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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 29/02/2016, 11:25 
shighella ha scritto:
Dai Gippo ma ti pare che qui qualcuno vuole puntare il dito contro altri?
No, dai...Non mi pare questo il caso. [:)]
Ti do ragione comunque sul comportamento dei vegani dell'ultimora, ti doragione del fatto che gli esseri umani strumentalizzano ogni cosa per elevare il proprio ego e non per questioni del "sentire"..
Ti do ragione quando dici che ognuno dovrebbe fare quello che "sente" ed è proprio per questo che, forse a torto, ci domandiamo, come è possibile che una persona che "sente" di non ammazzare zanzare non "senta" anche la necessità di non addentare la carne? Da qualche parte bisognerà pur iniziare ..no?
Intanto inziamo da ciò che secondo il nostro istinto è repellente, no? [:I]

Non sto dicendo qui, sto parlando dell'atteggiamento vegano in genere che sta generando parecchio disappunto, lo stesso Crozza ha più volte evidenziato questo atteggiamento
Ne fanno una vera e propria filosofia, con tanto di ipotetiche energie positive/negative che alimentano lo spirito, non dirmi che non è vero ...
Penso che ognuno ha la propria sensibiltà e come dici bene, dovrebbe fare quello che si sente di fare.
Per quanto mi riguarda non do molta importanza al cibo, per me è solo combustibile, lascio a chi mi sta vicino la decisione e svuoto il piatto tipo aspirapolvere
Un giorno, ad un pranzo di lavoro, mi sono trovato l'agnello nel piatto, ci ho messo mezzora per capire cosa era e un'ora per finirlo alternandolo con traboccanti bicchieri di vino
Non so se è stato peggio di quando mi è toccata l'ostrica, sta di fatto che non mi sono minimamente sognato di dire che non mi andava ed ho pure fatto i complimenti alla cuoca
Personalmente non sopporto l'idea di mangiare altri esseri viventi ma nemmeno di maltrattarli (animali o vegetali che siano), quindi se dipende solo da me evito ma non perderò nemmeno 5 min per fare la morale a qualcuno su un'abitudine che dura da milioni di anni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 29/02/2016, 14:00 
Ok, comprensibile.

Quando pochi secoli fa venivano trasbordati schiavi dall'Africa alle piantagioni di cotone il ragionamento di base era il medesimo. Se nessuno si fosse prodigato di "fare la morale" probabilmente oggi ci sarebbero ancora questo tipo di deportazioni.

Anche la schiavitù ha funzionato perfettamente per migliaia di anni o sbaglio?

La "morale" è per definizione relativa all'epoca in cui ci si trova.

Io chiedo solo di 'riflettere' su questo principio...



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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 29/02/2016, 15:45 
gippo ha scritto:
non perderò nemmeno 5 min per fare la morale a qualcuno su un'abitudine che dura da milioni di anni.


Non credo che migliaia di anni fa applicassero fistole ruminali alle vacche negli allevamenti industriali...

Guarda su youtube.com


[8]

La cosa ridicola è che si sostiene che tale pratica sia utile per monitorare la salute e studiare la loro alimentazione!

L'analisi del cibo può avere luogo accedendo dalla cannula, dopo che questa è stata chirurgicamente inserita nella mucca. Per un periodo di tempo viene introdotto nell'animale del foraggio, dopodiché questo viene prelevato e testato. L'analisi mostra ai produttori quale sia il foraggio migliore al fine di massimizzare il livello produttivo dell'animale.

https://it.wikipedia.org/wiki/Fistulazione

E mi riaggancio a quanto detto da TTE... siamo noi con i nostri consumi e abitudini alimentari a sostenere o boicottare tali pratiche abominevoli.

Ogni qualvolta si mangi una bistecca di manzo si sostiene questo tipo di attività.

Non è puntare il dito contro qualcuno... è mostrare cosa il nostro stile di vita comporta ad altri esseri viventi e, più in generale, all'intero "equilibrio" Uomo-Natura...

Poi vedete voi cosa ritenete sia più o meno giusto fare. Ma non ci si può esimere dal prendere coscienza di questo a mio modo di vedere.



