radiazione elettromagnetica.

Il secondo livello e’ biologico. I rapporti sugli UFO mostrano che ogni tipo di effetto psicofisiologico si verifica sui testimoni. L’esposizione al fenomeno causa visioni, allucinazioni, disorientamento nel tempo e nello spazio, reazioni fisiologiche (incluse cecita’ temporanea, paralisi, modificazioni nel ciclo del sonno) e cambiamenti della personalita’ nel lungo periodo.

Il terzo livello e’ sociale. La credenza nella realta’ degli UFO si sta diffondendo rapidamente a tutti i livelli della societa’ attraverso il mondo. Libri sul soggetto continuano ad accumularsi. Documentari e film di Hollywood sono girati da uomini e donne cresciuti con storie sui dischi volanti. Le aspettative sulla vita nell’universo sono state rivoluzionate. Le origini di molti fra i moderni temi nella nostra cultura possono essere rintracciate nei “messaggi dallo spazio” che provenivano da contatti con gli UFO negli anni quaranta e cinquanta.

L’ ordalia di una esperienza dell’incontro ravvicinato con un UFO e’ dirompente fisicamente e mentalmente. Il trauma ha effetti che vanno molto oltre quel che i testimoni possano ricordare consciamente. Nuovi tipi di comportamento sono condizionati e nuove credenze sono promosse. Al di la’ di ogni considerazione scientifica, le conseguenze sociali, politiche e religiose dell’esperienza sono enormi se considerate nel lasso di tempo di una generazione.

Confrontate con la nuova ondata di esperienze dei contatti con gli UFO che sono descritte in libri come Communion e Intruders e film come Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, le nostre religioni paiono obsolete. La nostra idea della chiesa come una entita’ sociale funzionante nei limiti di strutture razionali e’ ovviamente sfidata dalle notizie di presunte dirette comunicazioni in tempi moderni con esseri visibili che sembrano possedere poteri soprannaturali.

Quest’idea puo’ scuotere la nostra societa’ fino alle radici profonde della sua cultura. I testimoni non hanno piu’ timore di farsi avanti con storie personali di abduzioni, scambi spirituali con alieni o persino di interazione sessuale. Tali testimonianze sono esempi di folklore che si sta fabbricando proprio sotto i nostri occhi. Ho scoperto che essi hanno un sorprendente parallelismo con le storie di incontri con elfi e genii dei tempi medievali e con gli abitanti di “Magonia”, il paese oltre le nuvole delle antiche cronache. Ma sono pure qualcos’altro: un segno di eventi importanti a venire.

Oggi vi sono molte ragioni per aspettarsi un cambiamento della posizione nei confronti dell’intelligenza aliena. La nostra ricerca scientifica nazionale e’ temporaneamente a corto di obiettivi che possano catturare l’immaginazione e l’entusiasmo del pubblico. L’entusiastica anticipazione di incontri con altri esseri intelligenti ci aiuterebe nel trascendere conflitti locali su questa terra e nell’ottenere nel corso di una singola generazione cambiamenti nel comportamento sociale che altrimenti potrebbero impiegare secoli per essere completati. Se questo e’ il contributo del fenomeno UFO, allora stiamo vivendo una delle maggiori svolte nella storia.



Conclusioni: l’Esplorazione di Altre Dimensioni

Nella prima parte di questo libro ho cercato di documentare, nella maniera piu’ completa e attenta possible, i dati storici che conducono al moderno fenomeno UFO e alla credenza nel contatto alieno.

Nella seconda parte abbiamo esaminato le testimonianze di abduzioni in varie epoche e paesi come pure le componenti psichiche e spirituali dell’esperienza del contatto.

Nella terza parte abbiamo perorato la causa di aggressive nuove ricerche mentre diventavamo acutamente consapevoli dei fattori che inibiscono tali ricerche: il triplo “cover-up” e le motivazioni politiche. Siamo giunti a realizzare come si stia avendo a che fare con nuovi fenomeni reali di portata immensa. Gli UFO sono oggetti fisici reali, ma non sono necessariamente veicoli spaziali extraterrestri. Per dirlo senza peli sulla lingua, la teoria extraterrestre non e’ abbastanza strana da spiegare i fatti. E saro’ deluso se gli UFO si riveleranno niente piu’ che visitatori da un’altro pianeta.

Cosa Altro Possono Essere?

