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 Oggetto del messaggio: Scuola: vietato criticare a mezzo stampa.
MessaggioInviato: 21/05/2010, 20:26 
Scuola/ Emilia, Usr al personale: vietato criticare mezzo stampa

Sta provocando dure contestazioni la circolare inviata dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, Marcello Limina, ai presidi per richiamarli sulla necessità di invitare i docenti a contenere manifestazioni critiche, a mezzo stampa, talvolta "con toni esasperati e denigratori", facendo appello ad una serie di normative che impongono agli impiegati pubblici di astenersi da dichiarazioni lesive nei confronti della propria amministrazione: diversi insegnanti e unità di personale non docente hanno commentato il documento ritenendolo un grave atto intimidatorio che metterebbe in pericolo la libertà di espressione. Le proteste del personale scolastico sono rivolte, in particolare, all'invito del direttore dell'Usr di "sensibilizzare il personale scolastico" al fine di convincerlo ad "astenersi da dichiarazioni o enunciazioni che in qualche modo possano ledere l'immagine dell'amministrazione pubblica": nella circolare si cita anche l'art. 494 del d.lgs. 297/94, attraverso cui si sancisce di comminare verso il personale docente "sanzioni disciplinari per atti non conformi alla responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerente alla funzione". Il direttore Limina si rivolge quindi ai dirigenti scolastici del suo territorio per indicargli di "ricordare al personale scolastico che è improprio indirizzare ad alte autorità politiche o amministrative diverse dal loro diretto riferimento gerarchico documenti, appelli o richieste". Tra le iniziative di protesta spicca quella dei dipendenti del liceo classico 'Muratori' di Modena: riuniti fuori scuola hanno approvato una mozione contro il "carattere intimidatorio della circolare" appellandosi all'art. 21 della Costituzione in base al quale è lecito manifestare il proprio pensiero. Nel documento di protesta i lavoratori del liceo emiliano, con la quale chiedono le dimissioni del dirigente ministeriale che ha firmato la circolare, respingono il tentativo di rivolgersi in questo modo ai dirigenti scolastici, e quindi al personale della scuola, minacciando "sanzioni per i non allineati" e invitandoli "a farsi a meri esecutori di direttive che ledono i diritti degli insegnanti e del personale Ata". Annunciano, infine, che utilizzeranno "tutti gli strumenti sindacali e politici sanciti dalla Costituzione e dal diritto del lavoro" per opporsi a questo genere di indicazioni ritenute vessatorie e gravissime.

http://notizie.virgilio.it/notizie/cron ... 19557.html



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MessaggioInviato: 22/05/2010, 19:16 
ogni resistenza e' inutile ....sarete assimilati. [:D]
richiamiamo all'ordine la plebaglia, che non si permetta di criticare le decisioni dei galoppini del re.
preparate l'olio di ricino!



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MessaggioInviato: 22/05/2010, 19:30 
Figurati. Non passerà mai questa decisione. Per fortuna! Quello che l'ha deciso è solo un preside e non ha nessun appiglio politico per attuare una cosa grave come questa.


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MessaggioInviato: 22/05/2010, 21:40 
Near i miei figli vanno a scuola, credimi le cose stanno molto male.



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 14:40 



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 16:51 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:





Vorrei solo far notare che un dipendente privato rischia il licenziamento per molto meno.

Immaginate un dipendente privato che rilascia dichiarazioni pubbliche e lesive per l'immagine della propria azienda.
(A tal proposito, nella mia azienda, una multinazionale, si firma ogni anno un documento detto "codice etico").

Per le rimostranze e le critiche a mezzo stampa esistono le organizzazioni sindacali , le RSU, ma il singolo dipendente non dovrebbe "sputtanare" a ragione o a torto l'immagine della propria azienda.

Così l'insegnante, secondo me dovrebbe astenersi nel medesimo "sputtanamento" (a torto o a ragione) del proprio datore di lavoro (lo Stato) ma rivolgersi alle rappresentanze sindacali.


Ultima modifica di rmnd il 03/06/2010, 16:52, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/06/2010, 19:16 
Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:





Vorrei solo far notare che un dipendente privato rischia il licenziamento per molto meno.

