26/11/2012, 11:38
26/11/2012, 11:59
rmnd ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
Inoltre, te lo ricordo... stiamo sempre parlando dello scontro che può esserci tra un "topolino" ed un "elefante". In quest'ultimo confronto in Israele ci sono stati 5 morti, dal lato di Gaza i morti sono stati 150...
la differenza nella conta delle vittime non è il metro giusto.
Nella seconda guerra mondiale, per esempio quante furono le vittime civili inglesi a causa dei missili tedeschi e quante le vittime tedesche per colpa dei bombardamenti a tappeto dell'aviazione inglese e americana?
La Germania fu rasa completamente al suolo. Il numero di vittime civili fu impressionante.
Però in guerra può succedere anche questo. Chi si difende dal nemico che attacca per primo, può , se ne ha i mezzi, utilizzare un uso spropositato della forza.
L'Italia fu fortunata, perchè erano già pronti gli ordini per la totale distruzione di molte città , tra le quali Milano e Napoli. Dovevano fare la fine di Dresda e Berlino per intenderci. Sfiancare la popolazione civile affinchè si rivoltasse contro il regime fascista.
Se Hamas miete poche vittime tra gli israeliani, lo si deve alla superiorità militare di quest'ultimi e alle loro capacità difensive.
Ma se Hamas avesse uomini e mezzi atti a offendere pesantemente , avrebbe già cancellato lo stato di israele.
Mentre Israele non mi pare abbia , pur potendolo fare, cancellato i palestinesi dalla faccia della terra.
Lo stato di Israele fa esattamente quello che ogni stato libero e democratico ha il dovere di fare. Annientare ogni possibile minaccia esterna che possa mettere a rischio la vita dei suoi cittadini.
Se dalla Palestina continuano a piovere missili su Israele e se missili e uomini di Hamas si confondono tra la popolazione, nelle abitazioni civili, nelle scuole, negli ospedali...che deve fare Israele?
Fa quello che ogni stato farebbe. Forse persino l'insulsa Italia reagirebbe nel medesimo modo se si trovasse costantemente sotto minaccia di attacco missili da uno staterello infinitamente più debole ma altamente aggressivo.
26/11/2012, 12:11
26/11/2012, 16:19
26/11/2012, 22:28
27/11/2012, 09:23
27/11/2012, 10:11
27/11/2012, 11:37
mik.300 ha scritto:Meryddin ha scritto:rmnd ha scritto:
La questione mi pare estremamente semplice.
Come già ricordato da Meryddin il fondamentalismo islamico è incompatibile con la democrazia e con i valori occidentali.
Se la situazione in Palestina e in tutto il medioriente è quella che è, la si deve al fondamentalismo islamico. Petrolio o non petrolio, gas o non gas.
Se la maggioranza dei palestinesi non fosse di religione islamica vi sarebbe una pacifica e serena convivenza con lo stato di Isreale.
Perchè l'islam non ammette una nazione non islamica o non islamizzata sulle terre che considera sue. E il fine ultimo del fondamentalismo islamico è imporre un califfato a Gerusalemme. Anzi l'islam estremista ( ma potrei dire solo islam, perchè l'islam moderato è un'invenzione dei soliti politically correct) ha come obbiettivo ultimo l'imposizione di un califatto mondiale e a centro spirituale di questo califatto porre proprio Gerusalemme.
Quindi ditemi voi con questi invasati quando mai potrà esserci pace?
Si, bisogna sperare nelle nuove generazioni, sempre più emancipate culturalmente ed economicamente. Perchè è proprio di povertà, ignoranza e disperazione che si nutre l'estremismo.
rmnd, sono d'accordo parzialmente. Quello che è vero è che tutto l'Islam è sempre integralista (nel senso che definisce all'interno della fede tutti gli aspetti della vita) a differenza del nostro Cristianesimo moderato, che nella sostanza vuol dire annacquato. Quello che forse non sono riuscito a far capire, è che la cosa è al di là di un giudizio di valore. Non è che sono delle capre perchè la pensano in questo modo. Dal loro punto di vista hanno pienamente ragione e hanno il diritto di gestirsi secondo i loro canoni culturali. L'assioma "democrazia=cultura" è un nostro pregiudizio.
