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MessaggioInviato: 09/06/2011, 21:15 
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bleffort ha scritto:

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rmnd ha scritto:

Curioso poi che si parli tanto di acqua 'pubblica' in un paese al primo posto nel mondo per consumi di acqua in bottiglia.



Quale può essere il motivo del più grande consumo di acqua in bottiglia al mondo? [:D]
1-Investimenti carenti sulle strutture delle reti da parte dei governi
2-Industrie che hanno inquinato le falde Acquifere
3 Mafie che hanno appaltato lavori delle reti idriche e fognarie non realizzando lavori ad OC istallando materiali scadenti per scopi di arricchimento senza un controllo governativo.

Poi se qualche politico ha fatto assumere qualche suo elettore,non credo che il problema sia stato questo,bastava un piccolo impegno e un controllo da parte delle amministrazioni,cosa non difficile a mantenere.



Quindi stai praticamente ammettendo che in certe regioni o comuni d'Italia, la gestione pubblica dell'acqua non funziona

[}:)]



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
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MessaggioInviato: 09/06/2011, 21:17 
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bleffort ha scritto:

Ragazzi non capisco una cosa e faccio una domanda a cosa si deve interessare lo Stato se tutti questi Servizi sono demandati ai Privati:
-L'Energia Elettrica
-Le Acque
-Le Ferrovie
-Le Autostrade
-Le Poste e Telecomunicazioni
-Le Assicurazioni
-L'Economia Bancaria
-I servizi
-Ecc...............
-E non fa nemmeno Opere Pubbliche.
Non è che questo Stato ci serve solamente per mero ordine pubblico e per incamerare miliardi di Euro spillati dal nostro lavoro e dai nostri risparmi per fare le guerre?.


La mia domanda invece è contraria. Perchè mai lo stato dovrebbe metterci becco?
O meglio perchè la gestione dovrebbe essere statale invece che privata?



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MessaggioInviato: 09/06/2011, 23:52 
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rmnd ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Ragazzi non capisco una cosa e faccio una domanda a cosa si deve interessare lo Stato se tutti questi Servizi sono demandati ai Privati:
-L'Energia Elettrica
-Le Acque
-Le Ferrovie
-Le Autostrade
-Le Poste e Telecomunicazioni
-Le Assicurazioni
-L'Economia Bancaria
-I servizi
-Ecc...............
-E non fa nemmeno Opere Pubbliche.
Non è che questo Stato ci serve solamente per mero ordine pubblico e per incamerare miliardi di Euro spillati dal nostro lavoro e dai nostri risparmi per fare le guerre?.


La mia domanda invece è contraria. Perchè mai lo stato dovrebbe metterci becco?
O meglio perchè la gestione dovrebbe essere statale invece che privata?


Tu prima rispondi a me:A COSA SERVIREBBE POI LO STATO dopo che tutto è in mano ai privati,non dovremmo più pagare nemmeno un Euro di tasse Statali giusto?.
Come mai invece quando entrano governi di Destra tutto diventa privatizzato pagando tutti i Servizi a caro prezzo e anche le Tasse Statali aumentano a dismisura?.
Come è possibile questa cosa?,vuoi un piccolo esempio?:RC-AUTO (privatizzata)=TASSA DI POSSESSO(Statale) e questo è solo uno portato ad es.... [:(!] [:(!] [:(!] [:(!] [:(!] [:(!] [:(!]


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 00:01 
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rmnd ha scritto:

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bleffort ha scritto:

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rmnd ha scritto:

Curioso poi che si parli tanto di acqua 'pubblica' in un paese al primo posto nel mondo per consumi di acqua in bottiglia.



Quale può essere il motivo del più grande consumo di acqua in bottiglia al mondo? [:D]
1-Investimenti carenti sulle strutture delle reti da parte dei governi
2-Industrie che hanno inquinato le falde Acquifere
3 Mafie che hanno appaltato lavori delle reti idriche e fognarie non realizzando lavori ad OC istallando materiali scadenti per scopi di arricchimento senza un controllo governativo.