Se non sono veicoli spaziali, cosa altro possono essere gli UFO? Che tipo di impostazione di ricerca puo’ prendere in esame gli effetti fisici, l’impatto sulla societa’, l’apparenza fisica degli occupanti e gli apparentemente assurdi ed onirici elementi del loro comportamento? Come possiamo spiegare che il fenomeno si mostri cosi’ evidente a popolazioni rurali ma eviti contatto aperto, scegliendo invece di estrinsecare il suo messaggio in abduzioni bizarre e incidenti di rilevante stranezza? La teoria che si delinea, man mano che analizziamo e rianalizziamo le forze in gioco, supera la nozione che questi siano solo veicoli tecnologici prodotti da razze evolute da un’altro pianeta.

Invece io credo che il fenomeno UFO rappresenti la prova dell’esistenza di altre dimensioni oltre lo spazio-tempo; che gli UFO non vengano dallo spazio ordinario ma da un multiverso che e’ tutto attorno a noi e di cui noi abbiamo testardamente rifiutato di considerare la inquietante realta’ a dispetto delle prove che sono a nostra disposizione da secoli. Una teoria simile e’ necessaria per spiegare entrambi sia i casi moderni che che le cronache di Magonia, le abduzioni e la componente psichica.

Io credo che ci sia un sistema attorno a noi che trascende tempo e spazio. Altri ricercatori sono giunti alle medesime conclusioni. Alcuni si sono allontanati profondamente scoraggiati dalla conclusione che e’ stata illustrata al meglio all’inizio di questo secolo da Charles Fort, l’autore del Libro dei dannati: “Siamo delle cose di proprieta’ di qualcuno”. Studiosi di questo fenomeno, come Padre Salvatore Freixedo in America Latina, John Keel negli Stati Uniti e Aime Michel in Francia, hanno la sensazione che noi potremmo essere senza poteri di fronte alle complesse ed assurde capacita’ di una intelligenza Aliena che si puo mascherare da invasore marziano, dio primitivo, Santa Vergine o da flotta di astronavi. Pur riconoscendo la validita’ delle loro affermazioni, confido nella capacita’ della conoscenza umana di capire alla fine la piu’ grande realta’ rappresentata dal fenomeno. Dovremmo continuare a studiarlo, caso per caso, per bizzarri che essi siano, modello dopo modello, per strani che essi siano.

Il sistema di cui sto parlando, un sistema che ha padronanza delle dimensioni di spazio e tempo, potrebbe ben essere in grado di essere locato nello spazio profondo. Nonostante cio’ le sue manifestationi non possono essere veicoli spaziali nel senso odinario di viti e bulloni. Gli UFO sono manifestazioni fisiche che semplicemente non possono essere comprese separatamente dalla loro realta’ psicologica e simbolica. Cosa vediamo non e’ una invasione aliena. E’ un sistema spirituale che agisce su umani ed usa gli umani.

Nel tentative di trovare una adeguata struttura di ricerca e’ utile speculare circa le varianti della fisica corrente in cui apparenti miracoli possono accadere senza violare le leggi della fisica ed in cui fenomeni psichici dovrebbero essere la regola piuttosto che l’eccezione. In una tale fisica, gli UFO potrebbero arrivare dalla terra senza necessariamente essere invenzioni umane o essere da un’altra galassia senza essere necessariamente dei veicoli spaziali.

Molti teorici piu’ qualificati di me sono gia’ al lavoro nel costruire un tale modello alternativo. Per spiegare il comportamenteo di particelle elementari e la formazione del cosmo essi speculano su “superstringhe” e su universi con molte dimensioni oltre la familiare struttura dello spaziotempo.

Nel loro libro Oltre Einstein, il Dott. Michio Taku e Jennifer Trainer fanno notare che persino nella fisica corrente occorrono cinque dimensioni per spiegare la teoria del Big Bang. Nel 1919 Albert Einstein, che stava sviluppando le conseguenze della teoria della relativita’ generale, ricevette una lettera da un matematico sovietico di nome Franz Kaluza che proponeva una teoria della gravita’ pentadimensionale. Poche settimane piu’ tardi Einstein scrisse a Kaluza: “L’unita’ formale della vostra teoria e’ stupefacente.” Altri scienziati si unirono allo studio.

Dove fini’ la quinta dimensione? Nel 1926 il matematico svedese Oskar Klein spiego perche’ il mondo appare avere solo quattro dimensioni invece che cinque suggerendo che la quinta dimensione era “arrotolata” come un cerchio cosi’ piccolo che era al di la’ della possibilita’ di essere osservato. Klein conclamo’ che la sua profondita’ avrebbe dovuto corrispondere alla lunghezza Plankiana, che e’ un miliardo di miliardi di volte minore del nucleo di un atomo. Questa elegante teoria in ogni caso sollevava piu questioni di quante ne risolvesse e dovette essere abbandonata.

