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MessaggioInviato: 16/03/2011, 14:29 
"Non si esclude una nuova Cernobyl"
Ecco cosa sta succedendo a Fukushima
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/arti ... 3217.shtml


12:51 - Sono solo al condizionale le informazioni che trapelano sulla situazione della centrale nucleare di Fukushima in Giappone. Secondo gli ultimi aggiornamenti l’acqua di mare immessa nell’impianto per raffreddare le barre di combustibile sarebbe scesa a quota zero, aumentando i rischi per una nuova esplosione. Per cercare di capire cosa sta succedendo e cosa potrebbe succedere in futuro alla centrale di Fukushima, Tgcom ha raggiunto il professor Ezio Puppin, ingegnere nucleare, docente di fisica al Politecnico di Milano e presidente del Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze fisiche della materia.


Professor Puppin, cosa sta succedendo a Fukushima?
Premetto che di preciso non lo sa nessuno, perché ci troviamo di fronte a una carenza di informazioni voluta dalle autorità giapponesi. E’ possibile però formulare delle ipotesi su quanto sta accadendo sulla base delle poche informazioni pervenute. Bisogna immaginare che un reattore nucleare può essere paragonato a un enorme bombolone d’acciaio dentro al quale avviene la reazione che genera calore con cui si fa evaporare l’acqua che muove le turbine che generano energia elettrica. Il problema è che il combustibile che permette questo processo è all’interno del sistema. Una variabile non da poco.

Ovvero?
Se per spegnere un fornello basta chiudere il gas, lo stesso non vale per una centrale nucleare. Qui bisogna intervenire per rallentare le reazioni innescate da centinaia di tonnellate di materiale radioattivo. Questo avviene immettendo delle barre che bloccano la reazione a catena del reattore, catturando i neutroni sprigionati dalla rottura dei nuclei. Questo a Fukushima ha funzionato, ma poi è arrivato lo tsunami.

Quindi dov’è il problema?
Una volta scese le barre di controllo resta comunque il problema del calore sprigionato dal materiale radioattivo che deve essere tenuto sotto controllo. Con il maremoto l’afflusso di acqua è venuto a mancare, la temperatura è salita pericolosamente innescando un’escalation negativa. Dalle esplosioni di Fukushima non si sono viste fiamme, bensì nubi di vapore fuoriuscire dalla struttura. Questo significa che la struttura ha ceduto per la pressione alta. L’acqua di raffreddamento è radioattiva e quella nube tossica funziona come lo sfogo della valvola di una pentola a pressione. Il vapore esce e la pentola non esplode. Peccato che si tratti di vapore radioattivo. Teniamo conto che comunque stiamo parlando di una pentola a pressione alta 50 metri con serbatoi d’acciaio spessi un metro in cui c’è materiale radioattivo per tonnellate a pressione di 80 bar e duemila gradi.

Siamo di fronte al rischio di una fusione quindi?
Esatto. L’acqua evapora, o addirittura si dissocia generando idrogeno, la pressione sale alle stelle, il nocciolo si surriscalda e il materiale inizia a fondere. Alla fine di questo processo fuori controllo si rischia l’esplosione.

C’è il pericolo di una nuova Cernobyl?
Spero di no ma non si può escludere. In Urss la situazione era particolare: senza fondi e la gestione veniva effettuata in qualche modo. Qui siamo in Giappone, paese dell’eccellenza tecnologica, eppure siamo davanti a un problema che rischia di avere lo stesso epilogo. Sono successi due eventi terribili concatenati che hanno generato questa situazione di emergenza.

Si è detto che la centrale di Fukushima è vecchia. Con una struttura più all’avanguardia le cose sarebbero state diverse?

No. Non esiste di fatto il concetto di nuova generazione di centrale. Le centrali sia assomigliano tutte e la tecnologia è sempre quella da anni. La struttura di Fukushima è di tipo “Bwr” ovvero quel genere di centrali in cui l’acqua viene trasformata in vapore all’interno del reattore. Almeno un quarto degli impianti del mondo sono fatti così.