Poi se qualche politico ha fatto assumere qualche suo elettore,non credo che il problema sia stato questo,bastava un piccolo impegno e un controllo da parte delle amministrazioni,cosa non difficile a mantenere.



Quindi stai praticamente ammettendo che in certe regioni o comuni d'Italia, la gestione pubblica dell'acqua non funziona

[}:)]

No..no..io in piccolo ti posso portare il mio esempio:quando nella mia città l'Acqua era gestita dall'Ente pubblico,avevamo l'acqua frequente come è attualmente forse di più e non solo era di ottima qualità presa direttamente dalla sorgente,(ora è di qualità scadente) però la pagavamo molto meno.Adesso le tariffe sono così alte che non passa un giorno che non vi sia uno sciopero o una manifestazione contro l'attuale società che la gestisce.


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 12:30 
http://www.repubblica.it/rubriche/elle- ... -17444278/


Ma infatti ci sono zone dove il pubblico fa schifo, dove il privato fa altrettanto schifo, e dove anche il pubblico-privato fa schifo. Ma ci sono zone dove il pubblico funziona e dove il pubblico-privato funziona (il privato e basta mi pare che funzione ovunque da cani). Il problema è che non è automatico che pubblico (o privato) significhi servizio ottimo. Il referendum non è "per" qualcosa, è "contro" l'idea che la privatizzazione obbligatoria (e dall'altra che il pubblico debba garantire al privato sempre e comunque il rischio d'impresa) siano sbagliate, ma non è che sulla scheda troverete scritto "volete voi che l'acqua sia solo ed esclusivamente gestita dal pubblico?"

Bisogna trovare un modo per far sì che l'acqua (e tutto il resto!) in Italia non sia sporca, piena di arsenico, nera, a singhiozzo e pure cara, ma questo va fatto DOPO il referendum, se il referendum passa, la vittoria del sì sarà solo l'inizio della battaglia, perchè se si riesce nelle abrogazioni, ti diranno (giustamente) che bisogna rifare la disciplina,m ed ovviamente per la maggioranza la disciplina giusta non è lasciare tutto in mano al pubblico, anzi.


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 12:54 
Ma cosa credono di ottenere rendendo OBBLIGATORIA la privatizzazione dell'acqua? [8)]

Quanto credono possa valere l'acqua una volta che si stabilisca la sua vendita in toto? Chi decide il prezzo quando la merce è in abbondanza e va venduta assolutamente?

Brain on?


Ultima modifica di Lawliet il 10/06/2011, 12:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 13:00 
Esempio semplice e... Comune.

Pubblico: devo vendere il 40% ai privati, me lo comperi?
Privato: non so, quanto costa?
Pubblico: come da mercato, facciamo x euro
Privato: fammici pensare
Pubblico: no, dimmelo subito, devo vendere entro oggi
Privato: ah, bene, allora, o vendi al prezzo che ti dico io, diciamo, la metà, oppure trovati un altro, se riesci a farlo in tempo
Pubblico: ...
Stato: pubblico, hai venduto? Guarda che scade il termine
Pubblico: ... Ok, privato, te lo vendo alla metà
Privato: sì bravo merlo, adesso facciamo un terzo, sennò niente

Vado avanti?


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 13:28 
Purtroppo con questo referendum si rischia di iniziare un processo che solo a parole sarà possibile controllare.
In realtà poi col tempo le cose cambiano, ... cambiano le opinioni e le idee delle persone ... e dei politici (presumendo l'attuale buona fede).
Quindi, conoscendo l'essere umano è meglio evitare di indurre in tentazione.

Votiamo 4 SI.