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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 29/02/2016, 15:49 
Atlanticus81 ha scritto:
Ok, comprensibile.
Quando pochi secoli fa venivano trasbordati schiavi dall'Africa alle piantagioni di cotone il ragionamento di base era il medesimo. Se nessuno si fosse prodigato di "fare la morale" probabilmente oggi ci sarebbero ancora questo tipo di deportazioni.
Anche la schiavitù ha funzionato perfettamente per migliaia di anni o sbaglio?
La "morale" è per definizione relativa all'epoca in cui ci si trova.
Io chiedo solo di 'riflettere' su questo principio...

Non stiamo parlando di esseri umani, la sensibilità è completamente diversa ma, comunque, pensa quanto è stato difficile superare quell'assurdità
Nonostante questo, ad oggi, la schiavitù è cambiata solo nella forma, non è più legale ma non è affatto scomparsa dalla terra (questa è la realtà)
Ma in questo contensto stiamo parlando della necessità primaria delle persone e della possibiltà di apportare un radicale cambiamento
Cita:
Sentirmi dire che i topi sono come gli esseri umani, hanno gli stessi diritti e doveri, le stesse capacità ed emozioni

Hai un altro modo di definire questa frase se non "fare la morale" ?

Comunque, e lo ripeto per l'ennesima volta, non sto facendo un discorso di giusto o sbagliato, sto solo cercando di farvi riflettere sulla fattibilità e sui metodi che state usando
Se "fare la morale" ad amici e parenti vi sembra la strada più corretta ... beh non contate sul mio voto


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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 02/03/2016, 13:41 
Questo articolo lo dedico al nostro amico gippo... [;)]

http://www.vegolosi.it/news/cowspiracy- ... umentario/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 04/03/2016, 22:58 

dal minuto 8.30



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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 06/03/2016, 13:42 
Cita:
E SE ANCHE LE PIANTE AVESSERO SENTIMENTI ?


Solo perché ho scelto di vivere da più di un ventennio con una dieta vegetale, non significa che non sia capace di considerare altre opinioni e prospettive. Mi diverte, infatti, sconvolgere completamente le mie convinzioni di base. Così, quando ho visto questo video sulla natura “vegana” dei molluschi bivalvi, ne sono rimasto molto incuriosito e interessato.

Ovviamente, dopo poco ecco che arriva l’ondata di bianchi di origine animale pronti a dichiarare (dall’alto del loro pulpito) che i bivalvi sono ufficialmente "off limits". Nientemeno che Darth Vegan in persona, Gary Yourofsky, ha emanato questo piccolo editto: “Vongole, cozze e ostriche non sono piante."



Non-piante. Il criterio vegano universale.

Perché le piante sono diverse dagli altri animali non-umani, giusto? Le piante non comunicano, non ricordano e non collegano, giusto? Le piante non sentono dolore e paura, giusto? Gli animali sono piuttosto simili a noi ma non alle piante… giusto?

Cosa dicevo prima riguardo al voler sconvolgere completamente le opinioni di base?

LA VITA SEGRETA DELLE PIANTE

Utilizzando lo stesso quadro sperimentale normalmente applicato per testare le risposte comportamentali degli animali, dei biologi australiani e italiani hanno "dimostrato con successo che la Mimosa Pudica - una pianta esotica nativa del Sud America e dell’America Centrale – è in grado di imparare e ricordare come gli animali”.

Inoltre, si è scoperto che le piante siano in grado di:

chiedere aiuto
origliare
difendere il proprio territorio
riconoscere i propri simili
comunicare con i mammiferi

Un altro studio ha dimostrato “una nuova potenziale forma di comunicazione delle piante, che permette loro di condividere un enorme quantità di informazioni genetiche”.

E questo non è che un piccolo campione delle prove sempre crescenti che le piante hanno una vita interiore molto più ricca di quanto la maggior parte degli esseri umani sia disposta a credere. Diamine, anche i più piccoli organismi sul pianeta (i batteri) hanno una loro versione di instant messaging…

Quando ho saputo queste cose, non mi sono sentito né sorpreso né minacciato. Voi ?