Francesco Cremonesi

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/arti ... 3217.shtml



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 14:41 
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marco1309 ha scritto:

però se vedi il mio video c'è scritto heizo takenaka in rosso (sopra Shoichi Nakagawa), e anche se ascolti il tizio dice "last year i confronted Heizo Takenaka". ed infatti la pronuncia corrisponde a quest'ultimo, non a nakagawa...



Ok... ma a parte l'audio (di cui è abbastanza opinabile la percezione del nome pronunciato) c'è da dire che il Ministro delle Finanze giapponesi si chiama, anzi si chiamava, Shoichi Nakagawa.

Perchè quindi parlare di Ministro delle Finanze giapponesi e poi si intervista il sig. Heizo Takenaka?

Inoltre, nonostante siano molto simili i tratti somatici tra i giapponesi, da questo confronto, sembrerebbe, ripeto sembrerebbe trattarsi di Shoichi Nakagawa....

Poi per carità... potrei benissimo sbagliarmi [:I]

Immagine

Se vuoi, per fugare ogni dubbio, possiamo fare un confronto
ANCHE con questo Heizo Takenaka [;)]



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 14:50 
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Teiwaz ha scritto:
bisogna sempre calcolare che l'acqua del mare non è l'ideale essendo salata, protrebbero aver valutato che troppa acqua salata, quindi corrosiva, potrebbe peggiorare la situazione.

perché? adesso stanno usando acqua dolce? [8)]



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 14:53 
già questo fatto da solo, ossia l'utilizzo di acqua di mare che in pratica ha subito spacciato una centrale costosissima, lasciava intuire che la situazione era grave fin dall'inizio...



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:02 
una domanda, un pò diversa da questa interessante discussione, ma necessaria x il mio capire.
succede un disastro in Italia, e dopo si vede la macchina dei soccorsi che nel giro di due giorni organizza tendopoli ecc..., ma in Giappone tutte le persone vive dopo il disastro e tutte quelle che si spostano da Tokio ecc.., dove vanno a finire? Dove dormono, come si nutrono, sapete che anche se vedo poco la tv, non ho visto niente di tutto questo?
E' impossibile che non ci siano sfollati, ma noto una grandissima differenza nella impostazione delle informazioni o sbaglio?

cinzia



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:03 
Notizie da un amico che in questo momento è a Tokio:

Cita:
per tutti i familiari e gli amici.....
pubblicata da Luca Benucci Horn il giorno mercoledì 16 marzo 2011 alle ore 14.45

Siccome i media italiani sono da decenni disabituati a fare informazione e cercano ovunque di fare i titoli sempre più urlati e sempre più allarmistici, strumentalizzando e sfruttando la paura della gente, mi viene in mente una piccola guida a siti web che ci possano dare aggiornamenti attendibili in tempo reale su quello che sta accadendo nel paese del Sol Levante. Gli usuali siti italiani, da Repubblica a Corriere, a quasi tutti gli altri, urlano notizie che non hanno fondamento o nel migliore dei casi non sono verificate.

I colleghi e gli amici che si trovano ancora a Tokyo con grande paura, sono giustamente terrorizzati dalle notizie sparate dai siti italiani e giustamente cercano di tornare in patria denunciando come le istituzioni italiane non si siano occupati con tempestività di rimpatriarli con urgenza.

Ma ascolto alla radio in questo momento l'intervista di un italiano che si trova momentaneamente a Tokyo che racconta di Tokyo come una città spettrale perché lui in prima persona ha visto che la sera a Shinjuku tutti i locali siano chiusi e che in giro non ci sia quasi nessuno. "Tokyo una città spettrale" in ossequio ai titoli dei giornali italiani.

Gli risponde sempre nel programma Flavio Parisi al telefono dal Giappone. Lui vive da anni a Tokyo e conosce bene la lingua e le usanze del posto. Parisi spiega come alla sera quasi tutti i locali e i negozi siano chiusi perché il governo giapponese ha chiesto di farlo per risparmiare energia, visto che la nazione si trova in momentaneo deficit di offerta elettrica. Questo fraintendimento è esemplare per capire i problemi che l'ormai risibile livello giornalistico dei professionisti italiani possa creare confusione.

