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MessaggioInviato: 29/04/2010, 01:30 
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Thethirdeye ha scritto:

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BlitzKrieg ha scritto:

[:D] Solo questione di punti di vista, prima o poi guarderai
dalla parte giusta e mi darai ragione



Impossibile.

Ad esempio, sulla precedente amministrazione americana,
abbiamo due punti di vista diametralmente opposti.

E sono io, semmai, a dirti che prima o poi guarderai
dalla parte giusta e mi darai ragione.

E' solo una questione di tempo.
E non, come pensi tu, di questioni politiche.


Lasciamo allora che sia il tempo a parlare [:)]



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MessaggioInviato: 29/04/2010, 01:38 
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Knukle ha scritto:

.

Quegli anni, caro Blizt, furono tremendi per tutti. Tanto i fascisti quanto la resistenza commise terribili crimini di guerra. Nessuno difende chi uccise e stuprò, l'ho già detto nel mio secondo post in questo topic. Voglio solo che si ricordi chi combattè per la libertà del popolo e dell'Italia. Vi viene così male farlo?


Si sta parlando di crimini del dopoguerra, knukle. Nessuno toglie i meriti a chi diede la vita o chi combatte`per i suoi ideali



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MessaggioInviato: 29/04/2010, 02:02 
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Lawliet ha scritto:

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BlitzKrieg ha scritto:

Il punto e` il seguente: I soliti noti si appropiano della giornata della liberazione, falsificando di fatto la storia. Facendo passare tutti i partigiani per comunisti, mentre questi ultimi usano la lotta armata col fine ultimo, non di liberare la nazione ma di farne un satellite sovietico.


Chi? Dove e quando?


E` sempre stato cosi`, non dirmi che non te ne sei mai accorto???

E riportato anche nel primo post.

Eccoti un altro esempio:


È giusto usare le prossime manifestazioni del 25 Aprile per organizzare cortei di protesta contro il governo, insultare rappresentanti delle istituzioni e contrapporre la «piazza» ai recenti risultati elettorali? In sostanza a Milano siamo di fronte al tentativo di interpretare l’attuale sistema maggioritario come una contrapposizione non tra due schieramenti democratici, ma tra «democratici» da una parte e «neofascisti» dall’altra. È su questo che a Milano si è registrata la spaccatura in seno allo stesso «Comitato Antifascista».

Bisogna chiarire che cosa è diventato questo organismo che presiede le celebrazioni del 25 Aprile. Il «Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’ordine repubblicano» nacque all’inizio degli anni ’70, dopo la strage di piazza Fontana, per iniziativa del sindaco socialista di Milano, Aldo Aniasi, mettendo insieme alle varie organizzazioni di ex partigiani, i partiti e le tre istituzioni locali: Comune, Provincia e Regione. Oggi il «Comitato Antifascista» di Milano è stato trasformato in ben altra cosa: le istituzioni locali non ne fanno parte e i partiti che lo gestiscono sono solo quelli dell’opposizione e della sinistra extraparlamentare: Pd, Sd, Prc, Sdi, Pdci. Esso è così diventato il «laboratorio» di uno spirito di demonizzazione di Berlusconi e di protesta contro le urne: il «Paese reale» contro la «democrazia borghese». Contrapporre la Costituzione alla democrazia elettorale è il capolavoro dei «furbetti dell’antifascismo» che però a Milano ha determinato un contrasto che mina la stessa ragion d’essere di questo Comitato.

La strumentalizzazione della Resistenza a fini politici trasformandola in un «pozzo avvelenato» della vita democratica è infatti al centro della polemica interna che vede come protagonisti i rappresentanti dei sindacati che ancora ne fanno parte. Dopo che il documento presentato dalla Cisl e dalla Uil era stato bocciato, è stato approvato a maggioranza un testo del presidente Anpi, Carlo Smuraglia, «che - questo il giudizio negativo del segretario della Uil lombarda Walter Galbusera - a) ripropone analisi e giudizi non condivisibili in ordine allo stato della democrazia nel nostro Paese, b) non sottolinea in termini espliciti ed equilibrati la necessità del rispetto di tutte le istituzioni, c) presenta la crisi economica come il frutto di responsabilità del governo nazionale, d) rifiuta di richiamare gli “ideali democratici” della Resistenza sopprimendo (!!!) l’aggettivo democratico, e) rifiuta, fatto sconcertante, di lanciare un appello per la liberazione dei prigionieri politici, limitandosi ad un richiamo al rispetto e alla garanzia dei diritti umani (al fine di evitare ogni sostegno alla campagna di denuncia delle persecuzioni in corso nella Cuba dei fratelli Castro, ndr)».