VITA E MORTE

Cosa succederebbe se tutti i vegani riuscissero ad accettare collettivamente che nelle piante ci sia molta più vita di quanto abbiano potuto ammettere finora? Che male ci sarebbe nell’accettare la possibilità che le piante sentano una forma di paura e di dolore che sfugge alla percezione umana? Cosa c’è di sbagliato nel considerare la possibilità che le piante sentano il bisogno di continuare a vivere e quindi la sofferenza di essere colte e quindi ‘uccise’ ? Non si potrebbe forse vivere in pace accettando il fatto che qualsiasi ciclo vitale comprenda anche la morte?

Un tale cambiamento epocale di visione e di apertura mentale libererebbe i vegani dalla mentalità ristretta di: a) credere di aver conquistato il mercato grazie alla compassione; b) considerare tutti i non-vegani come assassini (o almeno complici di omicidi). Evitando l’inutile competizione a chi la fa più lontano – tra i feticisti del bacon e quelli di Gary L. Francione - gli uomini potranno invece unire le forze contro un potente comune nemico: l’agricoltura intensiva e la cultura capitalista che l’ha creata. (Trad.ita qui)

Memo: La vita diventerebbe molto più vivibile e l’attivismo molto più attivo una volta che riconosceremo tutti che diventare vegani è solo un piccolo potenziale passo in un viaggio molto più grande - un passo che non tutti possono o vogliono o devono fare per contribuire concretamente alla realizzazione di un drastico cambiamento sociale sostenibile.

#shifthappens



Mickey Z. è autore di tredici libri, il più recente: “OCCUPATE queste foto: l’attivismo di NYC visto attraverso una lente radicale”. Finchè non cambieranno le leggi e non finirà l’energia elettrica, potete mettere ‘Mi Piace’ alla sua pagina Facebook e seguire il suo blog. Chiunque voglia sostenere i suoi sforzi può farlo liberamente con una donazione.

Fonte: http://worldnewstrust.com

Link: http://worldnewstrust.com/what-if-plants-have-feelings-too-mickey-z


Fonte:http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16309



Estrapolo questo passaggio:

Cita:
Cosa succederebbe se tutti i vegani riuscissero ad accettare collettivamente che nelle piante ci sia molta più vita di quanto abbiano potuto ammettere finora? Che male ci sarebbe nell’accettare la possibilità che le piante sentano una forma di paura e di dolore che sfugge alla percezione umana? Cosa c’è di sbagliato nel considerare la possibilità che le piante sentano il bisogno di continuare a vivere e quindi la sofferenza di essere colte e quindi ‘uccise’ ? Non si potrebbe forse vivere in pace accettando il fatto che qualsiasi ciclo vitale comprenda anche la morte?



Per coerenza dovrebbero prendere a nutrirsi di aria e smetterla dirompere le palle agli altri con la idiozia che chi mangia carne è un assassino mentre loro sono illuminai. Se di assassinio si tratta beh lo sono anche loro, si rassegnino.



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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 06/03/2016, 14:19 
MaxpoweR ha scritto:
Per coerenza dovrebbero prendere a nutrirsi di aria e smetterla dirompere le palle agli altri con la idiozia che chi mangia carne è un assassino mentre loro sono illuminai. Se di assassinio si tratta beh lo sono anche loro, si rassegnino.


Ecco appunto, ti ho gia' risposto dall'altra parte.



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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

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"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 06/03/2016, 15:41 
MaxpoweR ha scritto:
Non si potrebbe forse vivere in pace accettando il fatto che qualsiasi ciclo vitale comprenda anche la morte?

Certo che si potrebbe vivere in pace....

Ma resta il fatto che sono le TORTURE DEGLI ANIMALI a far imbestialire i c.d. vegani.
Torture totalmente inutili e di appannaggio di "uomini", si fa per dire, che sono
certamente al loro primo ciclo reincarnativo. Non si spiega diversamente.

Guarda su youtube.com


La morte degli animali, invece, non è per nulla contemplata come "ciclo vitale o "ciclo naturale".
Leggi attentamente questa tabella e torna a riferire please....