Qui di seguito alcuni siti che offrono con obiettività notizie aggiornate in tempo reale:



- Il sito de "ilpost.it" ha il liveblogging più aggiornato del web italiano con molti rimandi alle fonti e alle spiegazioni tecniche aggiornate e attendibili. Tutti i collaboratori de Il Post parlano correntemente inglese e alcuni anche il giapponese, a differenza dei giornalisti italiani nella stragrande maggioranza.

http://www.ilpost.it/2011/03/16/fiamme- ... fukushima/



- Il New York Times ha informazioni attendibili aggiornate in tempo reale. Certo bisogna masticare un po' di inglese.http://global.nytimes.com/



- Questo è il sito di Flavio Parisi, italiano che lavora in Giappone e che racconta con un bel diario quello che vede coi suoi occhi e che prova sulla sua pelle.http://pesceriso.wordpress.com/



- Qui c'è una webcam costantemente puntata su un contatore geiger a Tokyo (a Toko Ward). Non è certo una misurazione attendibilissima visto che il rilevamento della radiazione con un contatore non è cosa semplice e in molti casi nemmeno precisa. Tuttavia nell'intervallo di tempo che è segnato alla base si può apprezzare di quanto sale l'indice. Diciamo che in teoria si dovrebbe rimanere fra valori 010 e 020 CPMSul link nel mio profilo molti amici hanno postato link utili a leggere o a smentire questa indicazione che, in effetti, non sappiamo quanto possa essere vera. http://www.ustream.tv/channel/geiger-counter-tokyo



- Questa la pagina Facebook dell'Asahi Shinbum che da informazioni (ufficiali) in tempo reale. In lingua inglese.http://www.facebook.com/AJW.Asahi



- Non è certo un sistema di traduzione attendibile né preciso, ma si può tradurre sommariamente, ad esempio, una intera pagina di un sito scritto in Giapponese.http://translate.google.it/?rls=ig&hl=i ... T#auto|it|





- In questo articolo Amedeo Balbi ci spiega in maniera comprensibile quello che sta succedendo e quali sono gli scenari possibili. Molto ben fatto.

http://www.ilpost.it/amedeobalbi/2011/0 ... -nucleari/



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:09 
Certo stanno usando l'acqua salata anche perchè l'acqua dolce in quella zona credo sia introvabile in questo momento.. quello che intendo dire è che un canadair ha una capacità di 6000 litri e credo che 6000 litri gettati di colpo sulla centrale potrebbero essere dannosi... in più il canadair non è preciso al 100%, l'acqua esce dal canadair molto nebulizzata e quindi molto volatile se c'è forte vento è difficile colpire un singolo edificio. Almeno questa è solo la mia opinione sul motivo del non utilizzo dei canadair. Sembra strano anche a me questo mancato utillizzo, per cui sto cercando di capire il motivo.


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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:09 
Stanno facendo marcia indietro.

Energia atomica, il governo in affanno
Centrali solo nelle Regioni che dicono sì"


Mentre è sempre emergenza in Giappone, il sottosegretario cerca di frenare l'allarme andando oltre il piano per il nucleare in Italia, che prevede un parere "obbligatorio ma non vincolante" delle amministrazioni interessate alla costruzione di un impianto

Energia atomica, il governo in affanno Centrali solo nelle Regioni che dicono sì"

http://www.repubblica.it/ambiente/2011/ ... -13674955/



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:11 
Umm.. a me pare che il POST riporti le stesse notizie degli altri siti [8] ...



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:16 
Riporto un articolo di ieri che però fornisce
(almeno apparentemente) informazioni ulteriori...



Tratto da:
http://www.ecplanet.com/node/2376

Le autorità giapponesi, presumibilmente nel tentativo di evitare il panico, si sono impegnati in una operazione di cover-up sulla reale portata della crisi di Fukushima dall’inizio fino alla fine, e sono stati in gran parte aiutati da un blocco mediatico che ha pedissequamente ripetuto come un pappagallo le loro menzogne , nonostante il fatto che vi sia già una lunga storia sui cover-up giapponesi nelle vicende atomiche. Questa tattica ha solo messo il popolo giapponese maggiormente in tensione.