L’«appello» di Smuraglia infatti chiama alla mobilitazione di piazza in nome di un fascismo come pericolo ancora attuale ed incombente in Italia a causa di Berlusconi e con la crisi economica evocata bocciando ogni riferimento al contesto internazionale e attribuendola esclusivamente alla politica governativa. A ciò si aggiunge il fatto che questo Comitato che dice di essere «contro il terrorismo» non dedica una sola parola alla condanna dei recenti episodi di terrorismo. In effetti essi hanno come obiettivo il fronte governativo.
Giorgio Napolitano era stato invitato da questo «Comitato antifascista» come oratore del comizio del 25 Aprile, ma ha rifiutato ed ha concordato con le istituzioni locali una celebrazione al Teatro alla Scala il giorno prima nel segno dell’unità nazionale. Certamente Napolitano non ha dimenticato che persino Palmiro Togliatti nel dicembre 1945, al congresso ricostitutivo del Pci, prometteva: «Ricorderemo in eterno i soldati e gli ufficiali inglesi, degli Stati Uniti, della Francia, dell’Africa del Sud, dell’Australia, del Brasile, i quali hanno lasciato la loro vita o versato il sangue loro per la liberazione del suolo della nostra patria». Parole che il «Comitato Smuraglia» non è in grado di pronunciare


http://www.ilgiornale.it/interni/la_der ... comments=1



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MessaggioInviato: 29/04/2010, 02:17 
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Knukle ha scritto:

Satellite sovietico? E finanziati da chi? dalla Russia, che in quegli anni era "talmente ricca" da non poter nemmeno riparare le scarpe del proprio esercito?



Da wiki:
Alla conclusione della seconda guerra mondiale, ci fu un'intesa tra gli Alleati, secondo la quale ogni Stato avrebbe temporaneamente occupato i territori conquistati durante la guerra, prima di ristabilire l'ordine delle nazioni dell'Europa occupata. Per la maggior parte, i territori occupati dagli Stati Uniti e dal Regno Unito divennero democrazie con economia di mercato allineata con gli USA, mentre i territori occupati dall'URSS divennero stati comunisti allineati con gli interessi sovietici. Questa situazione portò alla divisione della Germania, in cui il settore di occupazione sovietica divenne la Germania Est, mentre i settori di occupazione americana, inglese e francese divennero Germania Ovest.

I membri dell'Europa orientale del Patto di Varsavia, la Polonia, la Cecoslovacchia, l'Ungheria, la Romania, la Bulgaria e la Germania Est, erano stati satellite controllati da Mosca. Mentre i leader sovietici sostenevano che le nazioni del Patto di Varsavia fossero tutte uguali, e sarebbero entrate in un ente di mutua alleanza, la realtà era diversa e le decisioni venivano di fatto prese in Unione Sovietica e imposte se necessario con la forza. Ad esempio, quando i capi polacchi comunisti cercarono di eleggere W#322;adys#322;aw Gomu#322;ka come Primo Segretario, fu imposto loro un ultimatum dai militari sovietici che presidiavano la Polonia, ordinando loro di ritirare l'elezione di Gomulka, per evitare di essere schiacciati dai carrarmati sovietici.

La Primavera di Praga nel 1968 portò all'invasione della Cecoslovacchia da parte delle altre nazioni del Patto di Varsavia. Per giustificare l'azione, l'URSS citò la Dottrina Brežnev, che sosteneva il dovere per tutti i paesi socialisti di proteggere un altro Stato socialista dalla caduta verso il capitalismo. Il blocco occidentale interpretò la dottrina Brežnev come espressione dell'autorità di Mosca sugli altri stati comunisti.