11887977_10153221096587669_4523477959988583442_n.jpg


Inoltre, lo ribadisco, visto che fai finta di nulla: cogliere un frutto o un seme dalle piante, NON LE UCCIDE di certo.
Rassegnati. Oppure trova un'altra scusa in grado di controbbattere la scelta vegana.



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MessaggioInviato: 06/03/2016, 16:15 
Precisamente! E da quella tabella si evince solo una cosa.

Il falso diritto che l'Uomo si è auto-attribuito di poter disporre della vita e della morte a proprio uso e consumo del giardino dell'Eden.

Forse per farlo capire a certe persone sarebbe necessario lo sbarco di una razza aliena che ci trattasse allo stesso modo di come noi trattiamo gli animali... Solo allora forse capiremmo che l'esserci posti al vertice della piramide antropocentrica è stato il "peccato originale" che determinò la scacciata dal 'giardino' e quella corruzione che ci costò il Diluvio già una volta.



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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 06/03/2016, 17:21 
Atlanticus81 ha scritto:
Forse per farlo capire a certe persone sarebbe necessario lo sbarco di una razza aliena che ci trattasse allo stesso modo....


Questo video parla proprio di questo..... [:246]

Guarda su youtube.com


Un VERO capolavoro....



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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 06/03/2016, 19:28 
Da onnivoro a vegano…e forse anche oltre.

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Quest’ articolo è rivolto a coloro che vogliono avere una delucidazione in merito ai diversi stili alimentari che l’uomo decide di seguire quando inizia a desiderare maggior consapevolezza sulla propria natura e sulle cause del suo declino fisico e spirituale.

Se siete vegani, in buona parte già conoscete molte definizioni. Tuttavia potreste approfondire e scoprire che esistono “tipi di alimentazione” di gran lunga più salutari di quella classica vegan, al giorno d’oggi fatta sempre più di cibi confezionati e sintetici.

In effetti la parola Vegan ha perso parte della sua originale definizione e sembra che oggi sia diventata un etichetta quasi del tutto gastronomica, sempre più lontana da una scelta etica e “salutistica”.

L’articolo è uno schema nel quale a ogni tipo di alimentazione è associata una breve descrizione e valutazione personale.

Partiremo da quella più dannosa e lontana dalla natura dell’uomo (onnivora) per giungere alla vera alimentazione specifica umana (fruttariana).

Attraverseremo tutte le fasi intermedie in cui i cibi animali e i cibi cotti perdono la loro valenza e termineremo, dopo il “fruttarismo”, accennando una tipologia di alimentazione che non comprende più cibo introdotto attraverso la bocca e non prevede l’utilizzo dell’apparato digerente.

Abbandonando l’”onnivorismo”, acquisiamo consapevolezza e riscopriamo sempre di più la nostra vera natura di animali periferici, in contrasto con la sbagliata concezione antropocentrica di oggi. Animali pacifici, per i quali uno stato di salute eccellente e senza malattie è la normalità e non un privilegio.

Un viaggio verso la corretta informazione, che abbandona durante il suo percorso ogni principio e luogo comune impostoci dalla nostra cultura malsana, dalle nostre amministrazioni governative, dalla classe medica e dalla pubblicità televisiva.

Siete pronti?

Bene, iniziamo!


Dieta onnivora:

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Onnivoro vuol dire mangiare di tutto. Frutta, verdure, carne, pesce, semi, latte, uova, cereali, insetti ecc.… E’ bene specificare che nessun essere vivente è realmente onnivoro in natura, poiché ogni animale ha un corpo disegnato per ricavare e mangiare solo determinati (a volte solo uno) tipi di cibo. E’ il così detto “cibo specifico”. Ogni specie ha il suo.