Non ci costa nulla. Si potrà fare a meno del nucleare, delle privatizzazioni e cose del genere.
Si potranno sviluppare altre forme di produzione energetica, basta solo volerlo.
Si potrà gestire il bene pubblico, .... come stato, senza lasciare a terzi (chissà chi?!?) la facoltà di decidere il futuro di tutti.
La giustizia potrà forse essere uguale per tutti.

VOTIAMO ....
e votiamo 4 SI.


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 15:40 
Tratto da Repubblica

"Ho lavorato una vita nel nucleare, vi spiego perché voterò sì al referendum"

(Lettera di Alberto Barocas)

Durante l'intera attività ero giunto alla conclusione che le precauzioni utilizzate negli impianti nucleari fossero tali da rendere praticamente impossibile un grosso incidente nucleare. Proprio il Giappone si presentava ai miei occhi come il modello per eccellenza di organizzazione, di perfezione, di attenzione al più piccolo dettaglio: l'energia nucleare o doveva essere realizzata così o non doveva esistere. Ed invece... Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima... tre catastrofi in meno di 30 anni.

Oggi sono completamente convinto che i rischi dell'energia nucleari siano tali da consigliarne l'utilizzo solo se non ci fossero sulla Terra altre fonti di energia o dopo una guerra nucleare. Voterò quindi SI al referendum per le seguenti ragioni:

a) la progettazione di una centrale nucleare avviene sulla base di dati statistici puri, cioè su una probabilità estremamente bassa di un grosso incidente, anziché basarsi sul fatto che un incidente anche imprevedibile possa avvenire (per esempio: chi avrebbe mai potuto calcolare statisticamente che otto montanari dell'Afghanistan si potessero impadronire contemporaneamente di quattro jet di linea facendoli convergere sulle Torri di New York, sul Pentagono e sulla Casa Bianca? Chi potrebbe calcolare statisticamente la possibilità dell'impatto di un meteorite?) e quindi progettando nello stesso tempo le soluzioni e le difese: naturalmente questo però aumenterebbe enormemente i costi ed allora bisogna ricordarsi che l'energia nucleare è un'industria come tutte le altre, cioè che vuole fare profitti;

b) gli effetti di un grosso incidente non sono come gli altri: terremoti, inondazioni, incendi fanno un certo numero di vittime e danni incalcolabili, ma tutto questo ha un termine. L'energia nucleare no: gli effetti si propagano per decenni se non secoli, con un disastro anche economico per il Paese colpito. I discendenti delle bombe di Hiroshima e Nagasaki ancora subiscono danni. Altrimenti perché il deterrente di una guerra nucleare funziona talmente? Anche i bombardamenti "classici" causano morti molto elevate, ma non portano a danni simili per generazioni...

c) il blocco dell'energia nucleare in Italia del 1987 ha avuto il torto di fermare di botto non solo le quattro centrali in funzione (Trino Vercellese, Caorso, Latina, Garigliano) e la costruzione di Montalto con spese immani per un pazzesco riadattamento dell'impianto nucleare ad una centrale di tipo classico, ma altresì ogni tipo di ricerca nucleare, anche di eventuali impianti innovativi, creando un pericolo, dato l'impauperamento di una cultura "nucleare": non esistevano più corsi di scienze nucleari, né tecnici, né possibilità di tecnologie di difesa da eventuali incidenti in altre nazioni. E questo non è richiesto dalla rinuncia all'uso di centrali atomiche: la ricerca e lo sviluppo del nucleare dovrebbe poter continuare;

d) la presenza di impianti di produzione di energia nucleare porta ad una militarizzazione delle zone in questione: non c'è trasparenza, ogni dato viene negato all'opinione pubblica. Anche agli ispettori dell'AIEA viene proibito di comunicare con la stampa. Lo dimostra anche quello che è successo a Fukushima: il gestore ha tenuto nascosto per lungo tempo la gravità dell'accaduto. E in un territorio come il Giappone, sottoposto non solo a terremoti ma a tsunami, il costo di una maggiore precauzione per gli impianti di raffreddamento è stato tenuto il più basso possibile senza tenere conto dei rischi solamente per fare più profitto!