Nel disgusto spettacolo di media pagati dalle corporazioni che si mettono il bavaglio, una manciata di esperti nucleari stanno tentando di farsi sentire.

Come riportato dalla BBC:

“L’Ingegnere giapponese Masashi Goto, che ha contribuito a progettare la nave per il contenimento del nocciolo del reattore di Fukushima, afferma che il progetto non avrebbe retto a terremoti e tsunami e il costruttore della centrale, Toshiba, lo sapeva.“

Sig. Goto afferma che il suo più grande timore è che gli scoppi al reattore numero 3 e al numero 1 reattori possano aver danneggiato il rivestimento d’acciaio della struttura di contenimento progettata per fermare la fuga di materiale radioattivo nell’atmosfera.

Aggiunge che il reattore utilizza MOX (ossidi misti) di carburante, il punto di fusione è inferiore a quello del combustibile convenzionale. In caso di crollo ed esplosione, dice, il plutonio potrebbe estendersi su una superficie fino a due volte quella stimata in un’esplosione convenzionale di combustibile nucleare. Le prossime 24 ore saranno critiche, dice.

Goto avverte che le autorità giapponesi hanno soppresso la vera gravità della crisi e che ci sia un grave rischio per una esplosione, che farebbe fuoriuscire il materiale radioattivo che si diffonderebbe in un’area molto vasta – oltre la zona di evacuazione di 20 km istituita dalle autorità”, aggiungendo che nella peggiore delle ipotesi si verrebbe a creare “una Chernobyl al cubo”, creando un effetto simile ad un “Vulcano che erutta materiale radioattivo”.

L’esperto nucleare Joe Cirincione avverte che le radiazioni provenienti dalle potenziali fusioni del nocciolopotrebbero estendersi fino alla costa occidentale degli Stati Uniti, una minaccia che rappresenterebbe una “crisi senza precedenti”.

Yoichi Shimatsu, ex direttore del Japan Times, afferma che dopo una riunione di governo di alto livello, ” le agenzie giapponesi non rilasceranno più reportage indipendenti senza la previa autorizzazione del vertice”.

Il Professor Richard Wakeford, un esperto nucleare dell’Università di Manchester, ha detto ieri: ‘Se il combustibile non viene raffreddato dall’acqua potrebbe diventare così caldo da cominciare a fondere, – se tutto il carburante rimane scoperto si assisterebbe ad una fusione nucleare su larga scala.’

Sembra che le cose stiano diventando critiche: Shaun Burnie, un consulente indipendente per l’energia atomica, avverte che la crisi nucleare in Giappone è molto peggio di quello che sembra:




Gli Stati Uniti hanno spostato una delle loro portaerei dalla zona, a 160 km di distanza dopo aver rilevato un basso livello di radiazioni.

Il governo giapponese sta minimizzando la portata del disastro, tuttavia, gli esperti hanno sottolineato che essa è l’ultima di una serie di cover up su faccende simili.

Il documentario del regista Tony Barrell ci mostra come nel 2003 molti reattori in tutto il paese sono stati spenti dopo che è emerso che la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) abbia tenuto nascosto molti incidenti.

“Hanno dovuto chiudere 17 stabilimenti nel 2003 perché hanno falsificato i documenti su cosa era successo nei loro stabilimenti”.

“Sono state messe in pericolo vite, sgretolati i protocolli di sicurezza e per coprire tutto questo insabbiamenti. Le persone facevano finta che non fosse successo nulla “.

Nel caso anche gli altri reattori fondessero, l’intero paese potrebbe diventare una discarica nucleare e le radiazioni potrebbero sommergere vaste aree del pianeta, portando a un gran numero di tumori e future malformazioni congenite.