Gli analisti politici americani e il pubblico americano avevano la certezza così forte che i paesi dell'Europa orientale fossero stati fantoccio nelle mani dell'URSS che l'insistenza di Gerald Ford durante un dibattito nella campagna elettorale presidenziale del 1976 sul fatto che l'Europa orientale non era di fatto dominata dall'Unione Sovietica, fu considerata una gaffe, portando l'oppositore Jimmy Carter a replicare che avrebbe voluto vedere Ford convincere i cechi e i polacchi che non stavano vivendo sotto la dominazione sovietica. Allo stesso modo, nel 1987 il Presidente Ronald Reagan, in un discorso al Muro di Berlino, non sfidò il capo della Germania Est, ma direttamente il leader sovietico Mikhail Gorba#269;ëv ad abbattere il muro.

Gorba#269;ëv alla fine rinunciò alla Dottrina Brežnev, chiamando la sua politica "Dottrina Sinatra", riprendendo la canzone My Way, a causa degli espliciti riferimenti ai paesi dell'Europa orientale a decidere da soli gli affari interni. In soli due anni di abbandono della Dottrina Brežnev, i regimi comunisti dell'Europa dell'est crollarono e gli stati ricercarono migliori relazioni internazionali con i paesi dell'Europa occidentale, abbandonando i legami con l'Unione Sovietica.


http://it.wikipedia.org/wiki/Stato_satellite



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MessaggioInviato: 30/04/2010, 01:25 
i partigiani non erano comunisti con la bandiera rossa e i baffoni, erano uomini liberi che lottarono per la liberta' , erano antifascisti.
i partigiani hanno contribuito (insieme a inglesi e americani) in modo profondo alla liberazione dalla dittatura e le pazzie del nazifascismo .
la resistenza e' stata una delle poche cose onorevoli del made in italy .
il 25 aprile e' la festa della liberazione dalla dittatura nazifascista, inglesi , americani e italiani antifascisti uniti a prendere a pedate nel sedere coloro che si sono macchiati di crimini orrendi contro l'umanita', ricorrenza sentita da quelle persone che conoscono la storia, un po' meno da quelli che sono un po' nostalgici del ventennio e la storia se la inventano a proprio uso e consumo buttando fango su gente che ha dato la vita per la nostra liberta'.
per non dimenticare e non dimenticarli mai! per ricordarsi di quei ragazzi , inglesi,americani,italiani, morti per la nostra liberta' .
loro hanno lasciato ai loro figli e a noi la cosa piu' importante che c'e'.
noi cosa lasceremo?
sinceramente , in alcuni post precedenti ho letto cose da voltastomaco [xx(], roba che non sta ne in cielo ne in terra buttate li senza ritegno ne vergogna alcuna. per scelta non quoto e non commento perche' in questo caso la fonte di tali putta-nate e' nebbiosa , preferirei avere davanti tali interlocutori fisicamente per poterli guardare in faccia e dire loro cio' che penso .

la storia non la cambiate neanche con l'ausilio dello scarpellino di carrara, tutti gli anni qualche fascistone prova a rigirare la realta' , con qualche articoletto in qualche giornalaccio di potere , tipo ahmadinejad al congresso dell'onu che nega l'olocausto.
c'e' solo da vergognarsi e sprofondare.



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MessaggioInviato: 30/04/2010, 02:31 
Cita:
dark side ha scritto:

i partigiani non erano comunisti con la bandiera rossa e i baffoni, erano uomini liberi che lottarono per la liberta' , erano antifascisti.
i partigiani hanno contribuito (insieme a inglesi e americani) in modo profondo alla liberazione dalla dittatura e le pazzie del nazifascismo .
la resistenza e' stata una delle poche cose onorevoli del made in italy .
il 25 aprile e' la festa della liberazione dalla dittatura nazifascista, inglesi , americani e italiani antifascisti uniti a prendere a pedate nel sedere coloro che si sono macchiati di crimini orrendi contro l'umanita', ricorrenza sentita da quelle persone che conoscono la storia, un po' meno da quelli che sono un po' nostalgici del ventennio e la storia se la inventano a proprio uso e consumo buttando fango su gente che ha dato la vita per la nostra liberta'.
per non dimenticare e non dimenticarli mai! per ricordarsi di quei ragazzi , inglesi,americani,italiani, morti per la nostra liberta' .
loro hanno lasciato ai loro figli e a noi la cosa piu' importante che c'e'.
noi cosa lasceremo?
sinceramente , in alcuni post precedenti ho letto cose da voltastomaco [xx(], roba che non sta ne in cielo ne in terra buttate li senza ritegno ne vergogna alcuna. per scelta non quoto e non commento perche' in questo caso la fonte di tali putta-nate e' nebbiosa , preferirei avere davanti tali interlocutori fisicamente per poterli guardare in faccia e dire loro cio' che penso .

la storia non la cambiate neanche con l'ausilio dello scarpellino di carrara, tutti gli anni qualche fascistone prova a rigirare la realta' , con qualche articoletto in qualche giornalaccio di potere , tipo ahmadinejad al congresso dell'onu che nega l'olocausto.
c'e' solo da vergognarsi e sprofondare.



E tu saresti il primo a doverlo fare, vergognati e sprofonda, avvogiti col poster del "che" che hai in salotto e sparici La storia qui non si cambia, la si rivela
Non si toglie niente a chi a dato la vita per l'Italia, partigiani o soldati che siano
Il tuo "indottrinamento" ti impedisce di accetttare le cose come stanno, e per questo che ANCORA A STO` PUNTO SIAMO

Questa sotto e` la liberta di stampa comunista, 30 anni per rivelare al popolo una parte del "rapporto segreto" . Siete solo carne da cannone per i vostri capi

Massimo CAPRARA
Così Togliatti purgò il discorso di Krusciov
tratto da: Il Giornale, 28.2.2006.

Poco dopo le ore venti del 6 marzo 1956, Palmiro Togliatti giunse alla stazione di Roma Termini proveniente da Mosca, via Vienna. Nella capitale sovietica aveva partecipato, unico dei capi occidentali, alla seduta segreta, a porte chiuse, della notte del 25 febbraio, durante la quale il tenente-generale Nikita Serghejevic Krusciov, già primo segretario del partito ucraino, aveva pronunziato il discorso contro le «deviazioni del culto della personalità», ovvero contro Stalin.

Lo attendevano alla stazione i capi storici del Pci, Amendola, Pajetta, Negarville, il funzionario Amadesi ed io. Lo avevano accompagnato nel viaggio, come delegati del partito italiano, Scoccimarro, Bufalini, Cacciapuoti e Vittorio Vidali che rappresentava il Territorio libero di Trieste. Appena apertasi la porta del vagone, Togliatti mi passò un foglio di carta e mi disse: dallo subito ai giornalisti. Era la prima mossa di quella che sarebbe stata una complicata operazione del capo del Pci per guidare e «raddrizzare» la discussione nel partito sul rapporto, come in altra occasione egli ebbe modo di avvertirmi.
«La delegazione italiana», era scritto nella dichiarazione, «è stata molto lieta di avere assistito e partecipato ai lavori del XX Congresso del Partito comunista dell'Unione Sovietica. Ciò che è avvenuto a Mosca è di tale portata che dominerà la scena politica mondiale per un lungo periodo di tempo. Le menti capaci e gli amici onesti lo hanno già compreso. Gli sciocchi e i venduti latrano e continueranno a latrare, ma di essi la storia non terrà conto».