Tuttavia l’uomo, ricorrendo alla cottura, ai condimenti, al camuffamento visivo/olfattivo e all’allevamento intensivo, è riuscito nella recente epoca a ingannare il suo istinto e rendere appetibile ogni genere di prodotto organico e inorganico. Il pesce è senz’altro l’esempio più lampante di questa distorsione cognitiva: esso puzza già dopo poche decine di minuti appena pescato e dopo 1-2 giorni la sua puzza è talmente insopportabile che nessuno si sognerebbe mai di mangiarlo così com’è, sgradevole e macabro anche nell’aspetto esterno (colore, sangue, interiora ed escrementi che fuoriescono). Ma sappiamo che un’attenta pulizia viscerale, cottura e condimenti lo trasformano in qualcos’altro di appetibile, ancora erroneamente chiamato pesce. Lo stesso dicasi per tantissimi altri alimenti.

L’uomo ama definirsi onnivoro anche per un altro motivo, poiché crede che tutte le sostanze nutritive di cui abbiamo bisogno siano distribuite tra frutta, cereali, semi e prodotti animali e per tanto occorre mangiare “un po’ di tutto”… Chiaramente questo non solo non è vero, ma è anche dannoso perché l’assunzione di cibi non-specifici per la nostra specie limita poi l’assorbimento di numerose sostanze nutritive (come ferro, calcio ecc.….).

Onnivoro vuol dire “mangiare di tutto”, in linea con il modello standard occidentale. Le persone onnivore costituiscono la maggioranza della popolazione umana. Malate, obese, diabetiche e cardiopatiche, riempiono gli ambulatori e le stanze degli ospedali, assicurando il salario all’intero establishment medico. A detta della maggior parte di essi, il loro stato di salute è normale. Questa affermazione è subordinata alla credenza che sia normale ammalarsi di raffreddore, influenza, soffrire di stitichezza, accumulare malattie con l’età ecc.. Nel migliore dei casi, le loro medicine riescono ancora a coprire i loro sintomi regalando la convinzione di tenere a bada le loro malattie.

Aspetto etico: specista.


Dieta vegetariana:

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è una dieta che si differenzia da quella onnivora perché abbandona la carne di animali: bovini, suini, pesci, molluschi, insetti, frutti di mare, ecc.…. Questa dieta però include prodotti di origine animale come latte, uova, miele. Spesso è definita latto-ovo-vegetariana.

La dieta vegetariana acquisisce un valore intrinseco solo quando rappresenta una fase di transizione verso la dieta vegana: spesso il primo passo per diventare vegani è quello di eliminare cadaveri animali dalla propria alimentazione e, solo successivamente, abbandonare anche il latte e le uova. Una persona può essere vegetariana anche per molti mesi, poiché il proprio corpo necessita di tempi più o meno lunghi di adattamento, al fine di disintossicarsi in modo graduale.

Se non finalizzata al passo successivo (abbracciare una dieta al 100% vegana), la dieta vegetariana non rivela differenze significative con quella onnivora poiché la persona continua ad assumere proteine animali, anche se da fonti diverse.

La dieta vegetariana può essere anche più dannosa di quella onnivora, perché spesso colui che abbandona gli animali tende ad aumentare il consumo di latte e latticini.

La caseina, contenuta in questi prodotti, è un agente cancerogeno di gran lunga peggiore rispetto ai tantissimi altri presenti nelle carni di animali.

Aspetto etico: specista.


Dieta vegana:

Immagine

sono escluse tutte le carni e tutti i prodotti di origine animale (latte, uova, miele). E’ una dieta al 100% vegetale, ovvero di cibi che provengono direttamente dalle piante.

Le peculiarità di questa alimentazione, nonché i suoi vantaggi, sono i seguenti:

a)assenza proteine animali, che sono responsabili dell’insorgenza e dello sviluppo di numerose malattie, prima fra tutte il cancro;

b)assenza di grassi saturi e colesterolo, cause dirette e indirette di tantissime malattie, in special modo quelle a carico del sistema cardiocircolatorio;

c)assenza di sostanze cancerogene derivanti dalla putrefazione dei cadaveri animali, come putrescina e cadaverina;

d)assenza di antibiotici, psicofarmaci, pesticidi, parassiti e feci presenti nei tessuti animali e nelle loro interiora.