Immaginate un dipendente privato che rilascia dichiarazioni pubbliche e lesive per l'immagine della propria azienda.
(A tal proposito, nella mia azienda, una multinazionale, si firma ogni anno un documento detto "codice etico").

Per le rimostranze e le critiche a mezzo stampa esistono le organizzazioni sindacali , le RSU, ma il singolo dipendente non dovrebbe "sputtanare" a ragione o a torto l'immagine della propria azienda.

Così l'insegnante, secondo me dovrebbe astenersi nel medesimo "sputtanamento" (a torto o a ragione) del proprio datore di lavoro (lo Stato) ma rivolgersi alle rappresentanze sindacali.




anche nella mia azienda esiste una roba del genere..... non la rispetta nessuno, giustamente! cos'e' tu sei piu' grosso e io non posso parlare male di te? eh no, io dico quello che voglio pubblicamente, se ho torto tu mi fai causa , ma se io sono al corrente ad esempio che la mia azienda inquina, devo stare zitto ? come hanno fatto quelli che sapevano nel golfo del messico ? o come negli asili dove picchiano i bambini? dove i tagli inginocchiano docenti e studenti?
se la scuola non funziona si deve far capire all'opinione pubblica, ma la gelmini vuole fare quel che gli pare (che gli dice tremonti) limitando la liberta' sotto minaccia mette a tacere i sudditi.
come si chiamava sta roba?....uhmmm , dunque, fascismo? dittatura? .
qui' si rigira la costituzione come un calzino.



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 19:47 
A quando uguali diritti e doveri per i dipendenti pubblici e privati?

Riguardo al codice etico delle aziende private..qui di seguito alcuni estratti relativi al comportamento con i mezzi d'informazione.



RAPPORTI CON GLI ORGANI DI INFORMAZIONE

9.3. I dipendenti non possono fornire informazioni o opinioni e rilasciare dichiarazioni in
rappresentanza dell’Azienda ai rappresentanti degli organi di informazione (come stampa,
televisione, radio, etc.) né impegnarsi a rilasciarle senza la necessaria delega delle funzioni
competenti.

17. VIOLAZIONI DEL CODICE ETICO

Un comportamento non etico o illecito determina per l’Azienda la lesione del
rapporto fiduciario, considerati i danni che un comportamento del genere può avere
sull’immagine, la reputazione e credibilità dell’Azienda e del Gruppo.
17.2. I dipendenti e collaboratori esterni sono tenuti al rispetto del Codice di condotta sotto tutti gli
aspetti.


http://www.menarini.it/content/download/1438/7004/file/Codice%20Etico%20(31-3-2004).pdf

-------------------------------------

Norme sui rapporti con i mezzi di comunicazione esterni
Tutti i rapporti con i mezzi di comunicazione
esterni dovranno essere tenuti
esclusivamente dall’Area Organizzativa Filas
a ciò specificatamente designata.
Pertanto, tutte le richieste di informazione
provenienti dai mezzi di comunicazione
dovranno essere indirizzate a tale struttura
così come tutte le dichiarazioni pubbliche,
interviste e comunicati stampa dovranno
essere concordate anticipatamente
con la medesima struttura.

http://www.filas.it/Downloads/Documentazione/FILAS_codice%20etico_06.pdf

------------------------------------

Sono vietati ai dipendenti:
l'adozione di atteggiamenti che possano compromettere l'immagine della società;
6_POLITICA INFORMATIVA

L’informazione verso l’esterno deve essere puntuale, veritiera e trasparente.
I rapporti con gli organi di stampa e gli altri organismi di informazione sono affidati alle funzioni aziendali a ciò preposte o a consulenti esterni. Analogamente è richiesto il preventivo accordo con le funzioni preposte per rappresentare le posizioni e l’attività di SRT S.p.A. in qualsiasi forma ed occasione....
...l’autorizzazione del Responsabile, nel rispetto delle procedure aziendali...