Il 4 luglio successivo avrebbe «latrato» il «New York Times», pubblicando il testo integrale del «rapporto segreto» filtrato attraverso i vertici del partito operaio polacco, mentre l'«Unità» lo avrebbe ignorato per molto tempo.
I delegati italiani erano dunque ignari di quello che Krusciov aveva effettivamente detto nelle sette ore del suo rapporto nell'ultima notte del XX Congresso. L'unica novità eccellente era stata per loro il fatto che Ekaterina Furtseva, segretaria d'organizzazione di Mosca, braccio destro di Krusciov, incaricata del discorso d'apertura del XX Congresso, avesse omesso di citare il nome di Stalin fra i deceduti dall'ultimo congresso. Nella Sala Bianca del Cremlino s'era levato un gran brusìo e Salvatore Cacciapuoti, segretario della Federazione di Napoli, era esploso in una fiorita esclamazione partenopea parlando a bassa voce con il proprio vicino, Bufalini. Peraltro i delegati italiani erano stati colpiti dal fatto che la mattina dopo il rapporto, Togliatti era stato sempre occupato a ricevere alti quadri, comandanti militari e capi dei partiti stranieri. Seppi qualche tempo dopo che il segretario italiano aveva dedicato quelle ore d'incertezza e sconcerto a rincuorare gli sbigottiti interlocutori che l'assediavano di domande e che egli aveva tentato di organizzare qualche contromossa all'atteggiamento di Krusciov.

Al Comitato centrale del Pci del 13 marzo, riunito per l'occasione alle Frattocchie, i primi a parlare di Stalin furono Terracini e Amendola. Il primo, con lo stile forbito che gli era proprio, affermò che «le critiche formulate al XX Congresso, hanno e devono avere un carattere autocritico», puntando subito l'indice su una contestazione che mirava in alto, verso Togliatti. Amendola chiese che venissero coraggiosamente rinnovati i metodi di direzione, laddove si riscontravano difetti di caporalismo e indulgenza ai personalismi, ostacolo alla promozione di quadri più freschi e capaci. Alla fine parlò Togliatti. Egli disse che le decisioni del XX Congresso «non possono creare alcun disorientamento nelle nostre file. I temi che sono emersi o emergeranno, noi li discuteremo con serietà e tranquillità per trarre la più profonda conoscenza della nostra dottrina, maggiore capacità di sviluppare la nostra azione, di comprendere la realtà, di adeguarsi ad essa, di lavorare per modificarla. Dal Ventesimo Congresso - concluse - è emerso ancora una volta il grande quadro della società socialista che si organizza dall'Europa fino ai limiti dell'Asia».
La domenica successiva, Cacciapuoti tenne al teatro Mercadante di Napoli la solenne celebrazione del XX Congresso. Disse che fra i maggiori risultati raggiunti in Urss c'era stato l'incremento nell'allevamento dei maiali. Togliatti, intanto, elaborava la sua personale controffensiva contro la denunzia di Krusciov. Egli rilasciò successivamente, il 16 giugno 1956, ad Alberto Moravia e Alberto Carocci, direttori della rivista «Nuovi Argomenti», una più articolata intervista politico-sociologica sulle conseguenze del Rapporto, riconfermando che «le degenerazioni verificatesi sotto il potere di Stalin non hanno scalfito la sostanza della democrazia socialista».

Nella base del partito vi furono sgomento e costernazione. C'era chi voleva difendere Stalin e se la prendeva con Krusciov considerando calunnie le sue rivelazioni, e chi voleva sapere la verità, tutta la crudele verità.
Intanto ai primi di maggio, il personale docente universitario della Sapienza di Roma, dopo una movimentata riunione in cui qualcuno aveva definito Krusciov un controrivoluzionario, in una lettera ai dirigenti nazionali del Pci chiese una spiegazione marxista degli avvenimenti del periodo staliniano. La lettera venne inviata per la pubblicazione all'«Unità», ma la richiesta non fu subito accolta. L'«Unità» aspettò trent'anni sino al 1986, per una pubblicazione parziale del «rapporto segreto».
http://www.storialibera.it/epoca_contem ... php?id=451


Ultima modifica di BlitzKrieg il 30/04/2010, 02:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/04/2010, 02:44 
E per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte più del migliore italiano

Indovina chi l'ha detto?



http://www.storialibera.it/epoca_contem ... php?id=775



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MessaggioInviato: 30/04/2010, 02:50 
http://www.storialibera.it > epoca_contemporanea > resistenza > foibe >





I sacerdoti italiani uccisi dai partigiani comunisti dal 1944 al 1947
tratto da: Agenzia Zenit, 12 febbraio 2005.