Innumerevoli altri vantaggi potrebbero essere singolarmente elencati e descritti ma qui sintetizzeremo affermando che un’alimentazione vegan è la condizione necessaria per aspirare ad uno stato di salute normale, cioè sano.

La dieta vegana è un’alimentazione sana se ben bilanciata, variegata, e se prevede una quantità rilevante di frutta e verdura crude. Eliminare le proteine animali è solo il primo passo per mettere il proprio corpo nelle condizioni di prevenire le malattie e rallentare l’invecchiamento. Esistono numerosi altri “cibi”, come farine bianche e bibite zuccherate che minacciano la nostra salute: è bene limitare o abbattere del tutto il loro consumo.

Aspetto etico: specista se ancora si utilizzano detersivi (che finiscono in mare per uccidere la fauna marina) per lavare la cucina e stoviglie. Gli oli, crudi o cotti, sono anch’essi deleteri e tossici per gli animali marini. L’olio di palma è un altro grande problema: presente in molti prodotti “vegan”. Da bandire totalmente.


Dieta crudista:

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è un tipo di alimentazione che contempla solo prodotti vegetali consumati crudi. Nessuna cottura è permessa, tranne l’essiccazione naturale di alcuni frutti e verdure (pomodori, fichi ecc….). Sebbene qualcuno possa pensare alla carne cruda, questa dieta esclude a priori ogni alimento di origine animale ed è difatti un’evoluzione dell’alimentazione vegana.

Questa dieta è ormai entrata a far parte del gergo culinario internazionale guadagnandosi a pieno titolo una specifica etichetta in numerosi menu dei ristoranti più evoluti e all’avanguardia.

Il crudismo è la porta di accesso alla perfetta, unica e specifica alimentazione per la specie umana: quella fruttariana.

Definita in tal modo, una dieta crudista esclude automaticamente tutti quei prodotti vegetali che non possono essere mangiati e digeriti crudi: cereali, legumi, molti tipi di verdure e qualche frutto. Di fatto essa è composta da frutti, verdure e semi e cereali/legumi germogliati.

L’arte culinaria, fatta di condimenti e abbinamenti specifici, permette di ottenere pietanze saporite e incastrare perfettamente sapori ed odori al fine di rendere numerosi alimenti appetibili e gustosi per il palato umano.

Quali sono i vantaggi di questa dieta?

Oltre a quelli già derivanti dall’alimentazione vegan, ne abbiamo altri di enorme importanza:

a)assenza di cibo cotto. Il cibo cotto non esiste in natura ed è dannoso per il nostro corpo in quanto attiva inopportunamente il sistema immunitario (leucocitosi digestiva) favorendo acidosi, insorgenza di molte malattie e la proliferazione di batteri, funghi parassiti intestinali. Il nostro organismo non riconosce il cibo cotto, e per questo lo attacca tentando di disfarsene il prima possibile attraverso l’eliminazione oppure il deposito sotto forma di deposito adiposo;

b)il cibo crudo conserva tutte le sostanze e proprietà nutritive originali della pianta, ivi compresi quegli importanti elementi chimici denominati “enzimi digestivi” che servono al corpo stesso per digerire la frutta e la verdura.;

c)digestione veloce e affaticamento dell’apparato digerente ridotto al minimo;

d)ripristino e mantenimento della flora batterica e di un ph alcalino, elemento essenziale quest’ultimo per impedire la proliferazione di batteri ed assicurare tutte le funzioni metaboliche del nostro organismo;

e)assenza di glutine;

f)miglior senso di fame e sazietà.

Per molte persone è difficile essere crudisti al 100%. La maggior parte dei nutrizionisti vegani raccomandano comunque che un’alimentazione vegana sia composta almeno del 50-60 % di cibo crudo, dando spazio soprattutto alla frutta.

Aspetto etico: non specista, ma bisogna ricordare che gli oli (crudi o cotti) finiscono in mare, uccidendo animali.


Dieta fruttariana:

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è composta esclusivamente da frutta. L’elemento separatorio fra crudismo e fruttarismo è il condimento: se un crudista mangiasse solamente cibo non condito e camuffato, non avrebbe altra scelta che la frutta, soprattutto quella dolce.

