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Enkidu ha scritto:
Non vedo chi sia stato qui a dire che l'unità dei terrestri implicherebbe una uniformità culturale o un governo mondiale oppressivo.....
Nessuno lo ha detto. Per quanto mi riguarda mi sono limitato a precisare il mio pensiero a riguardo.
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Enkidu ha scritto:
in che modo sia possibile raggiungere l'unità, è una cosa da dibattere e sicuramente ci sono molti modi per farlo.
Che invece sia necessario raggiungere una qualche forma di unità, e quindi anche una forma di legislazione e di governo sovranazionale, oltre che un'etica globale della convivenza e della collaborazione, penso che sia un fatto razionalmente indiscutibile, come dimostrano i fatti storici degli ultimi cento anni, dalla Prima Guerra Mondiale in poi.
I recenti fatti che riguardano inoltre la necessità di tutte le nazioni di proteggere l'ambiente e le risorse del pianeta, che sono risorse in comune (per esempio l'aria, l'acqua e il clima, che sono beni in comune fra tutti gli esseri umani del pianeta), sono la dimostrazione del fatto che è necessario raggiungere una qualche forma di legislazione unica.
Sul coordinamento e legislazione sono perfettamente d’accordo, sul governo no. Sui molti modi sono d’accordo.
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Enkidu ha scritto:
E' poi necessario anche rendersi conto che la multiformità delle culture deve trovare anche un limite nella convivenza, se pensiamo a tutti i casi di integralismo religioso in cui gruppi appartenenti a un determinato orientamento religioso ritengono legittimo combattere e uccidere coloro che non seguono la loro stessa religione o seguono forme culturali o morali in contrasto con la loro.
La diversità dei colori è in sé una cosa buona, ma trova un limite nel momento in cui uno dei colori vuole eliminare fisicamente tutti gli altri!
Pefettamente d'accordo.
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Enkidu ha scritto:
Ciò implica un cambiamento culturale profondo di tutti i Terrestri e quindi anche una reinterpretazione delle cosiddette "identità" tanto sbandierate in nome spesso di forme di bieco nazionalismo xenofobo e razzista o di forme di integralismo religioso assolutistico e dogmatico, che tanto danno hanno fatto entrambi alla pace del nostro mondo e all'incolumità di milioni di innocenti.
Non lo vedo tanto radicale e profondo. Già in epoca romana si era riusciti abbastanza bene (con tutti i limiti dei tempi) nel fare di molte genti una, rispettando sostanzialmente le molte particolarità locali, anche quelle religiose o meno religiose (penso allo scetticismo e ad una certa misura anche all’epicureismo), ma intervenendo decisamente quando queste particolarità religiose o non religiose travalicavano certi confini. Le religioni poi, se ricondotte alle origini, nella maggior parte dei casi perdono i caratteri negativi di cui parli; parlerei quindi di un processo di profanizzazione e involgarimento delle religioni cominciato già molto tempo fa e tuttora in atto. Bisognerebbe ritornare agli intenti originari. Sarebbe difficile ma lo si potrebbe fare all’interno di piste già esistenti anche se dimenticate. Sarebbe un cambiamento difficile ma non radicale, secondo me. Ciò che non è emendabile andrà abbandonato, è chiaro. Le religioni nascono, si sviluppano e muoiono come tutte le cose del nostro mondo.
Quanto alle identità, così come non bisogna commettere l’errore di irrigidirle e di usarle per altri fini, non bisogna nemmeno commettere l’errore di demonizzarle. Il reale è vario e multiforme per sua stessa natura, basta prenderne serenamente atto e trovare un equilibrio.
Poi è chiaro che così come il nostro mondo è sottoposto all’elemento temporale, che è dynamis, anche le identità non saranno mai statiche ma dinamiche; chiaramente con i loro tempi.
Io parlavo infatti di un mosaico pacifico; non mi sembra impossibile da raggiungere, come obiettivo.
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Enkidu ha scritto:
Agitare lo spauracchio dell'omologazione ogni volta che si parla di unificazione pacifica dell'umanità mi sembra l'ennesima resistenza reazionaria al progresso dell'umanità.
Io penso che se nel mondo sparisse ogni differenza linguistica, religiosa, etnica o di altro tipo non sarebbe una tragedia. Quindi nessuno spauracchio. Certamente, per quanto mi riguarda, sarebbe un mondo molto più povero e brutto. Tra l’altro non è affatto detto che eliminando le differenze di cui sopra sparisca magicamente l’aggressività dell’uomo ed i problemi che essa genera. Quanto all’uso dell’aggettivo reazionario, tirarlo fuori come spauracchio ogni volta che si pensa che il proprio concetto di progresso sia messo in discussione è sbagliato, secondo me.
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Enkidu ha scritto:
Non credo che gli Ummiti, se esistono, vogliono che noi rinunciamo alla nostra varietà. Credo che vogliono che rinunciamo al vezzo di rifiutare, aggredire e ammazzare chi è diverso da noi. L'esatto contrario dell'omologazione, direi.
L'hanno fatto con noi, vediamo di farlo anche noi con noi stessi.
Pienamente d’accordo.
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Enkidu ha scritto:
Comunque, io penso che, sia che gli Ummiti esistano o meno, il vero motivo per cui gli alieni stanno lontano da noi Terrestri è appunto questa paura isterica e irrazionale che abbiamo nei confronti di chi è diverso da noi. Se lo facciamo con chi viene da un altro paese, figuriamoci cosa faremmo a chi viene da un altro mondo! E loro lo sanno benissimo..... ci scommetto.....
Io non vedo tutta questa paura, vedo invece che quello che ci caratterizza è l'aggressività a prescindere e oltre ogni tipo di paura, il che è un' altra cosa. Anzi direi che l'aggressivita che ci caratterizza è decisamente più forte sia delle paure che delle tranquillità di cui comunque moltissimi di noi godono nella vita quotidiana. Sul fatto che ipotetici extraterrestri tra noi evitino di manifestarsi per paura della nostra aggressività sono d'accordo, è un altro possibile motivo.