e) in tutto il mondo non è stato mai risolto il problema dello smaltimento delle scorie mucleari. Nell'immenso deposito scavato in una montagna di Yucca Mountain in USA si sono dovuti fermare i lavori, il maggiore deposito in miniere di sale della Germania si è dimostrato contaminato con pericoli per le falde acquifere, ecc. Il combustibile nucleare delle nostre centrali fermate è in gran parte ancora lì dopo 25 anni. D'altra parte un Paese come il nostro che non riesce a risolvere il problema dei rifiuti può dare garanzie sui rifiuti nucleari?

f) l'Italia è un paese sismico, dove l'ospedale e la casa dello studente dell'Aquila sono crollate perché al posto del cemento è stata usata sabbia. Può dare garanzie sugli impianti nucleari? E la presenza di criminalità organizzata a livelli preoccupanti può liberarci da particolari preoccupazioni nella scelta e costruzione di centrali atomiche?

g) ultima osservazione: anche se molti minimizzano gli effetti delle radiazioni nucleari, una cosa si può dire con certezza: gli effetti delle radiazioni a bassi livelli ma per tempi estremamente lunghi sugli esseri viventi non sono stati mai chiariti. Non deve essere solo il fumo a preoccupare l'opinione pubblica!

Per tutte queste ragioni penso che in Italia l'uso dell'energia nucleare non sia raccomandabile, perlomeno in questa fase della nostra storia, ed invece un miscuglio di diverse fonti di energia (eolica, solare, idrica, gas, geotermica) potrà sopperire ai nostri bisogni, accompagnato da una maggiore ricerca scientifica ed un diverso modello di vita con maggiore eliminazione degli sprechi. Io voto sì.


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rmnd ha scritto:
Quindi stai praticamente ammettendo che in certe regioni o comuni d'Italia, la gestione pubblica dell'acqua non funziona

Non ho mai capito questi discorsi.
Perché la gestione privata dovrebbe funzionare e quella pubblica no?
Il punto è un altro.
Chi sono le persone che la gestiscono e per quali finalità?
1) Persone competenti / persone incompetenti
2) servizio pubblico da garantire / bene da vendere

Ora è chiaro che se a gestirle sono società, che spesso agiscono, pur se a maggioranza pubblica, con criteri del tutto privatistici (società per azioni, quotazione in borsa etc...) prevale comunque il concetto del profitto (gli AZIONISTI si attendono un dividendo, i finanziatori si attendono un rendimento), e dato che non siamo ragazzini ingenui, ma sappiamo come vanno le cose, ed esperienza su precedenti liberalizzazioni o privatizzazioni l'abbiamo... a chi questo gioverebbe?

Altro punto.
Se chi gestisce diventa l'ennesimo luogo di spartizione dei partiti, è ovvio che non può esserci alcun criterio di gestione economica sana, lo vediamo nella sanità (con primari nominati senza avere competenze di merito, ma per appartenenze di area, lo vediamo con la RAI dove ormai si ragiona in termini di trasmissioni di csx e cdx). Quindi il problema non è il pubblico che non funziona, ma a chi viene affidata la gestione.
Se i partiti vogliono mettere le mani su tutto è un 2+2=4.

Affidare ai privati. La bufala degli investimenti.
I casi sono talmente tanti che non servirebbe nemmeno parlarne. Ma davvero pensiamo che come per magia aprendo ai privati pioverebbero dal cielo 60-70 miliardi di investimenti per depuratori (il vero problema, non certo la rete idrica fatiscente), senza che le tariffe aumentino e con la qualità a migliorare?

La qualità fa schifo spesso non per problemi alla rete, ma perché industrie senza controlli scaricano di tutto e di più, o seppelliscono veleni senza che si possa fare nulla per fermarli, avvelenando le falde acquifere. Ma davvero c'è qualcuno che pensa che affidando ai privati questi problemi si risolveranno?

