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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Paul Davies accoglierà gli alieni al 1° contatto
MessaggioInviato: 29/10/2010, 08:20 
https://sites.google.com/site/dresda99/ ... o-contatto

Paul Davies. Ecco il nome di colui che sarebbe pronto ad accogliere ufo e alieni, in gran segreto, se un giorno dovessero giungere sul nostro pianeta. Sarà il leader di un team di scienziati, avvocati e filosofi che gestirà il primo contatto.

Davies è un fisico inglese di fama mondiale, saggista e divulgatore scientifico, noto alla comunità scientifica anche per i suoi studi di cosmologia e di esobiologia. Inoltre dal 2005 è direttore del programma Seti Post-Detection Science and Technology Taskgroup dell'Accademia Internazionale di Astrofisica. E' docente all’Arizona State University nonché autore di oltre venti pubblicazioni.

La clamorosa notizia dell'incarico assegnato a Davies è stata pubblicata su Sette, il magazine del Corriere della Sera in cui è possibile leggere l'ottimo servizio di Sara Gandolfi. Non pare un caso che l'incarico al cosmologo arrivi sulla scia della presunta nomina dell'Onu di un ambasciatore per gli alieni.

“Non sanno che noi siamo qui”, dichiara lo scienziato inglese. Sarebbe questa la spiegazione per cui gli alieni non ci stanno cercando?

Il progetto del Seti (Search for extraterrestrial intelligence) è finanziato, come gran parte delle sue attività, da uno che agli alieni ci crede da sempre: il miliardario cofondatore di Microsoft Paul Allen, che ha fornito pure i 25 milioni di dollari per l’Allen Telescope Array in California. Il radiotelescopio da tre anni è puntato verso gli “altri mondi” del cosmo per captare un segnale elettromagnetico. Per ora tutto tace.

Davies spiega il mistero di questo "silenzio alieno" lungo millenni: "La civiltà più vicina, presumibilmente, è a non meno di un migliaio di anni luce da noi, così adesso loro vedrebbero la Terra come era mille anni fa, nel 1010, ben prima che inventassimo i radiotelescopi. Gli alieni potrebbero iniziare a trasmettere segnali radio verso di noi quando riceveranno i nostri, ossia tra circa 900 anni. Poi, ce ne vorrebbero altri 1000 perché la loro risposta arrivi". E' un’eternità, che per Davies si può colmare iniziando a monitorare, oltre all’universo, il nostro stesso pianeta e ciò che lo circonda più da vicino. Sì, perché il cosmologo sembra davvero convinto che l’ “invasione”, seppur pacifica, sia già iniziata.

Bisogna quindi cercare segnali di un’esistenza aliena, presente o passata: "Discariche nucleari, tracce di ingegneria mineraria nel sistema solare, messaggi in bottiglia sotto forma di informazioni digitali cifrate all’interno del Dna di organismi terrestri e via dicendo. Magari, poi, dimostrare che la vita non è un incidente casuale e raro, che anche sulla Terra può essere avvenuta più di una genesi".

Di tutto questo e oltre il prof. Davies ne parlerà il 31 ottobre alla conferenza del Festival della Scienza, a Genova.

Pasquale Gallano



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Grigio
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MessaggioInviato: 29/10/2010, 09:28 
ma che fesseria... la fesseria più colossale è che non riesco a capire cosa ci facciano gli avvocati nel suo "team" per accogliere eventuali visitatori

ma va là... [:D]



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MessaggioInviato: 29/10/2010, 11:44 
Questa è una notizia sclusiva di Sette (il settimanale). La notizia invece è molto importante perchè avalla l'ipotesi che si fece qualche tempo fa in giro in cui la Othman doveva accogliere eventuali alieni, come abbiamo visto invece fu proprio paul davies... ed oggi "parla".....

Teniamoci un occhio


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MessaggioInviato: 29/10/2010, 13:50 
Soprattutto bisogna vedere se loro vorranno accogliere lui [:)]



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MessaggioInviato: 29/10/2010, 13:54 
notizia davvero interessante, se ci sarà qualche video il 31 disponibile, linkatelo pure qui.