Per rientrare in topic... ero a Cipro nord, nella zona turca tre mesi circa prima dell'inizio della "primavera araba", in una comunità islamica piuttosto grande. Con una forte connotazione esoterica. Il capo spirituale di questa comunità fece una lista di paesi nei quali "i tiranni sarebbero caduti" ed elencò tutti i paesi in cui poi si è scatenata la rivoluzione (eccetto la Libia... ma che strano). Passai lì 8 giorni, si parlò molto di questa cosa con gli altri che erano sul posto. C'era di tutto. Russi, Malesi, europei, un paio di americani, una grossa componente dall'Argentina.... quello che era chiaro è che per loro era una benedizione liberarsi di questi leader filo-occidentali imposti da noi (e non è che avessero tutti i torti), parliamo di Mubarak, Ben Alì e tanti altri.... e sostituirli con una forma di governo compatibile col Corano. E non è la democrazia ma il Califfato. Ora io credo alla veggenza, ma mi viene più facile pensare che le "rivolte" siano state pensate e organizzate. Quando le ho viste accadere davvero mi è venuta la pelle d'oca. E quando ho visto la stampa occidentale esaltare le rivolte arabe come una rivoluzione del popolo che va verso una democrazia moderna all'occidentale ho pensato "ecco il solito senso di superiorità, questi vanno da tutt'altra parte. Ce ne accorgeremo quando sarà troppo tardi"
Il desiderio di queste organizzazioni (che assomigliano un po' alle nostre massonerie, anche negli aspetti positivi, e ce ne sono) è quello di restaurare la forma di governo tradizionale Islamica, preparare l'avvento del Mahdi. Quando verrà il Mahdi, ci sarà una grande guerra, che avrà fine nella battaglia di Armageddon, in Turchia, contro l'esercito dei Kafirun (miscredenti) che tendenzialmente in quell'occasione venivano identificati con una coalizione militare guidata dai Russi... Ma ho sentito anche altre "predizioni" come il fatto che Roma sarà sotto la mezzaluna, ho sentito dire che ci sarà una svolta autoritaria in Inghilterra e il principe William, molto stimato da loro (è un Re, quindi è legittimo) sarebbe stato un faro per l'europa... è lunga la storia...
Quello che vorrei far capire è che non ero in mezzo a 4 beduini, nel luogo in cui sono stato vengono capi di stato... E' gente di grande cultura. E sono brave persone. Sono quelli che vengono perseguitati dagli estremisti perchè sono troppo tolleranti e aperti con l'occidente, perchè condannano gli attentati terroristici, perchè credono nella reincarnazione e così via...
vabbeh..................................
questi attendono al mahdi..
gli ebrei attendono il messia..
(noi pure..anche se non ne sono sicuro..)
inteso come generale vittorioso,
ecc.
senza contare il mito della "grande israele"
ecc.
che differeza c'è..??
27/11/2012, 11:51
Wolframio ha scritto:
Ritorniamo nei ranghi
Medioriente: verso la III guerra mondiale?
Cosa sta succedendo in medio oriente? Fino alla settimana scorsa non si sentiva parlare da un bel po’ di Gaza e Hamas, poi di colpo sappiamo tutti quel che è successo. Ma parallelamente la questione siriana è scomparsa dalle prime pagine dei giornali, nonostante i combattimenti continuino. Ci si è invece concentrati sulla nuova coalizione di opposizione siriana riconosciuta da diversi stati tra cui l’Italia. Ma se leggiamo altri giornali la versione è diversa e Assad viene presentato come un governante afflitto da movimenti interni finanziati e sobillati dai servizi segreti degli stati stranieri.
In queste righe troverete una raccolta di notizie da varie testate di diverse nazioni. Giusto per farci un’idea di quanto complessa sia la situazione e di come parziale sia ciascun punto di vista.
Partiamo da una notizia poco diffusa in Italia: mercoledì 24 ottobre Israele ha attaccato la fabbrica di munizioni di Yarmouk, in Sudan.
La denuncia è arrivata dal ministro sudanese dell’informazione, Ahmed Belal Osman spiegando come siano stati visti 4 aerei caccia arrivare da est.
Anche l’ambasciata sudanese in Inghilterradenuncia l’accaduto.
Israele non conferma nè smentisce ma accusa il Sudan di essere uno snodo chiave per la fornitura di armi a Hezbollah e ad Hamas.
Degli esperti del Satellite Sentinel Poject (SSP) hannoconfermato il bombardamento sul sito di Yarmouk a Kartoum rilevando crateri larghi 16 metri.
Come riferisce il portavoce del SSP Jonathan Hudson all’Associated Press - L’esplosione ha interamente distrutto due edifici e gravemente danneggiato altri 21 appartenenti al complesso militare di Yarmouk -.
Il capo di stato maggiore delle forze armate russe, il generale Nikolai Makarov, ha affermato che al Cremlino sono giunte voci circa il fatto che l’Egitto a seguito di questo attacco in Sudan ha deciso di dispiegare i suoi bombardieri e caccia nella base segreta vicino a Kursi, nell’ovest del Sudan.