Un fruttariano mangia solo frutta, prevalentemente dolce. Non ricorre ad olio, sale, zucchero o artifizi per rendere saporite alcune verdure. L’eliminazione dell’olio è un vantaggio basilare per le pareti del nostro sistema intestinale, che finalmente può assicurare un assorbimento totale di tutte le sostanze nutritive che l’organismo necessita.

Nella frutta sono presenti tutte le sostanze nutritive: amminoacidi, ferro, omega 3, calcio e tutta la miriade di altri nutrienti indispensabili alla nostra vita.

Il vantaggio principale, in termini nutrizionali, è che l’alimentazione fruttariana è l’unica che assicura il corretto apporto di proteine al corpo umano. Tutte le altre diete, compresa quella crudista, ne forniscono troppe. Il nostro corpo lavora con una bassissimo apporto di proteine e con un alto rifornimento di glucosio. Il latte materno ci insegna, sin dalla nascita, che l’apporto di proteine deve essere il più basso possibile.

La frutta può essere di qualunque tipo, esotica e fuori stagione.

Ci sono molte persone che si definiscono fruttariane, tuttavia il 99% di loro sono vegani che si nutrono per un 70-90% di frutta. Sebbene questa percentuale sia comunque alta, l’alimentazione fruttariana apporta vantaggi e modificazioni al corpo e alla psiche solo se è composta al 100% di sola frutta.

Descrivere qui i meccanismi ci porterebbe fuori argomento e sarebbe inevitabile una digressione troppo lunga.

Sintetizziamo dicendo che l’alimentazione fruttariana è l’alimentazione naturale e ancestrale della specie umana. Quella “specifica”, appunto.

Aspetto etico: totalmente non specista.

http://www.antispecista.it/da-onnivoro- ... che-oltre/



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MessaggioInviato: 06/03/2016, 19:38 
gippo ha scritto:
sto parlando dell'atteggiamento vegano in genere che sta generando parecchio disappunto


Però bisogna anche saperli ascoltare mettendosi nei loro panni senza alzare subito le barriere difensive psicologiche inconsce poiché le loro rimostranze ci toccano personalmente...

io ho avuto a che fare recentemente con una persona profondamente vegana ed è stato proprio parlando con lei (e vi assicuro che era un 'peperino') che ho capito cosa c'è oltre la questione "vegan" che spesso viene affrontata solo (e non a caso) in modo superficiale sulla questione etico-alimentare, quando c'è un potenziale infinito dietro...



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 Oggetto del messaggio: Re: Una folle di meno!
MessaggioInviato: 06/03/2016, 20:46 
Thethirdeye ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
Non si potrebbe forse vivere in pace accettando il fatto che qualsiasi ciclo vitale comprenda anche la morte?

Certo che si potrebbe vivere in pace....

Ma resta il fatto che sono le TORTURE DEGLI ANIMALI a far imbestialire i c.d. vegani.
Torture totalmente inutili e di appannaggio di "uomini", si fa per dire, che sono
certamente al loro primo ciclo reincarnativo. Non si spiega diversamente.

Guarda su youtube.com


La morte degli animali, invece, non è per nulla contemplata come "ciclo vitale o "ciclo naturale".
Leggi attentamente questa tabella e torna a riferire please....

11887977_10153221096587669_4523477959988583442_n.jpg
Inoltre, lo ribadisco, visto che fai finta di nulla: cogliere un frutto o un seme dalle piante, NON LE UCCIDE di certo.
Rassegnati. Oppure trova un'altra scusa in grado di controbbattere la scelta vegana.


Vale lo stesso discorso per le piante, o le piante non soffrono e non vengono "torturate"? Ah già... Le piante non hanno gli occihoni dolci e non le si sente lamentarsi.



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MessaggioInviato: 06/03/2016, 21:20 
Vabbè... questo atteggiamento dimostra che quando un argomento risulta inconsciamente scomodo si tirano su i paraocchi e ci si comporta bovinamente restando sulla superficie del tema e ripetendo in loop sempre le medesime obiezioni già più volte argomentate all'opposto.



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