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MessaggioInviato: 29/10/2010, 13:57 
Cita:
Paul Davies ha detto:

"La civiltà più vicina, presumibilmente, è a non meno di un migliaio di anni luce da noi, così adesso loro vedrebbero la Terra come era mille anni fa, nel 1010, ben prima che inventassimo i radiotelescopi. Gli alieni potrebbero iniziare a trasmettere segnali radio verso di noi quando riceveranno i nostri, ossia tra circa 900 anni.



Che senso ha dire questo se sono già in mezzo a noi.......
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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Marziano
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MessaggioInviato: 29/10/2010, 19:42 
Non capisco una cosa.
Ogni volta si parla di costruire radiotelescopi x carpire un messaggio da una civiltà aliena distante.
Scusa, ma una civiltà equiparabile alla nostra, costruirà a sua volta dei radiotelescopi x carpire un messaggio da altre civiltà aliene distanti.

Ma allora? siamo imbecilli?
Che facciamo, tendiamo l'orecchio tutti quanti fuori senza spiccicare nessuno un messaggio radio?
No dico, noi mandiamo mai in giro x la galassia messaggi radio che una civiltà o una astronave di passaggio possa carpire?
Se non lo facciamo noi e non lo fanno neppure loro, con la presunzione che "qualcuno" lo faccia, stiamo belli freschi che si possa carpire un messaggio.
Costruire un radiotelescopio è utile, ma solo se costruisci un trasmettitore e cominci a sparare messaggi a tutto andare nello spazio.

Vaglielo a spiegare sto paradosso, si sparerebbero in bocca...



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MessaggioInviato: 29/10/2010, 22:55 
Cita:
holocron ha scritto:

Non capisco una cosa.
Ogni volta si parla di costruire radiotelescopi x carpire un messaggio da una civiltà aliena distante.
Scusa, ma una civiltà equiparabile alla nostra, costruirà a sua volta dei radiotelescopi x carpire un messaggio da altre civiltà aliene distanti.

Ma allora? siamo imbecilli?
Che facciamo, tendiamo l'orecchio tutti quanti fuori senza spiccicare nessuno un messaggio radio?
No dico, noi mandiamo mai in giro x la galassia messaggi radio che una civiltà o una astronave di passaggio possa carpire?
Se non lo facciamo noi e non lo fanno neppure loro, con la presunzione che "qualcuno" lo faccia, stiamo belli freschi che si possa carpire un messaggio.
Costruire un radiotelescopio è utile, ma solo se costruisci un trasmettitore e cominci a sparare messaggi a tutto andare nello spazio.

Vaglielo a spiegare sto paradosso, si sparerebbero in bocca...


Veramente noi mandiamo segnali ogni giorno. Ogni radio, ogni televisione del mondo manda segnali nello spazio. [:D]

In teoria possiamo essere "visti" fin da 50/70 anni luce di distanza.



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MessaggioInviato: 29/10/2010, 23:41 
Il fatto è che noi Terrestri siamo stati monitorati da quando la vita è apparsa sulla Terra,sicuramente sanno da tempo che esistiamo,però è da quando hanno visto emissioni di "bagliori anomali" che hanno attratto la loro attenzione verso il nostro pianeta,di sicuro è da 60 anni che siamo sotto una loro attenta osservazione.


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MessaggioInviato: 30/10/2010, 09:03 
Articolo integrale di "Sette".
Scritto da Sara Gandolfi e apparso sul settimanale "Sette" (Corriere della Sera) n°43 del 28 ottobre 2010