Cinquanta sacerdoti tra le vittime delle foibe. Il racconto di Piero Tarticchio, parente di un sacerdote martire di quel periodo


Giovedì scorso si è celebrata in tutta Italia la Giornata del Ricordo per le vittime delle foibe. La storia delle foibe è legata al trattato di pace firmato a Parigi il 10 Febbraio 1947, che impose all'Italia la cessione alla Jugoslavia di Zara in Dalmazia , dell'Istria con Fiume e di gran parte della Venezia Giulia, con Trieste costituita territorio libero tornato poi all'Italia alla fine del 1954.

Dal 1947 al 1954 le truppe jugoslave di Tito, in collaborazione con i comunisti italiani, commisero un'opera di vera e propria pulizia etnica mettendo in atto gesti di inaudita ferocia. Sono 350.000 gli Italiani che abbandonarono l'Istria, Fiume e la Dalmazia, e più di 20.000 le persone che, prima di essere gettate nelle foibe (cavità carsiche profonde fino a 200 metri), subirono ogni sorta di tortura. Intere famiglie italiane vennero massacrate, molti venivano legati con filo spinato a cadaveri e gettati nelle voragini vivi, decine e decine di sacerdoti furono torturati e uccisi. Nella sola foiba di Basovizza sono stati ritrovati quattrocento metri cubi di cadaveri. Per decenni questa barbarie è stata nascosta, tanto che l'agenzia di stampa "Astro 9 colonne", nel fare un conteggio dei lanci di agenzia pubblicati dal dopoguerra ad oggi sul tema delle foibe, ha scoperto che fino al 1990 erano stati poco più di 30. Negli anni Novanta l¹attenzione per il tema è aumentata: oltre 100 fino al 1995, l'anno successivo i lanci sono stati ben 155. Negli anni recenti ogni anno ce ne sono stati addirittura più di 200. Dopo anni di silenzio la vicenda è arrivata in Parlamento, e con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 è stato istituito il Giorno del Ricordo, per conservare la memoria della tragedia delle foibe.

Calcolare esattamente il numero delle vittime è difficile, ma sono stati almeno 50 i sacerdoti uccisi dalle truppe comuniste di Tito. Interpellato da "Zenit", Piero Tarticchio, che all'epoca dei fatti aveva sette anni, ha ricordato la tanta gente che partecipò al funerale del suo parente don Angelo Tarticchio, parroco di Villa di Rovino e attivo nell'opera caritativa di assistenza ai poveri, ucciso il 19 settembre del 1943 e sepolto il 4 novembre. Il sacerdote venne preso di notte dai partigiani jugoslavi, insultato e incarcerato nel castello dei Montecuccoli a Pisino d¹Istria. Dopo averlo torturato, lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri legati con filo spinato venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Tarticchio ha raccontato a "Zenit" che il 31 ottobre, quando venne riesumato il cadavere, si vide che in segno di scherno gli assassini avevano messo una corona di filo spinato in testa a don Angelo. Don Tarticchio viene oggi ricordato come il primo martire delle foibe.

Un'altra delle vittime fu don Francesco Bonifacio, un sacerdote istriano che per la sua bontà e generosità veniva chiamato in seminario "el santin". Cappellano a Volla Gardossi, presso Buie, don Bonifacio era noto per la sua opera di carità e zelo evangelico. La persecuzione contro la fede delle truppe comuniste era tale che non poté sfuggire al martirio. La sera dell'11 settembre 1946 venne preso da alcune guardie popolari, che lo portarono nel bosco. Da allora di Don Bonifacio non si è saputo più nulla; neanche i resti del suo cadavere sono mai stati trovati. Il fratello, che lo cercò immediatamente, venne incarcerato con l'accusa di raccontare storie false. Per anni la vicenda è rimasta sconosciuta, finché un regista teatrale è riuscito a contattare una delle guardie popolari che avevano preso don Bonifacio. Questi raccontò che il sacerdote era stato caricato su un'auto, picchiato, spogliato, colpito con un sasso sul viso e finito con due coltellate prima di essere gettato in una foiba. Per don Francesco Bonifacio il 26 maggio 1997 è stata introdotta la causa di beatificazione, per essere stato ucciso in odium fidei.

