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iLGambero ha scritto:
beh se a lui ne hanno dati 50 di milioni vuol dire che ne ha fatti guadagnare almeno 10-20 volte a chi sta sopra... tutto questo mentre le fabbriche chiudono e le auto ormai non le danno via nemmeno a regalarle...
Chrysler, nel 2011 profitti netti per 183 milioni
Chrysler Group ha terminato il 2011 con profitti netti per 183 milioni di dollari, un risultato migliore degli obiettivi fissati a novembre 2009 e un'inversione di tendenza rispetto alle perdite per 652 milioni del 2010. Nell'anno il fatturato è stato di 54,981 miliardi di dollari, il 31% in più rispetto al 2010, grazie in particolare alla buona domanda dei modelli nuovi o rinnovati. Come si legge nella nota della società, il colosso di Detroit, controllato da Fiat, nel quarto trimestre ha registrato un utile netto di 225 milioni di dollari, il risultato trimestrale migliore dal 2009 e anche in questo caso una virata in positivo rispetto alle perdite nette per 199 milioni di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso. Nel trimestre, il giro d'affari netto si é attestato a 15,129 miliardi di dollari, il 41 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Gli oneri per il debito verso Usa e Canada
I profitti annuali includono oneri per 551 milioni di dollari collegati all'estinzione del debito del secondo trimestre 2011, quando la società ha rimborsato completamente (interessi compresi) il debito nei confronti del Tesoro americano e il Governo canadese, con sei anni di anticipo rispetto al previsto. Escludendo gli oneri, l'utile netto annuale è di 734 milioni di dollari, più delle previsioni fatte dalla società nel 2011 e in linea con gli obiettivi di due anni fa. Per l'intero 2011 la società ha registrato un utile operativo modificato di 2 miliardi di dollari, oltre 2,5 volte quello dell'anno precedente: l'aumento delle vendite e il miglioramento delle politiche sui prezzi hanno bilanciato l'aumento dei costi pubblicitari e industriali. Per il quarto trimestre, l'utile operativo modificato è stato di 508 milioni di dollari, il 3,4 per cento del giro d'affari netto, in rialzo dai 198 milioni, l'1,8 per cento del fatturato netto, dello stesso periodo del 2010. L'Ebitda per il 2011 è stato di 4,8 miliardi di dollari, l'8,6% del fatturato netto, un incremento del 37% rispetto al 2010 (quello del quarto trimestre é cresciuto del 33% a 1,2 miliardi di dollari).
In gennaio vendite in crescita del 44%
Prosegue anche nel 2012 il buon momento di Chrysler Group: in gennaio il colosso di Detroit, parte del gruppo Fiat, ha registrato negli Stati Uniti un rialzo delle immatricolazioni pari al 44%. Come si legge nella nota diffusa dalla società, il mese scorso sono state vendute 101.149 vetture, contro le 70.118 dello stesso periodo del 2011. Si tratta del miglior gennaio dal 2008, l'ottavo mese consecutivo di rialzi pari almeno al 20% e il 22esimo aumento mensile consecutivo. I marchi Chrysler (+81%, la performance migliore del gruppo), Jeep, Dodge e Ram Truck hanno visto crescere le vendite rispetto a gennaio 2011. Bene la nuova Chrysler 200 (+789%) e la Chrysler 300 (+273%), mentre sono state vendute 1.911 Fiat 500.
Marchionne: siamo orgogliosi
«Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto», la società è «in ordine». Così l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat, Sergio Marchionne, ha commentato i risultati di bilancio trimestrali e del 2011 della casa automobilistica americana, controllata da Fiat. «Iniziamo un nuovo anno pieno di alte aspettative, lavoreremo a testa bassa, focalizzati sul raggiungimento degli obiettivi che abbiamo fissato per noi stessi come società», si legge nella nota diffusa dal Gruppo. Ad oggi Chrysler Group, si legge, ha raggiunto tutti e tre i cosiddetti "performance event" fissati nell'Amended and Restated LLC Operating Agreement e, come risultato di questo e di altre transazioni, Fiat ora controlla il 58,5% di Chrysler Group.
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AawiNQlEI piani per l' Italia L' annuncio ai sindacati: investimenti dalla primavera
Due nuovi modelli a Mirafiori Nella fabbrica-simbolo sbarca Jeep
Uil soddisfatta Angeletti: un primo passo per mettere in sicurezza l' impianto. Parliamo solo di licenziamenti, ora arrivano anche le assunzioni
MILANO - Una Jeep per Mirafiori. Accanto a un nuovo modello Fiat. Qui Sergio Marchionne non distribuirà il bonus (il secondo) annunciato ieri per i dipendenti Chrysler. Del resto loro, gli americani, hanno ripreso a correre e a macinare utili. Noi, gli italiani (con gli altri europei), l' anno dell' auto l' abbiamo aperto ancora in profondo rosso. E, solo per restare nell' universo Lingotto, tolta Pomigliano che con la Panda già «gira» sui tre turni, nel resto delle fabbriche il comun denominatore rimane tanta, tanta, tanta cassa integrazione. Direbbe l' amministratore delegato: possono essere distribuiti qua, in Italia, incentivi che nascono da utili prodotti là, negli Usa? Difficile. Si possono però mettere le basi per invertire la rotta. E i sindacati che hanno firmato il contratto unico «modello Pomigliano» - dunque esclusi Fiom e Cgil - dall' incontro di ieri sera con il numero uno Fiat-Chrysler sono usciti con le conferme che aspettavano. A partire da Mirafiori. Le promesse d' investimento c' erano già state. Erano l' impegno solenne preso dopo il soffertissimo referendum di un anno fa. Ma a un certo punto, nel pieno della guerra Fiom, forse anche solo per questioni di strategia quell' impegno era in qualche modo tornato nel vago. Ora il piano è ufficialmente ribadito. E comincia a mostrare contorni precisi. C' è la conferma delle produzioni attuali (Alfa Mito e Lancia Musa). Soprattutto, c' è l' annuncio che a Torino, dopo la Maserati a Grugliasco (il via a fine anno), «arriveranno almeno due nuovi modelli destinati ai mercati internazionali». La produzione non partirà subito: per la Fiat è prevista da dicembre 2013, per la Jeep dal secondo trimestre 2014. Subito, o quasi, partiranno però gli investimenti: i lavori cominceranno in primavera e saranno completati nel 2013. Un percorso simile a quello seguito a Pomigliano
(dove da lunedì 662 nuove assunzioni porteranno il totale a 1.845). L' obiettivo fissato, 280 mila vetture a regime, consentirà «la graduale saturazione di tutti gli addetti». Livelli occupazionali confermati, quindi. Fatto che non farà deporre le armi alla Fiom. Ma che consente a Cisl, Uil, Fismic, Ugl di rivendicare la loro condivisione del «piano Marchionne». Per dirla con il segretario Uil Luigi Angeletti: «È il primo passo per mettere in sicurezza Mirafiori e dargli una prospettiva. Gli impegni cominciano a essere rispettati. E, dopo settimane passate a parlare di licenziamenti, almeno qui abbiamo discusso di assunzioni».
http://archiviostorico.corriere.it/2012 ... 2035.shtml