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Aspettando un segnale. Un bisbiglio sulle onde radio, un messaggio inviato dai laser. Nulla, il cosmo resta silenzioso. Dai mondi vicini e lontani, finora, non è arrivato niente che possa interessare gli scienziati del Progetto Seti (Search for extraterrestrial intelligence) che da mezzo secolo scandagliano l'universo alla ricerca di un ago nel pagliaio. Senza neppure sapere se l'ago esiste. Un silenzio che non demoralizza il cosmologo e astrobiologo inglese Paul Davies, professore all'Arizona State University e direttore del Post-Detecion Science and Technology Taskgroup, il gruppo scelto di scienziati, giornalisti, avvocati e filosofi che un giorno, chissà, darà il benvenuto al primo alieno. Professore, ma se gli alieni esistono perchè si nascondono e non comunicano con noi? "Perchè non sanno che noi siamo qui. La civiltà più vicina, presumibilmente, è a non meno di un migliaio di anni luce da noi, così adesso loro vedrebbero la Terra come era mille anni fa, nel 1010, ben prima che inventassimo i radiotelescopi. Gli alieni non avrebbero alcuna ragione di trasmettere segnali verso di noi, adesso. Potrebbero iniziare a farlo quando e se riceveranno i nostri primi segnali radio, ossia tra circa 900 anni. Poi, ce ne vorrebbero altri 1.000 perchè la loro risposta arrivasse qui". Autore di un libro che si chiama, guarda un pò, The Eerie Silence (il silenzio inquietante, pubblicato in Usa da Houghton Mifflin Harcourt), Davies ammette che i governi, compreso quello di Obama, non sono interessati alle sue ricerche. Ma c'è un mecenate, il cofondatore di Microsoft Paul Allen, che non fa mancare le risorse necessarie. Per esempio, i 25 milioni di dollari per la costruzione dell'Allen Telescope Array, entrato in funzione tre anni fa: un radiotelescopio multiplo interferometrico, situato in un campo della California, frutto di una collaborazione tra il Seti e l'Università di Berkeley, che dovrebbe captare i segnali di E.T. con le sue decine di parabolodi. Tiene sotto osservazione migliaia di stelle, troverà qualcosa, finalmente? "Finora Seti non ha scoperto alcun messaggioradio, anche se alcune brevi raffiche di onde, che si ripetono periodicamente nel tempo, potrebbero anche arrivare da radiofari alieni. E' utile continuare la ricerca, in fondo è appena iniziata. Ma penso che dovremmo ampliarla oltre i segnali elettromagnetici e includere qualsiasi traccia di tecnologia aliena nello spazio o intorno a noi, sulla Terra".

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UN MESSAGGIO CIFRATO NEL GENOMA