Nel 1957 Hugh Everett e John Wheeler dell’Universita’ di Princeton proposero una “Interpretazione dei Molti Mondi” (MWI) della meccanica quantistica. Secondo questo concetto, l’universo puo’ essere visto come diramantesi constantemente attraverso realta’ alternate.

Negli anni piu’ recenti nuove line di speculazione provarono essere piu’ fruttose. Esse assumevano persino un maggior numero di dimensioni. I risultati piu’ interessanti furono prodotti dale teorie delle superstringhe che nacquero negli anni ’70. Oggi molti fisici teorici coinvolti nella ricerca sulle superstringhe sono convinti che l’universo si sia evoluto da una stringa decadimensionale instabile. Nelle parole di Taku e Trainer, “Sei dimensioni si sono arrotolate, lasciando il nostro universo tetradimensionale intatto”. Nel corso delle decadi possiamo aspettarci che questa nuova linea di speculazione sia controbattuta, espansa e migliorata. Fenomeni paranormali come gli UFO possono provvedere materiale prezioso a questo dibattito fondamentale.

Informazione, Occasione, Spaziotempo

Un’altro interessante aspetto del fenomeno UFO interessa la teoria dell’informazione. Secondo la moderna fisica ed in particolare Brillouin, Bagor e Roghstein, c’e’ una stretta relazione fra informazione ed entropia. Questa relazione e’ stata espressa chiaramente da Brillouin:

L’Entropia generalmente e’ ritenuta l’espressione dello stato di disordine di un sistema fisico. Piu’ precisamente, si puo’ dire che l’entropia misuri la mancanza di informazioni sulla vera struttura del sistema.

Nessuna informazione puo’ essere ottenuta nel corso di una misurazione fisica senza cambiare la quantita’ di entropia nell’universo, lo stato di disordine del cosmo.

Ora il fisico e’ di fronte ad una nuova sfida: come definire il disordine. Ed il compito, come R. Schafroth ha messo in evidenza, non e’ facile:

Alcuni scienziati ammassano studi e libri sui loro scaffali in apparente disordine ma nonostante questo sanno perfettamente come trovare il documento che vogliono. Se qualcuno reinstaura la apparenza di ordine lo sfortunato possessore di quegli stessi documenti potrebbe essere in grado di non trovare alcunche’. In questo caso e’ ovvio che l’apparente disordine era, in effetti, ordine, e viceversa.

Speculando sulla relazione tra quantita’ fisiche, il fisico francese Costa de Beauregard scrisse: “Deve essere insito nella natura della probabilita’ la costituzione del collegamento operazionale tra oggettivo e soggettivo, tra materiale e psichismo”. Egli fa notare che nella fisica precibernetica l’osservazione era considerata come un processo senza misteri e che non richiedeva alcuna spiegazione, mentre la libera azione, al contrario, era “considerata una impossibilita’ fisica ed una illusione psicologica”.

Nella fisica moderna queste idee sono state rivoluzionate.

La maggior parte delle teorie tese a spiegare il fenomeno paranormale prendono a prestito i concetti comunemente condivisi di spazio e tempo dalla fisica. Questi concetti mi paiono obsoleti. Essi non sono appropriati per la comprensione della telepatia, del movimento di oggetti a distanza, dei fantasmi o delle abduzioni da parte di UFO. Sono sempre stato colpito pure dal fatto che energia ed informazione siano la stessa cosa sotto due aspetti differenti. I nostri professori di fisica ce lo insegnano senza pero’ mai analizzare le conseguenze di tale insegnamento.

Forse e’ il caso di liberare le nostre caviglie teoriche dalle catene dello spaziotempo. L’uso delle coordinate di spazio e di tempo deriva dalla loro comodita’ d’uso dal punto di vista grafico. La teoria di spazio e tempo e’ un artefatto culturale. Se avessimo inventato il computer digitale prima di avere inventata la carta millimetrata oggi avremmo potuto avere una teoria dell’universo molto diversa.

La notevole storia del dialogo di Cardan con le due silfidi che non sono d’accordo sulla natura dell’universo illustra bene il problema. Una delle silfidi crede che il mondo sia stato creato per tutta l’eternita’. L’altra silfide esprime una teoria piu’ prossima all’occasionalismo islamico: l’universo e’ un mondo di eventi. Il libro che state leggendo e’ solo una occasione del libro che ho scritto. Potete essere sicuri che sia identico a tutte le altre copie? La penna che uso per scrivere queste parole non e’ necessariamente la stessa penna che stavo usando un minuto fa; potrebbe essere un nuovo esempio, una nuova occasione della stessa penna.