Se gli investimenti devono essere fatti, dopo avere fatto piazza pulita di dirigenti corrotti, funzionari di partito riciclati amministratori di azienda etc... dopo avere affidato il tutto a persone di provata competenza, sganciati dai partiti, e non con il piede in altri 2-3-5 CdA, conflitti di interessi etc... allora aumentiamo pure le tariffe per migliorare la rete, ma che il tutto PERO' RESTI DI PROPRIETA' e nell'interesse dei cittadini e non per fare profitti a qualche multinazionale che controlla direttamente o indirettamente società di vetrina.

Sul discorso UE infine io continuo ad avere dubbi. Mi spiace ma non credo al discorso che l'UE obblighi senza possibilità di scampo all'apertura dei privati nel campo dell'acqua. E anche se fosse, e io non credo, chissenefrega, l'Italia farà la sua legge, così come stanno facendo tanti stati.


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 17:32 
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Lawliet ha scritto:
Quanto credono possa valere l'acqua una volta che si stabilisca la sua vendita in toto? Chi decide il prezzo quando la merce è in abbondanza e va venduta assolutamente?

La Nestlè intanto sta mettendo le mani avanti, forse è un'anteprima di quello che ci aspetta.
http://www.agoravox.it/Proposta-shock-della-Nestle.html
Ricordiamo che l'acqua non è solo denaro, ma anche potere, così come lo è il petrolio


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MessaggioInviato: 10/06/2011, 17:51 
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sezione 9 ha scritto:
Bisogna trovare un modo per far sì che l'acqua (e tutto il resto!) in Italia non sia sporca, piena di arsenico, nera, a singhiozzo e pure cara, ma questo va fatto DOPO il referendum, se il referendum passa, la vittoria del sì sarà solo l'inizio della battaglia, perchè se si riesce nelle abrogazioni, ti diranno (giustamente) che bisogna rifare la disciplina,m ed ovviamente per la maggioranza la disciplina giusta non è lasciare tutto in mano al pubblico, anzi.

Non mi riferisco tanto a quello che hai scritto, ma volevo solo sottolineare un aspetto: se un fattore esterno inquina le falde acquifere e produce acqua non potabile, a me non risulta proprio che il privato dovrebbe essere costretto a provvedere, del resto non vedo come, quindi tutto comunque ricadrebbe sulle spalle della colletività (paga Pantalone). Quindi a rifletterci, non vedo alcun motivo e alcuna convenienza per noi cittadini ad affidare il tutto a privati.
E dire deve prevalere il lato "sociale" sul profitto, a me sembra più una favola che non qualcosa di reale. Non vedo esempi al mondo dove i privati garantiscono amorevolmente tutto questo.
Il privato funziona in alcuni ambiti... e grazie... se erediti una rete che era già in condizioni buone, non è poi così difficile fare in modo che il servizio funzioni, forse funziona perché funzionava anche prima.
A memoria non mi vengono in mente situazioni dove quando gestiva il pubblico la rete era un colabrodo e la qualità pessima e poi con il privato tutto è magicamente cambiato senza alterare le tariffe.
Secondo c'è la possibilità di mettere l'acqua come bene di irrilevanza economica, così come può essere la difesa, l'ordine pubblico etc...
Che poi non lo si voglia fare per pressioni più o meno evidenti è un altro discorso.

PS.
Non mi fido molto dell'indipendenza dei partiti su queste tematiche, io lo vedrei piuttosto come il campo per una legge di iniziativa popolare (che poi terrebbero nel cassetto fino a farla decadere, ma tant'è che ci si potrebbe provare).


Ultima modifica di iLGambero il 10/06/2011, 17:58, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/06/2011, 20:22 
Guzzantiiiii! Ma vai anche tu su La7! Crozza, Dandini e banda Guzzanti: ma vi rendete conto che cosa farebbero!?