I radiotelescopi e i ricevitori ottici hanno puntato, fino a ora, verso qualche migliaio di stelle che stanno entro un raggio di 100 anni luce da noi. Ancora molto resta da fare se si pensa che solo la nostra galassia comprende 400 miliardi di stelle disseminate in uno spazio di 100.000 anni luce e nell'universo ci somo miliardi di altre galassie. Magari gli alieni usano tecnologie o mezzi di segnalazione differenti dai nostri - "ma se vogliono attirare l'attenzione farebbero bene a utilizzare i nostri mezzi" - eppure più importante del messaggio, per Davies, è trovare dei segni chiari della loro esistenza, presente o passata: "Discariche nucleari sulla Terra o sulla Luna, attrezzatura abbandonata su qualche pianeta, tracce di ingegneria mineraria nel sistema solare, messaggi in bottiglia (tra virgolette) sotto forma di informazioni digitali cifrate all'interno del Dna di organismi terrestri, tracce di biotecnologie o nanomacchine antiche di 100 milioni di anni, sfere di Dyson (il fisico John Dyson ha teorizzato che una civiltà extraterrestre tecnologicamente avanzata possa circondare la propria stella con strutture artificiali in grando di produrre energia, ndr "Sette")...". Qualsiasi anomalia che rompe l'omogeneità e la regolarità dell'universo, o più semplicemente del sistema solare o della Terra, potrebbe far accendere il campanello d'allarme nell'ufficio di Davies: qualcosa di mancante dove invece dovrebbe esserci, o qualcosa in più che lì, in quel posto, proprio non dovrebbe starci. Negli anni Sessanta, l'astronomo Frank Drake, fondatore di Seti, fece due calcoli matematici e stabilì che nella galassia potrebbero esserci 10mila civiltà intelligenti. Finora non n'è scoperta mezza. Ma l'incognita è ancora più a monte. "Non abbiamo alcuna idea se l'origine della vita è un meraviglioso incidente casuale che è avvenuto solo una volta nell'universo o se la vita esplode ovunque vi siano condizioni simili alla Terra. Per dimostrare che la vita non è un incidente casuale e raro, basterebbe trovare un tipo completamente differente di vita sulla Terra". Se c'è stata più di una genesi sulla Terra, è la tesi di Davies, perchè non in altre parti dell'universo. Da qui è partita la sua ricerca di una "biosfera ombra" sul nostro pianeta. Oggi dice di aver scoperto "un sacco di cose eccitanti", ma ancora non ne vuole parlare. "Forse lo farò al Festival di Genova", insinua. In sostanza, suggerisce che ci può essere vita aliena intelligente anche qui sulla Terra, sotto forma di bizzarri microrganismi, magari con messaggi cifrati nel genoma. Fa spallucce, invece, davanti alla scoperta di Gliese 581g, un pianeta a 20 anni luce da noi che potrebbe ospitare la vita - "la giusta taglia e la giusta distanza dal suo sole", ha esultato Paul Butler, astronomo alla Carnegie Institution di Washington - perchè, sostiene invece Davies, "non mi esalta la scoperta di un altro pianeta abitabile: innanzitutto abitabile non significa abitato e nessuno sa se la vita, in sè, evolve sempre verso l'intelligenza. La probabilità potrebbe essere estremamente ridotta". A Hollywood l'alieno ha assunto le forme più disparate, da E.T. ad Avatar. Lei come lo immagina? "Come un'intelligenza post-biologica, forse una quintelligence, un'intelligenza quantistica". Ossia, dimenticatevi omini verdi, oggetti volanti, mostri dalle mille teste. Se là fuori c'è qualcun altro, che pensa come o meglio di noi, potrebbe essere pura energia, una mente perfetta. Che magari non ha neppure voglia di venire a contatto con dei primitivi come gli umani. Se invece gli alieni busseranno alle porte della Terra, se manderanno finalmente un segnale rivelando che non siamo soli, cosa succederà? "Il mio Post-Detection Taskgroup enterà in azione. Per maggiori cliccate sul website: http://beyond.asu.edu/seti/index.php". Fondamentale, è evitare il panico o l'isteria. Come avvenne durante la memorabile trasmissione radio del 30 ottobre 1938, con cui il ventitreenne Orson Welles, interpretando La guerra dei mondi di H.G.Wells, fece credere a mezza America che i marziani avevano invaso la Terra.

IL TYCOON DEI MEDIA TRANSGALATTICI


Paul Davies l'ha messo in chiaro da tempo. Se un segnale dovesse arrivare, sotto qualsiasi forma, non divulgherà nè al pubblico nè ai governi - Nazioni Unite comprese - da qualche angolo dell'universo è partito. Un segreto da custodire per evitare che gli umani, in ordine sparso, si mettano a comunicare con gli alieni. Lo farà (lo farebbe?) soltanto lui, unico tycoon dei media transgalattici. Secondo voi, siamo in mani sicure?

Fonte: http://www.centroufologicoionico.com/ar ... e-di-sette


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Che barzelletta...l'ennesima purtroppo...



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"Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza".
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MessaggioInviato: 30/10/2010, 21:23 
Beh, a questo punto, se dallo spazio non arriva nessun messaggio, vuol dire che là fuori NON vogliono farsi sentire.
La questione è di per sè molto semplice.
Civiltà aliene evolute che navigano nello spazio e che colonizzano pianeti, anche solo a scopo minerario o di raccolta di elementi gassosi, x forza verrebbero a contatto con segnali radio anomali, e ne cercherebbero la fonte.

Poi dipende da loro, se fregarsene oppure se rispondere.
Ma sono + convinto che proprio il silenzio che cè è la prova che loro sono là fuori e che per il momento non abbiano intenzione di farsi vedere.



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MessaggioInviato: 31/10/2010, 08:18 
Cita:
holocron ha scritto:

Beh, a questo punto, se dallo spazio non arriva nessun messaggio, vuol dire che là fuori NON vogliono farsi sentire.
La questione è di per sè molto semplice.
Civiltà aliene evolute che navigano nello spazio e che colonizzano pianeti, anche solo a scopo minerario o di raccolta di elementi gassosi, x forza verrebbero a contatto con segnali radio anomali, e ne cercherebbero la fonte.