Tempo e spazio possono essere comode nozioni per tracciare il percorso di una locomotiva, ma sono completamente inutili per trovare un’informazione. La biblioteca sembra essere l’eccezione, ma chiunque abbia provato a trovare qualcosa in una moderna biblioteca con i suoi scaffali piatti su muri verticali riconoscera’ la difficolta’ nel distinguere ordine dal disordine in coordinate cartesiane.

Il moderno informatico ha da lungo tempo riconosciuto che ordinare per tempo e spazio e’ la peggiore maniera possibile per immagazzinare un gran numero di dati ad alta velocita’. In un grande sistema di informazioni basato su computers non si tenta di piazzare dati in spazi fisicamente sequenziali. E’ molto piu’ conveniente distribuire nello spazio i dati da immagazinare man mano che arrivano e costruire, per rintracciarli, un algoritmo basato su qualche tipo di parola chiave o “hashing”, una procedura in cui l’indice dei dati e’ casuale. La probabilita’ funge da collegamento tra qualcosa di oggettivo, il luogo in cui si trova il dato, e qualcosa di soggettivo, la richiesta di rintracciarlo.

La sincronicita’ e le coincidenze che abbondano nelle nostre vite suggeriscono che il mondo potrebbe essere organizzato come un database ad ordine casuale (il multiverso) piuttosto che una biblioteca sequenziale (l’universo a quattro dimensioni della fisica convenzionale).

Creature del Multiverso

Se non c’e’ alcuna dimensione temporale quale di solito assumiamo esista, il cervello umano potrebbe attraversare gli eventi per associazione. I computer moderni rintracciano informazioni per associazione. L’utente “evoca” il dato desiderato usando le parole chiave, parole di potere. Per esempio, se richiede l’intersezione tra “microonda” ed “emicrania”, potrebbe trovare venti articoli la cui esistenza nella letteratura pertinente non avrebbe mai sospettata. Se viviamo nell’universo associativo degli scienziati informatici invece che in quello sequenziale dei fisici dello spaziotempo allora i miracoli non sono piu’ eventi irrazionali. La filosofia che possiamo far derivare da questa linea di speculazione sara’ piu’ vicina all’occasionalismo islamico che all’universo cartesiano o newtoniano. Ed una nuova teoria dell’informazione dovrebbe essere costituita. Una simile teoria potrebbe avere cose interessanti da dire sulla comunicazione con i residenti di altre realta’ fisiche, creature del multiverso. Potrebbe gettare nuova luce sulle esperienze degli addotti dagli UFO.

Dovremmo credere ai testimoni che descrivono le loro esperienze a bordo degli UFO? Come ho fatto notare nel corso di questo libro, non c’e’ alcuna ragione di dubitare della loro integrita’ personale, sincerita’ ed onesta’. Le parole del Dott. Simon a proposito di Betty e Barney Hill sono ancora chiare dopo ventanni: “L’esperienza, senza dubbio, fu reale per loro.”

Cio’ significa che dovremmo prendere i loro ricordi alla lettera? Non credo. Questi eventi ebbero luogo in una realta’ che semplicemente ancora non capiamo; essi ebbero un impatto su una parte della mente umana che non abbiamo ancora scoperto. Io credo che i fenomeni UFO siano uno dei modi in cui una forma di intelligenza aliena di complessita’ incredibile sta comunicando con noi simbolicamente. Non c’e’ alcuna indicazione che sia extraterrestre. C’e’ invece una crescente evidenza del suo accesso a processi psichici sui quali non abbiamo ancora controllo e sui quali non abbiamo nemmeno fatto ricerca. Di fronte a tale interazione a livello simbolico o mitico tutte le sedute di ipnosi e le ricerche di impianti potrebbero ben essere tanto futili quanto le domande degli inquisitori alle streghe che ritornavano da un sabba e la ricerca del marchio del diavolo sui loro corpi.

Fino a che non si avranno un numero maggiore di evidenze sulla natura fisica del fenomeno UFO, mi sento repulso dai sondaggi indiscriminati delle menti dei testimoni da parte di ipnotisti dilettanti che credono fermamente nella loro particolare teoria sulle visite extraterrestri e desiderano solo ottenere conferme, costi quel che costi.

