Forse era Sinigaglia ?
http://archiviostorico.corriere.it/1995 ... 2063.shtml
Leggete con attenzione :http://www.citinv.it/info/ustica/sottvoce.htmUno stralcio :
in rosse le note criticheL'AFFONDAMENTO Cosa successe dopo che l'aereo ammarò ?
"Per inibire la procedura d'emergenza dopo l'ammaraggio avvertirono il comandante che aveva a bordo nella stiva degli ordigni al fosforo, e che l'applicazione di questa procedura avrebbe sicuramente provocato un'esplosione. Gli Sparvieri probabilmente imbragarono il velivolo
[NDW: a parte le scarse probabilità che i piccoli Sparviero potessero reggere a galla il DC-9 invece di essere trascinati a fondo a loro volta, è molto dubbio che a bordo abbiano attrezzatura adatta e tantomeno sommozzatori addestrati a questa manovra, che non mi risulta essere mai stata fatta da nessuno al mondo.]per sostenerlo nel galleggiamento, in attesa che arrivassero i mezzi di soccorso. A bordo del Nimrod venimmo a sapere da loro che l'aereo era un velivolo civile italiano, e la base di Decimomannu ce lo confermò subito dopo. Il comandante del DC9 probabilmente diede disposizione di non abbandonare il velivolo, riuscendo a mantenere la tranquillità tra i superstiti, confortati nel vedere il velivolo imbragato.
Stranamente un alto ufficiale della marina e poi deputato, Falco Accame, affermò in una nota dell'ADN Kronos che si potevano salvare parecchie vite umane dal DC9. Accame non specifica quale sia la fonte da cui attinge quest'informazione o se sia un episodio vissuto in prima persona. Resta certo però che l'onorevole Falco Accame ha sempre ribadito questa sua versione dei fatti."
Che cosa avvenne a quel punto?
"Alle 23.30 il comando operativo diede ordine al sottomarino inglese, che aveva a bordo gli uomini del SBS, di recarsi nel punto in cui era ammarato l'aereo
[NDW: secondo la sequenza oraria di Sinigaglia, alla migliore velocità possibile significa che il sottomarino era a meno di 100km di distanza, parecchio lontano dalla Libia dove sarebbe dovuto essere.].
Gli ordini, impartiti in codice, furono di farlo inabissare con cariche morbide di Dynagel, dal momento che contro ogni dato scientifico l'aereo galleggiava ancora
[NDW: appunto, contro ogni dato credibile. Nei diversi casi di ammaraggio documentato pare che un aereo di linea non galleggi per di più di pochi minuti, persino senza squarci.].La decisione dell'inabissamento "chirurgico" era stata presa perché i passeggeri e l'equipaggio potevano essere letali, considerando anche la presenza a bordo di un giornalista, che avendo vissuto sulla pelle un simile evento certamente non si sarebbe lasciato intimidire. I corpi recuperati indossavano il giubbotto salvagente ed erano privi di scarpe. Tutto questo comprova l'emergenza vissuta a bordo e il fatto che furono attuate tutte le misure di sicurezza previste in simili situazioni.
I corpi erano anneriti dalla reazione provocata dal contatto con l'acqua salina del fosforo bicomponente che il DC9 stava trasportando. Invece i corpi recuperati a parecchie centinaia di miglia dall'ammaraggio, catapultati nel vuoto per effetto della depressurizzazione, erano privi di giubbotto di salvataggio. Un ulteriore dato che conferma l'ammaraggio e' che tutte le vittime recuperate avevano i timpani rotti a causa della rapida discesa da 6200 metri a 3000 effettuata per annullare gli effetti della depressurizzazione".
Chi era il giornalista che era a bordo dell'aereo?
"Era il fratello di Daria Bonfietti, oggi presidente dell'associazione parenti delle vittime di Ustica".
Quanto tempo sarebbe rimasta la gente, viva, all'interno dell'aereo?
"Parecchie ore".
Guglielmo Sinigaglia. Foto Gianluca Miano
Da chi e' arrivato l'ordine di far affondare l'aereo?
"Dalle eminenze grigie. Ma bisogna capire chi sono le eminenze grigie: si può essere a livelli di primi ministri o di delegati di primi ministri".
L'esplosivo per far esplodere l'aereo non ha lasciato tracce?
"Qualche traccia si': qualcosa dalle prove metallurgiche si trova ancora".
E' stato trovato del TNT.
"Che, non a caso, e' un componente del Dynagel".
Ma non era un rischio usare un esplosivo di cui si sarebbero potute trovate tracce?
"Infatti il Dynagel lo si ritrova in componenti, ma non nell'integralità della miscela che lo compone. E' un esplosivo particolarmente idoneo per un certo tipo di cose: la salinità dell'acqua marina lascia disperdere alcuni componenti e ne lascia ritrovare degli altri. Gli SBS non sono gli ultimi cretini: sanno quello che fanno".
Di Mario Naldini cosa mi sa dire?
"Poco o niente: non era nella nostra sfera".
E' uno dei piloti delle Frecce Tricolori morto nell'incidente di Ramstein.
"La cosa più brutta di Ustica e' quella di cercare di sporcare le persone, di assegnare loro ruoli che non gli appartengono e di fargli vestire abiti che non hanno. L'accusa che gli viene fatta, ovvero che fosse in volo quella sera, non e' credibile. Anche perché ciò che doveva volare il 27 giugno 1980 e' stato deciso nella pianificazione. Naldini non era sicuramente in volo quella notte o, se era in volo, non era sui cieli di Ustica".
Quindi fare il suo nome sarebbe stato un tentativo di depistaggio?
"No, e' stato usare una persona deceduta perché non può esporre la propria versione. Troppo facile parlare di chi non ha più la possibilità di replicare".
I SOCCORSI
Fra l'altro, anche se si fosse trattato di un normale incidente, i soccorsi sono partiti con un ritardo clamoroso.
"Si, ma con un'eccezione: il Gipsi Buccaneer alle 21:04 captò, grazie ad uno sforamento di qualche secondo dell'ombrello elettronico che inibiva le comunicazioni, il "MayDay" dell'aeromobile Itavia che comunicava il punto stimato dell'ammaraggio. Il Gipsi Buccaneer cercò di farsi ripetere le coordinate dal DC9; rispose invece la Vittorio Veneto, comunicando di proposito un punto errato. Il comandante si diresse verso il luogo indicato dalla Vittorio Veneto, e dopo aver perlustrato attentamente senza trovare traccia dell'aereo, alle .....
da
http://www.citinv.it/info/ustica/sottvoce.htm#dirittizio ot