Poi dipende da loro, se fregarsene oppure se rispondere.
Ma sono + convinto che proprio il silenzio che cè è la prova che loro sono là fuori e che per il momento non abbiano intenzione di farsi vedere.


Be, questo non è detto... Mettiamo caso che una civiltà usi proprio le onde radio per cercare altre civiltà nell'universo (però....che c.ulo.... come dire "la coincidenza a volte" [:246])....
Hai presente quanto è grande l'universo?
- Non è detto che lancino le onde radio nella direzione giusta.
- Non è detto che NOI le lanciamo nella direzione giusta.
- Anche se fossero lanciate nella direzione giusta, a loro o a noi quando arriverebbero? (Magari siamo cosi distanti che le onde arriveranno quando la nostra o la loro civiltà sarà estinta)

Di variabili ce ne sono un'infinità... [8]


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MessaggioInviato: 01/11/2010, 09:59 
Dear Forum, proprio stamattina, mangiando caffelatte e biscotti in questa piovosissima giornata di Ognissanti, dopo che i fantasmi mi hanno nuovamente deluso come tutti gli anni (si sa che nella notte di Ognissanti si dovrebbero spalancare le porte dell'Ade, e gli spiriti dei defunti dovrebbero vagare sulla Terra fra le ombre della notte.... invece non ne ho visto neanche l'ombra... sarà stato il tempo pessimo, che non piaceva neanche a loro), ho letto su "Sette" l'intervista a Davies e mi sono fatto la netta impressione che si tratti di un grandissimo str..... ehm... "straordinario" personaggio che più che voler cercare gli alieni, vuol far parlare di sé.
Io personalmente non ho mai creduto nel progetto SETI, per una quantità enorme di ragioni. Qui ne posso dire solo le principali:
1) Costa troppo, e non si vede a cosa serva. Viviamo in un'epoca in cui bisogna decidersi a ridurre gli sprechi e usare i soldi per cose più utili, anche nel campo della ricerca.
2) Per ricevere segnali radio, non si sa neanche dove puntare le antenne. Ci sono centinaia di miliardi di stelle nella galassia, una gran parte di esse possono essere abitate..... cosa facciamo? Dove puntiamo i radiotelescopi? Per quanto tempo ascoltiamo una stella per volta? Questo non è cercare un ago nel pagliaio.... è cercarlo nella foresta dell'Amazzonia!
3) Chi ha mai dimostrato che anche gli alieni usino le onde radio o i segnali laser? E se avessero scoperto da tempo qualcosa di molto meglio? E se le onde radio fossero solo una fase transitoria di civiltà arretrate come la nostra, subito superata da mezzi di trasmissione molto più efficaci e rapidi?
4)Non abbiamo la minima idea di dove possa essere la civiltà più vicina. Potrebbe essere su Gliese, a soli 20 anni-luce da noi, ma potrebbe essere anche molto più lontano. Potremmo trovarci in una situazione di particolare isolamento e la civiltà tecnologica più vicina potrebbe essere a 300 anni-luce da noi, forse anche 3000.... e allora cosa facciamo? Se anche riuscissimo a mandargli un messaggio radio, e ammesso che loro lo coglierebbero, dato che magari le antenne radio non le hanno più, ci risponderebbero dopo secoli o millenni..... nel frattempo le due civiltà potrebbero avere avuto il tempo di contattarsi fisicamente perché nel frattempo o noi o loro avremmo scoperto i segreti del volo interstellare.... quindi che kavolo è servito spendere tante energie, tempo e soldi per mandarsi un "ehi, ciao, siamo qua?" quando in ogni caso lo si sarebbe fatto dopo di persona?
5) Sono decenni che si ascolta l'universo senza avere scoperto niente.... chi ci assicura quindi che non si continuerà a farlo per secoli e secoli senza scoprire niente, a livello di onde radio, e magari nel frattempo si scoprono gli alieni per vie del tutto diverse?
Insomma, il SETI mi sembra una cosa inutile.... meglio battere altre strade.
Ma il signor Davies, nell'intervista, mi è sembrata o una persona dalle idee molto confuse, o uno che ci sta pigliando tutti per i fondelli....