Questi testimoni hanno avuto una reale e traumatica esperienza. Essi sono indeboliti da essa e pronti a credere in qualunque spiegazione che provenga da qualcuno in posizione di autorita’. Sotto l’effetto dello stato di grande suggestionabilita’ creato dall’ipnosi potremmo facilmente convincerli di qualunque interpretazione incompleta ed inadeguata del fenomeno. Questo processo non e’ eticamente accettabile e certamente non scientifico.

In qualche caso (come nell’episodio degli Hill) dove l’ipnosi fu usata prudentemente, sotto supervisione medica e senza domande che potessero condurre a risposte condizionate, quale fu il risultato? Non apprendemmo niente di utile sulla vita extraterrestre. Apprendemmo pero’ che i nostri attuali concetti di spazio e di tempo erano sbagliati; che esistevano una realta’ piu’ ampia ed altre dimensioni e che e’ giunto il tempo di rivedere le nostre cognizioni attuali sull’universo.

Speculiamo ancora piu’ arditamente. Il soggetto invita a porre parecchie disturbanti e fondamentali domande. Se energia ed informazione sono in relazione fra di loro, perche’ abbiamo solo una fisica, la fisica dell’energia? Dov’e’ la fisica dell’informazione? L’antica teoria della magia e’ pertinente in questo caso? Gli scritti di Paracelso, con il suo concetto di “firme” sono una negletta sorgente di ispirazione? Fino a che queste domande non sono esplorate potrebbe essere impossibile rispondere a cio’ che il fisico francese Costa de Beauregard chiama “il problema veramente fondamentale”, quello della relazione tra psiche e materia. Persino se consideriamo solo l’aspetto operazionale di una informazione, se qualcuno impara qualcosa da essa la teoria fisica impone che l’entropia dell’universo debba essere mutata.

Queste sono domande fortemente speculative. Ma, quando stiamo cominciando a sospettare che antiche sfide siano riportate alla luce dall’alta tecnologia, la speculazione creativa e’ necessaria. Si puo’ trovare un percorso verso delle realta’ che non siano situate su pianeti lontani ma proprio qui attorno a noi, al di fuori della nostra coscienza normale? E’ questo cio’ che accadde agli addotti come Helen e Kathy o Travis Walton? Hanno essi sperimentato una translazione della propria coscienza in una realta’ alterata seguita da visioni di creature archetipali, piuttosto che episodi fisici all’interno di un veicolo spaziale? E’ possibile promuovere coincidenze e peculiari effetti di apparente natura paranormale creando strutture fisiche protette dal rumore di fondo di tutti i giorni a beneficio della singolarita’ informazionale?

Se il mondo attorno a noi e’ un mondo di eventi informazionali, le manifestazioni simboliche che circondano i rapporti sugli UFO dovrebbero essere viste come un fattore importante. Se consideriamo il mondo fisico come un universo associativo di eventi informazionali, la coscienza non e’ piu’ semplicemente una funzione locale del cervello umano. Io propongo invece di definire la coscienza come il processo per cui associazioni informazionali sono riportate e attraversate. L’illusione di tempo e spazio sarebbe meramente un effetto collaterale della coscienza mentre attraversa le associazioni. In questa teoria, fenomeni apparentemente paranormali come visione a distanza e precognizione sarebbero previste e persino comuni, e gli ufo perderebbero molte delle proprie bizarre qualita’. Questi fenomeni sarebbero aspetti naturali della realta’ della coscienza umana. Io sostengo che i dati su “contatti” alieni devono essere studiati a questo livello, persino se siamo lontani, molto lontani, dall’essere in grado di canalizzare le nostre speculazioni nelle equazioni formali della nuova fisica.

Per molti anni il fenomeno UFO e’ stato un aiuto all’immaginazione umana, una struttura per la tragedia umana, un tessuto di sogni umani. Noi reagiamo a loro nei nostri film, nella nostra poesia, musica e fantascienza. Ed essi reagiscono a noi. Non stanno cercando di comunicare con pochi individui, con alcun gruppo, con alcun governo. Perche’ dovrebbero? Il fenomeno funziona come un sistema operazionale di comunicazione simbolica a livello globale. C’e’ qualcosa nell’uomo con cui essi interagiscono e noi non sappiamo ancora che cosa sia. Essi sono parte dell’ambiente, parte del sistema di controllo dell’evoluzione umana. Ma i loro effetti, invece che essere solo fisici, sono anche nelle nostre credenze. Essi influenzano quel che chiamiamo vita spirituale. Hanno effetto sulla nostra politica, storia e cultura. Sono un componente del nostro passato.

E senza dubbio sono parte del nostro futuro.



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