In odium fidei fu ucciso il 24 agosto del 1947 anche don Miroslav Buselic, parroco di Mompaderno e vicedirettore del seminario di Pisino. A causa della guerra in molte parrocchie della sua zona non era stato possibile amministrare la cresima, così don Miroslav accompagnò monsignor Jacob Ukmar per amministrare le cresime in 24 chiese diverse. I comunisti, però, avevano proibito l'amministrazione. Alla chiesa parrocchiale di Antignana i comunisti impedirono l'ingresso a monsignor Ukmae e don Miroslav. Nella chiesa parrocchiale di Pinguente una massa di facinorosi impedì la cresima per 250 ragazzi, lanciando uova marce e pomodori, tra insulti e bestemmie. Il 24 agosto nella chiesa di Lanischie, che i comunisti chiamavano "il Vaticano" per la fedeltà alla chiesa dei parrocchiani, monsignor Ukmar e don Milo riuscirono a cresimare 237 ragazzi. Alla fine della liturgia i due sacerdoti si chiusero in canonica insieme al parroco, ma i comunisti fecero irruzione, sgozzarono don Miroslav e picchiarono credendolo morto monsignor Ukmar, mentre don Stjepan Cek, il parroco, riuscì a nascondersi. Alcuni testimoni hanno raccontato che prima di essere sgozzato don Miloslav avrebbe detto "Perdona loro perché non sanno quello che fanno". Al funerale i comunisti non permisero ai treni pieni di gente di fermarsi, nemmeno nelle stazioni vicine. Al processo i giudici accusarono monsignor Ukmar e il parroco di aver provocato gli incidenti, così il monsignore, dopo aver trascorso un mese in ospedale per le percosse ricevute, venne condannato ad un mese di prigione. Il parroco fu invece condannato a sei anni di lavori forzati. Su don Milo, il tribunale del popolo sostenne che non era provato che "fosse stato veramente ucciso". Poteva essersi "suicidato a scopo intimidatorio". Le prove erano però così evidenti che l'assassino venne condannato a cinque mesi di prigione per "troppo zelo nella contestazione". Nel 1956, in pieno regime comunista la diocesi avviò segretamente il processo di beatificazione di don Miloslav Buselic, ed è diffusa ancora oggi la fama di santità di don Miro tra i cattolici d'Istria.
Data inserimento: 03/09/2006



http://www.storialibera.it/epoca_contem ... php?id=707



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MessaggioInviato: 30/04/2010, 11:06 
E che nel nome dell'antifascismo si sono compiute e tollerate le peggio schifezze persino i crimini delle dittature comuniste.



E poi dopo 70 anni che palle dai! Ancora con questa storia dei fascisti e antifascisti.

Va bene ricordare, commemorare, ma questa contrapposizione ideologica è davvero noiosa dopo 70 anni.
Vorrei sapere quanti fascisti o partigiani della seconda guerra mondiale sono ancora vivi oggi.

Se davvero si vuole ricordare, si ricordi senza omettere nulla, senza nascondere nulla.

Idealizzando personaggi o eventi storici automaticamente si falsifica la storia stessa.

Basta con la retorica e si affronti la storia in modo distaccato e imparziale.

A volte penso che un po' di dittatura comunista in Italia dopo la seconda guerra mondiale ci avrebbe fatto bene.

Così oggi non dovremmo assistere a queste farse sull'antifascismo.

Come disse un filosofo e scrittore negli anni '60 di cui mi sfugge il nome :
"Dopo la fine della guerra ci furono due tipi di fascisti: I fascisti e gli antifascisti"


Ultima modifica di rmnd il 30/04/2010, 11:14, modificato 1 volta in totale.


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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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MessaggioInviato: 30/04/2010, 12:55 
la storia non si cambia!
i fascisti rimangono fascisti gli antifascisti ci hanno liberati , i fascisti e i nazisti erano e sono il male , che vi piaccia o no.
pertanto sprofondare e nascondersi e' di loro competenza, gli specchi sono finiti.... anzi non ci sono mai stati, vi arrampicate sull'aria.
prendo atto che oltre a deturpare la costituzione togliendo le norme che impediscono le dittature adesso cercate anche di modificare la storia at personam .... ma non ci riuscirete mai.
per quel che mi riguarda, non sono comunista, non mi faccio indottrinare da nessuno , sono antifascista.... e il 25 festeggio. quando anche i nuovi dittatori che ci governano saranno mandati via a pedate festeggero' di nuovo..... e non e' lontano quel giorno.