7_OSSERVANZA DEL CODICE

Obbligatorietà
L’osservanza delle norme del Codice Etico è parte essenziale delle obbligazioni contrattuali dei dipendenti a sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2104 e 2106 del Codice Civile.
nadempimento delle obbligazioni contrattuali e potrà determinare, a seconda dei casi:

* l'applicazione delle sanzioni e dei provvedimenti disciplinari previsti dai Contratti Collettivi applicabili;
* la risoluzione del rapporto;
* l'applicazione di penali;
* il risarcimento del danno.


http://www.srtspa.it/codice_etico.php

----------------------------------

2.5. Mezzi di informazione
È impegno di Eni l’informazione veritiera, tempestiva, trasparente e accurata verso l’esterno.
I rapporti con i mezzi di informazione sono riservati esclusivamente alle funzioni e alle
responsabilità aziendali a ciò delegate; tutte le Persone di Eni sono tenute a concordare
preventivamente con la struttura Eni Corporate competente le informazioni da fornire a
rappresentanti dei mezzi di informazione nonché l’impegno a fornirle.


http://www.eni.com/it_IT/attachments/sostenibilita/sost-img/codice-etico-ita-eng-23-10-08.pdf



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 20:27 
Cita:
dark side ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:

Vorrei solo far notare che un dipendente privato rischia il licenziamento per molto meno.

Immaginate un dipendente privato che rilascia dichiarazioni pubbliche e lesive per l'immagine della propria azienda.
(A tal proposito, nella mia azienda, una multinazionale, si firma ogni anno un documento detto "codice etico").

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anche nella mia azienda esiste una roba del genere..... non la rispetta nessuno, giustamente! cos'e' tu sei piu' grosso e io non posso parlare male di te? eh no, io dico quello che voglio pubblicamente, se ho torto tu mi fai causa , ma se io sono al corrente ad esempio che la mia azienda inquina, devo stare zitto ? come hanno fatto quelli che sapevano nel golfo del messico ? o come negli asili dove picchiano i bambini? dove i tagli inginocchiano docenti e studenti?
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(Nessuno nella tua azienda rispetta il codice etico? Uno dei mali dell'Italia..nessuno che rispetti regole e regolamenti.)

Una questione sono i reati, nei confronti dei quali non solo un dipendente ma ogni libero cittadino ha l'obbligo morale e civile di denunciare (e qui il codice etico non c'entra nulla).

Un'altra questione sono le lamentele, disagi, problemi aziendali o di categoria. Esistono i sindacati, il tribunale del lavoro, e forme di protesta come gli scioperi.
Ma un singolo dipendente dovrebbe evitare di sputtanare (ripeto a torto o a ragione) e fare della propaganda a mezzo stampa contro la sua azienda, sia essa privata o un ente pubblico.

Poi i dipendenti pubblici così come i sindacati dovrebbero mettersi in testa una volta per tutte che l'assunzione di nuovi impiegati o la stabilizzazione dei precari nel settore pubblico sono metodi risolutori dispendiosi e inefficaci quanto antiquati e statalisti.

Si è mai visto nelle aziende private criteri di assunzione a pioggia?
Certo che no, semmai si cerca di ottimizzare le risorse disponibili.



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 21:16 
Ricordiamoci che lo Stato non è un azienda, lo Stato dovremmo essere noi dovrebbe rappresentare noi, la pretesa che gli appartenenti a determinate categorie mantengano il silenzio sulle storture che si verificano all'interno delle singole amministrazioni è anticostituzionale, il fatto che chi lavora in determinate strutture debba incassare e tacere pena il licenziamento è dittatura...ma anche qualora volessimo considerare lo stato alla stregua di un impresa, i proprietari gli azionisti gli sponsor siamo sempre noi, noi paghiamo, noi investiamo e noi abbiamo il diritto di dire la nostra o di essere informati se le cose non vanno bene.



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 21:32 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Ricordiamoci che lo Stato non è un azienda...



Il problema è proprio questo...



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 21:36 
Il problema è che io voglio avere un posto dove vivere e non un posto di lavoro, una casa e non un ufficio e voglio una vita e non un impiego.



