Wolframio ha scritto: 
Ritorniamo nei ranghi
![Goloso [:p]](./images/smilies/UF/icon_smile_tongue.gif)
Medioriente: verso la III guerra mondiale?
Cosa sta succedendo in medio oriente? Fino alla settimana scorsa non si sentiva parlare da un bel po’ di Gaza e Hamas, poi di colpo sappiamo tutti quel che è successo. Ma parallelamente la questione siriana è scomparsa dalle prime pagine dei giornali, nonostante i combattimenti continuino. Ci si è invece concentrati sulla nuova coalizione di opposizione siriana riconosciuta da diversi stati tra cui l’Italia. Ma se leggiamo altri giornali la versione è diversa e Assad viene presentato come un governante afflitto da movimenti interni finanziati e sobillati dai servizi segreti degli stati stranieri.
In queste righe troverete una raccolta di notizie da varie testate di diverse nazioni. Giusto per farci un’idea di quanto complessa sia la situazione e di come parziale sia ciascun punto di vista.Partiamo da una notizia poco diffusa in Italia: mercoledì 24 ottobre
Israele ha attaccato la fabbrica di munizioni di Yarmouk, in Sudan.
La denuncia è arrivata dal
ministro sudanese dell’informazione, Ahmed Belal Osman spiegando come siano stati visti 4 aerei caccia arrivare da est.
Anche l’ambasciata sudanese in Inghilterra
denuncia l’accaduto.
Israele non conferma nè smentisce ma accusa il Sudan di essere uno snodo chiave per la fornitura di armi a Hezbollah e ad Hamas.

Degli esperti del Satellite Sentinel Poject (SSP) hanno
confermato il bombardamento sul sito di Yarmouk a Kartoum rilevando
crateri larghi 16 metri.Come riferisce il portavoce del SSP Jonathan Hudson all’Associated Press -
L’esplosione ha interamente distrutto due edifici e gravemente danneggiato altri 21 appartenenti al complesso militare di Yarmouk -.
Il capo di stato maggiore delle
forze armate russe, il generale Nikolai Makarov, ha affermato che al Cremlino sono giunte voci circa il fatto che l’Egitto a seguito di questo attacco in Sudan ha deciso di dispiegare i suoi bombardieri e caccia nella base segreta vicino a Kursi, nell’ovest del Sudan.
Di questa base se ne era già parlato due anni fa a seguito di
cablogrammi di Wikileaks dove si apprendeva che questa base nasceva per permettere all’Egitto di avere un punto di forza per un
eventuale attacco all’Etiopia e alle sue dighe sul Nilo. L’Egitto infatti, trovandosi nell’ultimo tratto di percorso del Nilo, teme che dighe e altre operazioni fatte in territorio etiopico possano
incidere sulla quantità e qualità di acqua sul territorio egiziano.
Il generale Makarov continua sottolineando come l’Egitto abbia anche dispiegato grandi numeri di artiglieria e soldati sui
confini con la Libia.
Libia con 46,5 bilioni di barili di petrolio all’anno è la prima economia petrolifera dell’Africa con una produzione almeno 10 volte superiore a quella dell’Egitto.
Con
un’invasione in Libia, sfruttando l’instabilità politica di questo momento, l’Egitto potrebbe appropriarsi delle riserve petrolifere della Libia.
Un’invasione che porterebbe alla disintegrazione delle nazioni del Nord Africa così come noi oggi le conosciamo.
Questa è
una delle preoccupazioni del generale russo.
La situazione del nord Africa e del medioriente è quindi molto più complessa di quanto ci venga presentata dalla stampa occidentale.

Non solo i disordini in Siria e i conflitti, per ora verbali, tra Israele e diversi paesi arabi.
La situazione di instabilità generale dopo la primavera araba potrebbe portare ad scenari dove l’Egitto da un lato deve difendersi da possibili attività etiopiche per controllare le acque del Nilo, dall’altro potrebbe approfittare della situazione in Libia per
estendere i propri confini e beneficiare delle grandi quantità di petrolio libico.
In tutto questo vanno considerate le diverse alleanze tra i paesi e lo scambio di armi e munizioni come il Sudan con i paesi antioccidentali ed antiisraeliani.
In questo contesto l’attacco di Israele alla base Sudanese e la più grande esercitazione congiunta con l’esercito americano prendono sempre più significato.
E cosa dire della mossa del presidente egiziano Morsi, poco battuta dalle agenzie di stampa italiane? Morsi con un decreto ha licenziato il procuratore generale e assunto i suoi poteri (
AlJazeera).
El Baradei (ex presidente dell’AIEA) scrive su twitter: “
ha oggi usurpato tutti i poteri dello Stato e si è di fatto autoproclamato nuovo faraone” e aggiunge: “un duro colpo per la Rivoluzione che potrebbe avere conseguenze terribili”. (
ANSA).
Inutile raccontare della recente escalation tra Hamas ed Israele.
Questa panoramica di collage di notizie dal mondo ci fa capire come l’equilibrio in medioriente sia decisamente instabile.
A tutto questo non va dimenticato di aggiungere la pesante crisi che sta vivendo il mondo occidentale.
Avvicinamento alla III guerra mondiale? Staremo a vedere
Source:
Medioriente: verso la III guerra mondiale? | Dioni Eccoci qui! Era proprio quello di cui parlavo! Questo non si capisce secondo me vedendolo da qui! Le "primavere arabe" sono il primo step per una strategia di unificazione dei paesi del nord-africa e del medioriente e per la cacciata degli interessi occidentali nell'area. Probabilmente non con l'idea di un solo governo, ma con l'idea di una serie di "califfati" guidati da leader che appoggino il progetto. E' plausibile un tentativo di accaparrarsi maggiore controllo delle risorse petrolifere, visto che questo tipo di organizzazioni sono in totale contrasto con la leadership Saudita (ho sentito definire l'Arabia Saudita un inferno sulla terra). Poi al momento giusto calare l'asso del Mahdi. Quello che credo è che una delle possibili risposte del blocco occidentale sia quella di tirare fuori nuove fonti energetiche, far crollare il valore del petrolio e di fatto depotenziare tutta l'area. Per questo osservo con grande attenzione le informazioni che cominciano a uscire sulla fusione fredda o la fondazione Keshe (qualora non fosse, come è possibile che sia, una bufala). E guarda casa la spina nel fianco in quegli ambienti è considerata la Russia. Che appoggia l'Iran, e l'Iran e la Siria, sono una terza forza in gioco. Parliamo di forze interne all'Islam che stanno lottando per il ruolo di leader nel loro mondo.
Non è una profezia... è un progetto!