Ultima modifica di dark side il 30/04/2010, 13:12, modificato 1 volta in totale.


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dark side ha scritto:
per quel che mi riguarda, non sono comunista, non mi faccio indottrinare da nessuno

Non sembra proprio.Dai a vedere esattamente in contrario.


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robs79 ha scritto:

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dark side ha scritto:
per quel che mi riguarda, non sono comunista, non mi faccio indottrinare da nessuno

Non sembra proprio.Dai a vedere esattamente in contrario.

eppure e' cosi'..... da titolo ancora a sto punto siamo, me lo chiedo anch'io , una quintalata di roba scritta in occasione della liberazione per far vedere le magagne dei rossi , come se servissero a nascondere un'olocausto.
le atrocita' delle dittature le conosciamo tutti, bianche ,rosse e nere, ma questo e' un'altro discorso, qui' si fa retorica di parte, puerile, ignorante falsa e faziosa..... se poi qualcuno non e' d'accordo lo si attacca..(e mi si trova) .
Cita:
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complimenti , saluti a silvio e benito, io torno ad arrotolarmi nel poster.....fino alla prossima pistolinata.



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dark side ha scritto:

la storia non si cambia!
i fascisti rimangono fascisti gli antifascisti ci hanno liberati , i fascisti e i nazisti erano e sono il male , che vi piaccia o no.



i fascisti rimangono fascisti gli antifascisti ci hanno liberati , i comunisti, fascisti e i nazisti erano e sono il male , che ti piaccia o no.



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dark side ha scritto:

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robs79 ha scritto:

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dark side ha scritto:
per quel che mi riguarda, non sono comunista, non mi faccio indottrinare da nessuno

Non sembra proprio.Dai a vedere esattamente in contrario.

eppure e' cosi'..... da titolo ancora a sto punto siamo, me lo chiedo anch'io , una quintalata di roba scritta in occasione della liberazione per far vedere le magagne dei rossi , come se servissero a nascondere un'olocausto.
le atrocita' delle dittature le conosciamo tutti, bianche ,rosse e nere, ma questo e' un'altro discorso, qui' si fa retorica di parte, puerile, ignorante falsa e faziosa..... se poi qualcuno non e' d'accordo lo si attacca..(e mi si trova) .
Cita:
vergognati e sprofonda, avvogiti col poster del "che" che hai in salotto e sparici La storia qui non si cambia, la si rivela

complimenti , saluti a silvio e benito, io torno ad arrotolarmi nel poster.....fino alla prossima pistolinata.


Non per far vedere le magagne dei rossi, specificatamente per far notare, che si fanno passare tutti i partigiani, come comunisti e questi ultimi da liberatori. Propio i comunisti, che hanno commesso in nome di quest'ideologia malata, i piu` efferati crimini dopo la fine della guerra Nel 2010 ancora a sto' punto siamo
Mi ricordo che quando andavo alle elementari, ci insegnarono le canzoni partigiane, 'fischia il vento", "bandiera rossa". Ti sembrano canzoni che rappresentano tutti i partigiani? E noi piccoli cantavamo contenti perche` erano le canzoni dei partigiani , i comunisti che ci avevano sconfitto i fasciti e i nazisti. Per noi erano degli eroi. Ora lo chiamo lavaggio del cervello, roba da terzo mondo

Quanto allo sprofonda e vergogna, non ho attaccato io per primo



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(Ma come faccio a tacere? Porc ... Se ripenso a ciò che mi raccontava mio padre durante la guerra civile di Spagna: vedeva decine di sacerdoti impiccati dai comunisti lungo i viali di Barcellona!
Avte ancora il coraggio di dire :"ufffa"!? QUESTA è LA STORIA! Lascio la parola a Blitz Krieg che è abbastanza esauriente e ... più paziente dime; io sono anni che combatto quell'ideologia!)



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