Di questa base se ne era già parlato due anni fa a seguito di cablogrammi di Wikileaks dove si apprendeva che questa base nasceva per permettere all’Egitto di avere un punto di forza per un eventuale attacco all’Etiopia e alle sue dighe sul Nilo. L’Egitto infatti, trovandosi nell’ultimo tratto di percorso del Nilo, teme che dighe e altre operazioni fatte in territorio etiopico possano incidere sulla quantità e qualità di acqua sul territorio egiziano.
Il generale Makarov continua sottolineando come l’Egitto abbia anche dispiegato grandi numeri di artiglieria e soldati sui confini con la Libia.
Libia con 46,5 bilioni di barili di petrolio all’anno è la prima economia petrolifera dell’Africa con una produzione almeno 10 volte superiore a quella dell’Egitto.
Con un’invasione in Libia, sfruttando l’instabilità politica di questo momento, l’Egitto potrebbe appropriarsi delle riserve petrolifere della Libia.
Un’invasione che porterebbe alla disintegrazione delle nazioni del Nord Africa così come noi oggi le conosciamo.
Questa è una delle preoccupazioni del generale russo.
La situazione del nord Africa e del medioriente è quindi molto più complessa di quanto ci venga presentata dalla stampa occidentale.
Non solo i disordini in Siria e i conflitti, per ora verbali, tra Israele e diversi paesi arabi.
La situazione di instabilità generale dopo la primavera araba potrebbe portare ad scenari dove l’Egitto da un lato deve difendersi da possibili attività etiopiche per controllare le acque del Nilo, dall’altro potrebbe approfittare della situazione in Libia per estendere i propri confini e beneficiare delle grandi quantità di petrolio libico.
In tutto questo vanno considerate le diverse alleanze tra i paesi e lo scambio di armi e munizioni come il Sudan con i paesi antioccidentali ed antiisraeliani.
In questo contesto l’attacco di Israele alla base Sudanese e la più grande esercitazione congiunta con l’esercito americano prendono sempre più significato.
E cosa dire della mossa del presidente egiziano Morsi, poco battuta dalle agenzie di stampa italiane? Morsi con un decreto ha licenziato il procuratore generale e assunto i suoi poteri (AlJazeera). El Baradei (ex presidente dell’AIEA) scrive su twitter: “ha oggi usurpato tutti i poteri dello Stato e si è di fatto autoproclamato nuovo faraone” e aggiunge: “un duro colpo per la Rivoluzione che potrebbe avere conseguenze terribili”. (ANSA).
Inutile raccontare della recente escalation tra Hamas ed Israele.
Questa panoramica di collage di notizie dal mondo ci fa capire come l’equilibrio in medioriente sia decisamente instabile.
A tutto questo non va dimenticato di aggiungere la pesante crisi che sta vivendo il mondo occidentale.
Avvicinamento alla III guerra mondiale? Staremo a vedere
Source: Medioriente: verso la III guerra mondiale? | Dioni
27/11/2012, 18:20
xfabiox ha scritto:
in sti giorni devono riesumare la salma di arafat su richiesta della moglie che crede sia sato ucciso, è già stato trovato polonio in suoi reperti biologici. succederà un bel casino se scroprono che è stato ucciso dagli israeliti.
guarda caso proprio ora riesumono quando sono in guerra.
27/11/2012, 18:21
Meryddin ha scritto:
Eccoci qui! Era proprio quello di cui parlavo! Questo non si capisce secondo me vedendolo da qui! Le "primavere arabe" sono il primo step per una strategia di unificazione dei paesi del nord-africa e del medioriente e per la cacciata degli interessi occidentali nell'area. Probabilmente non con l'idea di un solo governo, ma con l'idea di una serie di "califfati" guidati da leader che appoggino il progetto. E' plausibile un tentativo di accaparrarsi maggiore controllo delle risorse petrolifere, visto che questo tipo di organizzazioni sono in totale contrasto con la leadership Saudita (ho sentito definire l'Arabia Saudita un inferno sulla terra). Poi al momento giusto calare l'asso del Mahdi. Quello che credo è che una delle possibili risposte del blocco occidentale sia quella di tirare fuori nuove fonti energetiche, far crollare il valore del petrolio e di fatto depotenziare tutta l'area. Per questo osservo con grande attenzione le informazioni che cominciano a uscire sulla fusione fredda o la fondazione Keshe (qualora non fosse, come è possibile che sia, una bufala). E guarda casa la spina nel fianco in quegli ambienti è considerata la Russia. Che appoggia l'Iran, e l'Iran e la Siria, sono una terza forza in gioco. Parliamo di forze interne all'Islam che stanno lottando per il ruolo di leader nel loro mondo.
Non è una profezia... è un progetto!
27/11/2012, 19:03
27/11/2012, 19:20
27/11/2012, 19:37
27/11/2012, 19:54