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:19 
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donnacinzia ha scritto:

una domanda, un pò diversa da questa interessante discussione, ma necessaria x il mio capire.
succede un disastro in Italia, e dopo si vede la macchina dei soccorsi che nel giro di due giorni organizza tendopoli ecc..., ma in Giappone tutte le persone vive dopo il disastro e tutte quelle che si spostano da Tokio ecc.., dove vanno a finire? Dove dormono, come si nutrono, sapete che anche se vedo poco la tv, non ho visto niente di tutto questo?
E' impossibile che non ci siano sfollati, ma noto una grandissima differenza nella impostazione delle informazioni o sbaglio?

cinzia



Molti degli edifici hanno retto in Giappone. Basta pensare che quando è arrivato lo tsunami le persone sono semplicemente salire sui tetti e li hanno aspettato i soccorsi. Mi è rimasto impresso il caso di una scuola. Le maestre hanno annuciato lo tsunami "ragazzi arriva l'onda, in fila per due con ordine e saliamo sul tetto" Una volta li i bambini sono rimasti suddivisi per classe, alcuni cantando altri facendo ripasso, l'onda è passata l'elicottero è arrivato ed ha cominciato a portare via prima le prime poi le seconde così via, per ultime le maestre...
A parte i nei 30 km di perimetro della centrale che sono stati evacuati, le altre persone sono rimaste nello loro case, a fare una vita quasi normale si potrebbe dire. Chi è rimasto senza casa si è recato nelle scuole negli ospedali e nelle strutture di raccolta. pensa che il Giappone ha chiesto all'Europa come aiuto coperte materassi e bottglie di acqua e nient'altro.



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:24 
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donnacinzia ha scritto:

una domanda, un pò diversa da questa interessante discussione, ma necessaria x il mio capire.
succede un disastro in Italia, e dopo si vede la macchina dei soccorsi che nel giro di due giorni organizza tendopoli ecc..., ma in Giappone tutte le persone vive dopo il disastro e tutte quelle che si spostano da Tokio ecc.., dove vanno a finire? Dove dormono, come si nutrono, sapete che anche se vedo poco la tv, non ho visto niente di tutto questo?
E' impossibile che non ci siano sfollati, ma noto una grandissima differenza nella impostazione delle informazioni o sbaglio?

cinzia


Io invece credo che siano ben piu' organizzati di noi,come minimo i sopravvissuti non feriti saranno gia' ospiti in qualche residenze messo a disposizione del governo.Adesso le tv sono tutte concentrare sul disastro alla centrale e non parlando d'altro.


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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:38 
da http://www.uomoplanetario.org/wordpress ... byl%C2%BB/

Ecco una selezione di pensieri che blogger giapponesi e stranieri che da anni vivono in Giappone hanno messo in rete nelle ultime ore.

Allontanarsi

Il blogger italiano Andrea Iannello, che vive nella prefettura di Ibaraki, nei giorni scorsi aveva raccontato che la sua casa e la zona non avevano subito particolari danni a causa del terremoto. Ma la minaccia della nube nucleare lo ha spinto a lasciare la cittadina in cui vive per spostarsi in una zona meno a rischio, più lontana dal reattore di Fukushima. Ecco cosa scrive nel suo post più recente:
“Stamattina vedendo le notizie poco chiare in tv riguardo l’effettiva pericolosita dei reattori ho deciso di usare il resto della benzina per portare la famiglia in stazione e abbiamo preso un treno, l’ultimo prima del blackout previsto. Vorrei raccontarvi tante cose ma per ora vi dico che siamo arrivati in Kansai. Intanto spero di poter garantire la salute dei bambini. Affido la casa e tutte le mie cose alla divina provvidenza”

Anche il blog Benoa.net, tenuto da una donna francese che vive a Tokio, racconta la decisione di lasciare la metropoli: “Oggi mi sono svegliata con la prima buona notizia da giorni. Pare che il rischio di un altro terremoto in arrivo entro giovedì si sia ridotto dal 70% al 40%. Tuttavia, subito dopo colazione le cattive notizie sul reattore nucleare di Fukushima hanno cominciato ad arrivare (e con cattive notizie intendo notizie molto peggiori di quelle che già circolano da venerdì. Così ho deciso che la mia famiglia aveva sopportato abbastanza (anche perchè sono con noi anche i miei genitori, che erano venuti a trovarci). Così abbiamo preso uno Shinkansen, un treno rapido per Hiroshima. Prego che le cose si sistemino presto e di poter tornare presto nella città che amo”.