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MessaggioInviato: 03/06/2010, 21:43 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Il problema è che io voglio avere un posto dove vivere e non un posto di lavoro, una casa e non un ufficio e voglio una vita e non un impiego.


Non ci siamo capiti Bliss, tu parli di Nazione , io mi riferisco allo Stato come macchina, apparato.

Intendo dire che lo stato (e tutti i comparti pubblici locali) dovrebbe funzionare come un'azienda. Essere competitivo in termini di produttività e contenimento dei costi come avviene in un'azienda e i suoi dipendenti valutati nel merito e non grazie a diritti acquisiti o a privilegi.
Medesimo rischio d'impresa e facoltà di licenziamento come avviene nel settore privato.



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Rmnd capisco cosa intendi, ma tieni presente che quello che funziona sulla carta spesso poi non funziona nella realtà...L'idea di far funzionare uno stato come un' azienda può sembrare buona il linea teorica ma non è realizzabile praticamente.



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rmnd ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Il problema è che io voglio avere un posto dove vivere e non un posto di lavoro, una casa e non un ufficio e voglio una vita e non un impiego.


Non ci siamo capiti Bliss, tu parli di Nazione , io mi riferisco allo Stato come macchina, apparato.

Intendo dire che lo stato (e tutti i comparti pubblici locali) dovrebbe funzionare come un'azienda. Essere competitivo in termini di produttività e contenimento dei costi come avviene in un'azienda e i suoi dipendenti valutati nel merito e non grazie a diritti acquisiti o a privilegi.
Medesimo rischio d'impresa e facoltà di licenziamento come avviene nel settore privato.






lo stato come un'azienda? si il desiderio recondito del berlusca, aspetta un'attimo , lo stato siamo noi , e incarichiamo qualcuno per farlo funzionare, se quello fa male , possiamo mandarlo a casa e metterci un'altro e cosi' via.
se facciamo diventare lo stato un'azienda, ci sara' un padrone che manda a casa te se lo critichi.
proprio cio' che sta avvenendo! con le leggine del nano-imperatore, ti assicuro che se i dipendenti dell'azienda dove lavoro io avessero piu' potere decisionale o almeno piu' diritto di parola o almeno essere ascoltati , e nel contempo incentivi se le cose vanno bene, quell'azienda spenderebbe la meta' e guadagnerebbe il doppio. perche' un posto di lavoro e' interesse comune, (e io non faccio l'operaio).
questa cosa e' una totale follia , non e' un regime militare l'italia (per ora), dietro alla parola azienda privata si nasconde un padrone, e dietro a volere uno stato-azienda c'e un dittatore, non vi fate fregare!
facciamo una cooperativa! se si guadagna guadagnamo tutti, altro che storie.
siamo gia' in uno stato che privatizza i ricavi e socializza le perdite! dove volete andare a finire? dove vi privano anche della facolta' di dissentire questa porcheria?
in una democrazia... e quindi non in itaGlia, il lavoro svolto deve essere monitorato dalla collettivita', perche' la ricchezza ad essa appartiene, si deve abituare lo scugnizzo italiano ad avere senso dello stato,non ad essere comandato e giudicato dal figlio di Bossi, il cittadino deve avere diritto di mandare a casa qualcuno se rema contro. questi qui' vogliono tornare ai tempi di re artu' , studiano slogan ad effetto ai quali l'itaGliano abbocca per creare una dittatocrazia per popoli deficenti !
ma pensa te , invece di trasformare le aziende in luoghi piu' democratici, dove ci sarebbe il controllo degli stessi lavoratori per il bene dell'azienda stessa e della proprieta', vogliono equiparare lo stato all'azienda privata , dando da intendere alla gente che e' per il loro bene [xx(] , folle follia.
il leone che dice alla gazzella, sei tanto cara , ti voglio tanto bene, dobbiamo stare vicini vicini , non puoi scappare se ho fame , non devi reagire, anzi sdraiati pure dentro la mia bocca che si sta' tanto bene.
Mussolini insegna.


Ultima modifica di dark side il 04/06/2010, 00:06, modificato 1 volta in totale.


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