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L'Egregio Signore Francesco Dazzo scrive:
Guardi che io stesso mi sono accorto di alcune "forzature" e scopiazzamenti (già da ragazzo), ma per la verità non sono poi tanto clamorosi da spingermi a rinnegare il tutto. Riguardo agli "Atti...", mi risulta che gli itinerari degli apostoli corrispondano veramente a quelli indicati in essi (tant'è che molti sono morti proprio nei luoghi indicati) e anzi vi ho notato con un po' di soddisfazione che in essi, come anche nei Vangeli, NON c'è la "divinizzazione di Maria" che fece tanta storia in seguito (questa sì, inventata di sana pianta).
Egregio Sig. Francesco Dazzo.
Ma quali Apostoli?
La grande falsificazione di Gamaliele dagli Atti degli Apostoli 5,34
Dimostrazione che l'intervento di Gamaliele è un falso, non tanto perchè è stato invertito dai falsari cronologicamente, l'esistenza di Tèuda con Giuda il Galileo, suo padre, ma perchè hanno fatto dichiarare a Gamaliele, davanti al Sinedrio che Tèuda, un guerrigliero comandante di quattrocento sovversivi era stato ucciso, quando invece era ancora vivo.
Il racconto dell'intervento di Gamaliele davanti al Sinedrio, precede negli Atti degli Apostoli, addirittura l'arresto e la morte di Stefano, considerato, il primo martire della chiesa. Quindi nessun Apostolo, sicuramente era stato ancora ucciso.
Sia la logica, sia il racconto dicono che tutti, ma proprio tutti gli apostoli erano ancora vivi. Infatti tutti gli apostoli vengono imprigionati e gettati in prigione. Nella notte un angelo del Signore li libera, ma vengono nuovamente, catturati e condotti davanti il Sinedrio e interrogati dal sommo sacerdote.
Qui un fariseo di nome Gamaliele, dottore della legge, stimato da tutto il popolo, afferma davanti a tutti i presenti del Sinedrio, tra le altre cose, che Tèuda il rivoluzionario è morto, cosa certamente impossibile cioè falsa.
Infatti noi sappiamo leggendo Antichità Giudaiche 2 a cura di Luigi Moraldi - edizioni Utet - libro 20,5, 98 pag. 1231,che Tèuda fu catturato e poi ucciso, tagliandogli la testa, dai soldati romani, quando il loro capo, era Fado, procuratore in Palestina dal 44 al 46 d.c..
Il procuratore Fado fu inviato in Palestina, dall'imperatore Claudio, dopo la morte del re Erode Agrippa nel 44 d.C..
Ora, secondo la narrazione degli Atti degli Apostoli, l'apostolo Giacomo, fu ucciso di spada in base agli ordini del re Erode Agrippa.
Constatando che al tempo dell'intervento nel Sinedrio di Gamaliele, tutti gli apostoli erano in vita, perchè il martirio di Giacomo sarà successivo, non può essere che Teuda sia già morto, perchè sappiamo che la sua morte avvenne, dopo quella di Giacomo.
Riassumendo:
Il racconto di Gamaliele al Sinedrio, avviene con tutti gli apostoli vivi, molto prima del martirio dell'Apostolo Giacomo.
Il martirio dell'apostolo Giacomo avviene per ordine di re Erode Agrippa al potere dal 37 al 44 d.c. (Atti degli apostoli 12,1)
Teuda viene ucciso da Fado, che succede ad Agrippa, procuratore dal 44 al 46 d.c.
Quindi Gamaliele non può aver detto, nel momento in cui tutti gli apostoli erano vivi, che Theuda era morto, perchè la sua morte avverrà dopo quella dell'apostolo Giacomo.
Una volta accertata la falsificazione del racconto si può concludere che, l'apostolo Pietro non ha mai detto:"Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati,. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono" davanti al sinedrio, perchè collegato direttamente a tale avvenimento.
Una volta accertata la falsificazione del racconto si può concludere inoltre che, l'Apostolo Giacomo non fu ucciso di spada dal re Erode Agrippa, ma bensì fu crocifisso dal procuratore Tiberio Alessandrino dal 46 al 48 d. c., assieme al suo fratello Simone entrambi figli di Giuda il Galileo, come riportato da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche 2 a cura di Luigi Moraldi - edizioni Utet - libro 20,5, 102 pag. 1231
Di conseguenza Simon Pietro non diventerà mai, il primo papa a Roma, come vorrebbe la chiesa.
Di certo, non ci sono stati gli interventi degli angeli, né per la liberazione degli apostoli, inerente al falso intervento di Gamaliele né per la liberazione di Pietro imprigionato da Re Erode Agrippa.
Solo con i nomi dei fratelli di Gesù che compaino in Marco e Matteo, confrontandoli con gli scritti di Giuseppe Flavio, si riesce ad identificare i veri protagonisti storici dei vangeli, cioè i figli di Giuda il Galileo.
Questo Marco e Matteo non lo potevano sapere o prevedere.
Chi scrisse gli atti degli apostoli 5,34, cercò di coinvolgere Gamaliele, un fariseo, un dottore della legge, stimato da tutto il popolo Ebreo a testimoniare che la famiglia di Giuda il Galileo e i suoi figli non avevano nulla a che fare con il pacifico e mite Gesù Nazareno, ma non ci riuscì, nonostante abbia falsificato sull'ordine cronologico della loro esistenza.
Cita:
L'Egregio Signor Francesco Dazzo scrive:
come anche nei Vangeli, NON c'è la "divinizzazione di Maria" che fece tanta storia in seguito (questa sì, inventata di sana pianta).
E questo Le sembra poco? Se hanno saputo costruire a posteriore un mito sulla Madre, tanto megio possono aver costruito prima, un mito sul suo primogenito.Un caro saluto e un vivo ringraziamento.