Che fare?

La paura e la grandezza della tragedia spingono i giapponesi e gli ‘expat’ a chiedersi come sia meglio reagire. Scrive architetto di Kawagoe, un’antica cittadina a trenta minuti di treno da Tokio, in un post del suo blog
“In Giappone il 14 marzo è il ‘White Day’, una sorta di risposta a San Valentino. Ho regalato a mia moglie un piccolo gioiello. So che può suonare imprudente. Ma abbiamo bisogno di piccoli piaceri”. Poco sotto, invece, aveva affrontata il panico legato all’emergenza nucleare, riportando le parole di un psicoteraupeuta: “Quando accade un disastro, ci sentiamo inutili e deboli. Non auto puniamoci e cerchiamo di essere gentili con noi stessi”.

E il giovane Muravej.jp, che affitta appartamenti a Tokio e Yokohama, affida la tristezza a una sorta di haiku:
“I terremoti continuano a intermittenza, non sappiamo quando finiranno
Si trovano i morti, ma sono soltanto una parte.
Migliaia di persone sono in solitudine, hanno perso il contatto con la società.
E nel nord est del paese fa ancora freddo.
Non ci sono forniture di gas e di elettricità.
I rettori nucleari non sono spenti.
Possiamo solo guardare la televisione. Per la maggior parte del tempo ripete la stessa informazione, ma continuano a guardarla aspettando una qualche novità.
La vita a Kofu va avanti come sempre, ma la mente delle persone non è la stessa.
Tutto quello che abbiamo potuto fare è offrire qualcosa”

‘Qui non esistono i saccheggi’
Gli ‘expat’ che hanno scelto di vivere nel paese asiatico continuano a essere ammirati dal modo in cui i giapponesi affrontano questi giorni di disperazione e di caos: Scrive l’americano Peter Payne: il carattere di questo popolo emerge in questo momento di pericolo. E’ comune che i disastri naturali portino con sé atti disperati della gente, come ad esempio il saccheggio. Una cosa del genere non è pensabile in Giappone. E una giovane americana che insegna in una scuola americana scrive: “Il Giappone ha un modo diverso di reagire alle tragedie, ed è un sollievo che in qualche modo la vita prosegua normalmente. Non lo vivo come insensibilità, piuttosto come un grande senso pratico. Sarebbe uno sbaglio far finta che la vita quotidiana non meriti attenzione.
Così non è strano che Vivian, blogger europea di Osaka, subito dopo aver raccontato che l’ansia non la fa dormire, ma che nonostante questo ha deciso di non partire, offra la ‘sua’ ricetta della miso soup. “Per quelli che non sono qui: provatela, e penserete al Giappone mentre la mangiate”, mentre a Tokio una ragazza che si firma greeneyedgeisha, ovvero ‘geisha dagli occhi verdi’, scrive che non riesce a convincersi che tutto questo finirà.
Fonte: L’Espresso
http://www.uomoplanetario.org/wordpress ... byl%C2%BB/



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MessaggioInviato: 16/03/2011, 15:41 
S'è risvegliato il Marsili, vulcano sommerso nel Tirreno: coste a rischio tsunami
L'allarme è lanciato dal prof. Franco Ortolani: "Dobbiamo fare in fretta per essere pronti ad ogni evenienza"

Il Marsili, uno dei vulcani sommersi nel mar Tirreno, s'è risvegliato: è alto il rischio di tsunami in tutto il Tirreno meridionale a causa di possibili eventi franosi lungo i versanti dello stesso vulcano.

L'allarme è lanciato dal prof. Franco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II. Ma non bisogna lasciarsi prendere dal panico, anzi, "bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali" come spiega lo stesso geologo in uno studio approfondito pubblicato sul MeteoPortale del Mediterraneo, http://www.meteoweb.it


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E che diamine, anche il Marsilli!



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