Dice che comunque ste onde radio vanno cercate, però.... però bisogna stare attenti ad altre cose.
Per esempio:
1) vedere se magari ci sono depositi di scorie nucleari sulla Terra o sulla Luna di origine aliena,
2) vedere se ci sono relitti di navi aliene o macchinari o basi aliene nel Sistema Solare, o scavi minerari.
3) vedere se magari ci sono tracce di DNA alieno negli organismi terrestri, dovuti ad interventi genetici alieni nella preistoria....
Allora la domanda viene spontanea..... allora pensi che gli alieni possano già essere venuti qua? E allora scusa.... cosa impedisce di credere che magari possano ancora passare dalle nostre parti?
E allora, scusa.... non sarebbe meglio cercare gli alieni qua in casa o nei paraggi anziché star lì ad ascoltare la radio senza neanche sapere su quale stazione devi sintonizzarti fra diverse centinaia di miliardi di canali radiofonici????
Scusate, ma mi viene da dire: ma ci sei o di fai, caro Davies? Ci prendi per koglioni o lo sei tu?
In pratica ci vieni a dire che bisogna fare quello che normalmente cercano di fare quasi tutti gli ufologi e gli studiosi di archeologia misteriosa da decenni, e poi vuoi far credere che il SETI sarebbe il sistema migliore per cercare gli alieni????
In aggiunta, quando gli parlano del pianeta di Gliese, fa spallucce: dice che un pianeta abitabile, simile alla Terra, non significa un pianeta abitato da forme di vita intelligente..... al che mi sono domandato se si trattasse di una persona semplicemente poco intelligente, o completamente fuori di testa!
Dove li vuole cercare questo, gli alieni? Nei buchi neri? Nei giganti gassosi con una temperatura media di 200° sotto zero? Ha paura che qualcuno gli chieda di puntare i radiotelescopi in quella direzione, dato che sarebbe un buon posto dove andare a guardare?
Se l'avessi qua di fronte, gli chiederei: "Davies, ma sei SCEMO?"
Ma non è questa la chicca migliore! No! Alla fine dell'articolo, si dice che se riuscirà a sentire qualcosa di alieno dallo spazio, NON RIVELERA' A NESSUNO LA PROVENIENZA DEL MESSAGGIO!
E perché???? Perchè, risponde candidamente lui, non vuole che nessun altro si metta in contatto con gli alieni fuorché lui! Capito il tipo? Vuole essere il nostro unico ambasciatore! (così gli alieni, se avevano dei dubbi prima, si faranno l'idea che siamo un branco di str..... E avranno ragione!).
Quindi, caro Davies.... ammesso e non concesso che la fortuna ti arrida e arrivi un "bip" da una stella lontana 1000 anni-luce per cui gli alieni fra 1000 anni gli alieni sentiranno il tuo stupido "bip" e magari decideranno che sei troppo stupido per risponderti...... chi ci assicura che quando dirai che hai ricevuto un "bip" non sia una montatura tua? Scusa, come fai a dimostrare che hai sentito gli alieni?
Secondo me stai preparando la più colossale bufala aliena che sia stata progettata... e tutto per indurre Obama a darti quei soldi che si rifiuta (giustamente) di darti.....


Ultima modifica di Enkidu il 01/11/2010, 10:05, modificato 1 volta in totale.

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Sono daccordissimo con te.
Gli alieni non usano segnali radio per le comunicazioni, sono troppo lenti.
Mettete conto che da una base su un pianeta debbano inviare ad un'Astronave Cargo lontana 10 anni luce un messaggio radio.. non è che possano per forza aspettare 10 anni prima di ricevere il messaggio.
Sicuramente utilizzano un tipo di sistema che x comunicare utilizzino un sistema dove il messaggio venga direttamente teletrasportato all'astronave in questione.
Secondo me dovremmo fare ricerche su nuovi sistemi di comunicazioni sub-dimensionali, a quel punto forse potrebbe essere possibile captare i loro messaggi quantomeno istantaneamente.



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