Gambero, l'Europa non ha detto (credo io, mi pare di aver capito, insomma, correggetemi se sbaglio) che l'acqua deve essere aperta ai privati: siamo stati condannati perchè l'acqua è un servizio economico di interesse generale, mentre noi lo trattiamo come servizio non economico, e il primo deve poter essere aperto ai privati.

Per questo dico che se vince il referendum una nuova legge bisogna farla (sennò ti condannano ancora) che consenta ai privati di partecipare alla gestione (ma non che si debba vendere: non basta "cambiare qualche virgola", come dice Guzzanti e come vorranno fare).

Secondo me, se devi aprire ai privati, devi fare in modo che il pubblico possa scegliere liberamente cosa fare e che l'azione di chi gestisce (pubblico e privato) sia controllata da altri. Del tipo: se tu mi alzi troppo le tariffe senza fare investimenti adeguati, ti chiamo, verifico e ti condanno a una penale, o ti escludo dalla gestione, insomma: un'autorità indipendente di controllo, che possa anche disporre investimenti eccezionali (fondo nazionale?). Se, e ripeto SE, i privati devono poter partecipare, per volontà Europea, (e ripeto ancora SE, smentitemi che così mi metto il cuore in pace), bisogna pur trovare un mezzo per evitare che facciano solo danni. E se si può far restare tutto in mano pubblica, bisognerà pure trovare un modo per trovare tutti quei miliardi, risistemare tutto, e fare in modo che i Comuni non trattino le aziende municipalizzate (o come si chiamano adesso) solo come posto di lavoro per amici e parenti.


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Referendum: “Andate al mare, ma solo dopo aver votato”. L’ombrellone sarà gratis


“Prima a votare e poi gratis al mare” è lo slogan lanciato da una ventina di stabilimenti della Versilia, tra Viareggio, Lido di Camaiore, Marina di Massa, ma si è aggiunta anche Pisa, e il numero sembra aumentare di ora in ora. Se l’anatema contro i referendum, fin dai tempi di Craxi, è da sempre stato l’invito ad andare al mare, in Versilia ribaltano il concetto invitando tutti quelli che hanno votato a godersi un’intera di una giornata di ombrellone gratis.

Basterà presentarsi all’ingresso dei bagni elencati su questa pagina di Facebook tenendo in mano una scheda elettorale timbrata per avere diritto all’ombrellone senza sborsare un euro.

“Non ci interessa minimamente sapere se si è votato SI o NO”, racconta Laura Botarelli titolare del bagno Il Cavallone, uno dei bagni che hanno lanciato l’iniziativa, “quello che ci importa è che la gente partecipi a questo strumento di volontà popolare. Se grazie al nostro invito stimoleremo anche una sola persona in più a entrare nei seggi, allora avremo raggiunto il nostro scopo”.

Per chi ha il lunedi libero e abita in Versilia – ma magari nel frattempo si uniranno altri stabilimenti in giro per l’Italia – basterà alzarsi un po’ prima, passare al seggio e poi andare in spiaggia. “Qualcuno ha storto il naso perchè teme una connotazione politica all’iniziativa” spiegano Sandra Garuglieri del Bagno Sodini e Nicoletta Vespa del bagno Panoramic1 “ma si sbaglia, perchè argomenti come l’acqua e il nucleare sono importanti per tutti, decidono il futuro dei nostri figli e vanno oltre ogni convinzione o schieramento”.

I balneari, in mobilitazione permanente contro l’applicazione delle norme europee sulla libera concorrenza che dal 2015 mette all’asta le loro concessioni demaniali, invece di essere lo specchietto per le allodole per disertare i seggi, diventano così un’attrattiva proprio per chi, tra domenica e lunedì, alle urne ci sarà andato davvero. Magari per festeggiarne insieme l’esito in spiaggia la sera stessa.

di Emilio Casalini

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... is/117367/



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